
Il territorio compreso tra Terni, Narni e Amelia è stato un luogo per cui Francesco d'Assisi nutriva una speciale predilezione, per la semplicità della sua gente e per la sua generosità. Inoltre questa terra ha dato i natali ai primi martiri francescani (Berardo da Calvi, Pietro da San Gemini, Ottone da Stroncone, Accursio e Adiuto), inviati da Francesco stesso a evangelizzare il Marocco, e uccisi poco dopo il loro arrivo in Africa. Questa "guida" illustrata descrive undici luoghi situati nella zona: vuole essere uno strumento agile e di facile lettura per chi desidera conoscere e visitare un territorio poco "battuto" ma fortemente permeato dalla presenza francescana, attraverso itinerari semplici in grado di dare un quadro ampio e incisivo di questo lembo di terra umbra.
Nato e morto in Francia, nei pressi di Grenoble (1811-1868), Pier Giuliano Eymard dopo l'ordinazione sacerdotale entrò a far parte della Congregazione dei Padri Maristi di Lione. Trasferitosi a Parigi, fondò la Congregazione del Ss. Sacramento (padri Sacramentini). Attento ai più poveri e ai più deboli, diede vita all'Opera della Prima Comunione degli Adulti, e successivamente alla Congregazione delle Ancelle del Ss. Sacramento. Questo libretto illustrato permette un primo contatto con questo santo, per mettersi alla sua scuola, per imparare da lui a vivere un'esistenza pienamente eucaristica.
La chiesa di San Gioacchino in Prati a Roma è stata la prima costruita, alla fine del XIX secolo, al di là del Tevere. È uno splendido esempio di architettura e decorazione in cui si utilizzano gli insegnamenti preziosi del Barocco, evidenziando il gusto per le doppie cupole, per la ricchezza e la verietà degli ornamenti, per le colonne di granito con capitelli in bronzo. Questo libretto illustrato guida il lettore e il visitatore alla conoscenza di una delle chiese più caratteristiche e significative di Roma.
Giovanni Tolomei (che in seguito cambierà il suo nome in Bernardo) nacque a Siena nel 1272. Quando aveva già 40 anni, si ritirò con alcuni amici per vivere da eremita, fondando una comunità sull'altura di Monte Oliveto. Qui nacque il monastero di Santa Maria, e il nuovo Ordine religioso detto degli "Olivetani", fedele alla Regola benedettina del pregare e lavorare. Bernardo morì nel 1348, vittima della peste nera. Il libretto illustrato ne narra la vita e l'opera.
Nata presso Cordova (Spagna) nel 1850, Raffaella fece segretamente voto di castità a 15 anni. Successivamente, con la sorella Dolores e un gruppo di novizie delle Suore di Maria Riparatrice decise di fondare il nuovo Istituto delle "Ancelle del Sacro Cuore di Gesù". Lasciata la guida dell'Istituto, visse gli ultimi anni a Roma come semplice suora fino alla morte (1925). È stata canonizzata nel 1977. Il libretto racconta questa vita ricca e travagliata al servizio della Chiesa.
Una missione quasi impossibile per Suor Enrichetta Alfieri: portare la luce e il conforto di Cristo nell'inferno del carcere di San Vittore, trasformato in un lager dagli esperti del tempo, i nazisti. La sua azione di carità, però, sconfina ben oltre, tessendo arditamente una tela di comunicazione all'esterno con le famiglie dei prigionieri e adoperandosi per salvare vite. L'aperta sfida al crudele potere porterà suor Enrichetta a rischiare più volte la fucilazione e la deportazione: sarà arrestata e solo l'intervento diretto del Card. Schuster le otterrà la grazia. L'eroica suora, alla fine della guerra, tornerà in carcere per continuare il suo apostolato: lì troverà gli aguzzini di un tempo, verso i quali testimonierà concretamente l'amore cristiano per i nemici.
Il libretto illustrato racconta la vita del biografo di San Francesco d'Assisi: frate Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274). E proprio al Poverello d'Assisi si lega la sua vicenda terrena sin dall'infanzia, quando, avendo appena dieci anni, viene da lui guarito da una malattia mortale. Studia a Parigi e, diventato Maestro, entra nell'Ordine Francescano che si sta notevolmente espandendo, prendendo piede anche nell'ambiente colto universitario. In un momento difficile per i Francescani, per contrasti interni ed esterni, Bonaventura viene eletto Generale alla guida dell'Ordine e immediatamente, con fermezza, saggezza e umiltà, da una parte si impegna per difenderlo dalle insidie, lui finissimo teologo, e dall'altra vi opera un profondo rinnovamento, nello spirito più genuino del Fondatore.
La vita, le opere e la dottrina di un grande Vescovo, Sant'Ilario di Poitiers, vissuto nelle Gallie dal 315 circa al 367: poco più di cinquant'anni, un'età oltre la media per quei tempi. Era figlio di genitori pagani e pagano egli stesso. Lo studio, la riflessione, la ricerca sincera della verità lo condussero al Cristianesimo. Alcuni anni dopo il Battesimo, venne acclamato Vescovo dal popolo. La sincera convinzione di dover essere insieme maestro e padre procurarono al Vescovo Ilario grandi sofferenze fino alla pena dell'esilio. Il Concilio di Parigi (361) riconobbe la bontà della sua dottrina. Nella parte centrale del volume l'autore sceglie e armonizza le parti più significative degli scritti di Sant'Ilario. Conclude l'opera un accenno al culto e all'iconografia.
Giacomo nasce nel settembre 1393 in una famiglia numerosa, a Monteprandone (AP) nella zona denominata Marca Anconetana. Comincia a studiare Diritto, ma la diffusa disonestà lo induce ad approfondire la sua vocazione e a scegliere la vita religiosa. Il 25 luglio 1416 Giacomo bussa ai Frati Minori dell'Osservanza ad Assisi: otto giorni dopo veste l'abito francescano. Completa i suoi studi teologici a Firenze. Nel 1420 frate Giacomo è ordinato sacerdote. Da San Bernardino da Siena impara l'arte oratoria. Diventa un predicatore itinerante straordinario, girando, instancabile, per tutta l'Italia e l'Europa. Il 28 novembre 1476 frate Giacomo muore nel Convento della Trinità in fama di santità. Il 10 dicembre 1726 è dichiarato santo da Papa Benedetto XIII.
Emilia De Vialar nasce a Gaillac, in Francia, il 12 settembre 1797. Dopo un lungo discernimento vocazionale, nel Natale del 1832 Emilia lascia la sua casa per fondare un nuovo Istituto religioso: le Suore di San Giuseppe dell'Apparizione. Con profetica lungimiranza, completa l'identità di carità della nuova Congregazione con un generoso impulso missionario. Invitata dal fratello Agostino - che si trovava in Algeria - per sopperire alle necessità della popolazione locale, Madre Emilia, insieme ad alcune consorelle, s'imbarca senza indugio per l'Africa il 3 agosto 1835. In Algeria l'Istituto si espande velocemente. Pur in mezzo a tante difficoltà, l'audace spirito missionario di Madre Emilia porterà il suo Istituto in tutto il mondo, finanche in Terra Santa. Il 24 agosto 1856 Madre Emilia si spegne, in fama di santità. È canonizzata da Pio XII nel 1951.
Edwige nasce il 15 aprile 1836 a Varsavia, da una ricca famiglia aristocratica. A causa dell'oppressione russa deve lasciare la sua terra. In esilio a Parigi, Edwige matura la vocazione alla vita consacrata. Sarà il giudizio di Papa Pio IX, incontrato durante un'udienza privata a Roma, a convincere il padre, inizialmente contrario alla scelta della figlia, e a permettere alla giovane Edwige di seguire la sua strada. Nel 1857 entra nel Carmelo in Francia, prendendo il nome di suor Edwige della Croce. Dieci anni più tardi madre Edwige fonda un nuovo monastero a Posen in Polonia, ma la comunità viene espulsa dal governo prussiano trovando rifugio nel monastero carmelitano di Cracovia. Per problemi interni alla comunità religiosa madre Edwige ritorna a Roma, dove continuerà con fedeltà e abnegazione la sua vita consacrata. Madre Edwige termina la sua intensa e generosa vita terrena il 9 gennaio 1911 a Porto Maurizio, nel Monastero dell'Immacolata, da lei fondato.
"Lasciamo fare al Signore" era una delle frasi tipiche di suor Maria Bertilla (1888-1922), espressione che pronunciava, nella sua esemplare umiltà e pazienza, soprattutto quando incontrava maggior incomprensione e ingratitudine. La semplicità del cuore e una dolce, generosa, ininterrotta capacità di ascoltare e sorreggere ogni persona che incontrava - soprattutto nel suo caritatevole servizio verso gli ammalati negli ospedali - erano le caratteristiche che maggiormente emergevano in questa donna straordinaria che, pur nel breve cammino esistenziale, ha lasciato un'impronta indelebile nel suo ambiente e in quanti hanno incrociato il suo passaggio terreno. Suor Bertilla ha dimostrato come la santità costituisca il più alto grado di sviluppo delle proprie potenzialità e dei propri talenti, nella "normalità" quotidiana.