
L'opera riunisce i sette interventi che Paolo VI ha rivolto ai membri dell'Associazione Biblica Italiana tra il 1964 e il 1976, incontrandoli in occasione delle Settimane bibliche nazionali, che si svolgono ogni due anni a Roma. Dai discorsi affiora la preoccupazione del Pontefice di preservare la verità e la novità del dettato conciliare e il suo ripetuto richiamo alla fedeltà al Concilio. "L'affetto che Paolo VI manifesta agli studiosi della Scrittura è così un riflesso del suo amore per la Parola e della centralità che egli attribuiva al movimento biblico, da lui considerato in pima linea per il rinnovamento della Chiesa", nota il curatore Mazzinghi nella prefazione. Corredano il volume un inserto fotografico, una testimonianza di padre Giuseppe Danieli, già presidente dell'ABI, circa gli incontri di Paolo VI con l'Associazione, nata nel 1948, e un articolo di padre Maurice Gilbert, già rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, scritto poco dopo la morte del Pontefice, nel quale sono ricordati alcuni suoi discorsi all'ABI.
Il volume contiene gli appunti personali del vescovo Karol Wojtyla, poi Papa Giovanni Paolo II, scritti nell'arco temporale dal 1962 al 2003. In effetti nel suo testamento il papa polacco aveva disposto che i suoi appunti personali venissero bruciati, tuttavia il cardinale Stanislaw Dziwisz, attualmente arcivescovo di Cracovia e per quasi quarant'anni segretario particolare di Wojtyla, annota nella prefazione del volume: "Non ho avuto il coraggio di bruciare le carte e i quaderni degli appunti personali da lui lasciati, perché contengono informazioni importanti sulla sua vita." - prosegue il Cardinale "perché sono la chiave per comprendere la sua spiritualità, cioè tutto quello che c'è di più intimo nell'uomo: la sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso". Tali appunti spirituali, oggi pubblicati per la prima volta, erano contenuti in due agende, datate 1962 e 1985. La prima comprendeva gli appunti dal 1962 al 1984; la seconda quelli dal 1985 al 2003. In esse Wojtyla annotava le sue riflessioni, riguardanti prima di tutto gli esercizi spirituali e le giornate di ritiro alle quali partecipava. Gli appunti erano scritti in polacco, con l'inserimento di frasi in latino e in italiano, specialmente durante gli esercizi per il Papa e la Curia romana in Vaticano. Queste pagine, frutto del pluridecennale itinerario interiore di Karol Wojtyla, sono pertanto espressione di un rapporto personale con Dio, sempre al centro della sua vita spirituale.
In occasione della beatificazione di Paolo VI, Padre Gianfranco Grieco, fa rivivere in questo volume tutto il pontificato del papa Montini, ripercorrendo questi intensi quindici anni con fedele precisione cronologica e restituendo nel giusto contesto storico gli scritti e i gesti di un Papa che ha aperto una nuova epoca per la Chiesa.
Si tratta di una raccolta di commenti ad alcuni testi significativi che Giovanni Battista Montini, divenuto il 21 giugno 1963 papa Paolo VI, ha indirizzato ai componenti della FUCI. Il progetto di questo libro intende pervenire ad una nuova progettazione della missione intellettuale del laureato adatta ai tempi in cui viviamo; e lo sforzo avviene attraverso il confronto tra il pensiero di Montini e i commenti degli autori. Attraverso di essi il lettore sarà condotto a riscoprire le radici delle fondamenta che hanno originato la FUCI scoprendo in esse il potenziale di novità in grado di mantenere perenne lo slancio apostolico della vita intellettuale cristiana.
Paolo VI sosteneva che "la preghiera è non solo un dovere, ma un'arte, e arte di grande qualità", ricorda il curatore. Il titolo raccoglie le preghiere composte dal Beato Paolo VI, sia per occasioni particolari, o come semplici invocazioni che costellano le sue catechesi. "In Paolo VI abbiamo visto un uomo di preghiera, di profonda, personale, direi mistica preghiera. Non si può rimanere indifferenti davanti alle immagini di Paolo VI in ginocchio nel Cenacolo, o davanti alla Porta Santa in San Pietro; o mentre legge la straziante preghiera per Aldo Moro; o nel vederlo celebrare l'Eucaristia (...) E non si può rimanere insensibili davanti alle catechesi sulla preghiera e ai testi composti da Paolo VI. Testi che rivelano come il segreto della sua profonda spiritualità è racchiuso nella vita di preghiera. Leggendo e meditando questi suoi testi si comprende davvero questa grande arte, da lui vissuta e insegnata." (dalla Presentazione del Curatore)
Solo quando si è disposti a dare tutto per la Madre di Dio, e quindi per suo Figlio, il sacrificio di sé diventa l'estremo atto d'amore che santifica. Senza questa sacra radice, qualsiasi sacrificio sarebbe vano, un tentativo inutile di glorificare la propria vita. Con il suo gesto, San Massimiliano ha portato a compimento una vita offerta tutta per la gloria di Dio. Per questo il suo dolore fisico e morale è divenuto balsamo per tante anime.
L'autore segue Tommaso sia nel distinguere differenti sfere e dimensioni dei beni personali e sociali, sia nel riconoscere diverse azioni e politiche che verso di essi si indirizzano. Ciò lo conduce alla riflessione di specifiche idee a proposito delle condizioni della comunità, le quali sono, a loro volta, condizioni politiche e giuridiche. Egli cita Tommaso a riguardo dell'esigenza di un solido amore del bene pubblico e suggerisce che esso può essere inteso nei termini di un concetto non così centrale negli scritti di Tommaso, vale a dire il concetto di cultura. Si tratta di un'idea molto interessante che apre ad un potenziale legame del pensiero tomassiano al mondo contemporaneo.
La Compilatio Assisiensis è un documento di valore incalcolabile oltre che una delle testimonianze più autentiche su san Francesco d'Assisi e sul francescanesimo delle origini. I principali autori di questi ricordi riportati nella Compilatio sono i compagni di Francesco e il grande merito di Emil Kumka è stato quello di aver riportato in auge la loro testimonianza facendola giungere fino a noi, lasciando però emergere dal loro racconto la persona stessa dell'Assisiate, concreto in carne e ossa. Nel testo preso in esame ci viene presentato un Francesco pervaso da un amore inesausto per gli uomini e per ogni creatura, attento alla sorte dei miseri, capace di rendere lode al Signore nella buona e nella cattiva sorte. Un uomo che ha inquietato tanti con il suo desiderio di Vangelo, e ancor oggi è fermento di vita evangelica.
Città del Vaticano, 12 marzo 2015 – S’intitola I Santi apostoli di Cristo Risorto il nuovo volume del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
“Con lo splendore delle loro virtù i Santi sono i messaggeri della gloria pasquale. La loro esistenza non appanna la luce del Risorto, ma la rende più brillante. (…) Nei Santi si riflettono i raggi luminosi del volto del Risorto, del quale diventano icone affascinanti” scrive il cardinale Amato nella prefazione del volume, che si articola in due parti. Nella prima sono presentate alcune suggestioni sulla santità, in rapporto alla Pasqua, alla storia, alla famiglia, alla politica. Nella seconda parte è proposta un’ampia galleria di Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio, da San Giovanni Battista a Santa Teresa d’Avila, dal Beato Alojzije Stepinac al Beato Àlvaro del Portillo.
Il cardinale Amato, nominato nel 2002 segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 gennaio 2003 da Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana. Nel luglio del 2008 Benedetto XVI lo ha chiamato a succedere al cardinale José Saraiva Martins come prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Con la LEV ha pubblicato diversi volumi, tra i quali si ricordano: I Santi nella Chiesa (2010), I Santi si specchiano in Cristo (2011), I Santi, testimoni della Fede (2012), I Santi evangelizzano (2013), I Santi profeti di Speranza (2014).
Il volume raccoglie quattro lettere di padre Jorge Mario Bergoglio che ripercorrono le vicende della propria famiglia e della propria vita, come l'emigrazione in Argentina dall'Italia o la nascita della sua vocazione. Vicende sulle quali esercitò un'influenza molto forte don Pozzoli, sacerdote salesiano che della famiglia Bergoglio fu consigliere e direttore spirituale. L'obiettivo del volume che indaga il grande influsso salesiano nell'educazione e nella vita familiare di Jorge Bergoglio, è quello di "avvicinarsi all'incontro tra don Bosco e Papa Francesco con un approccio semplice ma completo, partendo dalle radici salesiane della sua famiglia, dalla sua immersione nelle vicende storiche in cui gli toccò vivere e rileggendo via via la sua esperienza salesiana, in modo da permetterci di illuminare la dimensione ecclesiale del carisma salesiano come dono e sfida" spiega l'autore nell'introduzione. Segue un capitolo di ricordi firmati da salesiani che hanno conosciuto Jorge Bergoglio dal 1949 al 2013, anno della sua elezione a Pontefice. Una sezione è dedicata quindi al vincolo che intercorre tra la Famiglia salesiana e Papa Francesco, attraverso alcuni interventi del rettor maggiore dei salesiani Pascual Chávez Villanueva, del suo successore don Ángel Fernandez Artime, e della superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice madre Yvonne Reungoat. Completano il volume alcuni allegati e una serie di inserti fotografici, con foto di Bergoglio dall'infanzia ad oggi...
Il Cardinale Angelo Amato nel presente volume traccia la biografia di Santa Maria dell'Incarnazione (1599-1672). Orsolina francese, fu una delle prime missionarie dell'America del Nord. Il volume oltre ad offrire una biografia della Santa esamina la sua fama di grazie e di miracoli e il ruolo da lei giocato nell'incontro con le popolazioni autoctone di cui studiò le lingue e per cui compose preghiere in urone e algonchino. La sua figura e la sua opera sono state celebrate da film, da opere teatrali e da molteplici forme di mass media (giornali, radio, televisione, canzoni).
All'interno del volume è contenuta la prima intervista che l'autore, Ángel Expósito, pone al Rettore Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández, in occasione della celebrazione del Bicentenario della nascita di Don Bosco. L'intervista è articolata in dodici capitoli nei quali viene offerto un ritratto fedele della figura di Don Bosco. All'interno del volume si uniscono i pilastri del carisma salesiano con i grandi temi di attualità dei nostri giorni. In particolar modo vengono messi in evidenza il pensiero di Don Bosco e gli elementi chiave della sua vita e della sua opera: l'oratorio di Valdocco, l'educazione del sistema preventivo, la figura di Mamma Margherita, Don Bosco fondatore, la missione, l'emigrazione, il ruolo dei laici e della donna, Don Bosco comunicatore e l'importanza dei giovani.