
Giuseppe Moscati è un giovane medico vissuto a cavallo tra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Egli si impone senza volerlo, all'attenzione di colleghi e pazienti per la sua illuminata competenza professionale e per la dedizione incondizionata al mondo della medicina. È chiamato "il secondo Cardarelli" che era ritenuto il luminare della medicina partenopea del Novecento. Una vita, quella di Moscati, dedicata completamente al servizio degli ammalati e alla ricerca scientifica. Sensibile ai bisogni dei poveri, parte dei suoi guadagni erano destinati ai pazienti più indigenti in modo discreto e anonimo. La sua vita di grande fede e la scelta di celibato potenziarono la dedizione incondizionata a questi ideali altamente umanitari ed evangelici. Alla sua morte, che arrivò prematura in un fisico fiaccato dal lavoro intenso, i colleghi paragonarono la sua professione medica a "un sacerdozio e un apostolato".Nel 1987 è stato canonizzato da Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro.
Francesca Ponziani vissuta a cavallo tra il XV e il XVI secolo, un periodo in cui la donna “adornava” i salotti e le corti con lo sfarzo dei suoi abiti, scavò un solco profondo nella mentalità del tempo ed entra nella cultura e nella memoria dei secoli successivi.Ma senza clamore. Sposa forzata a dodici anni, accolse la situazione con la sottomissione femminile del tempo, ma soprattutto con una fede profonda in Dio. Ricca, avvenente e di famiglia nobile, divenne «la poverella di Trastevere» per amore dei poveri.Amò di grande tenerezza il marito e i suoi figli. Rimasta vedova, si ritirò nel convento di Tor De’ Specchi, a Roma, che aveva fondato pochi anni prima. Una storia incredibile:quella di una donna che si divide egregiamente tra l’amore del marito e dei figli, l’impegno di soccorso ai poveri di Trastevere che visita di casa in casa portando soccorsi,e la cura di un monastero femminile. Dotata di carismi particolari di guarigione,e quello di comporre contese, molto frequenti all’epoca, non c’era necessità dove non fosse chiamata in aiuto in tutta la città. Il Senato di Roma,il 29 maggio del 1608,giorno della sua canonizzazione, con decisione unanime dichiarò Francesca patrona di Roma e, al posto del cognome Ponziani,volle imporle quello di “Romana”.
Riedizione di un album pubblicato nel 1994. Il testo propone la figura di una santa legata al mondo dei bambini e dei ragazzi.Bernardetta Soubirous aveva solo 14 anni quando la Vergine Maria le è apparsa nella grotta di Massabielle, vicino a Lourdes, l’11 febbraio 1958. Era una ragazza semplice, poco istruita e molto devota,che si occupava di un piccolo gregge di pecore. Dopo successive apparizioni, la Vergine si è presentata con il nome di Immacolata Concezione, ha chiesto di costruire una chiesa che potesse accogliere i fedeli in pellegrinaggio e ha invitato Bernardetta a scavare in un punto particolare all’interno della grotta, da dove ne è scaturita una fonte d’acqua miracolosa. Da allora i malati si recano a Lourdes per pregare,per ricevere conforto e guarigione.Molti sono i miracoli ufficialmente riconosciuti. Il volume risulta anche di stretta attualità perché quest’anno si celebrano i 150 anni dalle apparizioni della Madonna a Bernardetta. “Lourdes è diventata la città dell’Immacolata, la capitale della preghiera”. Ines Belski Lagazzi
I testi qui selezionati e raccolti di Paolo VI intendono evidenziare la forte e ricca personalità di questo uomo di Dio che si è trovato a vivere anni molto difficili nella conduzione della Chiesa e, contemporaneamente, anni pieni di contrasti e di violenze nella società italiana,nel mondo. Di questa figura dall’alto spessore spirituale e culturale vengono messe a disposizione alcune delle sue linee guida, convogliate in sprazzi tematici: la parola di Dio,l’amore riconciliato,lo stupore della croce,la presenza continua di Dio,l’arte come strumento di comunicazione delle meraviglie divine, la preghiera e l’impegno cristiano. “Nel turbinio della storia del suo tempo con le grandi sfide alla dignità umana e alla vita stessa della Chiesa (si pensi alla cosiddetta “contestazione” del Sessantotto, con il susseguirsi di momenti tragici di crudeltà e violenze assurde), Paolo VI (…) è sempre stato un uomo di forza d’animo e di profonda serenità attinta nella luce della croce e della risurrezione di Cristo”. (Giorgio Basadonna)
AUTORE Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, nasce a Concesio (Brescia), il 26 settembre 1897 e conclude il suo pellegrinaggio terreno a Castel Gandolfo nella residenza estiva papale,il 6 agosto 1978. Ordinato sacerdote nel 1920, prosegue gli studi di diplomazia ecclesiastica a Roma. In breve tempo consegue tre lauree (filosofia, diritto civile e diritto canonico). Nell’ottobre 1924 entra nella Segreteria di Stato e nel 1944 collabora strettamente con Pio XII. Alla morte di Schuster,viene nominato arcivescovo di Milano. Nel 1962 partecipa attivamente alla preparazione del Vaticano II.Il 21 giugno 1963, alla morte di Giovanni XXIII, viene eletto papa. Lavora molto a favore del dialogo ecumenico e interreligioso, affronta i problemi del postconcilio, gli anni di piombo con la morte di Aldo Moro e apre vie nuove per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Chiusa l’indagine giuridica il 18 marzo 1999, ora è Servo di Dio.
È una santità nascosta e tuttavia luminosissima quella di padre Leopoldo, così come ricorda nella presentazione don Bruno Maggioni. Una santità straordinaria nella sua semplicità,quella del frate dalmata delle Bocche di Cattaro,che ha saputo vivere alcuni tratti evangelici a volte dimenticati eppure di grande importanza, come la quotidianità, la discrezione, l’umiltà,la disponibilità,e di essersi sempre considerato un «servo inutile». Padre Leopoldo è stato un uomo a cui la natura aveva concesso poco,ma nella sua grande fede e dedizione assoluta a Dio, è diventato una icona di conforto e di speranza per quanti lo hanno avvicinato, specialmente nel mistero della Confessione. Non solo,ma continua ad essere tale anche dopo la morte.Infatti,è considerato tra i santi più popolari in Italia e anche all’estero. L’Autore, alla narrazione biografica, integra le sue conoscenze di storico sugli eventi dell’antica terra di Dalmazia, dove nacque padre Leopoldo, fino alle mutazioni socio-politiche del secolo scorso.
Autore Giorgio Cavalleri, scrittore e storico, vive a Como dove è nato nel 1940. Ha collaborato con numerose riviste e quotidiani ed è autore di una quarantina di volumi sulla storia del Novecento, pubblicati da varie case editrici fra le quali Garzanti, Piemme, Franco Angeli.
A distanza di secoli,la figura di santa Rita continua ad affascinare persone di tutto il mondo,specialmente per la variegata esperienza di vita che ne fa una donna quanto mai coraggiosa per la sua capacità nel superare le difficoltà della vita, che per lei non furono poche. Sperimentò il dolore umano in tutta la sua crudezza. Forse per questo è una santa così popolare, vicina a tutti quelli che soffrono come ha sofferto lei. Infatti, è considerata da sempre “la santa degli impossibili”. Era nata a Roccaporena, un borgo di Cascia, alla fine del Trecento. Sposa contro la sua volontà,fu madre di due figli.Ancora giovane perse il marito, vittima delle violenti faide locali.Rita non solo perdonò agli assassini ma,in nome di Dio,cercò di promuovere la pace tra le parti in lotta.Le morirono anche i due figli.Straziata dal dolore ma salda nella fede,accolse la chiamata interiore di consacrarsi totalmente a Dio; chiamata che aveva avvertito ancor prima delle nozze. Dopo la sua morte, avvenuta a metà del Quattrocento, furono attribuiti numerosi miracoli alla sua intercessione, cosa che alimenta ancora oggi la fede di tanti.
AUTORE Cristina Tessaro.Laurea in lettere moderne. Giornalista in alcune reti televisive locali,collaborazione al quotidiano La Prealpinae a diversi periodici.Buona conoscenza di inglese,francese, tedesco. Collabora a diverse attività culturali e religiose. Da gennaio 2008 si occupa, come libera professionista,di un ufficio stampa e copywriter per conto di enti pubblici, agenzie di comunicazione,associazioni,aziende.
San Francesco d’Assisi è uno dei santi più conosciuti e amati dagli uomini e dalle donne d’oggi. Egli ha esercitato un grandissimo influsso nell’occidente cristiano e in tutto il mondo, nel campo della spiritualità e in quello della letteratura e dell’arte.La Legenda maior è la biografia “ufficiale” di san Francesco,la narrazione della sua vicenda storica,scritta da una delle menti più brillanti dell’epoca, uno dei più importanti teologi del secolo XIII: San Bonaventura. Questi cerca di fare, della vita di Francesco, una lettura che, pur non trascurando il dato storico, tenta di far emergere il percorso del Santo di Assisi non solo all’interno della vita dell’Ordine, ma anche delle vicende della Chiesa e persino della storia globale. Bonaventura intende infatti rispondere a diverse questioni interne all’Ordine,alla crescita dell’istituzione.E nel seguire i racconti della tradizione orale,inserisce elementi leggendari perché intende dare un significato teologico alla persona di Francesco, la cui vicenda giunge a piena maturazione con le stimmate ricevute sul monte Verna. Il testo include anche I miracoli compiuti da san Francesco dopo la sua morte:è parte integrante della Legenda maior,intesa come progetto teologico. L’introduzione è una analisi serrata degli studi storici e critici sulla Legenda maior,proprio per aiutarci a capire che si tratta di una “agiografia” (con intento spirituale-teologico),scaturita dalla situazione dell’Ordine pochi anni dopo la morte di Francesco. Si narra che, quando Tommaso vide Bonaventura chiuso nella sua piccola cella a scrivere la vita di san Francesco, esclamò: «Lasciamo che un santo scriva di un altro santo!»
AUTORE San Bonaventuranacque a Bagnoregio, nelLazio,attorno al 1217.Studiò a Parigi e duranteil suo soggiorno in Francia,entrò nell'Ordine deiFrati Minori. Nel 1257 venne eletto generaledell'Ordine francescano, carica che mantenneper diciassette anni con impegno tale da esseredefinito secondo fondatore dell'Ordine. Tra leopere scritte da san Bonaventura, numerosesono quelle a carattere teologico e mistico (lapiù conosciuta è L’itinerario della mente a Dio).Importante la Legenda maior,biografia ufficiale disan Francesco,a cui si ispirò Giotto per il ciclodelle Storie di san Francesco. Bonaventura funominato vescovo di Albano e cardinale.Partecipò al II Concilio di Lione, il quale, grazieanche al suo contributo,segnò un riavvicinamen-to fra Chiesa latina e Chiesa greca. Propriodurante il concilio,morì a Lione,il 15 luglio 1274.
CURATORE Pietro Messa, frate Minore, ha conseguito ildottorato in Teologia spirituale alla Gregoriana.e il diploma presso la Scuola Superiore di StudiMedievali e Francescani del Pontificio AteneoAntonianum,di cui,dal 2005 è Preside.Autore didiversi studi su Francesco e il periodo medieva-le,è stato promotore di convegni internaziona-li,e contribuisce regolarmente a riviste scientifi-che come Archivum Franciscanum Historicum,Collectanea Franciscanae altre.
L'autrice dà volto e voce a una donna vissuta otto secoli fa, Margherita da Cortona (1247-1297): una donna con i suoi sogni, i suoi desideri, le sue passioni e anche le sue cadute. Ne esce il ritratto di una donna incredibilmente attuale. In Margherita possono riconoscersi le adolescenti di oggi, con le loro inquietudini e le loro aspirazioni, spesso fraintese dal mondo degli adulti. Margherita non è nata santa e non è mai entrata in convento. Ha avuto una vita ricca di eventi ed emozionante come un romanzo. Giovane contadina analfabeta ha sposato il cavaliere dei suoi sogni ed ha avuto un figlio (Iacopo): è diventata una delle dame più potenti di tutta la Toscana. Poi le hanno ammazzato il marito (Raniero dei Del Pecora), ha toccato l'abisso della follia e ha trovato Dio. In lei si possono riconoscere le donne che sono state capaci di lasciarsi guidare dalla verità dei loro sogni verso l'amore più grande, senza per questo rinnegare il bello e il buono della vita. L'autrice ha cercato qui di smontare l'abito convenzionale di "peccatrice santa" che le è stato arbitrariamente cucito addosso, secondo uno stereotipo che fa di lei una "Nova Magdalena", confermato da scritti, romanzi e sceneggiature, anche recenti. Proprio come Maria di Magdala, Margherita, nonostante il riconoscimento della santità, sconta il peso di una cultura che, ostile alla donna, distorce la verità storica e rischia di appannare il fascino della sua straordinaria personalità.
Della vita di Padre Pio l’Autore prende in considerazione il periodo che va dal 1909 al 1916: sette anni che il santo passerà nella sua cittadina natale di Pietrelcina a causa di misteriose indisposizioni fisiche che si verificano ogni volta che il frate ritorna in comunità; viceversa, quando ritorna a Pietrelcina, in famiglia, guarisce in modo inaspettato, al punto che i suoi superiori decidono per una permanenza prolungata nella sua città natale. Padre Pio accoglie le disposizioni dei suoi Superiori e, già ormai sacerdote, collabora nella pastorale col parroco del posto.
In questi lunghi anni Padre Pio si tiene sempre in contatto con la sua comunità. Studia trattati di teologia dogmatica e morale, opere di spiritualità, specialmente di Teresa d’Avila e Giovanni della Croce. Tuttavia, è proprio in questi anni che si verificano nella vita del frate eventi particolari, incluso quello delle stimmate.
Alla fine ritornerà definitivamente nella comunità di San Giovanni Rotondo, a Foggia, dove resterà fino alla morte. Qui cominceranno le varie «persecuzioni» anche da parte della Chiesa che egli tanto amava come madre. Ma l’Autore qui chiude la sua narrazione.
Punti forti
Un periodo particolare della vita di Padre Pio: sette anni che passò “forzatamente” nella sua terra natale e che lo prepareranno alla futura missione tra la gente più disparata che accorrerà a lui.
Singolarità dei fenomeni mistici sperimentati da Padre Pio.
Destinatari
Tutti coloro che amano Padre Pio.
Quanti sono interessati ai fenomeni mistici.
Autori
Donato Calabrese, vive a Benevento dove è nato nel 1945. Diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Studi di Teologia all’Istituto di Scienze Religiose di Benevento. Volontario, ha operato per trent’anni nel «Centro Volontari della Sofferenza». Collaborazioni giornalistiche a varia testate, a radio e televisione per programmi religiosi.Attualmente, con alcuni collaboratori, ha creato una emittente televisiva. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui Il Rosario delle Beatitudini per Paoline Editoriale Libri.
Il testo propone la lettura della figura di Giovanni Paolo II come grande comunicatore. Un Papa che ha saputo introdurre un modo nuovo e rivoluzionario di comunicare, per la Chiesa al suo interno e nei suoi rapporti con l’esterno, irrompendo nella vita della gente con i mezzi di comunicazione. La sua proverbiale esortazione «Non abbiate paura», rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, è risuonata ripetutamente, a schiudere orizzonti nuovi alla storia.
L’autrice, situando e ripercorrendo il pontificato di Giovanni Paolo II ne evidenzia i temi portanti: la centralità di Cristo, il recupero della persona come soggetto attivo della propria esistenza, la difesa della dignità umana...
Wojtyla ha percorso il suo cammino di santità con sorprendente spontaneità, diventando piena realtà di comunicazione. I media hanno rimbalzato la sua voce calda, comunicativa e ricca di sfumature, i suoi gesti, il canto, il sorriso, le carezze, il suo stare vicino alle persone, le sue celebrazioni, come la sua morte: tutto è divenuto «evento» indimenticabile, carico di grande forza emotiva. Utilizzando le nuove tecnologie questo Papa ha insegnato a non averne paura.
Punti forti
Anniversario della morte, il 2 aprile Giovanni Paolo II: un papa che è entrato nel cuore della gente. Per la settimana delle com. sociali
Destinatari
Largo pubblico
Autori
Sabina Caligiani è nata a Perugia il 26 settembre 1946. Giornalista cattolica, è laureata in giurisprudenza, abilitata all’insegnamento del Diritto e dell’Economia, diplomata in Scienze Religiose, e specializzata sulle Comunicazioni Sociali, con particolare attinenza alla missione della Chiesa, presso il Centro Interdisciplinare sulla Comunicazione Sociale della Pontificia Università Gregoriana. Ha collaborato con alcuni quotidiani nazionali e locali, laici e religiosi. Studiosa di spiritualità e d’arte. Attualmente sta collaborando alla stesura di testi che hanno come argomento l’interreligiosità e l’interculturalità, con una attenzione particolare all’Africa.
Si tratta di una breve biografia del Santo Curato d’Ars, a partire dalla sua nascita (8 maggio 1786) durante la Rivoluzione francese, fino alla sua morte avvenuta il 4 agosto 1859 e alla sua canonizzazione (il 31 maggio 1925).
Viene narrata la sua vocazione la sua ordinazione sacerdotale e l’affidamento della piccola e povera parrocchia di Ars. La sua vita austera, l’amore per i poveri e per gli orfani, la qualità della sua direzione spirituale attraverso la confessione, sono descritti nel contesto storico del tempo.
Viene messa in risalto anche la fondazione che ha cura degli orfani e bambini abbandonati, che raccoglie delle giovani che consacrano la loro vita all’Opera della Provvidenza (tra queste Catherine Lasagne da lui scelta per tale fondazione).
Ad alcuni capitoletti è messo un riquadro che riporta brani significativi tratti dagli scritti o dai discorsi del Santo Curato d’Ars.
Punti forti
Anno Sacerdotale 2009-2010
Anniversario del 150° della morte del Curato D’Ars, patrono dei Sacerdoti
Destinatari
Insegnanti, catechisti, sacerdoti, tutti coloro che amano leggere biografie.
Per “tutti” nel senso che la lettura del testo non richiede particolare preparazione culturale.
Autore Marc Joulin, domenicano, storico e autore di biografie e testi di spiritualità. In passato è stato annoverato tra i nostri autori con una breve biografia su santa Teresa di Lisieux
San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa, è noto per lo più come zelante predicatore, difensore della dottrina cattolica, fondatore dell’Ordine della Visitazione. Pochi, però, sono a conoscenza delle lotte che egli dovette sostenere contro il demonio e le avversità che gli si presentavano nell’esercizio del suo ministero.
A questo aspetto della figura di Francesco di Sales è dedicato il volume di padre Gilles Jeanguenin, che, attraverso testi tratti dalle opere del santo e vicende della sua vita, ne delinea un ritratto di grande esorcista, dotato di profondo e illuminato discernimento spirituale.
Diversi episodi di liberazione testimoniano la validità del metodo salesiano, tuttora attuale: per san Francesco, è nell’imitazione di Cristo, mite e umile di cuore, che viene sconfitto l’avversario. «Esperto» dell’animo umano e formatore delle coscienze, egli insegnava ai suoi figli spirituali l’arte di resistere al nemico e di sventarne le trappole conservando tuttavia la pace del cuore.
San Francesco di Sales è patrono degli scrittori e dei giornalisti.
punti forti
Prefazione di don Giancarlo Gramolazzo, presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti.
Il volume mette in luce un aspetto poco noto di san Francesco di Sales, cioè quello di implacabile esorcista.
ricorrenze particolari
24 gennaio: festa di San Francesco di Sales. l 2010: anno giubilare del quarto centenario di fondazione dell’Ordine della Visitazione Santa Maria per opera di Francesco di Sales
e Giovanna di Chantal (6 giugno 1610).
destinatari
Chiunque desideri approfondire la figura di san Francesco. In particolare: operatori pastorali; sacerdoti esorcisti; ambito salesiano.
autore Gilles Jeanguenin, nato nel 1960 in Svizzera, laureatosi in teologia presso l’Università di Friburgo, è sacerdote della diocesi di AlbengaImperia, dove esercita ufficialmente il ministero di esorcista. Si è specializzato in demonologia e psicopatologia clinica, è membro dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, oblato secolare dell’Ordine di San Benedetto, nonché membro affiliato all’Ordine della Visitazione. Collabora con l’ufficio liturgico diocesano per la formazione al diaconato permanente ed è autore di diversi libri in Italia e all’estero.Tra le sue opere più recenti in lingua italiana, Discernere: pensare e agire secondo Dio (2008), I Fioretti di san Francesco di Sales (2008), Gli angeli esistono! (20072), «Non è vero... ma ci credo!» (2007), Il diavolo esiste! (2005). Con Paoline ha pubblicato Preghiere per ogni circostanza (2009).

