
Chiara d'Assisi, nella sua Forma di vita, riserva uno spazio importante al tema della povertà, come via privilegiata per crescere in uno stile umile, semplice, in cui Dio diventa l'unico protagonista. Tuttavia, limitare un tale amore - seppure eroico - alla sola dimensione materiale, non basterebbe a giustificarne la santità. Queste pagine si propongono di ampliare l'orizzonte per comprendere la povertà di Chiara come atteggiamento fondamentale di fronte a Dio, a se stessa, agli altri, alla vita. Leggendo gli eventi della sua storia, le fonti biografiche e gli scritti possiamo cogliere alcuni passaggi significativi, che di volta in volta hanno creato in lei qualcosa di nuovo e l'hanno trasformata, "di povertà in povertà", nell'immagine di Cristo. Un concreto itinerario di fede che oggi viene ad interrogare anche la nostra vita.
Frate Alessandro intraprende una ricerca alla scoperta della melodia nascosta del Cantico delle creature, che san Francesco scrisse tra il 1224 e il 1225 e, in queste pagine, ne espone i risultati. Con un linguaggio semplice e affascinante - senza la presunzione di aver trovato una verità storica - guida il lettore, pagina dopo pagina, nella costruzione della sua ipotesi. Animato sia dal fervore dello studioso che dalla passione del cantore, ripercorre antiche teorie e sperimenta la pratica alla luce delle moderne tesi sulla prassi compositiva ed esecutiva delle laude medievali. Un libro destinato non solo agli appassionati di musica ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire un aspetto della vita di san Francesco ancora poco conosciuto.
Le Ammonizioni sono 28 brevi testi di Francesco d'Assisi, ricche di sapienza umana e cristiana: alcune furono dettate dal Santo, altre raccolte durante le sue prediche, altre ancora trascritte dai suoi compagni. Egli stesso - consapevole della straordinaria ricchezza di quelle parole - invita i suoi frati ad accogliere con attenzione", cioè con cuore aperto e disponibile, per poter fare esperienza di vera libertà ed autenticità interiore. "
Il ministero del diaconato nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici ed è stato tenuto sempre in grande considerazione. Per vivere la spiritualità del servizio, oggi più di ieri, il diacono ha bisogno di modelli da imitare, come santo Stefano o san Lorenzo. Ma ce n'è uno particolarmente vicino e quanto mai attuale: Francesco d'Assisi. Si parla poco di san Francesco come "diacono" ed è raro trovare studi appropriati sull'argomento. Queste pagine lo presentano come un punto di riferimento di straordinaria attualità, capace di illuminare il senso del diaconato permanente anche nella Chiesa di oggi.
Il tema della misericordia ha caratterizzato il pontificato di papa Francesco sin dagli inizi. Nel suo primo Angelus, egli ricordava che "il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza"; poi ribadiva che Dio "mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono". E molti altri potrebbero essere gli esempi. La decisione di indire un Giubileo straordinario - l'Anno santo della misericordia - appare, dunque, in piena continuità con l'agire di questo papa. L'occasione offre anche lo spunto per un approfondimento: in che modo l'altro Francesco, vale a dire il santo di Assisi, parlava della misericordia? Come l'ha vissuta? A partire dai suoi scritti, scopriamo il fascino di una testimonianza cristiana senza compromessi. Una vita in cui misericordia e verità si incontrano. Un percorso di fede che continua ad interpellare gli uomini del nostro tempo.
Come Peter Pan, molti sognano di rimanere perennemente adolescenti, vivendo senza alcuna responsabilità e fatica, con l'illusione di poter ottenere tutto, subito, senza alcun sforzo. Ovviamente dimenticandosi degli altri. È forse questa la via della felicità? Macché. Fatti i conti, quello che resta è solo una grande tristezza. Per fortuna la "sindrome di Peter Pan" non è irreversibile. Anzi: la sfida è proprio quella di costruire, giorno dopo giorno, una vita diversa, più piena, più matura. In queste pagine l'autore, attraverso la lettura approfondita di alcuni testi francescani, ci aiuta a scoprire la "ricetta" che il Santo d'Assisi prescrive per combattere un virus così pericoloso. Un percorso di libertà in cui tutti - giovani e adulti, coniugati e consacrati - potranno riconoscersi.
Il Trecento e il Quattrocento vedono affermarsi, particolarmente in Italia, il movimento dell'Umanesimo che annuncia l'imminente Rinascimento. In questo periodo numerose figlie di santa Chiara, talvolta provenienti dal ceto nobiliare e finemente educate, fanno leva sulla loro intelligenza, la loro cultura e soprattutto la loro femminilità per esprimere l'amore ardente nei confronti di Cristo: Chiara della Croce, Colette di Corbie, Caterina da Bologna, Cecilia Coppoli... solo per fare alcuni nomi. Donne letterate, che consegnano la testimonianza del loro cammino spirituale in opere significative (biografie, trattati, opere poetiche). A partire dai dati storici raccolti, l'autrice indaga e mette in evidenza in particolare il profilo cristiano della loro esperienza. Un lavoro che rimanda a un mondo di donne, ma che può servire a tutti per approfondire la conoscenza della tradizione spirituale francescana e clariana.
Nell’eucaristia Chiara contempla la vita di Gesù nella sua dinamica di abbassamento e glorificazione, imparando dal Vangelo vivente della liturgia a offrire se stessa sull’altare della fraternità.
Una testimonianza di santità che ancora oggi interroga la nostra esperienza spirituale. Come scrive san Giovanni Paolo II: «L’intera vita di Chiara era una eucaristia, perché ? al pari di Francesco ? ella elevava dalla sua clausura un continuo “ringraziamento” a Dio con la preghiera, la lode, la supplica, l’intercessione, il pianto, l’offerta e il sacrificio. Tutto era da lei accolto ed offerto al Padre in unione col “grazie” infinito del Figlio unigenito, bambino, crocifisso, risorto, vivo alla destra del Padre». (Lettera alle claustrali clarisse per l’VIII centenario della nascita di santa Chiara, 11 agosto 1993).
Gli “Esercizi Spirituali” – la felice espressione è stata creata da sant’Ignazio di Loyola – si propongono di introdurci all’incontro con Dio.
Non siamo di fronte ad un trattato di vita spirituale o ad un libro di teologia, ma ad un itinerario di preghiera che si snoda attraverso la contemplazione di Gesù nei Vangeli. Padre Spanu, da anni, è guida autorevole di questa esperienza di fede e non si è mai accontentato di ripeterla in modo formalistico. Anzi. Con l’elezione di papa Bergoglio al soglio pontificio, ha voluto misurarsi con gli scritti del Santo di Assisi ed elaborare un corso di Esercizi Spirituali impostato sulle Fonti Francescane.
Un modo nuovo, ma straordinariamente ricco, di riscoprire e contemplare la bellezza di Dio attraverso l’immagine di san Francesco.
Le riflessioni di san Giovanni Paolo II sul corpo rappresentano un insegnamento tra i più importanti del suo pontificato e rispondono alla domanda di ciò che significa essere uomini. Parole nuove, preziose, che recuperano il senso profondo della vita e dell'amore, della sessualità e del matrimonio. Un tesoro ancora sconosciuto a gran parte dei cristiani che Christopher West si propone di rendere accessibile e comprensibile ad un vasto pubblico.
L’uomo di oggi vive sotto il peso di tanti condizionamenti e desidera conquistare un maggiore spazio di libertà. E se san Francesco fosse un modello a cui ispirarci? L’autore in queste pagine, con un linguaggio concreto e divulgativo, ne fa emergere tutta la statura umana e cristiana, un punto di riferimento per una vita piena.
“In queste pagine vorrei offrire un quadro d’insieme chiaro e solido sulla condizione di Francesco giovane, sui suoi turbamenti interiori, sulla sua ansia di ricerca, sulla dura lotta che seppe intraprendere con se stesso. Mi sono limitato agli anni che precedettero la sua conversione e poi ne segnarono il passaggio dal mondo a Cristo, quando decise di donare per sempre, e totalmente, la sua vita al Signore. Sono le sue scelte giovanili che qui interessano, per porle all’attenzione soprattutto di quanti oggi ne condividono l’età, nella speranza che facciano di tutta la loro vita qualcosa di bello, qualcosa di veramente grande: un dono per gli altri!”. (dalla Premessa dell’Autore)

