Le sfide di oggi chiedono di aprire nuovi percorsi di ricerca, domandando uno speciale contributo a livello di progetti e di dialogo reciproco tra teologia e bioetica. Nel testo non si affrontano i problemi base della bioetica, ma si indaga il necessario ampliamento di orizzonti, a volte anche provocatorio, per offrire nuovi e più adeguati strumenti ermeneutici per la valutazione dei problemi bioetici e, al tempo stesso, per la loro correlazione al sapere teologico. Nel testo si approfondiscono gli aspetti teologici più specificamente correlati ai nuovi ambiti bioetici come l'intelligenza artificiale o le biotecnologie ripensando, in rapporto a essi, la teologia della creazione, della corporeità, dell'evoluzione, l'escatologia, l'antropologia teologica, ecc.
Creativi, immersi nella rapida evoluzione tecnologica, ambiziosi verso il futuro: ma sapranno crescere determinati anche nella scelta del bene? E la comunità cristiana saprà ancora aiutare in modo efficace i bambini e i ragazzi di oggi a maturare un profilo etico adeguato ai tempi?Questo volume armonizza diversi contributi di specialisti in chiave interdisciplinare sul tema dell'educazione morale nei percorsi di iniziazione cristiana. La proposta di itinerari catechetici per la formazione etica, pensati da presbiteri, catechisti ed educatori, traduce in passi possibili le prospettive delineate nella riflessione pedagogica e teologico-morale, al fine di aiutare i bambini e i ragazzi «a sviluppare quei principi interiori stabili che possono muovere a compiere spontaneamente il bene» (Amoris laetitia, 267).
Non è semplice parlare di perdono e di pace. Facilmente si viene accusati di fuggire dalla realtà per nascondersi in un buonismo disincarnato incapace di risolvere le tensioni che attraversano la vita dell'uomo.Gesù di Nazaret e Francesco di Assisi, due "buonisti impenitenti", ci ricordano invece il valore irrinunciabile del per-dono quale unica possibilità, in certi momenti, per poter ritrovare la via alla pace. Le loro parole costituiscono un aiuto importante per smascherare quel meccanismo spietato che, per il desiderio di potere e dominio, toglie dignità alla vita umana privandola del cuore.Non è un caso che nel Cantico di frate sole il "perdono" sia posto dal santo di Assisi come l'elemento costitutivo della bellezza che deve risplendere sul volto dell'uomo, affinché anch'egli, insieme alle altre creature, sia motivo di lode a Dio. Ed è proprio questa bellezza, risplendente nel volto di Gesù e ammirata da Francesco, che il presente volume vuole raccontare al lettore.
Nella visita apostolica in Belgio (26-29 settembre 2024) papa Francesco ha pronunciato parole che non sono passate inosservate, affermando che in Occidente «siamo passati da un cristianesimo sistemato in una cornice sociale ospitale a uno "di minoranza"». Che cosa significa esattamente?Non si tratta solo di una questione numerica, bensì di un processo di 'esculturazione', in cui la fede conta sempre meno nella vita pubblica, nel dibattito sociale e nella formazione della cultura. Un fenomeno ormai conosciuto e studiato da tempo, non solo il risultato di cambiamenti esterni, ma che coinvolge anche le dinamiche interne alla Chiesa stessa.Il testo, con particolare attenzione alla situazione italiana, affronta di petto la questione cercando di chiarirne i termini.
Lupo e Milo sono due grandi amici, passano molto tempo insieme e si divertono giocando. Un giorno, però, il loro boomerang colpisce il vaso della mamma di Milo. E ora che si fa? Di chi è la colpa? Che guaio! è una piccola storia in cui si affrontano le dinamiche di relazione, con la scoperta del senso di responsabilità e di collaborazione. Fa parte di una serie di quattro albi scritti e illustrati da Maria Gianola, che esplorano con delicatezza e un pizzico di umorismo il mondo dell'amicizia. I due piccoli protagonisti vivono ogni volta delle semplici avventure ispirate alla quotidianità dei bambini nel momento in cui iniziano a confrontarsi l'uno con l'altro, imparando a gestire situazioni ed emozioni. Testo in stampatello Maiuscolo ad alta leggibilità. Illustrato a colori. Età di lettura: 3+.
Elisa adora l'autunno e quest'anno, mentre saluta i suoi amici animali che migrano o vanno in letargo, ha un'idea: mettere da parte, per tutti loro, quelle foglie di mille forme e colori che si staccano dai rami. A forza di raccoglierle, le vengono in mente tanti modi creativi per usarle come nessuno ha mai fatto prima. Diventano foglie speciali, disegnate, incorniciate, imbellettate: tutti le vogliono! Vanno a ruba!Un albo illustrato per raccontare ai bambini la bellezza della stagione autunnale, uno scrigno di tesori che si apre tra le pagine: i suoi colori caldi, i cambiamenti nel cielo e le trasformazioni della terra, i doni della natura splendidi come gioielli. Uso di font ad alta leggibilità. Illustrato a colori. Età di lettura: 4+.
Irene frequenta la terza media e vive con la madre a Milano. Il padre non lo ha mai conosciuto, così come altri parenti. Sono sempre state solo loro due. Il loro è un rapporto fatto di affetto e di complicità, ma anche di qualche piccola ombra: perché c'è sempre un velo di malinconia negli occhi della madre? Perché quella sua esagerata riservatezza? Irene decide di frugare in casa di nascosto per cercare una risposta alle sue domande. Ma l'unica cosa che trova è un vecchio quaderno, scritto in una lingua che non conosce. Una storia che viaggia tra presente e passato, per ricordare una guerra quasi dimenticata, lunga e sanguinosa, avvenuta nei territori della ex Jugoslavia agli inizi degli anni '90, il cui simbolo è l'assedio della città di Sarajevo. E per rammentare che la guerra - ogni guerra - è sempre una sconfitta per l'umanità. Testo con font ad alta leggibilità. Età di lettura: 11+.
Iruk è un ragazzino così timido da non riuscire neanche a parlare, e il suo unico amico è un cagnolino salvato dall'annegamento. Un giorno conosce un coetaneo, Bastir, che lavora al palazzo del re come scriba. È lui a rivelargli il motivo per cui il re sta costruendo la grande torre: è una sfida per arrivare fino al cielo. Il cielo punirà l'arroganza del sovrano facendo crollare la torre e distruggendo con essa anche l'intera città di Babilonia. Il popolo, che parlava un'unica lingua imposta dal re, ritorna improvvisamente a esprimersi usando gli idiomi originali. Nessuno riesce più a capirsi; ma Iruk e Bastir non si arrendono. Un racconto che rievoca la costruzione e distruzione della leggendaria torre di Babele, nello scenario dell'antica Mesopotamia, terra fra il Tigri e l'Eufrate, culla di civiltà. Una storia che parla di pace e di amicizia, di orgoglio e di potere. Ma anche del potere straordinario delle parole, dette e scritte, strumento di comunicazione e di memoria tra gli uomini. Font ad alta leggibilità. Età di lettura: 8+.
Dopo l'ultimo giorno di scuola, Dario e il suo fratello gemello Diego si trovano in fretta e in furia a dover traslocare dallo zio, custode di villa De Floris, abitata dai due eccentrici proprietari. Il padre dei ragazzi, che da poco ha perso il lavoro, è riuscito a farsi assumere da una compagnia di navi da crociera e deve lasciarli da suo fratello per potersi imbarcare. Dario è contento, ma così non è per Diego. Nei giorni successivi i due gemelli dovranno fronteggiare diverse situazioni e soprattutto fare i conti con Tony, il bullo della loro scuola.Saranno venti giorni di novità, conflitti, misteri, colpi di scena e tante emozioni; per una storia d'avventura, d'amicizia e di crescita da leggere tutta d'un fiato. Il testo ha vinto il Premio Giana Anguissola per la XV edizione, nella sezione romanzi. Font ad alta leggibilità. Illustrazioni in Bianco e Nero. Età di lettura: 9+.
Kikujiro, figlio di un umile contadino, ha quattordici anni e un grande sogno: diventare un samurai. Per questo il padre lo affida al suo vecchio amico Yorimoto, un celebre samurai al servizio di un signore feudale, il daimyo.Il ragazzo viene accolto come allievo dal maestro Ieiasu e si allena con grande impegno per diventare un guerriero valoroso. Nel frattempo, si innamora della nobile Atsuhime, figlia di Yorimoto. Anche Atsuhime si allena con il sensei Ieiasu per diventare un samurai. I due ragazzi si amano, ma la condizione di inferiorità sociale frena Kikujiro nel dichiararsi. Il sentimento di Kikujiro resterà a lungo nascosto, accrescendo l'inquietudine della ragazza. Kikujiro vuole prima di ogni cosa conquistare il valore di un vero samurai e per farlo dovrà superare le sue incertezze, ma anche una serie di prove che si troverà ad affrontare.Un'appassionante storia di avventura e di crescita, d'amore e conoscenza di sé, che ci immerge nell'affascinante mondo del Giappone all'epoca dei samurai.Font ad alta leggibilità. Età di lettura: 11+.
«Dopo aver terminato il romanzo silenzio, per molti anni ho coltivato la decisione di tratteggiare un'immagine di Gesù così come il popolo giapponese può comprenderla. In questo libro non ho presentato la figura dell'ebreo che porta a compimento l'Antico Testamento. Ho scritto come semplice romanziere, senza pretese teologiche» (Shusaku Endo).Questa Vita di Gesù, la prima scritta da un giapponese, colpisce il lettore italiano per l'estremo realismo della figura tratteggiata dal romanziere del Sol levante: un Gesù che sperimenta la vita della gente comune e dei miseri, che condivide l'acre odore della fatica e del sudore dei poveri, che non ha bisogno di immaginarsi la debolezza dei disperati. Questa narrazione, che proviene da lontano, dall'Estremo Oriente, è capace di spingere il lettore ancora oltre: verso un futuro che sia esperienza nuova di Gesù, che indichi una conoscenza sempre più umana e incarnata.«Questo è il punto di vista di Endo e, pure, di Scorsese: la realtà concreta della vita. Ed ecco la domanda di Endo che plasma l'immaginazione di Scorsese: "Come può Gesù far incontrare il Dio dell'amore con la realtà concreta della vita?". È questo il punto chiave» (Antonio Spadaro).Il romanzo a cui è ispirata la prossima impresa cinematografica di Martin Scorsese su una figura di Gesù "accessibile a tutti".
«Per anni ha scritto delle critiche sui giornali, senza cavarne altro che inimicizie ed errori tipografici» ha detto di sé Flaiano nel 1946. In realtà, dopo aver imparato il mestiere sul campo - tanto che, ricorda, circolava la frase «Questi giovani si fanno una cultura sui propri articoli» -, è stato, a partire dal 1939, un recensore cinematografico acuto e beffardo, pacato e intransigente, raffinatissimo dietro lo schermo della nonchalance, sempre ostile alle falsità e alle insulsaggini: a tutti quei film, insomma, che «presuppongono, di regola, un pubblico eccessivamente tardo di comprendonio» o che «rendono confortevole l’esistenza, allo stesso titolo dei treni rapidi, delle automobili, dei termosifoni». A suscitare l’entusiasmo di chi, come lui, conosceva intimamente il lavoro di soggettista e sceneggiatore (basti pensare alla prodigiosa e tormentata collaborazione con Fellini), e andava al cinema per sgranchirsi «l’immaginazione e la visione morale del mondo», erano piuttosto film come Verso la vita di Renoir, Ombre rosse di Ford o Monsieur Verdoux di Chaplin, «in cui tutto porta il marchio così semplice e raro del genio». Non solo: in un paese dove è lecito essere anticonformisti solo «nel modo giusto, approvato», Flaiano ha saputo esserlo sino in fondo, come dimostra l’irresistibile giudizio riservato a Orson Welles: «i suoi personaggi appartengono a quella categoria che mangia il pollo con le mani non per maleducazione, ma per eccesso di carattere, per prepotenza di immaginazione e di volontà!».