Secondo il cardinale Walter Kasper, una risposta alla crisi della tradizione nel cristianesimo occidentale richiede molto di più di una modernizzazione superficiale, di qualche rattoppo su un ambito consunto. Ne va, infatti, della questione fondamentale di come il vangelo di Gesù, in quanto origine normativa del cristianesimo, si comunichi nella storia della Chiesa e apra il futuro, innescando oggi il rinnovamento. Questo volume contiene appunto tre nuovi saggi inediti sul rinnovamento a partire dalle origini e sui temi centrali della fede che hanno animato il grande teologo tedesco per tutta la sua vita. Kasper risponde a domande decisive come queste: che cosa significa fare teologia nella Chiesa? Chi è Gesù Cristo per i credenti? Come sperimentano i credenti la sua presenza nella celebrazione dell'eucaristia? Tre saggi che riepilogano e completano il pensiero di Kasper.
La tesi svolta in questo saggio, frutto maturo e prospettico della meditazione teoretica di uno dei più riconosciuti teologi contemporanei, muove dalla contemplazione dell'ascensione in Cielo di Gesù il Cristo: il fatto che nell'intimità trinitaria di Dio è insediato a pieno titolo - per sempre e quindi da sempre - un essere umano. Nessuna creatura abiterà mai questo spazio e questo tempo assoluto nel modo singolare in cui lo abita il Figlio. Eppure, questo insediamento apre la certezza di una ospitalità inimmaginabile del grembo di Dio per tutte le creature, iscrivendo nella partecipazione trinitaria del Figlio la storia di Gesù e, in lui, dell'umanità. L'ontologia trinitaria e l'affezione creatrice chiedono perciò di essere esplorate pensando fino in fondo il corpo del Signore con la libera disposizione dell'interiorità e dell'esteriorità di Dio. Il corpo del Signore, insediato per sempre nell'intimità di Dio, rende infatti irrevocabile il pensiero e l'evento della comunità di origine e di destino che Dio inaugura con il mondo umano "fin da prima della creazione del mondo". L'impegno - che accredita il saggio, nella sua qualità di argomentata e orientatrice quaestio, a contributo di decidente rilevanza nel percorso tracciato dal DDOT - è quello a tessere i fili di questo ripensamento delle implicazioni della differenza trinitaria nella sua unità con il corpo del Signore, attraverso i passaggi che il kairós attuale rende possibili ed esige nel pensiero e nella prassi.
Il volume raccoglie le coordinate dei rapporti che intercorrevano tra le Chiese cristiane nei secoli II-VII, con particolare riferimento alla Chiesa di Roma. La Sede cristiana romana, in epoca pre e post nicena, era la «Chiesa principale» delle Chiese latine dell'Occidente, come Alessandria lo era per l'Oriente. Le Chiese, pertanto, convergevano sulla «Chiesa principale» da loro considerata la Chiesa evangelizzante alla cui tradizione erano vincolate per questioni emergenti nelle comunità. Con la pace costantiniana del 313, tuttavia, tra Istituzioni imperiali e i cristiani, si creò la possibilità di ricorrere alle Istituzioni civili romane. Tale possibilità sviluppò anche, tra le Istituzioni imperiali e la religione cristiana "cattolica", due modelli diversi: l'Oriente più incline ai rapporti con l'Imperatore; l'Occidente più rispettoso degli ordinamenti ecclesiastici che nella Chiesa di Roma avevano il loro punto di riferimento. Essa produsse anche, come indicazioni del suo protocollo di agire in ambito latino e con le altre Chiese cristiane, il Decretum Gelasianum. La Chiesa di Roma inoltre in qualsiasi contenzioso, perché fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo, e avendo Cristo dato a Pietro il potere delle chiavi (Mt 16,16), godeva poi di una principalitas che impegnava le altre Chiese alla comunione con Lei.
Nella storia di Gesù abbiamo un Dio a portata di mano, che si fa uomo, proprio come noi, frammento, fatto di carne, completamente, quasi a dire che "Cristo è la ferita di Dio nel mondo". Gesù, nella sua esistenza concreta, storica, ha vissuto due orientamenti: verso il Padre, radicato nell'amore divino dal quale proveniva; verso di noi, a favore degli uomini e delle donne del suo tempo, predicando il perdono di Dio e la buona novella del Regno, e vivendo in pienezza la sua stessa umanità. Gesù, nella sua concretezza umana, è una persona dialogica, completamente rivolta verso di noi e pienamente in relazione con il Padre, origine della vita e fonte dell'amore. Si parla di un "certo Gesù" nella letteratura, nell'arte, nella musica, nel cinema, rilevando la bellezza della sua umanità e la capacità di compatire, ma poco s'afferma del suo essere Signore e Figlio di Dio. In Gesù, il Crocifisso-Risorto, si manifesta un "mondo altro" (più umano e amabile) e una partecipazione piena al mistero di Dio che è un mistero di Vita e di Amore, di Comunione inclusiva e di fedeltà (di Dio alle sue promesse) che crea futuro e apre il cuore alla speranza, al sogno di un'umanità rinnovata nella compassione e nel perdono, nella solidarietà e nella giustizia. Il presente saggio pone, essenzialmente, la questione del metodo dialogico e s'avvale, a mo' di completezza, di due indagini poste in appendice, rispettivamente, suIl dialogo interreligioso come segno dei tempie su Il Gesù della storia e il Cristo della fede.
Vicente Bosch, Santificare il mondo dall'interno, Corso di spiritualità laicale, Rialp.
«Bisogna respingere il pregiudizio secondo cui i semplici fedeli dovreb-bero limitarsi ad aiutare il clero in attività di carattere ecclesiastico.(…) Il modo specifico che hanno i laici di contribuire alla santità e all’apos-tolato della Chiesa è la loro libera e responsabile azione all’interno delle strutture temporali, nelle quali essi infondono il lievito del messaggio cristiano». (San Josemaría Escrivá, Colloqui, nn. 59 e 303 [1968]).
«Molte volte siamo caduti nella tentazione di pensare che il laico im-pegnato sia colui che lavora nelle opere della Chiesa e/o nelle cose della parrocchia o della diocesi, e abbiamo riflettuto poco su come accom-pagnare un battezzato nella sua vita pubblica e quotidiana; su come, nella sua attività quotidiana, con le responsabilità che ha, s’impegna come cristiano nella vita pubblica. Senza rendercene conto, abbiamo generato una élite laicale credendo che sono laici impegnati solo quelli che lavorano in cose “dei preti”, e abbiamo dimenticato, trascurandolo, il credente che molte volte brucia la sua speranza nella lotta quotidiana per vivere la fede».
(Francesco, Lettera al Card. Oullet, Presidente della Pontificia Commissione per L’America Latina, 19.3.2016).
Una guida per approfondire il tema della sinodalità lanciato da Papa Francesco. La Chiesa Cattolica è oggi impegnata in un processo sinodale che coinvolge in ogni parte del mondo persone di fede cristiana, innanzitutto, ma anche tutti coloro che sono desiderosi di offrire un loro contributo. È la prima volta, in questa forma e con questa ampiezza, nella storia del cristianesimo. Ma che cosa significa - come ha detto Papa Francesco - che «la Chiesa è sinodo»? In quale senso l'esercizio del discernimento dei segni dei tempi, vissuto comunitariamente, è il metodo specifico di una Chiesa che cammina con stile sinodale, e come ci si educa a viverlo con profezia e insieme con realismo? Piero Coda, attuale Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e membro della Commissione ad hoc del processo sinodale, da anni ha approfondito questo tema cruciale e si è speso nella sperimentazione di questo metodo. Il presente saggio - agile e leggibile nella scrittura, senza dismettere la necessaria precisione teologica - si offre come un vademecum per attrezzarsi a vivere da protagonisti questo prezioso momento.
Riconosciuto dalla Chiesa nel 2015, il metodo delle cellule parrocchiali di evangelizzazione porta all'interno della parrocchia un nuovo stile pastorale, segnato da una forte corresponsabilità tra presbiteri e laici, per donare slancio missionario nel territorio. Adottato da centinaia di parrocchie in tutto il mondo (e circa sessanta in Italia), il metodo delle cellule è presentato in questo volume attraverso l'esperienza, la storia, le testimonianze di parroci, religiosi e laici che l'hanno implementato e conosciuto. A partire dal "Grande Mandato", il volume offre una descrizione puntuale dei fondamenti teologici del metodo, il suo funzionamento, la struttura. Che cos'è una cellula, chi la guida, il rapporto con il parroco, la responsabilità dei laici, come iniziare e quali frutti attendersi in parrocchia: ogni aspetto è spiegato in modo approfondito e pratico. Il risultato è un manuale completo di formazione per coloro, parroci e laici, che desiderano conoscere questa esperienza e sperimentarla nella propria comunità. Prefazione di Rino Fisichella.
Selezionati per la loro bellezza e ricchezza spirituale, questi testi di Ruperto di Deutz, prolifico autore del XII secolo, possono essere una finestra per scorgere la riserva di profonda sapienza per la vita spirituale di ogni credente in Cristo cui possiamo attingere accostandoci a questo autore. Attraverso il cammino delineato da alcuni dei temi più ricorrenti nella sua riflessione che parte dai testi biblici, e che mai può essere disgiunta dall'aspetto teologico, tale percorso giunge fino a presentare il rapporto del credente nella partecipazione più intima alla vita di Dio stesso, per trovare infine il suo compimento nel frutto della carità e dell'edificazione della comunità cristiana, e della chiesa tutta.
Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, Paolo fu "afferrato, ghermito, conquistato, impugnato" da Cristo. È questa la linea di demarcazione tra il prima e il poi, tra il persecutore e l'apostolo del cristianesimo. Da quel giorno, a poca distanza dalla morte di Cristo, Paolo diventa il più appassionato missionario cristiano. L'evangelo che egli annuncia però non è solo una teoria, è anche un modo di esistere: le sue Lettere sono questo intreccio tra parole e vita. Per scoprire il contenuto del messaggio di Paolo e la stessa trama della sua esistenza è dunque necessario rifarsi al suo epistolario. Si tratta di lettere genuine e non solo rivestite fittiziamente del carattere epistolare: la trattazione teologica è sempre aperta alla proposta etica, pastorale, esistenziale. Questo itinerario nel mondo personale e ideale dell' "Apostolo per eccellenza" è un invito a staccare Paolo dalle pagine agiografiche per farlo scendere nel nostro mondo secolarizzato.
In occasione della proposta avanzata in Vaticano dalla Curia Generale dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi per il riconoscimento di "Dottore della Chiesa" per santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), molti studiosi e specialisti del pensiero della filosofa hanno convogliato le proprie energie e ricerche - coordinati dallo studioso Francesco Alfieri - con l'obiettivo di analizzarne gli scritti per mettere in risalto la sua "eminente dottrina", requisito indispensabile per l'ottenimento del riconoscimento di Dottore della Chiesa. Dalle ricerche contenute in questo fascicolo emerge che la Stein non sia morta il 9 agosto 1942 nel campo di sterminio di Auschwitz, ma che sia sopravvissuta un altro anno in questo campo di sterminio, e quindi che sia morta nel 1943: una rivelazione fondamentale, che apre a nuove e inesplorate piste di ricerca sugli studi steiniani.
La società è smarrita e confusa riguardo a Dio, la morale e l’eternità. I cattolici subiscono persecuzioni, anche all’interno della Chiesa, per il solo fatto di vivere la loro fede. I sacerdoti che denunciano errori e corruzione nella propria gerarchia vengono emarginati e puniti dai loro superiori. I pochi vescovi rimasti fedeli all’insegnamento immutabile di Cristo vengono ripresi, "cancellati" ed esiliati, perfino dal Papa. I cattolici legati alla liturgia di sempre vengono allontanati dalle loro parrocchie e costretti a rifugiarsi dove capita. Questa è una descrizione della Chiesa cattolica del IV secolo, che però è perfetta per descrivere anche il nostro presente. In questo libro monsignor Athanasius Schneider offre una trattazione sistematica di oltre 130 errori dottrinali, dall’antichità fino a oggi: solo fuggendo l’eresia e abbracciando la verità sarà possibile scoprire le radici ideologiche della nostra epoca e individuare l’origine della distruzione della vita spirituale.
«La Chiesa ha bisogno di concentrarsi sull'essenziale della sua missione, sull'evangelizzazione, ha bisogno di lasciar cadere, al centro come alla periferia, in Vaticano come nelle diocesi, tanti organismi e compiti secondari, ha bisogno di vescovi e preti che vivano in rapporto con il popolo, di laici testimoni della fede nella loro professione e nelle loro famiglie, di religiosi che, nei consigli evangelici, ci richiamino alla bellezza di ciò che non passa. Quale volto avrà la Chiesa di domani? Al momento in cui congedo questo libro non sono in grado di rispondere a questa domanda. Soltanto sono profondamente convinto che ogni vera rinascita della Chiesa avviene attraverso i santi». (dalla Prefazione del cardinale Matteo Zuppi)