
«Un contributo che dai credenti può venire alla sinistra è quello della radicalità. L'urgenza delle sfide che sono di fronte a noi esige proposte forti, non scolorite». Nel panorama politico del Novecento il Partito comunista italiano ha rappresentato una delle espressioni più originali del movimento comunista internazionale e della famiglia socialista europea. Alla radice di questa originalità c'è anche l'attenzione alla religione, presente già nell'opera di Gramsci. Gramsci, Togliatti e Berlinguer non erano credenti: incontrarono il cattolicesimo, che da noi ha carattere anche di popolo, approfondendo l'analisi della società italiana e le vie per il suo cambiamento. Da questo è derivata la condivisione di un impegno su questioni come il disarmo e la pace, ma anche un dialogo che ha approfondito l'interpretazione del marxismo, una sua rilettura in rapporto alle fedi religiose e soprattutto la scelta di un pluralismo di culture, a fondamento della laicità del partito. «Le radici si selezionano, non si recidono, altrimenti, come una pianta, la sinistra rinsecchisce e muore» scrive Chiti. E proprio perciò nasce questo libro: per condividere la storia del Pci, ma soprattutto per ritrovare nella radicalità - che non è radicalismo, né estremismo - quella tensione etica che è fondamento di ogni progetto di rinnovamento sociale e democratico.
Il firmamento è uno scrigno pieno di storie meravigliose. Ci narrano di stelle che nascono e che morendo inseminano lo spazio cosmico con nuovi elementi, di buchi neri giganteschi, di galassie che fuggono verso l'infinito e di pianeti lontani, gemelli della Terra, dove forse alberga una vita aliena; ma anche delle vicende degli "omini boni" che per amore della conoscenza hanno spiato il cielo carpendone i segreti, e delle macchine che nel tempo hanno sostituito l'occhio in questa esplorazione senza fine. Non mancano neppure le leggendarie interpretazioni dei fenomeni, anche i più semplici, offerte dai miti, e le memorie delle relazioni, vere o presunte, tra uomini e astri. Questo libro ne offre un piccolo campionario: racconti brevi e tra loro indipendenti, sviluppati in modo semplice e fruibili nei momenti in cui il frenetico vivere quotidiano ci concede una pausa.
La produzione di conoscenza relativa alle organizzazioni richiede l'attivazione di processi di costruzione comune, avvicinandosi ai contesti per cogliere come gli attori coinvolti interpretano e traducono i loro riferimenti simbolici (teorie, valori, culture, azioni...). Adottando un processo di indagine che integra saperi scientifi ci e pratici, legati alle modalità di lavoro, la ricerca qualitativa genera una conoscenza rilevante in termini di usabilità, spendibile sia per sostenere i processi organizzativi sia per consolidare i repertori delle comunità scientifi che di riferimento. Il volume illustra quattro dimensioni distintive dell'approccio qualitativo alla ricerca nelle organizzazioni: la confi gurazione sociale degli oggetti di indagine; la logica del sapere situato; le domande di ricerca derivanti dal campo; l'atteggiamento trasformativo della conoscenza generata.
Questo libro offre un contributo sistematico al trattamento dei disturbi mentali in una prospettiva cognitiva: la sofferenza viene indagata partendo dalle credenze e dagli scopi che regolano l'individuo. È suddiviso in tre parti, che rispondono a tre domande guida: che cos'è la sofferenza patologica? Come si cura? Come funzionano i diversi disturbi mentali? La descrizione delle modalità di intervento e delle principali tecniche della terapia cognitiva lo rende un testo di riferimento per gli studenti ma anche per i clinici che potranno apprezzarne la dimensione operativa, assicurata dal frequente ricorso ai casi clinici. Il volume ha l'obiettivo di migliorare il ragionamento clinico e, per il rigore e l'attenzione alla specificità di ogni individuo, si attesta tra le opere di sicuro valore clinico e interesse scientifico.
Il male che si accanisce contro Giobbe non può più essere concepito come una punizione, poiché egli non ha commesso alcun delitto; non può più essere una vendetta, poiché egli non ha colpito nessuno. Nel trovarsi esposto alla violenza insensata della sofferenza Giobbe si trova immerso in una esperienza intraducibile. Resta solo il grido rivolto a Dio come il modo più radicale della domanda. La stessa che egli porta nell'etimo del suo nome: Giobbe significa nella lingua ebraica «dov'è il padre?» Domanda che sovrasta ogni possibile risposta. «Il dolore di Giobbe - come scrive Recalcati - non può essere ricondotto all'ordine del senso perché nessuna teologia, come nessuna altra forma di sapere, è in grado di spiegarne l'eccesso». Il grido di Giobbe accade quando le parole sono costrette al silenzio, spezzate dal trauma del male. Esso non è indice di rassegnazione ma di lotta e di resistenza. Dopo La notte del Getsemani e Il gesto di Caino, con Il grido di Giobbe continua l'intenso e sorprendente viaggio di Massimo Recalcati lettore della Bibbia, impegnato a rintracciare l'eredità più profonda del pensiero psicoanalitico che si concluderà, a breve, con un'ampia e attesa opera.
Il presente Manuale, ideato alla luce delle modifiche del 23 aprile 2021 dei bandi di concorso del Comune di Roma per la copertura di n. 420 posti (cat. D) e n. 1050 posti (cat. C), unendo Teoria e Quiz, rappresenta uno strumento utile non solo per apprendere i concetti chiave ma anche per approfondire e ripassare gli argomenti oggetto della prova scritta a risposta multipla per il profilo professionale da n. 140 posti di funzionari assistenti sociali. Infatti, la trattazione delle materie, aggiornate alle ultime novità legislative, unita all’accurata selezione di quiz divisi per argomento, permette all’aspirante Concorsista di prepararsi a sostenere, per ciascuno dei profili indicati, prova scritta a risposta multipla, prevista dall’avviso di modifica e riapertura dei termini del 23 aprile 2021. All’interno del volume sono trattate in maniera sintetica ma esaustiva tutte le materie oggetto della prova e, nello specifico: Legislazione nazionale e regionale sui servizi sociali e socio-assistenziali; Competenze dell'ente locale in materia sociale e socio-assistenziale; Programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sociali e socio-assistenziali; Principi, finalità, modelli, metodologie e tecniche del servizio sociale; Territorio e sviluppo di comunità nel lavoro sociale; Rapporto con gli organi giudiziari in materia di tutela di anziani, adulti, minori, anche in condizione di disabilita; Norme generali in materia di pubblico impiego, con particolare riferimento a responsabilità, doveri, diritti, Codice di comportamento e sanzioni disciplinari; Elementi di diritto penale, con particolare riferimento ai reati informatici e ai reati contro la Pubblica Amministrazione. Infine, grazie alla presenza dei quiz divisi per argomento, l’aspirante concorsista avrà la possibilità di testare la propria preparazione. Potrà inoltre continuare ad esercitarsi con le batterie di quiz presenti sul Simulatore online, accessibile tramite una password, presente nelle ultime pagine del volume.
Non è semplice mantenere la lucidità nei passaggi caotici della storia, compreso quello della pandemia. Paolo Bartolini (analista filosofo) e Lelio Demichelis (sociologo della tecnica e del capitalismo) prendono le mosse dal fenomeno del coronavirus per riconnettere le numerose istanze filosofiche, sociologiche e psicologiche oscurate da un'ipermodernità tragicamente unidimensionale. Il confronto tra gli autori - il libro è infatti un dialogo - vuole portare il lettore a identificare le coordinate principali degli odierni dispositivi di potere: da un lato l'estensione planetaria di una razionalità strumentale/calcolante e industriale che dis-anima il vivente, dall'altro una passione inconscia per la dismisura e per il godimento dissipativo. Osservando il proprio tempo con la lente di un nuovo pensiero critico, gli autori analizzano il nucleo del potere: quello che opera, al di là della violenza esplicita e della costrizione (il dominio), conquistando l'immaginario delle persone, plasmandolo (ingegnerizzandolo) e mettendolo al servizio dell'interesse di pochi (l'egemonia). La postfazione del libro è affidata a Miguel Bensayag.
Con l'onestà l'uomo ha tutto da guadagnare, senza onestà ha tutto da perdere. Frutti deliziosi dell'onestà sono lealtà, sincerità, verità, bontà, amore, solidarietà, comprensione, valori che danno senso alla vita, la caricano di spirituale adrenalina per affrontare le sfide che non mancano mai di presentarsi nel corso dell'umana esistenza. Essere se stessi e non vendersi al primo offerente che propone felicità a basso prezzo, non tradire la verità per un misero piatto di lenticchie, è l'eroismo che il re per eccellenza degli onesti Cristo Gesù, con la sua morte in croce e la sua resurrezione all'alba del terzo giorno, chiede ai suoi discepoli. Il volume propone un excursus sull'onestà per ridestare nobili sentimenti sopiti, scuotere la coscienza di coloro che hanno smarrito la via retta del Vangelo, sollecitare i credenti a fare della vita un dono di amore a Dio e ai fratelli, svegliare l'aurora di un nuovo giorno dando testimonianza, visibilità e concretezza all'onestà.
«Questa è stata la mia vicenda. La storia di chi riuscì a tornare da quella guerra nella steppa bianca. Dopo di allora nessuno di noi, cavalli e uomini, avrebbe più combattuto insieme né caricato» L'epopea del Reggimento Savoia Cavalleria (3°) nella steppa russa durante la Seconda guerra mondiale. La voce narrante è quella di Albino, cavallo maremmano, che, insieme ai suoi compagni, prese parte alla carica di Isbuscenskij, il 24 agosto 1942, tradizionalmente conosciuta come l'ultima carica di cavalleria. Ferito in battaglia, sopravvissuto nella ritirata, di lui si persero le tracce fino a quando, a guerra ormai conclusa, venne fortunosamente ritrovato e riconsegnato al suo Reggimento. Dove e con chi era stato? Un mistero che appassionò gli italiani nel dopoguerra, e che richiama alla mente la trama di "War Horses", da cui Steven Spielberg ha tratto l'omonimo film. Con l'unica differenza che quello che qui viene narrato è tutto autentico. Per la prima volta, il libro racconta il punto di vista di Albino e prova a risolvere il giallo della sua scomparsa ma soprattutto rende omaggio ai soldati caduti, all'antica tradizione cavalleresca e alle migliaia di cavalli sacrificati in nome della guerra.
L'Italia è piena di paradossi: il divario socio-economico tra Nord e Sud, la disaffezione dalla politica che contrasta con l'alto numero di votanti, una situazione di «pace sociale» percorsa da fremiti e paure... Contraddizioni che affondano le radici nella storia, e che nella perdurante crisi delle istituzioni sembrano trovare la linfa per perpetuarsi. Accanto alle ombre, però, ricorda Cassese, ci sono le luci, e il nostro Paese ha dimostrato di saper trovare la vitalità per aprirsi alla speranza.
La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d’arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i fondamenti stessi della nostra civiltà, all’insegna di altissimi ideali come la giustizia e l’amicizia. I racconti eroici di Omero hanno trasmesso un’etica dell’eccellenza; la lirica di Saffo ha rappresentato i travagli e le gioie dell’eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie della competizione atletica; le storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra i popoli e i motivi dei conflitti; le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in scena il dramma della libertà individuale; le commedie di Aristofane hanno criticato le derive della democrazia e posto in primo piano la formazione dei giovani; i dialoghi di Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi di Demostene hanno insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili… Dopo averci iniziato all’utile inutilità del latino, Nicola Gardini volge ora lo sguardo alla madre ideale di tutti noi e ci accompagna alla scoperta di una lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di parallelismi, costruita sul confronto e sull’antitesi, che ancora può aiutarci a interpretare la complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi in convergenze.