
La violenza domestica è un fenomeno sociale e familiare di cui solo di recente si sono riconosciute l'estensione e la gravita. Infatti, in Italia, ma anche in altri paesi occidentali, questa forma di sopraffazione non scompare con l'avanzare del cosiddetto progresso; è solo divenuta più subdola e multiforme. Il volume è una riflessione sul costo sociale e psicologico, non solo per le donne, ma per l'intera società della violenza in famiglia. Una violenza che trascende i tempi storici e le condizioni socio-culturali, che si esprime quotidianamente nell'ambito di tante mura domestiche e ha come vittime non solo le donne ma anche i bambini, con conseguenze devastanti per tutti, poiché la violenza si trasmette e si apprende. Vengono rievocati e illustrati il percorso e i motivi culturali, sociali e politici che hanno portato alla nascita dei Centri antiviolenza in Italia e in molti paesi europei e non europei, attraverso le testimonianze di chi ha contribuito alla nascita di questi centri e di chi vi ha lavorato o tuttora vi lavora.
Nel 1988 usciva L'arte del cambiamento, il testo con il quale Giorgio Nardone introduceva quell'attività ventennale i cui risultati e successi sono raccolti e spiegati nel presente volume. Vent'anni durante i quali, mediante un sempre più consapevole uso terapeutico del paradosso, della credenza e della contraddizione - ossia delle logiche non ordinarie -, Nardone è giunto a individuare quelle costanti che permettono, caso per caso, di scegliere la strategia più adatta per affrontare e risolvere le più importanti patologie su scala individuale, di gruppo o aziendale. Un percorso in cui non si parte dall'astrattezza lineare di una teoria per procedere alle sue applicazioni, ma si opera nel modo esattamente opposto grazie a quella che Nardone definisce "consapevolezza operativa": è attraverso la soluzione che si perviene alla conoscenza di un problema. Alla base di ciò vi è l'accettazione della realtà come mutamento e della credenza, della contraddizione e del paradosso come dati di fatto sempre operanti nei processi mentali e quindi nei comportamenti; e sono proprio questi dati che, una volta riconosciuti, ci suggeriscono la strada più consona per la risoluzione dei problemi. La verità di una teoria si deduce dai suoi risultati; una psicoterapia che funziona è una buona psicoterapia.
Dovrebbero essere il Tempio della Giustizia. Invece i Tribunali assomigliano sempre di più a luoghi in cui è facile rimanere infangati e affondare nelle sabbie mobili della burocrazia e dell'immobilismo. Luoghi dove il sabato non si fa udienza e dove il ministro Guardasigilli non è libero di promuovere un segretario perché la legge prevede il concorso pubblico anche per sostituire un cancelliere. Dove le intercettazioni telefoniche costano quanto il bilancio di un piccolo Stato e ci vogliono circa 1400 giorni per recuperare un credito. Eppure tra eccessi, paradossi ed esagerazioni ci sono tantissimi rimedi che potrebbero regalare una boccata di ossigeno alle aule dei tribunali, senza bisogno di leggi, dibattiti e contrapposizioni: le notifiche via e-mail, il personale flessibile, gli atti dei processi in CD-ROM, L'abolizione delle fotocopie, gli archivi consumabili via internet, gli ufficiali giudiziari "privati". Rimedi semplici, già a portata di mano, che nessuno però vuole applicare. Per fortuna in mezzo al guado c'è qualcuno che decide di nuotare per conto proprio: un pugno di magistrati sono già riusciti a dare esempi di eccellenza con pochi mezzi e senza soldi (emblematico il caso dell'informatizzazione del Tribunale di Cremona). Dimostrando che nonostante tutto la Giustizia potrebbe funzionare.
Liquidato come un fenomeno passeggero, considerato pericoloso per il riemergere di pulsioni xenofobe, o folcloristico per il richiamo ai riti celtici e alle ampolle, il partito di Bossi ha resistito alla grave malattia del suo leader, uscendo vincitore dalle ultime elezioni. Ormai fuori dal ghetto pedemontano delle valli bergamasche, il Carroccio è avanzato nelle grandi città, nelle fabbriche, nell'Emilia rossa, nel centro del Paese. Di fronte alla disgregazione dei rapporti di forza tradizionali e alla secolarizzazione dei partiti, diventa decisivo interrogarsi sull'enigma di un movimento che non si considera né di destra né di sinistra, e che è l'unico, dopo la scomparsa del Pci, a restare ancorato al territorio. Raccontare la Lega significa provare a spiegare senza tesi preconfezionate, senza pregiudizi ma anche senza fare sconti alle sue derive populiste, l'evoluzione di un partito che ha segnato gli ultimi vent'anni della politica nazionale.
Cos'è la felicità? È possibile in questo mondo? Come la si raggiunge? A queste domande risponde questa raccolta di riflessioni e poesie in cui Houellebecq delinea un metodo per restare vivi, sopravvivere, colpire là dove si può (e si deve). Col suo solito sguardo feroce, Houellebecq ci racconta la quotidianità e la letteratura, l'incanto del cinema (specie del cinema muto) e la stupidità di certi poeti, senza censurarsi mai. Ne esce un paesaggio in controtendenza con i venti e le maree delle mode, lo spaccato di una quotidianità molto contemporanea e molto urbana, in cui la solitudine trionfa ma in cui comunque non si può rinunciare: non alla ricerca della felicità.
Quella della comunicazione sociale costituisce oggi una delle professioni più significative e ambite della nostra società. La preparazione all’esercizio di questa professione, soprattutto per quanto riguarda i livelli più alti e di maggiore responsabilità, richiede una adeguata competenza.
Inoltre, l’influsso che la comunicazione sociale può esercitare sul vissuto dei fruitori e sulla società stessa nel suo insieme esige che questa formazione comprenda anche una trattazione dei problemi e della responsabilità di natura morale che sono legate a questa cruciale forma di professione.
Questo saggio di etica professionale è nato come risposta a questi bisogni.
Il volume raccoglie gli atti e documenta l’esperienza del Convegno nazionale "Cooperative learning e scuola del XX secolo. Confronto e sfide educative" svoltosi all’Università Pontificia Salesiana nella sede centrale di Roma dal 5 al 7 settembre 2007 che ha riunito circa seicento partecipanti.
Gli interventi sono suddivisi in una prima parte che presenta il quadro di riferimento culturale del Cooperative learning legato alla scuola del XXI secolo e alle sfide educative e in una seconda parte che mette in evidenza esperienze di efficacia sul campo in diverse scuole di diverso ordine e grado.
I contributi scritti sono in particolare di Angeloni M., Annunziata A., Antolini E., Bertazzi L., Cacciamani S., Celi F., Cesari A., Chiarle A., Comoglio M., Cretella E., Di Vincenzo C., Dicorato C., Dorigoni C., Falasca M., Fazi E., Fiorin I., Guarnacci A., Mancinelli C., Napoletano F., Ogliari I., Pachera P., Rosati N., Tognon G., Toso M., Troiani E.
La riflessione teorica è abbondantemente supportata da proposte concrete descritte dagli attori protagonisti (dirigenti, insegnanti, allievi, genitori, amministratori...) in forma di progetti, sperimentazioni, piani d’azione, ecc.
Il DVD allegato arricchisce il testo con una quindicina di ore di filmati e audio registrazioni che riprendono alcune parti dell’evento, in particolare interventi non scritti.
Ulteriori informazioni che danno continuità all’esperienza si trovano sul sito Internet http://cooperativelearning.unisal.it/.
Il quotidiano “Liberazione” attacca il Presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici,autore di questo libro,e inizia una furibonda campagna stampa contro gli psicoterapeuti che osano definirsi cattolici. In particolare,il tema del contendere è l’omosessualità.In questo libro,curato da Tonino Cantelmi e scritto con il contributo di psicologi e psichiatri cattolici e non,si ristabiliscono,in modo scientificamente documentato,alcune verità. Essere cattolici non è in contrasto con la psicoterapia, anzi gli psicoterapeuti cattolici assicurano più comprensione e neutralità di coloro che nascondono le premesse antropologiche del loro agire.E questa trasparenza, inoltre, tutela i pazienti credenti che vengono discriminati e irrisi per i valori religiosi professati da alcuni psicoterapeuti laici. Esistono problemi correlati all’egodistonia sessuale (cioè la non accettazione del proprio orientamento sessuale) e questi problemi meritano ascolto e attenzione terapeutica.Entrambe le conclusioni trovano conferma in centinaia di lavori scientifici in campo internazionale. Il libro si pone al centro di un dibattito troppo spesso sopraffatto da posizioni ideologiche prive di riscontro scientifico, come purtroppo hanno dimostrato le polemiche recenti.
CURATORE
Tonino Cantelmi,psichiatra,psicoterapeuta,docente universitario,è autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche,è stato il primo psichiatra in Italia ad occuparsi del rapporto fra la mente umana e le tecnologie digitali ed è considerato il maggior esperto italiano per quanto riguarda le dipendenze comportamentali.Presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici,è il Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva dell’Arpci.È il Direttore Scientifico della rivista “Modelli per la Mente”.
Altri contributi di Noemi Grappone, Emiliano Lambiase,Piero Petrini, Angelo Peluso,Alberto Scicchitano, Liliana Secchiamoli,Barbara Tirella.
Il volume Freud e il novecento raccoglie gli atti del convegno tenuto in Italia il 27 e 28 ottobre 2006 per celebrare i 150 anni della nascita di Freud. All'iniziativa, promossa dal Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali dell'Università di Trento, hanno partecipato prestigiosi esponenti della Società Psicoanalitica Italiana, psicoterapeuti, storici, filosofi, letterati e teologi. L'intelligibilità del sapere psicoanalitico, considerato nel nesso di conoscenza e cura, è stata ricostruita e discussa variamente, secondo i paradigmi epistemici e le forme della sua diffusione, utilizzabilità e applicazione.
I contributi di questo volume, che raccoglie il lavoro di insegnamento della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi di Padova, si impegnano ad esplicitare il ruolo dell'angoscia come rivelatrice della verità, come fenomeno espansivo e prioritario che dissolve tutto il resto. L'angoscia è l'inatteso, la visita, la notizia, tutto ciò che esprimiamo con il termine presentimento. Secondo Freud, ci appare come estranea benché tocchi l'intimità del nostro essere sino a farla vacillare. L'angoscia è un'esperienza logicamente necessaria, non accidentale, benché improvvisa e non padroneggiabile.
Il frutto del lavoro di un gruppo di psicoterapeuti che si sono dedicati, nell'arco di cinque anni, alla creazione di un apposito osservatorio sulla mternità. Gli autori di questo studio muovono in un'ottica psicoanalitica, e il libro si rivolge principalmente a psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, a tutti i vari operatori dei servizi e agli addetti alla cura delle varie fasi della gravidanza e del parto.
Era la sera del 25 settembre 1988. Sulla strada statale 640 che conduce da Agrigento a Palermo, un agguato di mafia crivellò con 46 proiettili Antonino Saetta, Presidente della prima sezione della Corte di Appello, e suo figlio,mentre in auto tornavano a Palermo. Una triste storia di mafia. Il giudice, sentendosi in pericolo, aveva chiesto di essere trasferito ad altra Corte d’Appello,ma la sua richiesta non venne accettata.Aveva obbedito, pur vivendo nel timore della morte violenta, e aveva condotto a termine quella fase del gravissimo e difficile processo con coscienza e col suo scrupolo abituale. È stato definito un eroe, un martire della giustizia.Anche Papa Giovanni Paolo II,quando si recò ad Agrigento vari anni dopo,pronunciò quella indimenticabile condanna degli uomini della mafia invitandoli a convertirsi ed evocando il giudizio di Dio, ed esaltò le vittime e il loro sacrificio di innocenti. Questa consapevole accettazione del pericolo da parte del giudice
AUTORE
Carmelo Sciascia Cannizzaro, ex funzionario di banca, vive e opera a Canicattì (AG), dove è nato e promuove svariate iniziative di carattere culturale e sociale. Scrive su giornali e riviste e ha pubblicato diversi volumi,fra cui:Padre Angelo Brucculeri da Canicattì (1997), una biografia del sociologo e studioso gesuita per quarant’anni tra gli scrittori de La Civiltà Cattolica;Antonino Sciascia tra i grandi della scienza (1999), che ripercorre la vicenda umana e intellettuale dello scienziato scopritore della Fototerapia, per la quale ad altri venne assegnato il premio Nobel; Il Risorgimento di Macaluso(2005),la testimonianza di un patriota dell’Unità d’Italia e dei diritti umani ed ecclesiali; Sulle orme della storia (2006), una raccolta di saggi che spazia su vari aspetti delle vicende umane. Attualmente è Presidente dell’Università della Terza Età di Canicattì.

