
La storia della memoria comincia con il mito in cui Platone descriveva l'invenzione della scrittura come fonte di ignoranza: gli uomini, contando sullo spostamento della memoria nelle cose scritte, dimenticano di ricordarle. Forse, però, mettere in comune tante tracce individuali di conoscenze, di storie, di miti e di altre finzioni potrebbe far crescere più velocemente il patrimonio scientifico, politico, economico e sociale di tutti. Fra questi due poli argomentativi si muove la riflessione di de Kerckhove che analizza gli spostamenti della nostra memoria nell'era del digitale, epoca in cui si accresce la tendenza a rimettere i contenuti delle nostre esperienze nei databank, spostando testi, letture, immagini e video sulla rete, per cercare di liberare il più possibile la nostra mente e riutilizzarla in nuove direzioni.
Il coronavirus sta velocizzando la mutazione tecnologica e sta rendendo il dibattito sui gemelli digitali più che mai urgente. Il gemello digitale è la nostra vita riprodotta e raccontata dai dati; un "altro noi" che si fa strada grazie al mondo degli assistenti virtuali, che incarna tutte le facoltà umane e le trasforma in un tutt'uno, rendendoci «trasparenti». Saremo capaci di gestire questi strumenti per il bene di tutti, o finiremo per delegare loro poteri considerevoli, perdendo le capacità che ci rendono esseri umani, come l'intelletto, il giudizio, l'immaginazione? L'unico modo per non farci sopraffare è riuscire a riappropriarci della gestione dei nostri dati, pretendendo garanzie politiche e giuridiche più elaborate di quelle già esistenti. Dobbiamo essere noi a costruire il nostro gemello prima che lo facciano altri. Prefazione di Roberto Saracco.
Manuale per l'organizzazione di grandi eventi ecclesiali (Giornate Mondiali della Gioventù, Incontri Mondiali delle Famiglie, Congressi Eucaristici Internazionali, viaggi papali, canonizzazioni e beatificazioni, ecc.), con grande attenzione agli aspetti comunicativi, scritto sulla base dell'esperienza di persone che hanno lavorato nei comitati organizzativi di diversi di questi eventi.Il libro è molto utile per chi si apresta ad organizzare un gran evento: le aiuterà a risparmiare tempo, soldi e dispiaceri. Inoltre, può interessare a comunicatori ecclesiali e a event manager di raduni multitudinari.
Per imparare la gestione di una crisi, il sistema che si è dimostrato più efficace è il metodo del caso. Immedesimarsi in situazioni simili aiuta a capire meglio la dinamica reale di una crisi, come ad esempio la necessità di dover agire senza avere tutti gli elementi di decisione in mano, la velocità in cui si sviluppano gli eventi, la dinamica dei diversi stakeholders colpiti, o l'importanza degli elementi emozionali. I presenti "Case studies", complemento del manuale "La comunicazione di crisi nella Chiesa", presentano casi di situazioni di conflitto o di crisi in ambito ecclesiale, da utilizzare per la discussione in aula. Sono scenari utili come palestra virtuale per gli addetti alla comunicazione di istituzioni di Chiesa: diocesi, ordini e congregazioni religiose, movimenti apostolici, conferenze episcopali, ONG cattoliche. Le storie riportate sono adattamenti di casi reali.
Il sistema che si è dimostrato più efficace per imparare la gestione di una crisi è il metodo del caso, che aiuta a capire la dinamica reale degli avvenimenti e le soluzioni migliori. I presenti "Scenari di crisi nella Chiesa" raccoglie casi di situazioni di conflitto o di crisi in ambito ecclesiale, a modo di palestra virtuale per gli addetti alla comunicazione di istituzioni di Chiesa: diocesi, ordini e congregazioni religiose, movimenti apostolici, conferenze episcopali, ONG cattoliche, ecc. Le storie riportate sono adattamenti di casi reali, sebbene semplificati in ragione del tempo disponibile per la discussione e modificati per non ledere né la privacy, né la carità.
La Chiesa, casa di vetro si occupa delle basi concettuali della comunicazione di crisi in base alla trentennale esperienza accumulata dalle aziende e dalle organizzazioni di ogni genere in questo settore. In particolare si analizza il modo in cui adattarla alle specificità dell'istituzione "Chiesa Cattolica". Il manuale si rivolge a chi si prepara a gestire la comunicazione di diocesi, movimenti, ONG cattoliche, conferenze episcopali e ordini religiosi, nella consapevolezza che il suo lavoro non sempre sarà sereno e tranquillo. La finalità accademica dell'opera ne giustifica la struttura classica (ricerca, programmazione, implementazione e valutazione) e l'uso di abbondanti esempi. Non si tratta quindi di un insieme di ricette per un fastfood informativo (cosa fare e cosa non fare), quanto piuttosto dei principi e delle best practices per uno slowfood di qualità, rivolto a chi vuole impostare la comunicazione durante una crisi in sintonia con l'identità istituzionale e in continuità con la comunicazione ordinaria. Se la comunicazione di crisi è una disciplina giovane, quella che si riferisce alla Chiesa è ancora in piena pubertà. Per arrivare alla maturità mancano ancora molte monografie scientifiche su crisi storiche di persone e istituzioni ecclesiali che consentano di tirare le somme e imparare dai propri errori.
Gonzague de Larocque, medico specializzato in sessuologia, è presidente dell'Associazione di Ricerca sulla Sessuologia delle Omosessualità (ARSH). Ha pubblicato, in collaborazione con Brigitte Canuel, "Des aveaux, chronique d'une enfance homo", un libro in cui racconta la scoperta della sua omosessualità. Attraverso i luoghi comuni, proliferati con l'irruzione sulla scena pubblica dell'affermazione gay, cerca di definire ciò che è oggi l'identità omosessuale.
Un nuovo campo del sapere si è venuto costituendo negli ultimi trent'anni; quello degli studi sul genere o "gender". Ne sono oggetto e tematiche portanti i rapporti tra genere, corpo, sessualità e soggetto riarticolati e ridefiniti con strumenti di analisi interdisciplinari. I saggi qui raccolti, scritti tra il 1987 e il 1998, riattraversano momenti e testi fondanti del pensiero sul genere, soffermandosi in particolare sui punti di snodo, di impasse e di svolta.
L'intento di questo libro, scritto a più mani, è anche quello di offrire ulteriori contributi di riflessione per far comprendere meglio "la terza guerra mondiale a pezzetti", per uscire da un sistema di guerra e costruire una economia di pace. Vi si affrontano anche altri conflitti, di tipo economico, finanziario e in diversi luoghi della terra, in particolare il conflitto arabo-israeliano.
Viviamo un’epoca nella quale emergono tutti i nodi del modello dominante: la crisi climatica, la guerra, l'eclissi della democrazia, dell'uguaglianza e della giustizia. La speranza degli autori e dei curatori del volume è quella di offrire piste per uscire dalla guerra e costruire una economia di pace nonviolenta, attraverso una risposta globale, per liberare la mente e il pianeta, superando la retorica della sicurezza. La pace disarmata è il nuovo paradigma della politica. Esercitarsi a vedere il conflitto anche quando non fa rumore è il primo passo da intraprendere.
La solitudine è sofferenza maledetta non quando si è soli ma quando si ha il sentimento di contar niente per nessuno.
Enzo Bianchi