
Siamo sempre più consapevoli che ogni paesaggio armonioso, vivibile, è una forma di equilibrio tra natura e cultura, tra ciò che è dato e ciò che è opera dell'uomo, e che quindi il paesaggio che troviamo bello può diventare un modello per quel giusto rapporto tra naturale e artificiale che avvertiamo come ogni giorno più necessario, perché messo continuamente in pericolo. Come lavorare al mantenimento di questo difficile equilibrio? Innanzi tutto riflettendo sulla nozione di paesaggio, sulle categorie con le quali lo pensiamo e lo interpretiamo. In secondo luogo, rivisitando alcuni snodi storici fondamentali attraverso i quali si è formata l'idea moderna del paesaggio. Infine, mostrando in atto la compresenza di natura e storia attraverso la descrizione di alcuni luoghi paesaggistici esemplari, ad esempio nelle Puglie e nel Lazio. Perché ogni bel paesaggio italiano è un contesto stratificato, nel quale si legge il risultato di un rapporto non sempre facile, ma talvolta straordinariamente felice, dell'interazione dell'uomo con la natura in cui si è trovato a vivere.
“Il controllo degli scontrini è una guerra non tanto tra poveri, ma ai poveri.”
“Chi viene da voi riceve premi e/o riconoscimenti per i risultati ottenuti. Scordatevi che si metta nei vostri panni... Chi fa rispettare i propri diritti e punta i piedi ha più probabilità di uscire indenne da un’ingiustizia.” Luciano Dissegna, ex funzionario Agenzia delle entrate
Dalla testimonianza di ex funzionari dell’Agenzia delle Entrate e sulla base di documentazione accertata, la verità su come gli italiani onesti sono ingiustamente vessati dal Fisco.
La vita è una tassa. Si pagano tasse sulla nascita e sulla morte, persino sui fiammiferi, sulla birra (oltre che su tutti gli altri alcolici), sulle scommesse ippiche e, nascoste sotto altre voci, persino sulla guerra in Etiopia del 1936. A gestire gran parte delle imposte dirette e indirette è l’Agenzia delle entrate che è diventata, di fatto, la più potente istituzione economica del paese, di conseguenza i danni che è in grado di provocare sono enormi, come dimostra bene questo libro, per certi aspetti sconvolgente, perché costruito anche grazie alle testimonianze di ex funzionari dell’Agenzia. Troppi imprenditori sono finiti nel tritacarne tributario pur non avendo evaso un solo euro. Lo dicono le sentenze: errori da terza media, calcoli presuntivi senza criterio, formule cervellotiche tutte orientate a gonfiare gli accertamenti fiscali. L’Agenzia dovrebbe occuparsi dell’evasione, eppure i tre quarti degli incassi sono frutto di pagamenti “spontanei”, una tantum, interessi e sanzioni spesso dovuti a banali errori e ritardi, e l’80 per cento circa delle dispute riguarda accertamenti tra 0 e 100.000 euro. Recuperi esigui. E i pesci grossi? Troppo complicato: più facile prendere di mira coloro che già pagano o qualche nome di richiamo, a scopo dimostrativo, le grandi imprese meglio lasciarle stare. Come difendersi dal torchio delle tasse? I dieci consigli di chi conosce bene l’Agenzia sono preziosi e fanno capire come il nostro rapporto col Fisco andrebbe completamente rifondato. Questo libro vuole essere un primo contributo per avviare questo cambiamento.
All'inizio degli anni '30 del secolo appena passato una mistica astigiana, Maria Tartaglino (1887-1944), già stimmatizzata, assistette a un prodigio: un Crocifisso sanguinò dal costato. Sollecitato a indagare, il Tribunale Diocesano di Asti sancì la soprannaturalità dei fatti, ma nel 1934, dopo una visita apostolica voluta dal Sant'Uffizio, il Crocifisso venne ritirato dal pubblico culto e nel frattempo si diffusero sospetti e maldicenze. Questo libro è la narrazione, sulla base dei documenti storici, di quello accadde in quegli anni.
È ora che diventiamo più consapevoli del nostro modo di pensare e di agire. Per evitare di finire nel vortice dell'incomprensione, dobbiamo riconoscere i nostri bisogni e prendercene cura noi stessi invece di lamentarci del fatto che nessuno se ne occupa. Questo testo è un invito a smorzare la meccanica della violenza, là dove nasce: nella coscienza e nel cuore di ognuno di noi. L'Autore afferma che solitamente siamo più abili a reagire di fronte agli altri piuttosto che a esprimere semplicemente la verità di ciò che accade dentro di noi. Abbiamo più che altro imparato a essere compiacenti, a portare un maschera, a interpretare un ruolo. Abbiamo preso l'abitudine di dissimulare ciò che accade dentro di noi per acquistare l'approvazione, l'integrazione o un'apparente tranquillità invece di esprimerci così come siamo. Abbiamo imparato ad allontanarci da noi stessi per stare con gli altri. La violenza della vita quotidiana si innesca proprio con questo allontanamento: la mancanza di attenzione a se stessi porta, prima o poi, a una mancanza di attenzione per gli altri; la mancanza di rispetto per se stessi porta, prima o poi, a una mancanza di rispetto per gli altri. Il libro è stato premiato al Festival degli Autori di Nimes (Francia).
Come ti sentiresti a non avere vuoti di memoria? Ad avere sempre la risposta pronta? Molti pensano che possedere una buona memoria sia una questione naturale - o ce l'hai o non ce l'hai - ma non è assolutamente così. Avere una memoria eccellente dipende da come riusciamo a sfruttare le nostre potenzialità, di cui spesso non siamo consapevoli. Grazie alle tecniche di rilassamento e concentrazione, alle tecniche di memoria e lettura veloce più avanzate, alle strategie più efficaci per organizzare lo studio e alle tecniche di comunicazione, affrontare un esame non sarà più un problema. Alla fine è tutta questione di metodo e questo libro ti insegnerà a conoscerlo e a metterlo in pratica. I disegni, le mappe mentali, tutte a colori, e le modalità con cui ogni tecnica viene spiegata sono la chiave vincente per apprendere nella maniera giusta i segreti della memoria.
La fase dell'«iper-globalizzazione», come l'ha definita il grande economista Dani Rodrik, sembra ormai al tramonto. La crisi finanziaria del 2008, l'inasprirsi della competizione fra Stati Uniti e Cina, la pandemia e la guerra in Ucraina costituiscono, infatti, altrettante tappe della profonda trasformazione dell'assetto politico ed economico internazionale delineatosi nei decenni precedenti, a partire dalla cesura del 1989. È tempo di pensare a una forma nuova di globalizzazione, fondata sul riconoscimento dell'interdipendenza e del pluralismo politico, giuridico e culturale. Il diritto può svolgere un ruolo importante nello strutturare e stabilizzare questo nuovo ordine globale se esso viene concepito, oltre il paradigma del globalismo giuridico, come uno strumento più flessibile di negoziazione e accordo fra interessi geopolitici inevitabilmente divergenti e tra Stati che non rinunciano in toto alla loro sovranità.
Cosa significa vivere in una società iperconnessa? Quali gli aspetti positivi, i vantaggi e le problematiche? La presenza pervasiva della tecnologia e dei social media ha rivoluzionato i modi di comunicare e interagire. I giovani si trovano immersi in un ambiente digitale dove la connessione è immediata e a prova di un semplice clic; tale semplicità però porta spesso a un uso compulsivo che genera dipendenza e porta i ragazzi a rifugiarsi in questa realtà immaginaria caratterizzata da solitudine e isolamento emotivo. Il libro propone una riflessione e un pensiero critico in relazione alle problematiche giovanili in questo tempo complesso e all'importanza di educare le nuove generazioni verso una crescita, che permetta loro di imparare a trarre beneficio dal corretto uso delle nuove tecnologie.
La felicità è un dono. Non si compra né con la virtù né con tutti gli sforzi di essere perfetti, a meno che la nostra dote non sia l'umile accoglienza della vita e della storia in cui siamo inseriti. Far questo significa amarsi, amare i propri sogni e lottare per essi; significa accogliere la vita che c'è in noi e i nostri limiti, senza rifugiarsi in illusori sogni di perfezionismo, nella continua maturazione del senso della nostra esistenza e della capacità di donarlo a chi ci sta vicino. Mettersi alla ricerca della felicità porta inevitabilmente a un confronto serrato con noi stessi, con le nostre sofferenze, con il nostro insieme di luci e ombre e la nostra sete di infinito. Queste pagine intendono non solo suscitare in ciascuno la speranza di poter raggiungere la felicità ma, ancor di più, scatenare il desiderio ardente di mettersi in cammino per trovare la propria originale via verso la felicità. Questa, infatti, non è una meta immediata, ma l'effetto di un'esistenza che ha dispiegato la propria identità, vissuta in pienezza nell'incontro autentico con se stessi e con gli altri.
Molte volte pensiamo di sapere cosa significhi amare, ascoltare, comprendere noi stessi e l'altro e che il difetto stia semplicemente nella poca volontà di porre in atto quello che si conosce e si sa essere giusto. Invece, in molti casi, pur partendo con le migliori intenzioni, confezioniamo interventi, parole e atteggiamenti poco comunicativi se intendiamo la comunicazione come quell'arte fondamentale di saper tessere buone relazioni quotidiane. Questo testo vuole essere una guida lungo l'affascinante sentiero della comunicazione autentica. Come tutte le arti, infatti, la comunicazione richiede di imparare le "tecniche del mestiere", almeno per rendersi conto di quanto il proprio stile comunicativo sia effettivamente capace di generare relazioni autentiche. Prendendo avvio dalla presentazione delle regole generali che presiedono alla comunicazione umana e dei modi migliori perché questa possa avvenire, il percorso qui tracciato si inoltra poi, attraverso l'Analisi Transazionale, in noi stessi per sapere cosa succede nel momento in cui siamo impegnati a dialogare e a relazionarci con gli altri; si conclude, infine, trattando dell'autostima e dell'assertività, condizioni imprescindibili per la riuscita della comunicazione stessa. A tutti l'augurio di un entusiasmante viaggio per i sentieri meravigliosi, seppur a volte impervi, delle relazioni umane.

