
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Sin da bambino, Mosab Hassan Yousef è vissuto all'interno dell'organizzazione palestinese Hamas, autrice di numerosi attentati suicidi e di altri attacchi contro Israele. Primogenito e legittimo erede dello sceicco Hassan Yousef, membro fondatore e guida carismatica del movimento, ha affiancato per anni il padre nell'impegno politico, avviandosi a diventarne il successore. Ma tutto è cambiato quando Mosab ha scelto di seguire gli insegnamenti cristiani. Ciò che ha imparato ha trasformato radicalmente la sua vita e potrebbe forse cambiare per sempre il futuro del suo paese. In questo volume, Mosab rivela informazioni inedite e sconvolgenti riguardo a Hamas, raccontando nel contempo la sua toccante e incredibile storia, dal suo ruolo all'interno dell'organizzazione alla lacerante separazione dalla famiglia e dal proprio paese, dalle scelte che lo hanno reso un traditore agli occhi di coloro che ama fino alla conversione al cristianesimo e alla battaglia per la pace in Medio Oriente.
Un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta Cina, articolato in dieci parole chiave - alcune storiche come "popolo" e "rivoluzione", altre di recente creazione, come "taroccato" e "huyou", fregatura - in cui Yu Hua coglie i punti nevralgici di una società malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la Cina diventa, così, leggibile. "La Cina in dieci parole" non è un'invettiva che strizza l'occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza. È coraggioso perché racconta lo svuotamento di senso della parola "popolo" del dopo Tian'anmen, l'insospettabile fallimento delle Olimpiadi di Pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l'orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono più leader. Soprattutto, Yu Hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, Obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un'imitazione del Blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di Mao, una coppia di disoccupati che si suicida perché non può comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perché sono troppo poveri..
Un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta Cina, articolato in dieci parole chiave - alcune storiche come "popolo" e "rivoluzione", altre di recente creazione, come "taroccato" e "huyou", fregatura - in cui Yu Hua coglie i punti nevralgici di una società malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la Cina diventa, così, leggibile. "La Cina in dieci parole" non è un'invettiva che strizza l'occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza. È coraggioso perché racconta lo svuotamento di senso della parola "popolo" del dopo Tian'anmen, l'insospettabile fallimento delle Olimpiadi di Pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l'orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono più leader. Soprattutto, Yu Hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, Obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un'imitazione del Blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di Mao, una coppia di disoccupati che si suicida perché non può comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perché sono troppo poveri...
La fase di rinnovamento che caratterizza la vita dell'Azione Cattolica in questo inizio di terzo millennio coinvolge la dimensione della formazione associativa, dentro cui si evidenzia quella degli adulti responsabili della cura educativa verso i ragazzi e i giovani. Sin dalla sua costituzione, l'AC ha privilegiato l'impegno educativo prestando costante attenzione alla responsabilità che deve caratterizzare l'adulto. Un approfondimento della condizione adulta che chiede di curare in modo particolare l'aspetto pedagogico-educativo: gli adulti si trovano ad essere, specie nella dimensione familiare, allo stesso tempo soggetti da educare e attivi nella dedizione educativa. Si consolida, così, tra difficoltà e fallimenti, gioie e soddisfazioni, l'impegno verso itinerari formativi attenti ai bisogni e alle attese dei più piccoli, itinerari capaci di sostenere gli adulti in un percorso che diviene preziosa risorsa per il futuro. Fondazione Apostolicam Actuositatem © 2006 - P. I. 05398481001 - Tutti i diritti riservati
Queste lettere “private”, indirizzate da Zaccagnini ai famigliari e ad alcuni amici, ci fanno ritrovare il cristiano in politica a causa della fede, in un rapporto particolarissimo con il potere. «attenzione», scrive l’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio castellucci, «Zaccagnini non appare mai diviso tra un’obbedienza a Dio e al suo Regno (spiritualità) e una all’uomo e alla storia (impegno politico), ma le pratica assieme, avvertendole come due dimensioni dello stesso amore». Tutte le lettere qui raccolte hanno lo stesso filo conduttore: la vita è un dono, è bella, in sé è un valore incommensurabile e incomparabile; “per fortuna che si muore”, perché solo così si ha la possibilità di conoscere l’unica cosa che vale più della nostra vita: la vita nella Gerusalemme celeste, che Zaccagnini è certo di raggiungere, al massimo con una spinta. La politica? È solo uno strumento per aiutare gli altri. Non è il caso, dunque, di menare vanto per incarichi, onori e onorificenze: tutta roba effimera di cui si perde presto persino la memoria. «Assume prezioso valore», scrive il Presidente Sergio Mattarella nella sua testimonianza, «questa raccolta di scritti così personali, a volte commoventi, comunque espressivi di una umanità tanto ricca da non poter essere ricompresa soltanto nella dimensione politica». Fede, mitezza, ma uomo capace di decisioni solitarie, sottolinea guido Bodrato, mentre Pierluigi castagnetti ci ricorda che «il cuore di Benigno non si era mai inaridito, nonostante la politica». «Un cuore ricco di valori umani», insiste Aldo Preda, che ha curato diverse pubblicazioni su Zaccagnini perché il messaggio di questo cristiano prestato alla politica non vada disperso.
Costellata da rotture radicali con la tradizione, la storia della musica coincide con le esistenze spesso tumultuose di personalità che hanno rivoluzionato il nostro modo di «ascoltare il mondo», dandogli una forma e un senso sempre diversi. In un itinerario affascinante nelle segrete «stanze della musica», con divagazioni storiche, letterarie e poetiche, l'autore fa rivivere la Venezia di Monteverdi, la Lipsia di Bach, la Parigi di Gabriel Fauré e la New York di Igor Stravinskij, le atmosfere della Mitteleuropa di Haydn e della Russia del primo Rachmaninov, in un appassionante viaggio tra amori folli e imprese ardite, debiti verso maestri e cruenti parricidi. Emergono personalità come Ravel, noto per il Bolero ma la cui prima opera accompagnò i funerali di Proust; Mahler, capace di tradurre nelle sue sinfonie «il ricordo felice di una giornata di sole»; Rossini che, pressato dai committenti, ripropose più volte brani già presentati, tra cui la sinfonia del Barbiere. Con stile narrativo, l'autore traccia i profili di protagonisti e figure secondarie, e fornisce una mappa delle svolte epocali, spaziando dal teatro mozartiano alle invenzioni foniche di Berlioz, fino all'avvento della musica contemporanea con Varèse e Schönberg, John Cage e Frank Zappa.
Un viaggio nell'opera di Boccaccio lungo la frontiera che separa l'epica dal romanzo. Se l'autore fiorentino è figlio di una tradizione composita, che include il romanzo greco dell'età ellenistica e quello cavalleresco, il romanzo d'avventura e quello di costume, è nel "Decameron" che il tema dell'amore, della famiglia, del matrimonio, si libera dall'impianto retorico e mitologico tradizionale: è qui l'inizio del romanzo moderno. Un fronte che arriva fino all'idea di letteratura combinatoria di Calvino, quella per cui "lo scrivere non consiste più nel raccontare ma nel dire che si racconta".
Nato nel 1968 su iniziativa di Paolo VI e nello spirito del Concilio Vaticano II, da mezzo secolo il quotidiano Avvenire è una presenza forte e riconoscibile nel dibattito pubblico del nostro Paese. Una presenza che, come sottolinea il cardinale Gualtiero Bassetti nella prefazione a questo volume, viene a coincidere con la vocazione stessa del cristiano nel mondo.
I contributi raccolti in "Voci del verbo Avvenire" non intendono celebrare il passato, ma si presentano come occasioni di riflessione e di approfondimento sui temi che, fin dall’inizio, hanno caratterizzato l’impegno del quotidiano cattolico. Dall’analisi degli avvenimenti internazionali al racconto della società italiana, dall’esigenza di giustizia alla necessità di confrontarsi con i progressi della scienza, dal ruolo che la Chiesa è chiamata ad assumere nell’attuale «cambiamento d’epoca» agli sviluppi del confronto culturale, Avvenire si pone e intende continuare a porsi come strumento di dialogo tra posizioni differenti e, nello stesso tempo, come punto di riferimento per una comprensione consapevole e informata dei “segni dei tempi”. L’obiettivo è fornire «una testimonianza corale», come la definisce il direttore Marco Tarquinio, che renda conto della bellezza di dire e fare «il futuro ogni giorno».
Contributi di: Giulio Albanese, Leonardo Becchetti, Luigino Bruni, Massimo Calvi, Lucia Capuzzi, Marina Corradi, Paolo Lambruschi, Andrea Lavazza, Riccardo Maccioni, Antonio Maria Mira, Luciano Moia, Francesco Ognibene, Alberto Oliverio, Maurizio Patriciello, Gigio Rancilio, Francesco Riccardi, Roberto Righetto, Nello Scavo, PierAngelo Sequeri, Alessandro Zaccuri.
Una riflessione sulla "città", a partire dall'icona biblica dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, che mette a nudo domande importanti sul tema della sicurezza, dell'accoglienza, della capacità di creare relazioni e incontrare gli altri. Come edificare una città, si chiede l'autore - giornalista e scrittore - in cui le "mura" diano sicurezza ma senza escludere, e le porte consentano di entrare, ma anche di "uscire" incontro agli altri?
Il Tantra è un'antica dottrina orientale che conduce alla scoperta di uno spazio interiore, del proprio corpo usato come strumento di conoscenza e consapevolezza, dell'energia del Tutto in cui immergersi. In questo manuale, gli autori guidano in un percorso in cui, attraverso la meditazione, si imparano a governare le emozioni, a espandere la coscienza e a sperimentare le tecniche dell'estasi sessuale, che diviene così uno strumento privilegiato per arricchire la vita. Le meditazioni suggerite sono adatte alle diverse circostanze quotidiane: esercizi da fare in pubblico o sul lavoro, in gruppo o nell'intimità col partner. Ognuna è accompagnata da istruzioni che illustrano i processi mentali e corporei.