
Lo sguardo, la voce, la stretta di mano, la carezza, l’abbraccio, il bacio e l’amore: per smettere di vergognarci della nostra tenerezza, la nuova edizione di un libro di grande successo. Le coccole rappresentano una insostituibile carica di svelamento di quanto di più caro abbiamo. L’Autore, seguendo questa strada, analizza le caratteristiche di ogni tipo di coccola e di ogni atto d’amore fino ad arrivare alla soglia del mistero che ogni amore racchiude. Dall’esperienza di un grande psicoterapeuta un libro guida per iniziare o reinventare da capo una vera e propria terapia a due, tenendo insieme ragione e cuore.
Piero Balestro , psicoterapeuta, sacerdote torinese, venuto meno il 10 giugno 1994, è stato scrittore, giornalista e docente di Filosofia morale a Torino.
"Ogni volta che si racconta una storia, la memoria delle cose narrate si allaccia a sostanze invisibili che abitano in posti molto lontani nel tempo. Ogni volta che si racconta una storia, rivive un'antica esperienza e trova spazio dentro di noi. Torniamo nelle grotte delle origini, quando qualcuno cominciò a danzare una storia davanti al fuoco, dando così all'effimero esistere della specie umana il senso della durata in grado di sfidare il tempo del puro vivere animale. Col tempo ho capito che le storie sono proprio come la vita, non è mai come t'aspetti che sia. Anche le storie prendono scorciatoie imprevedibili, sfuggono, si slabbrano, proprio come la voce che le dice e che subito si perde nell'aria."
Se le categorie politiche fondamentali fossero rappresentabili sotto forma di corpi geometrici, la cittadinanza sarebbe uno di quei poliedri rotanti a superficie riflettente che creano insieme effetti luministici e zone d'ombra. Con sapientissimo discernimento Etienne Balibar scruta una a una le facce di quel solido, più numerose - e molto più incrinate - di quanto si potrebbe supporre. Il significato dell'essere cittadini era infatti tutt'altro che univoco e pacificato, già agli albori della politica in Occidente. E la modernità lo ha mostrato ancor più enigmatico e conflittuale. Indissociabile dalla democrazia, e dalle rivendicazioni di uguaglianza e libertà da cui essa trae origine, la cittadinanza si ridefinisce ogni volta all'interno della contraddizione irrisolta tra vocazione universale dei principi e dispositivi selettivi che regolano l'appartenenza a una comunità politica. Non tutti sono cittadini, ancne all'interno di uno stesso Stato-nazione. Fu detto che "alcune persone sono nella società senza essere della società". La dinamica di inclusione ed esclusione continua a generare drammatiche asimmetrie, a operare aperture e chiusure soprattutto oggi, in un momento di particolare fragilità dello spazio pubblico e di trasformazione della sovranità nazionale. Troppe antinomie dunque nella cittadinanza? Balibar non se lo nasconde, ma sa che rinunciarvi equivarrebbe a negarsi la possibilità di ideare nuovi modi di autonomia collettiva, in una parola di democratizzare la democrazia.
Se l'uomo potesse essere invisibile, cosa farebbe? Probabilmente qualcosa che ha a che fare con il potere, la ricchezza o il sesso. Magari le tre cose insieme. Non dovrebbe però sentirsi molto in colpa. Questi impulsi sono sempre stati al centro dell'attrazione che il genere umano nutre per l'invisibilità: riguardano ciò che è al di là dei nostri sensi, servono a comprendere ed esorcizzare paure sogni, alludono a mondi governati da altre leggi. L'invisibilità è un grande potere e una terribile maledizione, un gioco seduttivo, una condizione spirituale. Philip Ball ha scritto la storia dei molteplici rapporti tra l'umanità e l'invisibile: dai miti delle narrazioni platoniche alle ossessioni medievali per l'occulto, dai trucchi e illusionismi dei maghi all'aura e all'etere della fisica vittoriana, dalle strategie difensive degli animali e dei militari alla scoperta di mondi invisibili alternativi al nostro. Muovendosi con la stessa curiosità tra le magiche suggestioni delle fiabe o le tecnologie delle telecomunicazioni, svelando i brividi del soprannaturale o la misteriosa esistenza dell'energia oscura della fisica contemporanea, Ball ci fa scoprire, e persino intravedere, l'immenso universo dell'invisibile.
Theophrast Bombast von Hohenheim (1493-1541), più noto come Paracelso, è una delle figure più note della cultura rinascimentale. Nato in Svizzera e cresciuto in Austria, Paracelso studiò medicina in Italia e viaggiò in tutta Europa. Lavorò nelle miniere e approfondì la conoscenza dei metalli, impiegati anche per la creazione di medicine. Fu alchimista, mago e profeta, teorizzò le relazioni tra microcosmo e macrocosmo, e per questo sarebbe stato riscoperto come precursore delle medicine alternative. Il nuovo libro di Philip Ball inserisce la vita e il pensiero di Paracelso nel contesto di un'Europa dove divampava la Riforma protestante e si fronteggiavano le diverse scuole di pensiero filosofico.
In questo saggio Philip Ball racconta la storia dei colori, dai pigmenti minerali ai coloranti organici all'artificio dei prodotti della chimica. Grazie alla sua interpretazione del linguaggio cromatico, scopriamo che un particolare pigmento "parla" di sangue e clorofilla, mentre un altro rievoca lo zolfo e il mercurio degli alchimisti; impariamo le ragioni fisico-chimiche per cui il tempo ridipinge le tele; ci rendiamo conto di come spesso sia stata la quantità dei colori sulla tavolozza a limitare la creatività dei pittori, tanto che è possibile collegare la rivoluzione del Rinascimento veneziano alla disponibilità di nuovi pigmenti, e la comparsa dei prodotti chimici applicati all'industria alla nascita dell'Impressionismo.
Tutta l'opera di James G. Ballard è un'autobiografia segreta. Utilizzando se stesso come lente su cui far convergere i raggi della contemporaneità, Ballard ha costruito una delle mappe più acute dell'immaginario tardomoderno: media landscape e geometrie dell'atrocità, tecnologia e sessualità. Ma ha sempre tenuto nascosta quella lente. Adesso la svela, in questa straordinaria autobiografia. Solo adesso, che si sente vicino alla fine, può raccontare direttamente la sua infanzia a Shanghai, i lunghi anni dell'apprendistato alla vita nel campo di prigionia di Lunghua, la morte prematura e insensata della moglie, la dedizione ai figli. Come ogni autobiografia, neanche questa racconta la "verità", inaccessibile per definizione, ma diventa un'inestimabile chiave di lettura per tutti gli altri suoi libri.
Immaginate che un guru del marketing sia convocato presso la Santa Sede da un alto prelato vaticano. Immaginate gli sia sottoposto il problema della perdita di credibilità della Chiesa e della inarrestabile emorragia di fedeli: fuga verso altri culti, seminari vuoti, messaggi accusati di anacronismo, preti che non ispirano fiducia, liturgie con pochi praticanti, rifiuto dell’etica evangelica. Immaginate che il consulente riceva l’incarico di studiare un “rilancio” e accetti la sfida, persuaso che la curva in discesa della sua committente non sia da attribuirsi solo a una crisi di contenuti, che sembrano essere lontani dalla modernità, ma anche a una crisi di comunicazione, quasi che le gerarchie non riescano più a riformulare efficacemente i fondamenti della religione cristiana.
Accade così che uno dei più quotati esperti di comunicazione strategica in Italia decida di cimentarsi nell’analisi delle cause che hanno arrestato il moto di espansione del cattolicesimo negli ultimi decenni. È un viaggio appassionante alla fine di una stagione, ma è soprattutto la scommessa di trovare una nuova strada: una strategia che aiuti la Chiesa a ristabilire la purezza della sua “marca”, a riscoprire l’essenza del suo “prodotto”, a rimotivare la “forza vendita” dei sacerdoti e dei religiosi e a “fidelizzare” vecchi e nuovi credenti attraverso la più straordinaria e capillare rete di punti in franchising – diocesi e parrocchie – che sia mai stata creata nella storia.
In gioco c’è la sopravvivenza stessa del cristianesimo.