
Un contributo rigoroso e aggiornato al dibattito sui rapporti tra sonno, memoria e sogno dopo la scoperta della fase REM, che tiene conto sia delle ricerche neurofisiologiche, psicologiche e cliniche più recenti, sia della prospettiva storica, attraverso il confronto con altri contesti storico-culturali, in primo luogo la psicoanalisi.
Presidente, Grande Timoniere, padre del comunismo cinese e della Cina rivoluzionaria e socialista, leader spietato e tirannico: come ogni grande protagonista della storia anche Mao Zedong è stato vittima di giudizi diversi e antitetici. Il volume ne ricostruisce il percorso politico e personale, sfruttando l'ampia mole di documenti disponibili, in cinese e nelle principali lingue occidentali, e giovandosi dei più significativi risultati del dibattito storiografico in Cina e in Occidente.
L’arrotino è una figura mitica per l’autore, perché il suo noto richiamo/appello ad accorrere, ha una duplice valenza: quella di invocare l’arrivo delle donne, ritenute (almeno fino a un po’ di tempo fa) le uniche depositarie della gestione degli utensili di cucina; e – seconda – proporre le sue abilità e i suoi strumenti per consentire un’operazione essenziale: il taglio giusto. Quel richiamo forte e delicato allo stesso tempo, con voce decisa ma non invadente, parole ripetute e amplificate, lasciano intendere (per una mente normale?) qualcosa di più di coltelli affilati: è il taglio delle parole che contano, per chi, mese dopo mese da dieci anni, in una rubrica che si intitola proprio “Le parole che non ti ho detto”, prova a dare spessore ad un dialogo insistente tra un uomo e molte donne.
Le vite di alcuni uomini meritano di essere raccontate e per la loro valenza archetipica meritano l'appellativo di mitiche, mito, dal greco mythos, vuol dire storia, la storia della vita di un uomo raccontata, rivissuta, tramandata ma che a differenza delle altre vite diventa un vero modello, quasi un archetipo, per tutte le altre. Sicuramente l'esistenza di Franco Ferrarotti è stata a suo modo mitica, per quello che il professore emerito di sociologia, vero fondatore delle scienze sociali in Italia, ha saputo creare. Pertanto "Il mito della sociologia" vuole essere il racconto dell'antefatto, ovvero di come le scienze sociali siano entrate nella vita comune di questo paese, ma anche un'attenta analisi riguardo la condizione umana nella società attuale, della tecnica e dei social network radicalmente diffusi, a partire dal pensiero stesso di Ferrarotti ma anche da una rilettura di alcuni modelli di sviluppo che hanno saputo mostrare una via di armonia politico-sociale come quella di Adriano Olivetti.
Dove ci portera l’attuale trend di consumo digitale? Verso un mondo più progredito umanamente, oltre che tecnologicamente, o verso un mondo più inaridito, più disumanizzato?
Le previsioni non sono incoraggianti e le posizioni pessimistiche sembrano oggi prevalere. Ma l'uomo ha risorse interiori grazie alle quali può raddrizzare la direzione del suo cammino, può prendere coscienza dei pericoli che corre e imboccare la via di una saggezza, antica e nuova, che consenta di integrare progresso tecnico e sviluppo umano, di far convivere innovazione tecnologica e umanesimo.
Nino Sammartano e nato nel 1952 a Marsala, dove vive dopo aver lavorato come docente di materie letterarie al Liceo Classico. Impegnato come Salesiano Cooperatore nella formazione dei giovani e delle famiglie, nonché nel volontariato sociale, ha scritto numerosi saggi pedagogico-spirituali, fra i quali sono da ricordare almeno Il Vangelo dell'uomo (La Medusa Editrice, 2009), Genitori del si, genitori del no (Effata Editrice, 2010), La frontiera dell'ecologia umana (La Medusa Editrice, 2016), La fecondità della sofferenza (Tau Editrice, 2020),Il Precursore (Edizioni Segno, 2021) e Il coraggio di guardarla (Edizioni Segno, 2021).
Il 4 novembre 110 milioni di americani sceglieranno il successore di George W. Bush. La maratona per la Casa Bianca, dopo quasi due anni di campagna elettorale, avrà finalmente un vincitore. Prevarranno la freschezza e la voglia di cambiamento di Barack Obama, quarantasettenne senatore dell’Illinois, o il riformismo e l’esperienza del veterano del Vietnam, il settantaduenne conservatore John McCain?
La loro è certamente una sfida fra generazioni e stili diversi, ma è soprattutto uno scontro fra due modi di percepire l’America. McCain e Obama parlano con linguaggi differenti ai mille volti e agli infiniti angoli della nazione. Si rivolgono a un’America spaventata dalla situazione economica, alle prese con l’insicurezza prodotta dallo scoppio della bolla immobiliare, ma ancora solida nel suo ottimismo e bramosa di voltare pagina e di lasciarsi alle spalle i giorni bui del dopo 11 settembre.
I due candidati vogliono apparire come personaggi lontani dai cliché ideologici, estranei al vecchio schema destra-sinistra, repubblicani contro democratici. Tuttavia il loro sforzo non è pienamente riuscito. John McCain è pur sempre un conservatore allergico all’intrusione del governo nelle vicende economiche, custode (senza lo zelo messianico di Bush) dei valori tradizionali, e fiero del ruolo svolto dalla nazione sullo scacchiere internazionale. Obama è invece per molti tratti un democratico della vecchia scuola «tassa e spendi», progressista quasi nel senso europeo del termine su alcune questioni, pragmatico su altre; forse persino un «falco» in politica estera.
John Samples e Alberto Simoni scrutano fra le pieghe dei programmi elettorali, spiegano regole e meccanismi delle elezioni, raccontano il gioco «sporco» delle lobbies e la battaglia delle associazioni di volontariato, confrontano ideali e interessi, pesano capitali e strategie ma soprattutto guardano in faccia gli americani di questo inizio millennio, quella società civile che è l’autentica ricchezza dell’America.
La superficie del nostro pianeta è segnata da innumerevoli confini. Alcuni sono naturali, altri sono legati all'opera dell'uomo, marcati da frontiere, muri e barriere. Accanto a questi, ne esistono molti altri che sono meno scontati e tanto sottili da risultare quasi invisibili. Sono quelle linee che separano, dividono, porzioni del nostro mondo a vari fini: dividono popoli, custodiscono identità e culture, sono capaci di generare tensioni e conflitti anche molto gravi. Il geografo Maxim Samson esplora trenta di queste linee invisibili: dalle correnti artiche o la 'cintura della malaria' a quelle che abbiamo segnato per circoscrivere gli effetti delle nostre azioni, come la 'zona rossa' di Cernobyl o i cordoni sanitari del Covid. O ancora: le linee utilizzate per reclamare territori contesi, come quelle nella ex Jugoslavia o tra le gang di Los Angeles, o quelle che servono a definire e difendere le diverse identità, come il Bosforo, gli Urali o la 'Bible Belt'. Queste linee compaiono raramente sulle nostre mappe fisiche e politiche, ma sono ugualmente rilevantissime in qualche parte del mondo perché segnano un qualche tipo di divisione tra un 'noi' e un 'loro'. Questo libro è una guida per osservare e comprendere il nostro pianeta in tutta la sua consistenza e in tutto il suo disordine.
Le Scale CBA sono test di autovalutazione che mirano allo studio analitico del singolo paziente. Vengono utilizzate nell'ambito di un approccio complessivo multidimensionale, sia attraverso batterie di test strutturate gerarchicamente sia attraverso l'integrazione dei dati acquisiti con successivi colloqui. Il volume illustra le finalità del test e le modalità di somministrazione ed è rivolto a studenti e operatori dei servizi di psicologia e di strutture ospedaliere.
Sono tante le ragioni che possono spingere a rivolgersi a uno psicoterapeuta: eventi stressanti e dolorosi, disturbi come attacchi di panico, ansia incontrollata, anoressia nervosa, disagi di coppia. Lo psicoterapeuta può rappresentare un supporto per scongiurare il ripetersi di episodi che hanno turbato la nostra vita, ma anche per migliorarsi ed affrontare le sfide quotidiane. Cosa significa intraprendere una psicoterapia? Quali implicazioni ed esiti può avere? Come si svolgono le sedute e per quanto tempo si protraggono? L'autore illustra le diverse prassi terapeutiche e spiega che tipo di aiuto ci possono offrire.
Ezio Sanavio insegna Psicologia clinica nell'Università di Padova. Per il Mulino ha pubblicato "Psicologia clinica" (con C. Cornoldi, II ed. 2010) e "I test di personalità" (con C. Sica, 1999).
Lavarsi le mani continuamente, controllare il gas, verificare la chiusura di porte e finestre più del necessario, seguire un ordine preciso nel compiere banali azioni quotidiane. Sono i rituali più diffusi di chi soffre di ossessioni. A livello patologico esse possono portare forte disagio, ansia e disturbi dell'umore. Ma tali manie ci hanno accompagnato in tutto il corso dell'evoluzione? Da dove sorgono? Quali sono i farmaci e le terapie psicologiche efficaci se non per una totale guarigione almeno per un sostanziale sollievo?