
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. In Italia (e non solo in Italia) la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell'economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva, non più in grado di scandagliare i mutamenti reali della società. Orfani di grandi battaglie, i giornali perdono copie e non riescono ad attirare un pubblico di lettori più giovani. Per capire come si sia giunti a questo punto, Bocca parte da alcuni snodi fondamentali della sua più che sessantennale carriera: le grandi inchieste degli anni sessanta, la fondazione di "Repubblica", la sua stessa esperienza televisiva. Racconta il lavoro con direttori e compagni di strada. Ricostruisce anni di travagliati rapporti con i protagonisti della politica (da Craxi fino a Bossi e Berlusconi). E non risparmia critiche a chi ha portato l'informazione in un vicolo cieco.
Essere genitori è una grandissima gioia ma comporta anche difficoltà, ansie, incertezze perché tanti sono i momenti in cui le tappe evolutive dei figli e i loro cambiamenti possono presentare dei problemi. Alba Marcoli, psicoterapeuta che da anni si occupa di infanzia, ha raccolto le sue esperienze e quelle di alcuni colleghi e in questo libro, attraverso l'analisi di storie vere, ci mostra come vengono affrontati dai terapeuti i momenti di crisi più comuni - la depressione post partum, i primi distacchi, la scolarizzazione, le paure per l'età adolescenziale e i conflitti con il corpo - e le difficoltà legate invece a condizioni specifiche, come l'adozione, la disabilità, la migrazione, la separazione dei genitori.
Thomas Edison, genio, scienziato, inventore della lampadina e di un altro migliaio di brevetti, si trova in un momento di difficoltà, che questa volta non sa superare. A mancargli è il denaro, quello che gli serve per le sue ricerche e soprattutto per realizzare i prodotti che ha immaginato. E proprio quando la situazione diventa insostenibile, si presenta alla sua porta chi del denaro ha fatto il proprio mestiere, con lo stesso talento e la stessa dedizione che Thomas mette nell'inventare. J. P. Morgan è famoso in tutta l'America: perché è un banchiere di enorme successo, perché emana un potere quasi assoluto e certamente perché ha una disponibilità di denaro sostanzialmente infinita. Per lui, offrirne una parte a Edison non è che un altro investimento. Per Thomas, è la soluzione a tutti i problemi. Ma quello che il genio stipula è un patto col diavolo: invischiato nella vita privata di Morgan, sempre più avido dei privilegi che la ricchezza gli garantisce, Edison non si rende conto di essere solo uno strumento per arricchire uomini già ricchi, per rendere più potenti uomini già potenti. Finché un giorno, si risveglia dal suo torpore e ascolta la folla. Che reclama a gran voce: che luce sia!
Che cosa c'entra Kant con Woody Allen, Amartya Sen con Topolino? E perché un genio come Mozart finì sepolto in una fossa comune del cimitero di Vienna? Il filo che lega questi personaggi - e congiunge le risposte a queste domande si chiama "copyright". È un tema che tocca da sempre questioni universali come lo sviluppo delle attività creative, la libertà di espressione, il diritto alla fruizione del sapere e dell'arte. Ma la rapida diffusione dei contenuti d'autore sul web lo rende oggi ancora più delicato e controverso. In questo saggio se ne parla in modo nuovo e senza posizioni pregiudiziali a sostegno di schieramenti ideologici o corporativi. Il diritto d'autore viene setacciato nelle sue diverse manifestazioni per estrarne virtù, vizi, vantaggi e rischi. Viene messo faccia a faccia con la sua principale nemica, la pirateria. E infine ne viene proposta una "rifondazione" in linea con le esigenze della società della comunicazione e dei diversi interessi che vi confluiscono, ma tenendo sempre al centro l'autore, vero fulcro dell'avanzamento del pensiero umano. Prefazione di Aldo Grasso.
"Non preoccupatevi e cercate di apprezzare ogni momento della vita. Sorridete, anche ora, fate del vostro meglio, e, soprattutto, non dimenticatevi di essere felici." Con questo manuale di psicologia positiva dal taglio molto personale, lo psichiatra Christophe André ci accompagna in un viaggio verso una vita finalmente più piena, sana e saggia. Ricco di storie, esperienze, suggerimenti ed esercizi, "E non dimenticarti di essere felice" racconta come imparare a raggiungere quella felicità di cui abbiamo bisogno e alla quale abbiamo pieno diritto. Certo, la vita a volte è difficile, ma possiamo imparare a provare felicità per il semplice fatto di poter aprire gli occhi sul mondo che ci circonda, anche se in quel preciso momento stiamo affrontando un ostacolo. Persino nelle situazioni più difficili, infatti, esiste uno spazio di movimento verso la serenità, l'importante è imparare a coglierlo.
«Una cosa aveva imparato, fin da bambina: a nascondere il dolore, a esporre la lotta.» Annalisa Cuzzocrea ha seguito le tracce di Miriam Mafai grazie a una scatola blu avuta in custodia dalla figlia Sara. Dentro lettere, diari, telegrammi, ricordi della madre. Il romanzo di una vita, come dice l'autrice, che indaga pagine intime e segrete, si confronta con le passioni politiche - e non solo - di Mafai, ripercorrendo i segni degli amori e delle ferite. Un primo matrimonio mai raccontato, durato solo un anno, finito nel più tragico dei modi: con un biglietto e una pistola. L'incontro con Umberto Scalia, da cui nasceranno i figli, Luciano e Sara. Soprattutto, la lunga storia d'amore con il partigiano Nullo, il ragazzo rosso Gian Carlo Pajetta, famoso per le sue ire, e qui svelato in tutta la sua tenerezza. «E non scappare mai» scrive Nullo a Miriam sul retro di una cartolina con cui la Rai lo invita ad assistere allo sbarco sulla Luna. Perché lei correva sempre. Mentre consegnava giornali clandestini durante la Resistenza; o quando reinventava la sua vita fuori dalla casa d'artisti di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, e dentro la caserma del Partito comunista; quando sceglieva di lasciare il figlio in collegio nel giorno del suo compleanno per seguire il presidente francese in Algeria; quando abbandonava la politica per il giornalismo, e sovvertiva le regole maschili che avevano governato entrambi i campi fino ad allora, con un femminismo tanto rivendicato, quanto sostanziale. Annalisa Cuzzocrea ha incrociato Miriam nei primi anni del suo lavoro a «Repubblica», ne ha conosciuto la durezza solo apparente, ascoltato la risata ironica e inconfondibile. Qui ricompone il colore e l'atmosfera di una storia che parte dal dopoguerra e arriva ai giorni nostri. «Camminava sicura nella tempesta» dice di lei la figlia, era annoiata da tutto ciò che è fermo, paludoso, inerte. Miriam Mafai «fuggiva da tutto quello che temeva potesse fermarla, indurla alla rinuncia. Impedirle un'assoluta libertà».
In questo libro l'autore affronta di petto i temi dei comportamenti "borderline" degli adolescenti. Fornisce ai genitori la spiegazione di ciò che accade quando i loro figli si avventurano nei territori di scelte pericolose (uso di sostanze psicotrope, tabacco e alcol, gioco d'azzardo e internet addiction) e suggerisce le attenzioni educative da mettere in pratica. Infatti, se è costante il terrore che i figli si mettano nei pasticci, spesso mamma e papà non sanno come aiutarli a proteggersi in modo efficace. Il libro è ricchissimo di spunti di riflessione, grazie alle lettere di altri genitori in difficoltà e ai consigli sui libri e i film utili ad "aprire la testa". Una sorta di manuale che insegna a comunicare con i figli adolescenti senza ansia, tabù o reticenze, diventando i loro migliori alleati. Non mancano i test di autoanalisi e le pratiche checklist di fine capitolo (con le "cose che fanno bene", e quelle "da evitare"). A fare da fil rouge, e terreno di scambio e condivisione, la musica: genitori e figli si passino le cuffiette dei rispettivi iPod. Perché tutti siamo stati ragazzi!
Di che cosa bisogna parlare con i figli? Di sesso, naturalmente. Quello sul sesso è infatti un confronto difficile ma necessario tra genitori e figli. Tanto più in un mondo ossessionato dal sesso qual è il nostro. Bambini e adolescenti trovano immagini o discorsi in proposito ovunque - sui media, nei videogiochi, chiacchierando tra coetanei. Se quindi i genitori non vogliono vedersi sfuggire di mano l'educazione in un campo tanto importante e lasciare che abbia il sopravvento una visione distorta, mercificata e avvilente del sesso, devono parlarne. Ma come affrontare il discorso e soddisfare le legittime curiosità dei ragazzi? In che modo spiegare che il sesso non ha necessariamente a che fare con la violenza, il potere e il consumismo? La psicoioga Sharon Maxwell attinge alla propria esperienza personale e alla pratica clinica, partendo dalle domande del figlio di sette anni come dalle sedute di terapia o dagli incontri fatti nelle scuole, per offrire consigli utili a tutti i genitori. Affronta questioni quotidiane, come l'abbigliamento discinto di una figlia, o il problema di droga e alcol spesso consumati per avere rapporti sessuali. Suggerisce quali strategie adottare, in che maniera controbattere a certi pregiudizi e applicare i propri valori familiari alla tematica sessuale.
Dal 6 febbraio 1847 al 19 aprile 1898: appena 51 anni di vita, neppure 30 di sacerdozio, eppure don Lorenzo Guetti - trentino, del Bleggio - ha segnato la sua epoca con la formidabile intuizione della cooperazione a cui ha dedicato ogni suo sforzo, con un'attività pastorale (non sempre appoggiata dai suoi vescovi), sociale, culturale e politica che ha del prodigioso.
In un'epoca di crisi e miseria, è stato il pioniere di una risposta concreta ai bisogni del popolo dei poveri, con intuizioni che si sono tradotte nel tempo in centinaia di cooperative che oggi sono una formidabile realtà economica, soprattutto in Trentino Alto Adige e nel Nord Italia.
Il primo capitolo, "Terra madre", è dedicato all'opera sociale di Guetti per la trasformazione del suo Trentino. Il secondo, "Terra straniera", è incentrato sul dramma delle tre diverse emigrazioni, su cui Guetti conduce una vera e propria, storica inchiesta: l'emigrazione stagionale (invernale) per riuscire a pagare le tasse al governo austriaco; l'emigrazione verso il Nord Europa per la costruzione delle strade ferrate; e l'emigrazione transoceanica, verso l'America, e in particolare l'Argentina. Il terzo, "Terra matrigna", è dedicato al Tirolo, che per tutto l'Ottocento non discute neppure un'autonomia del Trentino che parla italiano, mentre don Lorenzo - con il motto di "Dio e Patria", rivendica con forza l'educazione alla democrazia dal basso, per costruire dalle urne una società veramente democratica. Infine il quarto capitolo, "Terra promessa", racconta la straordinaria opera di emancipazione economica e sociale svolta da Guetti negli ultimi anni della sua vita, da cui nacquero le prime famiglie cooperative, le casse rurali e le loro reti.
Una straordinaria pagina di storia "popolare", raccontata dallo storico e teologo Marcello Farina - conterraneo di Guetti - con appassionata partecipazione, e una tensione narrativa che conquista il lettore.
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"E poi sarà amore" è il diario di un papà in attesa, un racconto intimo per riscoprire la figura del padre a partire dal confronto immaginario con un figlio che sta per arrivare. Ventisette lettere scritte durante la gravidanza per esplorare le emozioni della nascita dando voce ai sentimenti inediti di un uomo: dalla paura per le visite ginecologiche, ai movimenti uterini percepiti anche dentro di sé; dall'adorazione per il corpo in trasformazione della compagna, alla ferma condanna per le leggi italiane sulla paternità; dalla spiegazione favolistica delle regole del mondo, all'esilio a Tenerife per vivere a pieno i primi mesi da padre. Una lunga corrispondenza amorosa che ripercorre la dolce attesa anche attraverso il punto di vista maschile, destinata agli altri papà e alle altre mamme per concedere a ciascuno il diritto di amare teneramente i propri figli e prepararsi alla nascita di una famiglia. Una testimonianza diretta che offre a ogni lettore il manifesto vissuto di una nuova forma di paternità.
Un tempo i ragazzi si divertivano con mezzi di fortuna in un cortile o sul marciapiedi. Ma ai giovani di oggi è stato negato anche quello. Nei mesi della pandemia, a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus, i bambini sono stati cancellati dai provvedimenti governativi. Senza libertà di uscire, i nostri figli sono stati costretti a rinunciare a ritmi e rituali quotidiani e ai rapporti scolastici che ne scandivano l'esistenza e su cui si fonda in parte la loro identità. Hanno vissuto in spazi ristretti, senza poter esprimere la spontanea vitalità nei movimenti, schiavi di tv e tablet. E con un clima soffocante in cui si sono accumulate le tensioni dei genitori per il contagio, le loro apprensioni per le rinunce pesanti, le incertezze lavorative. La situazione degli adolescenti è, se possibile, ancora più complessa: si sono trovati bloccati in famiglia, senza poter incontrare gli amici e il mondo esterno e dovendo limitare poi le modalità della vita sociale. Come usciranno i «coronnial» dal periodo della pandemia con le nuove regole sociali che ancora impone e di fronte a una possibile ripresa dell'epidemia? Come possiamo aiutarli a superare un'esperienza che non ha precedenti per i ragazzi e per i loro genitori?