
Il presente volume contiene una trattazione completa ed esaustiva di tutti gli argomenti oggetto dei 24 CFU.
Il manuale è diviso in quattro aree riguardanti:
- competenze psicologiche
- competenze antropologiche
- competenze pedagogiche
- competenze metodologiche – didattiche
«L'avanzata della comunicazione digitale (cellulari, tablet, smartphone...) è inarrestabile, ormai l'invasione digitale è un dato di fatto. E per i nostri ragazzi una vita senza quelle appendici elettroniche non è vita. Questo il tema serio su cui ragioneremo nel nostro breve lavoro. Nella prima parte vedremo gli indubbi vantaggi di cui siamo debitori alla comunicazione digitale. Nella seconda parte andremo alla scoperta delle principali insidie anti-uomo nascoste in essa. Nella terza parte offriremo una serie di proposte operative per proteggerci da tali insidie e valorizzare la preziosa invenzione del linguaggio digitale ai fini della nostra sempre maggiore umanizzazione.» (dall'Introduzione)
Il volume si propone di fare il punto sullo stato delle conoscenze, nell'ambito della psicologia sociale italiana, sui mezzi di comunicazione di massa. L'obiettivo è quello di presentare una panoramica delle diverse prospettive di ricerca, sia in termini di approcci teorici che di strumentazioni empiriche, utilizzando come esemplificazione ricerche empiriche condotte su temi di attualità.
Un'opera di grande attualità, pubblicata nel 1933 dal celebre autore del "Tradimento dei chierici", che rivela come il sentimento europeista, che ha attraversato tutto il nostro secolo e la sua cultura, sia legato alla necessità di liberarsi dallo spirito nazionalistico, per fare dell'Europa un luogo di superamento degli egoismi e dei particolarismi nazionali, in cui si realizzi una libera convergenza fra gli stati e la loro cultura.
In questo testo vengono esaminati gli aspetti linguistici del discorso mediale, utilizzando gli strumenti della linguistica testuale e della pragmatica attraverso i quali è possibile esplicitare la relazione, talvolta trasparente ma più spesso implicita o nascosta, tra scelte linguistiche e significati espressi e comunicati.
"Io odio": l'affermazione è comune. È quasi inutile precisare cosa e chi. Odio dunque esisto. L'odio esplode, irrefrenabile, e fa tabula rasa, anche a costo di sfociare in un sentimento suicida. Divampa senza limiti, attraversa il pianeta, ci traghetta dall'età della bomba H a quella delle bombe umane. New York, Madrid, Beslan: il desidero di distruzione prolifica ora che la gestione del potere e del terrore non è più regolata da un confronto tra superpotenze. Se le cose vanno male, non cercate altrove. La spiegazione è preconfezionata: è colpa del sesso, di chi ha la grana, dei malvagi imperialisti. André Glucksmann è uno dei più influenti polemisti e filosofi contemporanei.
Il brand è, nel bene o nel male, uno fra i principali protagonisti della scena culturale contemporanea. Trascesa la sfera dell'economia di mercato, la marca ha da tempo permeato l'intera cultura sociale. Pur continuando a farsi garante di prodotti e imprese, è diventata una forma discorsiva che, assorbendo discorsi altrui (politici, mediatici, sportivi, turistici), li ricarica di senso. Questo libro ricostruisce la progressiva affermazione del brand come attore sociale a tutti gli effetti, mostrando come esso sia un fenomeno di natura principalmente semiotica. Ricostruendo e reinterpretando il dibattito in corso, proponendo nuove e più precise griglie d'analisi, il volume si occupa del segno-marchio in rapporto alle strategie di comunicazione, alla produzione e ricezione dei discorsi sociali, alle condizioni culturali della circolazione dei testi, alle dinamiche dell'intersoggettività, alla genesi delle credenze e alla gestione della fiducia nelle persone e nelle istituzioni, alle trasformazioni dell'immaginario collettivo, alla costruzione e al riconoscimento dell'identità. L'analisi di Gianfranco Marrone dimostra come la semiotica contemporanea possa offrire allo studio del brand una grande quantità di modelli teorici, sia dal punto di vista dell'analisi a posteriori dei suoi discorsi, sia da quello della gestione in fieri del capitale simbolico della marca.
dall antichita ai giorni nostri, la melanconia non ha mai smesso di occupare la storia delle idee, sia dal punto di vista filosofico che medico. Lungi dal rientrare nelle categorie tradizionali delle nevrosi, la melanconia richiede una propria collocazione. Che cosa indica il discorso melanconico, che si richiude su se stesso delineando in un certo senso i bordi di un buco - il buco emorragico" di cui parlava freud -, senza che sia possibile individuarne l'origi ne? Che tipo di organizzazione psichica testimonia attraverso il rigore del suo formalismo logico e l'automatismo della sua dinamica negativa? Al'"io non sono niente" melan conico segnala una catastrofe originale che solo la ricostruzione metapsicologica puo`cercare di ristabilire: catastrofe generata dalla scomparsa dell'altro quando questi comincia va a introdurre il futuro soggetto nel campo del desiderio. Prima del linguaggio, prima de"