
Questi due saggi di Oscar Wilde sono dei veri e propri testi letterari e fanno parte della raccolta "Intentions" del 1891. "Il critico come artista" (1890) è scritto in forma di dialogo tra due amanti in una notte stellata: Gilbert (che impersona le idee di Wilde) ed Ernest discutono sul significato della critica d'arte. Il discorso si trasforma in un elogio dell'arte e dei suoi fini. L'arte e la critica, per Wilde, hanno un valore eversivo e sono in contrapposizione alla società. Da qui nasce il secondo saggio, "L'anima dell'uomo sotto il socialismo" (1891), dove si esprimono, forse in risposta al socialismo di George Bernard Shaw, le idee anarchiche di Wilde. Introduzione di Silvio Perrella.
Giuseppe Galasso esamina in queste pagine la storia italiana ed europea del Novecento, con tutta la vivacità del vissuto di uno dei grandi spiriti che quella storia ha contribuito a costruire. Un protagonista che ha interpretato e promosso lo spirito e l'identità di una cultura, di un mondo civile e sociale, di una tradizione e di uno spazio etico-politico. Un Croce al di là delle polemiche che ne hanno alterato o falsato la figura e il ruolo. Non il dittatore di mezzo secolo di cultura italiana, ma una grande voce dell'Europa in Italia e dell'Italia in Europa. Non il celebratore di una marcia trionfale dello Spirito o del bene e del meglio nella storia, ma un testimone del suo tempo e della perenne dialettica propria dello spirito e della storia.
Nella società delle immagini il colore informa, come nelle mappe. Seduce, come in pubblicità. Narra, come al cinema. Gerarchizza, come nelle previsioni del tempo. Organizza, come nell'infografica. Valorizza, come nei cosmetici. Distingue, come negli alimenti. Oppone, come nella segnaletica stradale. Si mostra, come nei campionari. Nasconde, come nelle tute mimetiche. Si ammira, come nelle opere d'arte. Infine, nell'esperienza di ciascuno, piace. Tutto questo accade grazie a qualche tecnologia. In primis quella dei mass media, che comunicano e amplificano le abitudini cromatiche. Il pubblico osserva, sceglie, impara; finché queste consuetudini non standardizzano la percezione e il colore comincia a parlare da solo, al punto da sembrare un fatto naturale. Perché le matite gialle vendono di più delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza? Intrecciando storie su storie, e con l'aiuto di 400 illustrazioni, Falcinelli narra come si è formato lo sguardo moderno, attingendo all'intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani, che per la prima volta ci fa vedere in maniera nuova e inconsueta. Tutte le società hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all'azzurro del manto della Madonna. Ciò che di straordinario è accaduto nel mondo moderno è che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni. Visto su uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. Le tinte cariche e brillanti dello schermo sono ormai il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico. Chi ha conosciuto il colore della televisione, insomma, non può più vedere il mondo con gli occhi del passato. Magari non ne siamo consapevoli, ma abbiamo in mente il giallo dei Simpson anche di fronte a un quadro del Rinascimento. "Cromorama" ci racconta come oggi il colore sia diventato un filtro con cui pensiamo la realtà.
Figura chiave della guerra civile inglese, Oliver Cromwell è uno dei personaggi più inusuali e controversi della storia moderna. Proveniente da quel ceto di nuovi ricchi che avevano beneficiato delle confische operate dalla Riforma a danno della Chiesa, guidò la rivoluzione del Parlamento contro l’assolutismo regio, fece decapitare il re e da capo rivoluzionario si fece dittatore. Capace di slanci di coraggio e animato da grandi ideali (voleva cambiare lo Stato e la società dalle fondamenta basandosi sulla Bibbia), fu allo stesso tempo un tiranno spietato che si abbandonò a massacri e confische nei confronti degli oppositori. Hilaire Belloc affronta questo profilo biografico di Cromwell compie una vera e propria indagine psicologica per capirne la personalità, la fede puritana e le motivazioni che lo muovevano, senza per questo nasconderne i meriti come comandante militare.
In questo libro Vittorino Andreoli mette a nudo la sua psiche e l'intero suo essere. E' il diario sentimentale di un anno particolare, quello in cui Andreoli ha voluto andare in pensione, dopo decenni di impegno a contatto quotidiano con i malati, per dedicarsi a tempo pieno all'insegnamento e alla scrittura. Attraverso la descrizione dei viaggi, degli incontri, delle esperienze di un anno, l'autore riflette su di sé e su di noi, sui grandi cambiamenti non solo personali ma anche collettivi che la nostra società sta sperimentando. "Cronaca dei sentimenti" è un libro sulla follia che si cela dentro ogni uomo, sulle grandi e piccole ossessioni della nostra epoca, sulla ricerca spesso vana di Dio.
Genova, 14 agosto 2018 «Potevo esserci anch'io». Quanti di noi si sono fatti sgomenti questa domanda dopo le 11.36 del 14 agosto 2018? Il Ponte Morandi non era solo "il ponte levatoio" di Genova, ma l'accesso alla riviera, alle vacanze, agli affari del porto e della zona industriale. Per questo la tragedia poteva essere ancora più immane. Se non fosse stata la vigilia di Ferragosto, se avesse fatto bel tempo, se il Ponte fosse crollato sopra i condomini con oltre 700 persone. Su quell'asfalto percorso da un traffico superiore alle sue forze, che si è sbriciolato in una valle piena di lacrime, quel 14 agosto la città è cambiata per sempre. Si è spaccata in due come quel gigante di cemento armato, con un dolore impossibile da cancellare. Eppure, in quello stesso momento un popolo intero si è ritrovato nella voglia di combattere e ricostruire. Nessuno può raccontare quel dramma meglio di un genovese, uno che quelle strade le ha vissute, respirate - e poi studiate per lavoro -, sin dal 1989. Da quando un assessore della giunta comunale, di ritorno da Roma, gli confida: «Quel Ponte non ce la fa più, è a rischio crollo». Nello stesso anno, l'ingegner Riccardo Morandi, preoccupato più di tutti per la propria opera, ripeteva come un mantra ai suoi collaboratori: «Controllate quel Ponte, verificate il cemento». Come si tiene d'occhio un figlio che prende una cattiva strada. Con animo da cronista, grazie anche alle testimonianze dirette dei protagonisti, Franco Manzitti entra negli angoli più nascosti. E svela tutto quello che è successo. Prima e dopo. Lì dove permane quel tonfo sordo e indimenticabile, che ha rimbombato per giorni in tutto il mondo.
"Siena, 6 marzo 2013: il manager della Banca Monte dei Paschi David Rossi muore. Si è suicidato gettandosi dalla finestra del suo ufficio al terzo piano di Rocca Salimbeni? O è stato ucciso, come la famiglia e alcuni giornalisti affermano? La Magistratura, con tre giudici terzi, è stata chiarissima: si tratta di suicidio. La tesi dell'omicidio, invece, sembra creata ad arte per il copione di un giallo che non ha riscontri reali, studiato per solleticare la curiosità di un pubblico che fa audience ed è attratto in modo irresistibile dalla cronaca nera. L'autore, pagina dopo pagina, documenta senza ombra di dubbio che si tratta di un suicidio, anzi di un suicidio ampiamente preannunciato dalla vittima. L'ipotesi dell'omicidio si scioglie così, come neve al sole, si sgretola come argilla sotto l'effetto dirompente della documentazione inedita, che l'autore per la prima volta fa conoscere al grande pubblico. Dopo la lettura di questo libro - ne siamo certi - rimarrà al lettore solo la convinzione che David Rossi, nel momento più terribile della sua esistenza, ha deciso di togliersi la vita; e un grande senso di compassione per un uomo schiacciato dal peso insostenibile di una vicenda, quella del Monte dei Paschi, che ha cambiato per sempre Siena e il suo popolo."
«Renzi, Gentiloni, Conte 1, Conte 2: quattro governi - mai espressione di una volontà popolare - che hanno attraversato come meteore (o quasi) uno spazio temporale di più di sei anni e che ho tentato di raccontare in 190 articoli pubblicati su Avvenire, Corriere della Sera, Huffington Post, Il Foglio, Il Giornale, Il Rifomista, Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Milano Finanza, Quotidiano Nazionale. Un insieme di eventi, personaggi e situazioni che hanno segnato uno dei periodi più controversi della politica italiana, caratterizzato dal senso di colpa della classe dirigente politica, incapace di qualsiasi resistenza all'onda d'urto del populismo. Con il parallelo avvento di una nuova élite, che ha portato il Paese alla deriva, rinnegando i sani principi che avevano ispirato i nostri padri costituenti.»
Un diario di bordo a quattro mani fitto di dati sorprendenti, leggende, testimonianze di quel piccolo gruppo di isole che formano le Antille. "Cronache dai Caraibi" descrive non tanto le meravigliose o le incontaminate spiagge dell'Oceano Atlantico, quanto realtà ben più amare fatte di dittature violente, continui scontri razziali, riti vudù, sporchi affari da paradisi fiscali, indios cannibali che fanno resistenza alla foga civilizzatrice occidentale. Fatti e aneddoti sono pretesti per ricostruire passato e presente di questa regione squassata da guerre e rivolgimenti politici.
Queste pagine che leggerete sono il racconto a tre firme degli ultimi due anni di questa nuova avventura umana e spirituale di Joseph Ratzinger- Benedetto XVI . É il racconto di soli due anni perché ACI STAMPA, parte della grande famiglia ACI-EWTN, è nata solo due anni fa, nel febbraio del 2015. E i primi articoli erano dedicati pro-prio a Benedetto XVI per ovvi motivi di ricorrenze. Abbiamo scelto l'ordine cronologico per permettere di seguire meglio lo sviluppo di que-sto "magistero aggiunto" di Benedetto XVI. Non passa mese in cui non ci sia qualche bella notizia di e su Benedetto XVI. Ed è questo il nostro modo di augurare al Papa Emerito Ad Multos Annos per il suoi 90 in-tensi e ricchi anni. "La pubblicazione merita una particolare attenzione per i contenuti che ci rendono in ma-niera giornalistica, quindi vivace, ma allo stesso tempo ben informata, la vita di Papa Be-nedetto nel periodo di tempo preso in considerazione. I nostri giornalisti, infatti, non han-no tralasciato di seguire il Papa Emerito nelle sue discrete e limitate apparizioni in pubbli-co, hanno dato notizia delle iniziative di studio e di ricerca sul pensiero del fine teologo e straordinario uomo di cultura, hanno dato conto dell'attività dei suoi ex allievi, dell'inaugurazione della biblioteca a Lui dedicata al Collegio Teutonico, dell'assegnazione del premio Ratzinger ad illustri teologi, della sua vita di preghiera sem-plice eppure tanto ricca davanti a quel mistero di Dio che Egli ha indagato, con la totalità della sua mente e del suo cuore, per tutta la vita". Dalla Prefazione di Sua Eccellenza monsignor Georg Gänswein Prefetto della Casa Pon-tificia e segretario particolare del Papa Emerito Benedetto XVI)
"Evocando i miei ricordi dovrò necessariamente parlare delle mie opinioni, dei miei gusti, delle mie preferenze e dei miei odi. Ma so fin troppo bene quanto tali sentimenti mutino con il trascorrere del tempo. [...] Oggi mi accingo a questo lavoro con il proposito di presentare al lettore la mia vera immagine e dissipare tutti i malintesi che sono sorti attorno alla mia opera e alla mia persona [...]. La maggior parte delle persone ama la musica in quanto si propone di trovarvi delle emozioni quali la gioia, il dolore, la tristezza, un'evocazione della natura, lo spunto per sognare o ancora l'oblio della 'vita prosaica'. Vi cerca una droga, un doping. Non ha importanza se questo modo di capirla venga espresso direttamente o attraverso un velo di circonlocuzioni artificiose. Sarebbe ben poca cosa la musica, se fosse ridotta a una simile destinazione. Quando la gente avrà imparato ad amare la musica in sé e per sé, quando l'ascolterà con un altro orecchio, il suo godimento sarà di un ordine ben più elevato e più potente e tale, allora, da permetterle di giudicare la musica su un altro piano e di rivelarle il suo intrinseco valore."