
Fin dal suo apparire sulla scena del mondo, l'essere umano è segnato da due bisogni fondamentali cui deve la propria sopravvivenza: l'uno riguarda l'individuo, l'altro la specie. Alimentazione e sessualità interagiscono fra loro secondo natura, cultura e spiritualità, e connotano una vita virtuosa o viziosa (gola e lussuria aprono la serie dei vizi capitali!). Riservando un più ampio spazio al cibo, in questo libro se ne coglie la molteplicità di richiami, dall'opzione vegetariana, illustrata nelle sue motivazioni e nelle diverse modalità proprie delle tradizioni religiose, alla convivialità eucaristica, preludio del banchetto celeste.
Cuocere il pane, conservare la frutta, apparecchiare la tavola... ogni atto legato al cibo - anche il più semplice e quotidiano - porta con sé una storia ed esprime una cultura complessa. Preparando un piatto di spaghetti al pomodoro, sintetizziamo (con un gesto che oggi è segno dell'identità italiana) il felice incontro tra una tecnologia produttiva messa a punto nella Sicilia araba del Medioevo e un prodotto americano importato in Europa dai conquistatori spagnoli. Attraverso i tanti modi di produrre, preparare, consumare e interpretare il cibo in epoche e luoghi diversi, Massimo Montanari ci introduce a un aspetto essenziale della civiltà umana.
Libertà, salute, creatività, ricchezza, fertilità, serenità, pace, amore, rispetto, gioia, conoscenza hanno inizio da ciò che porti alla bocca e da come lo fai. In questo libro sono descritti per la prima volta dei rituali essenziali per la tua piena realizzazione, affinché ogni boccone di cibo che gusti possa intensificare in te l'esperienza del risveglio e dell'amore! Questo testo stravolge le teorie psicologiche più comuni sull'alimentazione e ci presenta un'esperienza spirituale diretta del cibarsi. Recuperare la visione dell'anima è fondamentale per esperire tutto il significato del mangiare. Fintanto che un'azione non è compresa e onorata nella sua totalità non può essere né utile né liberatoria, ma continuamente imprigiona l'individuo in una ripetitività meccanica che lo rende vittima. Essere vittime del cibo che si mangia è l'assurda nevrosi a cui conduce la civiltà del profitto. Una sana ribellione a ciò è un atto d'amore e di forza di carattere.
Nell'anno di Expo 2015, la quinta edizione del rapporto di Caritas Italiana, "Famiglia Cristiana" e "Il Regno" sui conflitti dimenticati nel mondo si focalizza sul legame tra guerra e problema alimentare. Gli interrogativi di fondo sono due: in che misura la guerra può essere determinata da fattori legati alla produzione, distribuzione e consumo del bene alimentare? Che tipo di conseguenze sono prodotte dai conflitti in riferimento alla malnutrizione e alla cattiva distribuzione delle risorse alimentari? Il testo è diviso in tre parti. La prima parte fornisce al lettore le principali coordinate culturali e scientifiche sui fenomeni di guerra e sul rapporto tra guerra e cibo. La seconda parte riporta i risultati di due indagini sul campo: una ricerca relativa alla presenza delle persone in fuga dalla guerra nel circuito di accoglienza Caritas e un'altra indagine sulla diffusione dei video di guerra e terrore sulla Rete. La terza e ultima parte presenta alcune proposte e linee di intervento sul tema del conflitto e del problema alimentare, rivolte ai principali attori, pubblici e privati. Alla stesura del rapporto hanno contribuito studiosi ed esperti del mondo accademico, del volontariato, della Chiesa e del privato sociale internazionale.
Lo sviluppo dell'amore romantico, l'evoluzione delle cucine nazionali e regionali, la "globalizzazione" del cibo cinese, la storia degli svariati tabù relativi a determinati tipi di alimenti e di bevande, l'unicità della famiglia europea: sono questi i temi differenti e affascinanti affrontati da Goody, nel suo muoversi liberamente tra Europa, Asia e Africa. Partendo da una serrata analisi del dibattito sullo sviluppo sociale nelle teorie classiche ma anche nel pensiero degli autori contemporanei, Goody applica le sue competenze di antropologo e sociologo comparatista nel dipanare i processi storici generali che si annidano fin nei recessi più intimi della nostra esistenza. Nella parte finale del volume, sfidando il relativismo dominante, prende in esame la complessità di un'analisi transculturale e punta il dito sulle incertezze implicate nel processo stesso di rappresentazione e comunicazione simbolica
La cucina terapeutica con bambini e adolescenti. Questo libro trasmette quella che Pontalis chiama la 'forza di attrazione' della psicoanalisi, cioe la sua capacita di animare e magnetizzare il movimento del pensiero... L'autrice, terapista occupazionale di formazione analitica, ci introduce con grazia e fantasia nel mondo delle sue terapie e delle sue osservazioni madre-bambino, in modo che, a poco a poco, ci troviamo in un setting particolare. Che prevede non solo la parola, ma il "fare", in forme svariate, con i materiali piu diversi, e anche un uso del cibo e della cucina. Non di una cucina metaforica, ma una cucina vera, che usa con pazienti bambini e adolescenti, coppie madre-bambino e studenti universitari del corso di terapia occupazionale... "
«Si può rischiare una crisi alimentare mondiale anche con raccolti abbondanti e grandi riserve a disposizione? La risposta è sì. In un mondo pieno di cibo, gli affamati rischiano di aumentare.» La pandemia di Covid-19 ha colpito tutti i settori, dalla finanza alla manifattura, dal commercio alle materie prime, stravolgendo intere catene di approvvigionamento, comprese quelle del cibo. Per l’emergenza alimentare, infatti, il virus è stato un pauroso acceleratore, che ha aggravato una lista già lunga di criticità: le guerre in Siria, Sud Sudan, Burkina Faso e nella regione del Sahel, l’invasione di locuste in Africa, le emergenze in Libano, Congo ed Etiopia. Anche l’Italia ha attraversato un momento complicato: il blocco delle attività ha aumentato i costi della spesa alimentare per le famiglie, molte persone si sono ritrovate in difficoltà e hanno avuto bisogno di sostegno per sfamarsi.
Emerge dalla lucida analisi di Maurizio Martina, sostenitore convinto delle relazioni aperte, cooperative e multilaterali, che nei primi cinque mesi del 2020 il mondo ha toccato con mano l’inadeguatezza di due visioni opposte, quella dei «globalisti» e quella dei «sovranisti». Per questo si propone di indagare, senza reticenze, i limiti e le debolezze di entrambe, della globalizzazione che abbiamo vissuto fin qui, così come delle derive nazionaliste e divisive che sono affiorate durante la pandemia e che si rivelerebbero ancora più pericolose. Quando parliamo di agricoltura e di produzione di cibo, l’impostazione «gastrosovranista», che rimanda al tema dell’autosufficienza nazionale, all’autarchia, nei fatti risulterebbe impraticabile. Dall’altro lato, però, la globalizzazione del cibo è spesso una storia di disuguaglianza, che porta con sé asimmetrie di mercato e deturpazione dell’ambiente.
La strategia vincente per trovare un nuovo equilibrio, sostiene Martina, è dunque acquisire consapevolezza dell’importanza della sovranità alimentare dei popoli, della necessità ormai improrogabile di una svolta ecologica dello sviluppo, del salto di qualità indispensabile per un sistema di regole più forti per il commercio globale, in grado di superare una volta per tutte gli errori e le storture del passato. Si tratta in definitiva di una grande questione democratica. E di un impegno per la libertà.
Il rapporto dell'uomo con il cibo non si limita a un'equazione tra apporto calorico e dispendio energetico, né è un argomento che si esaurisce nella sola dimensione psicopatologica dei disturbi alimentari. Partendo da questo presupposto, nella prima parte del volume viene trattato il tema del comportamento alimentare nel ciclo di vita all'interno di più dimensioni, da quelle psicofisiologiche della sensazione di fame a quelle emotive del rapporto col corpo, a quelle relazionali nei giovani. A questa prima parte teorica fanno seguito alcune indagini sperimentali sulla rappresentazione del corpo e la relativa insoddisfazione e problematica in presenza di una discrepanza tra percezione individuale e Indice di massa corporea in relazione al rapporto con il cibo. Il comportamento alimentare è indagato anche nei termini della frequenza dei pasti e della distribuzione dei cibi nelle diverse fasce d'età.
Prefazione di Remo Danovi. Postfazione di Livia Pomodoro
Il cibo è una necessità vitale della persona ed è un fondamento del vivere liberi. Inscindibile dal diritto alla vita, il diritto al cibo è, quindi, un aspetto decisivo del patrimonio giuridico di ogni persona. In questa prospettiva, il volume indaga le attuali politiche sull’alimentazione, food safety e food security e la possibilità di configurare un diritto al cibo. Per ragioni di giustizia e come “nutrimento della pace”.
Cicerone e i suoi scritti sono al centro di un complesso crocevia in cui convergono, e da cui si dipartono, percorsi fondamentali della storia politica e culturale di Roma. Protagonista e tragica vittima dell'ultima tempestosa fase della crisi dello stato repubblicano, che poco dopo la sua morte sarà definitivamente trasformato in impero, Cicerone è il massimo oratore politico e giudiziario dell'antichità. Ne danno un'impressionante testimonianza diretta i suoi discorsi e le sue opere teoriche, fondamentali per comprendere quel cruciale fenomeno politico e sociale di Roma antica che è l'oratoria: il loro stile è rimasto modello per gli antichi e per i moderni. La rilettura sistematica di Cicerone della filosofia greca - trasposta in latino e adattata alla mentalità romana - importa per la prima volta a Roma la raffinatezza della cultura ellenica e si inserisce a buon diritto nel quadro di un più ampio progetto civile di orientamento del modo di pensare e di agire pubblico. Questo volume propone una ricostruzione compiuta del personaggio Cicerone, in cui si integrano inscindibilmente l'uomo politico, l'oratore, il filosofo, l'intellettuale, lo scrittore.
Summa del trentennale percorso di studi ciceroniani di Emanuele Narducci, il volume propone, attraverso l’ampio racconto biografico, una ricostruzione compiuta del personaggio Cicerone, in cui si integrano inscindibilmente l’uomo politico, l’oratore, il filosofo, l’intellettuale, lo scrittore. E poiché in ciascuno di questi aspetti egli è stato una figura centrale, un punto di riferimento, un modello, il libro offre anche, attraverso la biografia, un quadro sociale, politico e culturale di una fase cruciale della storia.
Dalla Prefazione di Mario Citroni
Indice
Prefazione di Mario Citroni - I. Cacciatori di teste - II. La ‘piccola patria’ - III. L’apprendistato - IV. Primi successi di un oratore - V. Lo spettacolo dell’eloquenza - VI. Gli inizi della carriera politica - VII. Il processo di Verre - VIII. Gli anni dell’ascesa politica - IX. Il consolato - X. Gli inizi del declino politico - XI. Gli orizzonti dell’eloquenza. Il processo di Archia - XII. Verso il precipizio - XIII. L’esilio - XIV. Attico. Cicerone e il suo amico - XV. Dopo il ritorno - XVI. ‘Ottimati’ e ‘popolari’. Il processo di Publio Sestio - XVII. Le trasgressioni della gioventù. Il processo di Marco Celio - XVIII. Sotto l’ala dei ‘triumviri’ - XIX. Il ‘De oratore’ - XX. Il processo di Milone - XXI. Platone a Roma. I dialoghi politici - XXII. La fine della repubblica - XXIII. Storia dell’eloquenza e polemiche di stile - XXIV. Tra Cesare e Catone - XXV. Terapia dell’anima e rinnovamento sociale. La filosofia di Cicerone - XXVI. La lotta contro Antonio - Bibliografia - Indice dei nomi