
Nel 1990, dimenticata tra polvere e incrostazioni presso una casa di gesuiti in Irlanda, viene riconosciuta la Cattura di Cristo, una tela del Caravaggio dispersa da secoli e nota solo attraverso alcune copie. Autore della scoperta è Sergio Benedetti, restauratore della National Gallery di Dublino che ha saputo unire i tasselli di una ricerca lunga e complicata, partita da Roma con le intuizioni del prestigioso storico dell’arte Denis Mahon e le ricerche d’archivio della giovane studiosa Francesca Cappelletti. Jonathan Harr ci racconta la storia di un ritrovamento fra i più importanti del Novecento, con grande talento narrativo ma senza scostarsi mai dalla precisa ricostruzione dei fatti; e ci fornisce anche il quadro della vita turbolenta di uno dei più grandi e controversi geni pittorici italiani, fino alla morte misteriosa e improvvisa e alla scomparsa di gran parte dei suoi lavori. Indizi, intuizioni, rivalità e colpi di scena degni di una detective story da un maestro della saggistica narrativa. Jonathan Harr, giornalista investigativo, vincitore di importanti premi negli Stati Uniti, è l’autore di Azione civile (Rizzoli 1997), da cui è stato tratto un film con John Travolta. Le sue inchieste sono uscite sul “New Yorker” e sul “New York Times Magazine”. Vive e lavora a Northampton, nel Massachusetts.
Jonathan Harr, giornalista investigativo, vincitore di importanti premi negli Stati Uniti, è l’autore di Azione civile (Rizzoli 1997), da cui è stato tratto un film con John Travolta. Le sue inchieste sono uscite sul “New Yorker” e sul “New York Times Magazine”. Vive e lavora a Northampton, nel Massachusetts.
Scroll upScroll down
La straordinaria capacità di Michelangelo Merisi da Caravaggio di esprimere il dramma dell'uomo attraverso la pittura riflette, come in pochi altri casi nella storia dell'arte, la sua esistenza reale, una vita fatta "di lampi nella più buia delle notti". Nato nel 1571 nella cittadina lombarda di Caravaggio, visse in seguito tra Milano, Roma e Napoli, lavorando per cardinali e potenti signori dell'epoca, che si contendevano i migliori artisti per le proprie casate. Appena uscito dalle grandi chiese e dai lussuosi palazzi, si ubriacava nelle bettole, andava a prostitute, incappava in risse di strada, durante una delle quali si macchiò di omicidio. Per sfuggire all'arresto scappò a Napoli e quindi a Malta. Lì, dopo essere entrato nell'ordine dei cavalieri di San Giovanni per evitare la condanna a morte che pendeva su di lui, fu incarcerato per aver aggredito un cavaliere di rango superiore, ma riuscì a evadere. Morì pochi anni dopo mentre tornava a Roma a chiedere al papa la grazia per i suoi crimini. Aveva trentotto anni. Per ricostruire la storia di questo artista unico, Andrew Graham-Dixon ha lavorato oltre un decennio, con le metodologie di un vero detective e avvalendosi di documenti scoperti di recente. Il risultato è una biografia completa e rigorosa, che allarga lo sguardo agli amici - e ai nemici - che hanno influenzato la sua arte, tratteggia un affresco vivido dell'Italia della Controriforma e offre una nuova e convincente interpretazione dell'enigma della sua morte.
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, con il suo stile così rivoluzionario e distante dai modi di dipingere di tutto il Cinquecento, conclude la lunga stagione della cultura umanistica e rinascimentale. Le sue tele, ammirate, acquistate e imitate, con lui in vita o dopo la sua morte, accendono i bagliori di uno stile pittorico che si può dire tranquillamente europeo, una costruzione spaziale e compositiva della tela che è già moderna, nel senso novecentesco del termine, e una libertà nell'interpretare temi dell'iconografia classica e religiosa che non ha eguali in nessun autore a lui contemporaneo. Caravaggio è un artista pieno di contraddizioni, ed è la sua stessa vita a confermarcelo: sacra e profana, colta e umile, sofisticata e bestiale a un tempo. Quale miglior modo, dunque, per cominciare una collana di guide d'artista, se non quello di raccontare, attraverso la selezione di opere custodite solo in collezioni italiane, l'arte di un genio ribelle e fuori dagli schemi quale il pittore lombardo? Sfogliando questo volume il lettore si accorgerà con stupore che spesso la metà o più di un catalogo d'opere attribuite a un grande dell'arte italiana è visibile nel nostro paese, contrariamente a quanto si crede, e si trova all'interno di chiese, edifici pubblici, musei civici o collezioni private (pur tuttavia accessibili).
Lo Stato italiano spende 3 miliardi l'anno per il sistema penitenziario. Si calcola che il costo di un detenuto sia di circa 200 euro al giorno. Tutti i giorni dalle carceri italiane escono circa 140 persone dopo aver scontato la pena: di queste circa il 75% torna a delinquere, spesso commettendo reati peggiori di quelli per cui vi erano entrati. Attualmente manteniamo dunque un sistema costoso e fallimentare: perché non favorisce la rieducazione del condannato, come indica l'art. 27 della nostra Costituzione; perché non garantisce la sicurezza dei cittadini. È possibile un'alternativa? L'autore è convinto che esista. E lo può dimostrare perché da anni è in prima linea con la Comunità Papa Giovanni XXIII nella sperimentazione di forme alternative al carcere con il progetto CEC, comunità educante con i carcerati, che riduce la recidiva al 15%. In questo libro - ricco di aneddoti e storie vere - accompagna il lettore tra le contraddizioni del sistema carcerario, per scoprire come si può aiutare davvero un "delinquente" a cambiare vita. Per passare - è questa la tesi di fondo - dalla certezza della pena alla certezza del recupero. L'unica in grado di garantire davvero la sicurezza dei cittadini.
Esiste una rete di prigioni segrete per prigionieri fantasma. Luoghi dove le convenzioni internazionali sono parole vuote, lettera morta, e la tortura è regola. Luoghi che possono inghiottire come un buco nero. Non negli angoli del mondo governati dalle forze dell'"asse del male", ma qui, da noi, in Occidente, nella civilissima Europa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Sono aerei, basi militari, stanze d'albergo, prigioni vere e proprie. Perché ogni luogo in cui il diritto e i diritti vengono imprigionati diventa carcere. L'inchiesta di Giulietto Chiesa, membro della commissione istituita dal parlamento europeo per indagare su tutti gli atti di violazione delle norme internazionali ad opera della CIA in Europa, fa emergere uno scandalo politico che coinvolge quasi tutti i servizi e i governi europei, dall'Italia del caso Abu Omar alla Polonia, dalla Germania alla Svezia, di destra e di sinistra, con accuse di complicità, menzogne, accordi segreti. Forte delle testimonianze di rapiti e torturati, di rappresentanti di organizzazioni non governative e di funzionari - americani ed europei - che hanno deciso di rompere il muro del silenzio, un atto d'accusa che poggia su una documentazione inedita e accurata e testimonia la violazione di quei valori su cui vogliamo sia fondata la nostra civiltà.
Marisa Bruni Tedeschi non è semplicemente una madre. Pianista concertista, appassionata d'opera, ha condotto una vita da artista. Una donna libera, nata a Torino da madre francese e padre italiano, che ha attraversato un secolo e le frontiere senza conformarsi alle regole della borghesia. La sua giovinezza nell'Italia fascista, la morte precoce del padre e la tenerezza del rapporto con la madre, l'incontro con suo marito Alberto nel 1952... Marisa Bruni Tedeschi si confessa con grande sincerità, e ci fa viaggiare con la fantasia: dai tappeti rossi dei grandi festival alla tavola della Regina d'Inghilterra, da un castello in Toscana all'Eliseo a Parigi. E racconta della sua famiglia e dell'amore per i suoi figli: Virginio, grande viaggiatore, Valeria e Carla, il suo orgoglio, famose, indipendenti e generose.
Vista oggi come un oggetto familiare e un po' démodé, la radio è stata in realtà una delle più dirompenti invenzioni tecnologiche dell'epoca moderna: figlia dell'elettricità, è nata da uno straordinario concorso di talenti e fantasie e si è subito imposta per la novità rivoluzionaria del suo modello di comunicazione "immateriale". Questo libro ne racconta la storia e il movimentato percorso alla ricerca di una collocazione culturale: concepita all'inizio come anti-mass medium destinato non all'ampia divulgazione ma alla trasmissione di messaggi in codice, la radio diventa nei primi decenni del Novecento lo status symbol del ceto medio desideroso di aprire una finestra sul mondo dall'intimità dei suoi salotti. Felicemente promossa a democratico mezzo di intrattenimento domestico grazie ai programmi musicali, alle cronache sportive e alle nuove forme dello storytelling popolare come le "riviste" le soap-opera, la radio diventa anche strumento politico di propaganda facendo risuonare "discorsi del caminetto" di Roosevelt e la voce di Mussolini nelle case di tutti i cittadini. Nuovo focolare di aggregazione domestica negli anni venti e oggetto-feticcio dei movimenti giovanili anni sessanta, veicolo istituzionale dei bollettini di guerra e irriverente strumento delle burle fantascientifiche di Orson Welles, la radio ha accompagnato i momenti decisivi dell'ultimo secolo e gode ancora di un'insospettabile vitalità.
L'11 ottobre del 1960 inizia il primo ciclo sperimentale di Tribuna elettorale della Rai. I partiti ed i leader entrano nelle case e nei locali pubblici di un'Italia animata da una grande passione ideologica e una diffusa partecipazione alla vita politica. Le Tribune della Rai, che nel 1964 diventano una rubrica permanente, rappresentano un momento importante del progetto di educazione degli italiani alla nuova cittadinanza repubblicana e democratica, realizzato dal Servizio Pubblico su mandato del Governo e del Parlamento. Il programma, nelle sue diverse formule ed edizioni - conferenze stampa, appelli, dibattiti, tavole rotonde - dà spazio alla parola politica ed ai suoi protagonisti, sempre rispettandone ed esaltandone l'importanza, il ruolo, l'autorevolezza. Le Tribune sono una perfetta "macchina scenica" e un "grande spettacolo" - termine a lungo non gradito ai politici ma ben chiaro agli uomini di televisione - che rispondono alle esigenze e agli interessi di una democrazia basata sulla funzione indispensabile dei partiti. Le fotografie delle Tribune provenienti dall'Archivio fotografico della Rai documentano gli allestimenti e i protagonisti, la scena e il fuoriscena, di un programma che per oltre trent'anni ha segnato la vita politica e il costume italiani tanto da diventare oggetto di satira, attraversando gli anni del boom e del centrosinistra, del compromesso storico e della violenza, del pentapartito e del riflusso nel privato, sino alla crisi della prima Repubblica.
Il pio Rumor, l'irriducibile Fanfani, l'eterno Andreotti, l'enigmatico Moro, l'aggressivo De Mita, il monacale Berlinguer, l'ardimentoso Craxi, il tenace Almirante, l'ambizioso Spadolini... Giampaolo Pansa rimette sulla scena alcuni dei protagonisti che dal 1948 al 1989 hanno guidato l'Italia, ripercorrendo il loro tempo. Il caos delle correnti. L'alterigia dei ras locali. Il cancro della mafia. Le bombe del terrorismo, il sequestro di Aldo Moro. Il ciclone della Loggia P2. La guerra fra comunisti e socialisti. In queste pagine Giampaolo Pansa racconta come la vede un italiano uguale a molti. Allarmato dal disordine della lotta politica di oggi. E dal rischio che corre un Paese in cerca di un equilibrio sereno.
A più di dieci anni dall'uscita di «Contro il fanatismo», Amos Oz sente la necessità di ritornare sul tema con tre nuove riflessioni che riprendono il discorso rielaborandolo, ampliandolo e aggiornandolo. Il filo conduttore è ancora una volta una disamina del fanatismo unita a una pacata apologia della moderazione. A prescindere dal tipo di fede e dal contesto in cui il fanatismo - religioso, politico o culturale - si esprime, esso è per Amos Oz il vero nemico del presente. Accanto a questo tema Oz torna anche sulla situazione attuale del Medio Oriente e del conflitto israelo-palestinese.
"Cari genitori, chi - come me - ha fatto il pediatra per quasi cinquant'anni, ha imparato che nulla è importante quanto la vostra esperienza diretta. In questo libro, dunque, non troverete ricette mediche, ma strumenti per conoscere meglio i vostri figli (e forse anche voi stessi). Strumenti che ho costruito attraverso la ricerca ma soprattutto incontrando migliaia di bambini, alcuni con malattie rare e difficili, la maggior parte con i tanti piccoli o grandi problemi che richiedono comunque attenzione. Spero che queste pagine vi possano aiutare". Franco Panizon

