
A partire dagli anni Ottanta, l'ordine globale neoliberale ha sostituito l'ordine liberale che governava il sistema internazionale dal secondo dopoguerra. Analogamente al Titanic, il mondo è stato portato su una rotta diversa e più pericolosa da quella segnata dall'incontro e reciproco bilanciamento di democrazia e mercato. Davanti ai nostri occhi si erge minaccioso un iceberg, le cui quattro facce si chiamano: declino della leadership americana ed emergere delle potenze autoritarie di Russia e Cina (sul cui sfondo si stagliano la crisi nordcoreana e quella mediorientale); polverizzazione della minaccia legata al terrorismo; deriva revisionista della presidenza Trump; affaticamento delle democrazie strette tra populismo e tecnocrazia. Nonostante le sue difficoltà, solo l'Europa può ancora contribuire a ristabilire la rotta originaria, ma a condizione di vincere la battaglia più difficile, quella interna: per riequilibrare la dimensione della crescita e quella della solidarietà.
A cento anni di distanza dalla fatale collisione, Massimo Polidoro ricostruisce la vicenda del Titanic in un racconto corale che intreccia le storie di ufficiali e passeggeri, naufraghi e soccorritori, scienziati e avventurieri. Attraverso gli occhi dei protagonisti assisteremo all'intero svolgimento di una storia intramontabile. Saremo accolti a bordo. Visiteremo la nave e i suoi meravigliosi saloni. Incontreremo i personaggi più interessanti. Vivremo le emozioni della traversata. Fino al momento del fatale impatto, quando la nave si inclina, il panico si diffonde e la sorte distingue tra sommersi e salvati. E poi si andrà alla ricerca del relitto, ci si inabisserà nelle profondità dell'oceano per scorgerlo ancora una volta da vicino, e infine vederlo risorgere a nuova luce. A rammentarci che "la vita non è che una partita giocata con la dea fortuna".
Scaturito dall’immaginario medievale, ricco in figure demoniache cui spesso erano attribuite doti nella scrittura, il demone Titivillus si è visto assegnare nomi e ruoli differenti. Descritto come intento ad annotare su una pergamena peccati, pettegolezzi o omissioni liturgiche, oppure a distrarre la concentrazione di monaci e fedeli, in tempi più recenti - grazie a un fraintendimento o a un giocoso travisamento – questo personaggio si è trovato a incarnare il diavolo dell’errore tipografico. Nel prezioso saggio che avete fra le mani, l’autore illustra la storia poco nota di questo curioso «demone dei refusi».
Affascinante storia ed autentica testimonianza di missione di un sacerdote italiano che decide di trasferirsi in Bolivia per tutta la vita. Dalla trama dell’esistenza di questa vita emerge la figura di un uomo dalla profonda capacità di riflessione e sensibilità. Capace di un percorso di fede che, nelle avversità che hanno segnato la storia del paese sudamericano, ha sempre preferito Cristo ad ogni ideologia e potere mondano. Quest’opera è un promemoria ma anche una testimonianza della profonda ingiustizia e discriminazione che il cammino della democrazia deve ancora affrontare. Tito Solari, uomo di vera fede, con serenità e umiltà ci mostra, nel suo sacerdozio e con autentica spiritualità, il profondo sentire di una vita dedicata agli ultimi.
Biografia
Ariel Beramendi nasce a Cochabamba in Bolivia. Si trasferisce a Roma a 24 anni per specializzarsi in Teologia e Scienze delle Comunicazioni. Nel 2004 diventa sacerdote e, dopo un periodo di lavoro nella sua città natale, viene chiamato a collaborare al Dicastero Vaticano per le Comunicazioni. Nel 2015 consegue il dottorato in Teologia Pastorale. Il suo interesse per il giornalismo, la comunicazione e la teologia lo ha portato a pubblicare diverse opere nell’ambito latinoamericano. Attualmente lavora presso la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
"L'arte di Tiziano seppe soddisfare al meglio le esigenze politiche, religiose, sociali, personali o autocelebrative di alcuni tra i più importanti personaggi affacciati al palcoscenico del Rinascimento europeo, riuscendo sempre in modo efficace a parlare con la vivida voce dei suoi committenti e al contempo a non svilire mai il suo innovativo messaggio estetico". Dalla piccola provincia natia sulle Dolomiti alla gloria internazionale nella cosmopolita Venezia, Tiziano si è guadagnato un prestigio raro tra i suoi colleghi, una posizione sociale che gli ha gradualmente consentito di varcare gli angusti confini del suo mestiere di pittore per catapultarlo nel mondo protetto dei sovrani, dei papi, dei dignitari di corte, dei diplomatici, degli intellettuali di professione. I rapporti politici di Venezia con le corti italiane, con l'Impero di Massimiliano I prima e di Carlo V poi, con la Spagna di Filippo II, si riflettono nei dipinti di Tiziano, in un suggestivo specchio di messaggi ideologici di una intensità spesso superiore ad altri documenti dell'epoca. In queste pagine, la luminosa e lunga carriera di Tiziano è analizzata in rapporto alla storia politica, religiosa, economica, culturale e artistica del Cinquecento, a partire dalle opere giovanili fino a quelle dell'estrema vecchiaia, quando alla spensieratezza della gioventù si sostituisce un cupo dramma esistenziale.
Nessun artista del Cinquecento ha acceso la fantasia di poeti, letterati e scrittori più di Tiziano. Intorno alla grande e longeva figura del maestro Veneto si sono cimentate le penne più brillanti e taglienti del secolo, ribaltando il rapporto di confronto tra poesia e pittura. I due scrittori che hanno visto Tiziano più da vicino sono due toscani, anzi due concittadini, entrambi di Arezzo: Pietro Aretino e Giorgio Vasari. Il sodalizio tra Tiziano e l'Aretino viene suggellato da un epistolario ricco di spunti: lo scrittore rivolge a Tiziano consigli, elogi, critiche e inviti alternando momenti di intimità personale con aperture panoramiche sull'Europa del Cinquecento. Dieci anni dopo la morte dell'Aretino, è la volta di Giorgio Vasari. In vista della seconda edizione delle "Vite", l'artista e biografo toscano si reca a Venezia per raccogliere notizie aggiornate e impressioni di prima mano. La "Vita" di Tiziano, frutto di un incontro avvenuto nel 1566 e della visita alla bottega del pittore, è una testimonianza fondamentale non solo per la documentazione diretta sulle opere, ma anche per il progressivo, radicale cambiamento di gusto da parte di Vasari: cresciuto nella devozione verso Michelangelo, difensore del "primato del disegno" toscano, egli è prevenuto verso la scuola veneziana e l'uso del colore; ma a poco a poco, parlando di Tiziano si fa avvolgere dall'onda del colore, dal calore delle tonalità, e le iniziali riserve diventano un convinto, pieno e consapevole elogio.
Come i "commentari" accompagnano in Oriente i testi dell'antica saggezza spirituale, Gloria Germani, indologa, accompagna in questo libro i testi di Tiziano Terzani, inserendone l'incessante ricerca volta a dare un senso alle cose e alla vita in una prospettiva storica e filosofica di ampio respiro. Facendo dialogare saperi spesso a torto considerati in antitesi, come il pensiero orientale da un lato e la tradizione mistico-filosofica occidentale dall'altro, l'autrice mostra come l'anelito a una non violenza che abbracci anche il rapporto tra uomo e natura sia l'unica strada percorribile. Solo liberandoci dai dettami imposti dal nostro modo di vedere le cose e rinunciando a ogni conflittualità può avvenire quella lenta, silenziosa ma inesorabile rivoluzione ulteriore che Terzani ha perseguito e infine realizzato. L'auspicio di Tiziano-Anam, "il Senzanome", a osservare questo nostro mondo come dall'alto di una montagna, con la distanza necessaria per comprenderlo e riscoprirne l'intima bellezza, è quindi un invito reale e concreto per provare a cambiarlo veramente. Grazie all'unica rivoluzione possibile: quella che decidiamo di far avvenire dentro di noi.
Come i "commentari" accompagnano in Oriente i testi dell'antica saggezza spirituale, Gloria Germani, indologa, accompagna in questo libro i testi di Tiziano Terzani, inserendone l'incessante ricerca volta a dare un senso alle cose e alla vita in una prospettiva storica e filosofica di ampio respiro. Facendo dialogare saperi spesso a torto considerati in antitesi, come il pensiero orientale da un lato e la tradizione mistico-filosofica occidentale dall'altro, l'autrice mostra come l'anelito a una non violenza che abbracci anche il rapporto tra uomo e natura sia l'unica strada percorribile. Solo liberandoci dai dettami imposti dal nostro modo di vedere le cose e rinunciando a ogni conflittualità può avvenire quella lenta, silenziosa ma inesorabile rivoluzione ulteriore che Terzani ha perseguito e infine realizzato. L'auspicio di Tiziano-Anam, "il Senzanome", a osservare questo nostro mondo come dall'alto di una montagna, con la distanza necessaria per comprenderlo e riscoprirne l'intima bellezza, è quindi un invito reale e concreto per provare a cambiarlo veramente. Grazie all'unica rivoluzione possibile: quella che decidiamo di far avvenire dentro di noi.
Un uomo libero: questo è stato, essenzialmente, Tiziano Terzani. Un reporter, un viaggiatore che si è inventato una vita irripetibile, segnata da guerre, rivoluzioni, strepitosi traguardi professionali e faticose battaglie civili. Uno scrittore che ancora oggi dialoga con un pubblico molto vasto il quale, a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, continua ad amarlo e a ispirarsi al suo modo di concepire il mondo e anche alla intensa spiritualità che caratterizza il suo intimo rapporto con la vita, la malattia e la morte. Àlen Loreti ci consegna un racconto scrupoloso e completo testimoniato da documenti inediti e immagini private che scandiscono, anno dopo anno, un percorso esistenziale estremamente accidentato e avventuroso. Un viaggio nell'opera e nel pensiero di chi ha raccontato un Novecento vissuto sulla propria pelle, senza mai rinunciare a smascherare illusioni, ad ammettere sbagli, e a interrogarsi sulla bellezza e durezza dello stare su questa terra.
"L'arte di Tiziano seppe soddisfare al meglio le esigenze politiche, religiose, sociali, personali o autocelebrative di alcuni tra i più importanti personaggi affacciati al palcoscenico del Rinascimento europeo, riuscendo sempre in modo efficace a parlare con la vivida voce dei suoi committenti e al contempo a non svilire mai il suo innovativo messaggio estetico". Dalla piccola provincia natia sulle Dolomiti alla gloria internazionale nella cosmopolita Venezia, Tiziano si è guadagnato un prestigio raro tra i suoi colleghi, una posizione sociale che gli ha gradualmente consentito di varcare gli angusti confini del suo mestiere di pittore per catapultarlo nel mondo protetto dei sovrani, dei papi, dei dignitari di corte, dei diplomatici, degli intellettuali di professione. I rapporti politici di Venezia con le corti italiane, con l'Impero di Massimiliano I prima e di Carlo V poi, con la Spagna di Filippo II, si riflettono nei dipinti di Tiziano, in un suggestivo specchio di messaggi ideologici di una intensità spesso superiore ad altri documenti dell'epoca. In queste pagine, la luminosa e lunga carriera di Tiziano è analizzata in rapporto alla storia politica, religiosa, economica, culturale e artistica del Cinquecento, a partire dalle opere giovanili fino a quelle dell'estrema vecchiaia, quando alla spensieratezza della gioventù si sostituisce un cupo dramma esistenziale.
Quando Dalila si mette in ascolto del cuore, ecco che esso le parla d’amore. Le racconta dell’affetto ricevuto e di quello regalato, nel corso di una vita vissuta con intensità, in ogni momento. Dagli innamoramenti giovanili – fatti di slancio e passione – alle relazioni più mature e coinvolgenti della donna divenuta ormai icona del cinema italiano, Dalila sceglie di raccontare le storie, gli incontri, gli affetti più cari di un’esistenza spesa a inseguire quella verità dei sentimenti capace di trasformare ogni giorno in un miracolo d’amore.
Accanto alle vicende vissute in prima persona, Dalila accosta altre voci: frammenti di storie semplici e discrete, confidenze raccolte da amici e conoscenti, noti e meno noti, ma ugualmente rappresentativi di quella grande avventura che è la vita di chi crede all’amore. Il tutto per dare vita al romanzo autobiografico di una scrittrice capace di coinvolgere, emozionare, commuovere.
Per ricordarci che l’amore è più forte di tutto. Sempre.

