
Nei due anni trascorsi dalla pubblicazione della prima edizione di "Strategia digitale" sono successe molte cose. L'agenda del mondo è cambiata, si sono imposte nuove abitudini di consumo, i social hanno modificato i loro modelli di business. Su tutto questo è importante fare un punto. Perché sono sempre più lontani i giorni in cui potevamo dire, semplicemente: "Apriamo una pagina Facebook" o "Chiamiamo l'esperto di SEO". Questa seconda edizione è arricchita e aggiornata, alla luce appunto di un nuovo quadro di riferimento. La definizione "digitale" è sempre più superflua, perché la comunicazione e il marketing devono muoversi in un universo multicanale, ma è ancora necessario fornire gli strumenti per la costruzione della presenza del brand che sappiano essere un'efficace "messa a terra" di tutte le teorie: ed ecco che ritorniamo alla necessità di un approccio organico e competente sul digitale. In virtù di questo nuovo angolo di visione, sono stati aggiornati anche gli esempi, le risorse consigliate e i casi analizzati. Il manuale illustra come creare una strategia digitale sia dal punto di vista dell'azienda sia da quello dell'agenzia, attraverso casi di successo e simulazioni, esempi, idee, check list. I meno esperti troveranno una guida che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare le attività di comunicazione digitale pianificandole strategicamente.
Secondo Edward Luttwak, studioso di storia militare, consulente strategico del governo americano e commentatore politico, ogni guerra è un'esperienza unica e irripetibile; eppure, nel corso degli anni e dei secoli, emergono similitudini, modelli comuni, linee di tendenza. Per questo lo studio di eventi passati come le vicende dell'impero romano o la seconda guerra mondiale possono offrire nozioni cruciali per capire il nostro mondo e per prendere le decisioni giuste nei conflitti che dobbiamo affrontare. E la storia insegna che spesso la strategia migliore è quella che a prima vista sembra la meno diretta, la più paradossale, la più contradditoria.
Questo libro è scritto per dare speranza. Per generare energie che “diano la scossa” al sistema Scuola-Sanità italiano, oggi molto in difficoltà nell’offrire risposte adeguate a chi ha bisogni speciali (e anche a chi non ne ha). Che il problema siano disabilità, disturbi dello sviluppo, disturbi dell’apprendimento, disagi emotivi, difficoltà di attenzione o di comportamento, diversità di cultura o provenienza socio-economica, non importa: diamo la colpa agli insegnanti o ai genitori per criticità che, invece, nessuno può affrontare senza adeguati aiuti e competenze. La provocazione contenuta in Strategie educative CABAS® è che tutta l’educazione, anche quella “tradizionale”, sia necessariamente diventata “educazione speciale” e che per realizzare il paradosso dell’individualizzazione in gruppo, serva un cambio di rotta (ideologico, culturale, pratico). Per fortuna la scienza dell’insegnamento efficace per bambini con e senza disabilità esiste, e la ricerca in ABA e VBA offre principi e strategie per portare tutti al massimo delle proprie potenzialità, ma con i tempi di cui hanno bisogno. Il cambiamento da insegnante a Scienziato Strategico del Comportamento è possibile e “pronto per l’uso”, secondo Greer e Casarini, passando da una visione normativa (educare è un’arte) a una visione scientifica dell’azione pedagogica. Il professionista che educa con la scienza applicata ha un’unità di misura della relazione insegnante-studente, obiettivi specifici, competenze migliorabili, un approccio positivo, la sicurezza di saper cosa fare e, soprattutto, successi replicabili. Scuola e Sanità potranno offrire alle famiglie alta professionalità e competenze specialistiche in grado di ripristinare un rapporto di fiducia; le famiglie dovranno riappropriarsi di una responsabilità educativa in grado di collaborare con gli aiutanti istituzionali. Per farlo, lo sforzo richiesto è rinunciare alle proprie teorie e scoprire i risultati di mezzo secolo di ricerca applicata nei campi della salute, dell’apprendimento, della modificazione comportamentale e della didattica.S
Il testo fa seguito a un altro precedente di Monbourquette,Dalla stima di sé alla stima del Sé(della stessa collana).In questo secondo volume l’Autore presenta una raccolta di esercizi pratici,utili ad arricchire i lettori sul piano psicologico e spirituale. Le diverse strategie e relative spiegazioni riguardano la stima di sé e la stima del Sé. Monbourquette distingue tra la stima di sé,intesa come stima per la propria persona o autostima,stima per le proprie competenze;la stima del Sé, definita come cura dell’anima che ci risveglia alle aspirazioni spirituali. Una costruisce l’ego,l’altra permette di accedere alle profondità spirituali. Il testo utilizza brevissime storie da cui prende spunto l’analisi di una situazione;è corredato di tabelle e da proposte musicali che facilitano alcuni esercizi. L’Autore,inoltre,si è valso della collaborazione di due colleghe specializzate.
AUTORE Jean Monbourquetteè sacerdote e psicologo.Ha animato centinaia di corsi di formazione per gruppi di diverso genere: professionisti, persone comuni, coppie e genitori. È l’autore dei best seller come L’arte di perdonare, Ricominciare a vivere,I lati nascosti della personalità,Che cosa voglio dalla vita,Dalla stima di sé alla stima del Sé,Chiedere perdono senza umiliarsi.
Myrna Ladouceur,è formatrice,insegnante e psicoterapeuta specializzata in programmazione neurolinguistica (PNL). È la fondatrice del centro PNL di Ottawa.
Isabelle d’Aspremontlavora in Belgio, alla Maison Saint-Hubert,dove aiuta le persone in lutto.Già allieva di Jean Monbourquette,porta avanti la sua opera in Europa, in America Latina e in Canada. Fa parte di una équipe di medici e di operatori sociali.
Indro Montanelli rappresenta un caso unico nella storia del giornalismo italiano. Sarà per l'impareggiabile facilità di scrittura o per il temperamento sulfureo e anarco-conservatore, o anche per l'inusuale longevità professionale. Fatto sta che a cinque anni dalla scomparsa, la sua fama di testimone del Novecento rimane intatta. La grande firma del "Corriere della Sera" è tuttora oggetto di animate discussioni, i suoi lavori sono costantemente ristampati e opinionisti di ogni tendenza ricorrono alle sue sferzanti battute. Questo libro affronta Montanelli attraverso la sua sterminata produzione giornalistica, le sue opere a stampa e una miriade di fonti archivistiche finora inesplorate.
Una rassegna di bugie costella la politica internazionale. Foa elenca i misfatti perpetuati sopratutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dagli "spin doctor", personaggi quasi sconosciuti perché, appunto, il loro lavoro si svolge lontano dalle telecamere. Si scopre così come l'opinione pubblica internazionale sia stata "guidata" a condividere scelte azzardate e a volte disastrose: dalle famose "armi di distruzione di massa" irachene alla guerra nei Balcani motivata da una "pulizia etnica" mai interamente dimostrata. Si scopre inoltre che la "fanciulla kuwaitiana" volontaria in ospedale, che testimoniò sulla strage di neonati gettati fuori dalle incubatrici dai soldati di Saddam, era in realtà la figlia dell'ambasciatore del Kuwait all'ONU.
Si pensa che riguardi solo alcune persone fragili, mentre sono le persone dinamiche e con grinta che ne subiscono di più gli effetti. Ognuno poi reagisce in modo personalizzato alle situazioni stressanti e deve quindi imparare a prestare attenzione ai propri campanelli d'allarme e soprattutto saper individuare delle contromisure che siano adatte a sé.
Il termine "stress" detiene oggi un primato d'uso e di "audience" che ne fa senza dubbio una chiave di lettura privilegiata del disagio contemporaneo e al contempo uno degli specchi favoriti della nostra epoca. Alla lettera, "stress" significa semplicemente "tensione", ma il ricorso a un concetto proposto come scientifico, e divenuto in realtà vago e ambiguo, va sempre più diffondendosi come spiegazione dell'insorgenza dei più svariati disturbi emotivi e fisici. Tale non innocente equivoco di fondo ne trascina con sé altri piccoli e grandi, quali la perdita del confine tra normalità e patologia, il ruolo della forza dell'io di ciascuno a fronte delle difficoltà del vivere, il significato dell'adattamento; ma soprattutto alimenta la confusione sui possibili rimedi. Definirsi stressati può essere, a livello culturale e individuale, un modo per non fare i conti con sofferenze e fragilità interiori, spostando all'esterno cause e rimedi.
Non è vero che tutti conosciamo lo stress. È vero che ci conviviamo, che lo combattiamo, che lo affrontiamo, ne portiamo i segni, ma non lo conosciamo come dovremmo. E spesso è una battaglia con un nemico che non ha volto ed è difficile combattere con chi non ha nome. Che cos’è lo stress? Questo volume gli dà un “nome e volto”, così da poter definire qualcosa che, solo se identificato, può essere affrontato. Vedremo che ci sono varie cause e molti tipi di stress, ci sono momenti di stress davanti ai quali possiamo solo arrenderci, ma altri che possiamo benissimo evitare. E ancora: siamo
solo vittime dello stress o ne siamo anche artefici? Stressati o stressanti? Come possiamo immaginare, nella vita non ci è consentito assumere solo un ruolo e questo vale anche in questo caso. Ci interrogheremo infine su quali corde profonde lo stress faccia risuonare in ciascuno di noi e proveremo
ad allargare il significato che normalmente attribuiamo all’espressione ‘Che stress!’ trasformandolo – perché no? – in un’occasione preziosa per conoscere noi stessi e in una risorsa inaspettata per migliorare la nostra capacità relazionale.
ANNA BERTONI è psicologa e Professore aggregato di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano. BARBARA BEVILACQUA è psicologa, formatrice accreditata presso il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia a “Condurre gruppi di coppie e genitori”.

