
È il momento di rovesciare i luoghi comuni sull'antiamericanismo degli europei. Sono gli americani dell'epoca Bush a mostrarsi antieuropei. Per chi oggi è alla Casa Bianca l'autonomia politica dell'Europa è una pretesa, mentre l'euro e il progetto di un esercito comune sono quasi azioni di lesa maestà. Il libro descrive i protagonisti e ricostruisce le fasi dell'offensiva americana contro l'Unione Europea, condotta fra le guerre balcaniche e l'Iraq. L'intensità dello scontro dà la misura dello strappo tra le due sponde dell'Atlantico. Chi potrà ricucirlo? Rita di Leo è professore ordinario di relazioni Interpersonali all'Università La Sapienza di Roma.
Gli orsi simboleggiano due qualità importanti: danno l'impressione di una grande calma e conoscono perfettamente l'arte del totale rilassamento di spirito e corpo - basti pensare a un orso polare che si distende su un lastrone di ghiaccio per godersi il sole - ma all'occorrenza si ergono in tutta la loro altezza e potenza per difendersi o cacciare. E in quei momenti sono capaci di trasmettere forza e dinamismo come pochi altri animali. Lothar Seiwert con questa favola intende offrire uno strumento per imparare da questi animali le qualità necessarie per affrontare i piccoli e i grandi problemi quotidiani, per elaborare una personale visione della vita, per imparare a fare ciò che meglio vi riesce e per raggiungere i vostri obiettivi e desideri.
«É difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavamo un periodo di crisi». "Negli anni venti del novecento, un critico russo che faceva parte di quel gruppo di critici che eran stati chiamati, per offenderli, formalisti, e che avevano assunto questo nome e avevan finito per chiamarsi essi stessi formalisti, questo critico che si chiamava Jurij Tynjanov ha scritto: «La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D'altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi)». Ecco, io, che sono nato nel 1963, in Italia, ho l'impressione che, da quando mi ricordo io, la poesia italiana, la prosa italiana, l'economia italiana, la giustizia italiana, la pubblica istruzione, italiana, la sanità, italiana, la politica, italiana, lo sport, italiano, attraversino, da allora, un periodo di crisi, mi sembra di esser sempre vissuto in un periodo di crisi e delle volte mi chiedo cosa succederebbe se passasse, la crisi, e ho come l'impressione che ne sentirei la mancanza". (Paolo Nori)
Maurizio Costanzo colleziona tartarughe. Di più: le ama, le ammira. Al punto di sperare di essere diventato come loro: "Continuo a provare invidia per la loro capacità di ritrarsi e mettersi nel guscio, in sicurezza. La tartaruga corre dei rischi solo se si ribalta o viene ribaltata. L'uomo corre dei rischi da quando nasce". La tartaruga piace a Costanzo perché va per i fatti suoi.
Non ha alcun rapporto con l'uomo, la sua capacità retrattile è portentosa: il suo guscio la protegge dal mondo. Nasce grinzosa, quindi non deve neanche preoccuparsi di ritocchi estetici, tanto è uguale da giovane come da anziana. Vive a lungo, testarda e forte, obbligata dalla natura a cavarsela da sola. Essere tartaruga, vivere da tartaruga, ha aiutato il più famoso anchorman italiano a resistere cinquant'anni nella giungla del giornalismo, sempre stabile e sornione sul suo trono a forma di sgabello. Non solo: guardare il mondo con gli occhi delle tartarughe gli ha permesso di scrivere questo manuale di sopravvivenza. Un vademecum, reso vivo dall'esperienza, su come reggere agli assalti del tempo e dei sentimenti. D'altra parte, lo insegna Zenone, nemmeno Achille piè veloce per quanto si affanni riesce mai a raggiungerla, la tartaruga.
Scopo di questo libro è rimettere la Strategia della Tensione nel suo contesto storico complessivo, interno ed internazionale... Che conseguenze ha avuto la strategia della tensione? Certamente essa fu sconfitta, nel senso che non ci fu nessun colpo di stato e che le organizzazioni di estrema destra coinvolte in essa furono disciolte ed i loro dirigenti costretti spesso all'esilio. Ma si può dire che essa si sia esaurita senza lasciare alcun sedimento nella cultura del paese e nel funzionamento delle sue istituzioni?
Nei due anni trascorsi dalla pubblicazione della prima edizione di "Strategia digitale" sono successe molte cose. L'agenda del mondo è cambiata, si sono imposte nuove abitudini di consumo, i social hanno modificato i loro modelli di business. Su tutto questo è importante fare un punto. Perché sono sempre più lontani i giorni in cui potevamo dire, semplicemente: "Apriamo una pagina Facebook" o "Chiamiamo l'esperto di SEO". Questa seconda edizione è arricchita e aggiornata, alla luce appunto di un nuovo quadro di riferimento. La definizione "digitale" è sempre più superflua, perché la comunicazione e il marketing devono muoversi in un universo multicanale, ma è ancora necessario fornire gli strumenti per la costruzione della presenza del brand che sappiano essere un'efficace "messa a terra" di tutte le teorie: ed ecco che ritorniamo alla necessità di un approccio organico e competente sul digitale. In virtù di questo nuovo angolo di visione, sono stati aggiornati anche gli esempi, le risorse consigliate e i casi analizzati. Il manuale illustra come creare una strategia digitale sia dal punto di vista dell'azienda sia da quello dell'agenzia, attraverso casi di successo e simulazioni, esempi, idee, check list. I meno esperti troveranno una guida che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare le attività di comunicazione digitale pianificandole strategicamente.
Secondo Edward Luttwak, studioso di storia militare, consulente strategico del governo americano e commentatore politico, ogni guerra è un'esperienza unica e irripetibile; eppure, nel corso degli anni e dei secoli, emergono similitudini, modelli comuni, linee di tendenza. Per questo lo studio di eventi passati come le vicende dell'impero romano o la seconda guerra mondiale possono offrire nozioni cruciali per capire il nostro mondo e per prendere le decisioni giuste nei conflitti che dobbiamo affrontare. E la storia insegna che spesso la strategia migliore è quella che a prima vista sembra la meno diretta, la più paradossale, la più contradditoria.
Questo libro è scritto per dare speranza. Per generare energie che “diano la scossa” al sistema Scuola-Sanità italiano, oggi molto in difficoltà nell’offrire risposte adeguate a chi ha bisogni speciali (e anche a chi non ne ha). Che il problema siano disabilità, disturbi dello sviluppo, disturbi dell’apprendimento, disagi emotivi, difficoltà di attenzione o di comportamento, diversità di cultura o provenienza socio-economica, non importa: diamo la colpa agli insegnanti o ai genitori per criticità che, invece, nessuno può affrontare senza adeguati aiuti e competenze. La provocazione contenuta in Strategie educative CABAS® è che tutta l’educazione, anche quella “tradizionale”, sia necessariamente diventata “educazione speciale” e che per realizzare il paradosso dell’individualizzazione in gruppo, serva un cambio di rotta (ideologico, culturale, pratico). Per fortuna la scienza dell’insegnamento efficace per bambini con e senza disabilità esiste, e la ricerca in ABA e VBA offre principi e strategie per portare tutti al massimo delle proprie potenzialità, ma con i tempi di cui hanno bisogno. Il cambiamento da insegnante a Scienziato Strategico del Comportamento è possibile e “pronto per l’uso”, secondo Greer e Casarini, passando da una visione normativa (educare è un’arte) a una visione scientifica dell’azione pedagogica. Il professionista che educa con la scienza applicata ha un’unità di misura della relazione insegnante-studente, obiettivi specifici, competenze migliorabili, un approccio positivo, la sicurezza di saper cosa fare e, soprattutto, successi replicabili. Scuola e Sanità potranno offrire alle famiglie alta professionalità e competenze specialistiche in grado di ripristinare un rapporto di fiducia; le famiglie dovranno riappropriarsi di una responsabilità educativa in grado di collaborare con gli aiutanti istituzionali. Per farlo, lo sforzo richiesto è rinunciare alle proprie teorie e scoprire i risultati di mezzo secolo di ricerca applicata nei campi della salute, dell’apprendimento, della modificazione comportamentale e della didattica.S
Il testo fa seguito a un altro precedente di Monbourquette,Dalla stima di sé alla stima del Sé(della stessa collana).In questo secondo volume l’Autore presenta una raccolta di esercizi pratici,utili ad arricchire i lettori sul piano psicologico e spirituale. Le diverse strategie e relative spiegazioni riguardano la stima di sé e la stima del Sé. Monbourquette distingue tra la stima di sé,intesa come stima per la propria persona o autostima,stima per le proprie competenze;la stima del Sé, definita come cura dell’anima che ci risveglia alle aspirazioni spirituali. Una costruisce l’ego,l’altra permette di accedere alle profondità spirituali. Il testo utilizza brevissime storie da cui prende spunto l’analisi di una situazione;è corredato di tabelle e da proposte musicali che facilitano alcuni esercizi. L’Autore,inoltre,si è valso della collaborazione di due colleghe specializzate.
AUTORE Jean Monbourquetteè sacerdote e psicologo.Ha animato centinaia di corsi di formazione per gruppi di diverso genere: professionisti, persone comuni, coppie e genitori. È l’autore dei best seller come L’arte di perdonare, Ricominciare a vivere,I lati nascosti della personalità,Che cosa voglio dalla vita,Dalla stima di sé alla stima del Sé,Chiedere perdono senza umiliarsi.
Myrna Ladouceur,è formatrice,insegnante e psicoterapeuta specializzata in programmazione neurolinguistica (PNL). È la fondatrice del centro PNL di Ottawa.
Isabelle d’Aspremontlavora in Belgio, alla Maison Saint-Hubert,dove aiuta le persone in lutto.Già allieva di Jean Monbourquette,porta avanti la sua opera in Europa, in America Latina e in Canada. Fa parte di una équipe di medici e di operatori sociali.
Indro Montanelli rappresenta un caso unico nella storia del giornalismo italiano. Sarà per l'impareggiabile facilità di scrittura o per il temperamento sulfureo e anarco-conservatore, o anche per l'inusuale longevità professionale. Fatto sta che a cinque anni dalla scomparsa, la sua fama di testimone del Novecento rimane intatta. La grande firma del "Corriere della Sera" è tuttora oggetto di animate discussioni, i suoi lavori sono costantemente ristampati e opinionisti di ogni tendenza ricorrono alle sue sferzanti battute. Questo libro affronta Montanelli attraverso la sua sterminata produzione giornalistica, le sue opere a stampa e una miriade di fonti archivistiche finora inesplorate.