
Architetto, urbanista, uomo di cultura, erede di una tradizione liberale con tratti di giacobinismo, Antonio Iannello (1930-1997) è stato per quarant'anni artefice di battaglie ambientaliste in primo luogo a Napoli, la sua città, e poi in tutta Italia quando, a metà degli anni Ottanta, è diventato segretario di Italia Nostra. Le sue iniziative non si limitavano alla tutela paesaggistica, alla lotta contro speculazioni e abusivismi. Si fondavano su uno spiccato radicalismo etico che lo portava a riconoscere in ogni questione la valorizzazione del bene pubblico e dell'autorità dello Stato e che si traduceva in una totale noncuranza di sé, nel disprezzo di qualunque vantaggio personale.
Un insieme di consigli pratici per chi ha intenzione di vivere a Londra: dall'apertura di un conto in banca all'affitto di una casa, fino alla fondamentale - ricerca di un lavoro, tutti gli aspetti della vita quotidiana in città sono passati in rassegna e analizzati per soluzioni chiare e alla portata di tutti. Una guida per imparare a orientarsi in terra inglese trovando la soluzione giusta per ogni esigenza: dal job center alla pensione magari passando per una società in proprio - con l'intento di diventare in tutto e per tutto sudditi di Sua Maestà.
Questo volume ripercorre la storia di un uomo straordinario, uno di quelli che non hanno paura di farsi guidare dai sogni: e il sogno di Raffaele, nei precari anni Cinquanta, era diventare un grande chirurgo. Da lì, è partita un'avventura che, passo dopo passo, ha coinvolto ben tre generazioni, portando alla nascita di un Gruppo imprenditoriale di eccezionale rilevanza (circa 150.000 ricoveri all'anno nelle sue strutture sparse in tutt'Italia). Alla grandiosa, irruenta, lungimirante, a tratti difficile personalità di suo padre, la figlia Maria Laura dedica un ricordo affettuoso e coinvolgente. E fin dalle prime pagine - gli anni della guerra, l'impegno politico, gli studi universitari, il ferimento e la cattura da parte dei tedeschi, la rocambolesca fuga dall'ospedale con l'aiuto del fratello Antonio - conosciamo la tempra indomita e ambiziosa del giovane Raffaele. La stessa che lo guiderà lungo tutte le tappe della sua ricchissima vita professionale, a partire dai primi passi come medico condotto in un paesino delle Marche e dall'acquisto, nel 1957, della Casa di Cura S. Antonio da Padova, prima pietra fondati va di un Gruppo societario che da allora non ha mai smesso di crescere.
È il momento di rovesciare i luoghi comuni sull'antiamericanismo degli europei. Sono gli americani dell'epoca Bush a mostrarsi antieuropei. Per chi oggi è alla Casa Bianca l'autonomia politica dell'Europa è una pretesa, mentre l'euro e il progetto di un esercito comune sono quasi azioni di lesa maestà. Il libro descrive i protagonisti e ricostruisce le fasi dell'offensiva americana contro l'Unione Europea, condotta fra le guerre balcaniche e l'Iraq. L'intensità dello scontro dà la misura dello strappo tra le due sponde dell'Atlantico. Chi potrà ricucirlo? Rita di Leo è professore ordinario di relazioni Interpersonali all'Università La Sapienza di Roma.
Gli orsi simboleggiano due qualità importanti: danno l'impressione di una grande calma e conoscono perfettamente l'arte del totale rilassamento di spirito e corpo - basti pensare a un orso polare che si distende su un lastrone di ghiaccio per godersi il sole - ma all'occorrenza si ergono in tutta la loro altezza e potenza per difendersi o cacciare. E in quei momenti sono capaci di trasmettere forza e dinamismo come pochi altri animali. Lothar Seiwert con questa favola intende offrire uno strumento per imparare da questi animali le qualità necessarie per affrontare i piccoli e i grandi problemi quotidiani, per elaborare una personale visione della vita, per imparare a fare ciò che meglio vi riesce e per raggiungere i vostri obiettivi e desideri.
«É difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavamo un periodo di crisi». "Negli anni venti del novecento, un critico russo che faceva parte di quel gruppo di critici che eran stati chiamati, per offenderli, formalisti, e che avevano assunto questo nome e avevan finito per chiamarsi essi stessi formalisti, questo critico che si chiamava Jurij Tynjanov ha scritto: «La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D'altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi)». Ecco, io, che sono nato nel 1963, in Italia, ho l'impressione che, da quando mi ricordo io, la poesia italiana, la prosa italiana, l'economia italiana, la giustizia italiana, la pubblica istruzione, italiana, la sanità, italiana, la politica, italiana, lo sport, italiano, attraversino, da allora, un periodo di crisi, mi sembra di esser sempre vissuto in un periodo di crisi e delle volte mi chiedo cosa succederebbe se passasse, la crisi, e ho come l'impressione che ne sentirei la mancanza". (Paolo Nori)
Maurizio Costanzo colleziona tartarughe. Di più: le ama, le ammira. Al punto di sperare di essere diventato come loro: "Continuo a provare invidia per la loro capacità di ritrarsi e mettersi nel guscio, in sicurezza. La tartaruga corre dei rischi solo se si ribalta o viene ribaltata. L'uomo corre dei rischi da quando nasce". La tartaruga piace a Costanzo perché va per i fatti suoi.
Non ha alcun rapporto con l'uomo, la sua capacità retrattile è portentosa: il suo guscio la protegge dal mondo. Nasce grinzosa, quindi non deve neanche preoccuparsi di ritocchi estetici, tanto è uguale da giovane come da anziana. Vive a lungo, testarda e forte, obbligata dalla natura a cavarsela da sola. Essere tartaruga, vivere da tartaruga, ha aiutato il più famoso anchorman italiano a resistere cinquant'anni nella giungla del giornalismo, sempre stabile e sornione sul suo trono a forma di sgabello. Non solo: guardare il mondo con gli occhi delle tartarughe gli ha permesso di scrivere questo manuale di sopravvivenza. Un vademecum, reso vivo dall'esperienza, su come reggere agli assalti del tempo e dei sentimenti. D'altra parte, lo insegna Zenone, nemmeno Achille piè veloce per quanto si affanni riesce mai a raggiungerla, la tartaruga.
Scopo di questo libro è rimettere la Strategia della Tensione nel suo contesto storico complessivo, interno ed internazionale... Che conseguenze ha avuto la strategia della tensione? Certamente essa fu sconfitta, nel senso che non ci fu nessun colpo di stato e che le organizzazioni di estrema destra coinvolte in essa furono disciolte ed i loro dirigenti costretti spesso all'esilio. Ma si può dire che essa si sia esaurita senza lasciare alcun sedimento nella cultura del paese e nel funzionamento delle sue istituzioni?
Nei due anni trascorsi dalla pubblicazione della prima edizione di "Strategia digitale" sono successe molte cose. L'agenda del mondo è cambiata, si sono imposte nuove abitudini di consumo, i social hanno modificato i loro modelli di business. Su tutto questo è importante fare un punto. Perché sono sempre più lontani i giorni in cui potevamo dire, semplicemente: "Apriamo una pagina Facebook" o "Chiamiamo l'esperto di SEO". Questa seconda edizione è arricchita e aggiornata, alla luce appunto di un nuovo quadro di riferimento. La definizione "digitale" è sempre più superflua, perché la comunicazione e il marketing devono muoversi in un universo multicanale, ma è ancora necessario fornire gli strumenti per la costruzione della presenza del brand che sappiano essere un'efficace "messa a terra" di tutte le teorie: ed ecco che ritorniamo alla necessità di un approccio organico e competente sul digitale. In virtù di questo nuovo angolo di visione, sono stati aggiornati anche gli esempi, le risorse consigliate e i casi analizzati. Il manuale illustra come creare una strategia digitale sia dal punto di vista dell'azienda sia da quello dell'agenzia, attraverso casi di successo e simulazioni, esempi, idee, check list. I meno esperti troveranno una guida che spiega, attraverso una metodologia facile da comprendere e da seguire, come progettare e realizzare le attività di comunicazione digitale pianificandole strategicamente.
Secondo Edward Luttwak, studioso di storia militare, consulente strategico del governo americano e commentatore politico, ogni guerra è un'esperienza unica e irripetibile; eppure, nel corso degli anni e dei secoli, emergono similitudini, modelli comuni, linee di tendenza. Per questo lo studio di eventi passati come le vicende dell'impero romano o la seconda guerra mondiale possono offrire nozioni cruciali per capire il nostro mondo e per prendere le decisioni giuste nei conflitti che dobbiamo affrontare. E la storia insegna che spesso la strategia migliore è quella che a prima vista sembra la meno diretta, la più paradossale, la più contradditoria.