
Questo volume affronta il delicato tema del disagio in classe alla luce di un’indagine, svolta in Lombardia fra il novembre 2004 e il maggio 2005, incentrata sulla percezione del problema e la formazione degli insegnanti. L’impianto euristico articola piani d’analisi complementari: l’acquisizione di informazioni utili ai fini di un’efficace progettazione di percorsi formativi sul disagio, l’analisi delle attese e dei bisogni espressi dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici riguardo al variegato panorama delle attività formative, la problematizzazione del rapporto tra professionalità docente e formazione. L’analisi sviluppata fornisce elementi che concorrono a comporre e ad articolare un’ipotesi interpretativa ampia, riguardante gli snodi sia epistemologici sia strategico-progettuali della formazione, in una prospettiva di sviluppo delle professionalità della scuola.
Le considerazioni maturate aiutano a corroborare e a specificare l’assunto fondamentale – suffragato dalla riflessione scientifica e richiamato dall’esame critico dell’esperienza – della corresponsabilità di tutti gli interlocutori implicati in un percorso formativo. Così si può dire riguardo allo sviluppo continuo delle professionalità della scuola, nella circolarità fra teoria e pratica, azione e formazione. Si delinea dunque un’idea di formazione intesa non come supporto, ma piuttosto come dimensione qualificante della professionalità nel suo quotidiano esercizio e sviluppo.
Renata Viganò è professore ordinario di Pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra le sue pubblicazioni: Psicologia ed educazione in L. Kohlberg (Vita e Pensiero, Milano 1998); Metodi quantitativi nella ricerca educativa (Vita e Pensiero, Milano 1999); Pedagogia e sperimentazione (Vita e Pensiero, Milano 2002); Professionalità pedagogica e ricerca (Vita e Pensiero, Milano 2003).
Il presente volume, aggiornato a marzo 2010, con l’inserimento anche del Nuovo Testo unico sulla sicurezza del lavoro 2009, nonché della Riforma della Pubblica Amministrazione (Riforma Brunetta) e della Riforma della Scuola superiore con I Nuovi Licei (Riforma Gelmini), traccia un quadro storico-legislativo della scuola italiana dal 1924 al 2010 attraverso una raccolta razionale e sistematica delle innovazioni legislative e normative che interessano a tutt’oggi la gestione della scuola. Il libro è corredato di un massimario di giurisprudenza sul contenzioso scolastico maggiormente ricorrente e di un CD ROM per la consultazione rapida di tutte le leggi e norme sulla scuola riportate, in versione integrale, tramite link ipertestuali dell’Indice cronologico generale (1924-2010).
Il volume di Brint fornisce un quadro comparativo dei problemi con cui devono oggi misurarsi i sistemi educativi nei paesi industrializzati. Tale cornice è stata arricchita con dati e inserti sull'Italia, puntualmente aggiornati in questa nuova edizione. Identificate le caratteristiche che fanno della scuola un'istituzione sociale fondamentale, l'autore ne esamina le diverse funzioni: la trasmissione culturale, la socializzazione dei giovani, la selezione di individui motivati ai fini di un loro collocamento nella vita professionale.
Nella riforma del ministro Berlinguer la suddivisione in elementari, medie e superiori è sostituita da una struttura basata sui cicli: sette anni di ciclo primario o di base e cinque anni di ciclo secondario. L'obbligo scolastico è esteso fino ai 15 anni, mentre il numero complessivo degli anni di istruzione è 12, uno in meno rispetto al passato. Resta invece immuatata la scuola materna. Con questa riforma, oltre che con la prima esperienza del nuovo esame di maturità si confronta questo volume di Marcello Dei.
L'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e di internet nei processi di apprendimento comporta tre sfide per il sistema formativo. La prima è quella di fare il concetto e la pratica dell'apprendimento aperto e flessibile. La seconda riguarda il passaggio da un insegnamento basato sulle conoscenze curricolari a una didattica centrata sulla costruzione sociale delle 'competenze per la vita'. La terza consiste nel partecipare direttamente ai processi di produzione della cultura e non solo della sua trasmissione. Le innovazioni sollecitate dalle tecnologie possono operare cambiamenti nel sistema se gli insegnanti acquisiranno non solo abilità tecniche ma anche diverse competenze.
Sono qui raggruppati in un unico volume, i testi delle principali norme di riforma varate negli ultimi anni, raggruppati in cinque grandi aree e introdotti da brevi note esplicative: 1. Autonomia, 2. Riordino, 3. Obbligo, 4. Parità, 5. Utenti. Precede la raccolta una sintetica rassegna cronologica delle trasformazioni istituzionali verificatesi nella scuola a partire dal 1990.
Che cosa può ancora fare un'insegnante che ama il suo lavoro? Quali sono le prospettive di un mestiere che non sa nemmeno più riconoscere se stesso? Un racconto-riflessione, amaro e divertito, sulla nuova scuola italiana, le sue follie e il suo declino che pare inarrestabile. Tra aneddoti, curiosità e stridenti effetti comici, il ritratto di un mestiere che davvero "non c'è più", perché è stato strozzato e fatto a pezzi da insensate "parole d'ordine", ingabbiato in un labirinto di "progetti", "strategie educative" e "recuperi", lasciando i suoi protagonisti, insegnanti ma anche studenti, spaesati e delusi, forse anche nostalgici di un mondo in cui le parole "insegnare" e "studiare" non significavano altro che se stesse.

