
La XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ha avuto luogo in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012 sul tema: La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Questo volume propone alla lettura i contenuti elaborati, discussi ed approvati da tale Assemblea e presenta in ordine cronologico tutto il materiale prodotto in relazione ad essa. La prima parte riguarda sia l'annuncio e la preparazione dell'Assemblea sinodale sia la sua solenne inaugurazione. Nella seconda parte viene riportato lo svolgimento dell'Assemblea sinodale: sia i lavori svolti nelle Congregazioni generali che quelli svolti nei Circoli minori. Nella terza parte sono contenuti gli eventi nel contesto del Sinodo. la quarta parte riguarda l'Esortazione Apostolica Evangelii gaudium del Santo Padre Francesco. In appendice si trovano i testi della segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi: i Lineamenta e l'Instrumentum laboris, il calendario dei lavori, l'elenco dei partecipanti all'Assemblea, la Commissione per l'informazione e quella per il messaggio, i nomi dei Membri del XIII Consiglio Ordinario.
Il volume raccoglie gli interventi sul diaconato tenuti da Papa Francesco nel corso del suo ministero episcopale a Buenos Aires e quelli più recenti da lui pronunciati come Vescovo di Roma. Nella Prefazione al volume il Santo Padre ricorda perché il Diaconato è importante e sottolinea come sia interessante e necessario oggi approfondirne lo sviluppo. «La Chiesa - dice il Pontefice - trova nel diaconato permanente l'espressione ed in pari tempo l'impulso per farsi essa stessa segno visibile della diaconia di Cristo Servo nella storia degli uomini». Tutta la diaconia della Chiesa - ribadisce il Pontefice - «ha il suo cuore pulsante nel Ministero Eucaristico e si realizza primariamente nel servizio dei poveri che recano in sé il volto di Cristo sofferenze».
L'autore, collaboratore e confidente del Cardinale Schuster, testimonia come il Cardinale abbia interpretato subito le apparizioni alle Ghiaie, dal 13 al 31 maggio, come una risposta della Madonna alle continue e accorate invocazioni da lui rivolte con il popolo ambrosiano alla Madonnina del Duomo come sicura protettrice della città, dell'arcidiocesi e dell'intera regione lombarda di cui egli era il primate. Seguendo l'itinerario e la copiosa documentazione ordinata da monsignor Giorgio Colombo si può capire e, finalmente, valorizzare spiritualmente dopo 70 anni di attesa questa pagina della storia religiosa della terra lombarda. Prefazione di Gaetano Bonicelli.
È proprio vero che nella Bibbia Dio non ride mai? Per i padri del deserto e per la tradizione monastica il riso è da combattere in quanto caratteristica dello stolto e terribile vizio. Ecco un piccolo florilegio sul riso, una raccolta di brevissimi e "spassosi" testi di antichi autori cristiani che rivela come l'avversione per la risata fragorosa, la beffa, la smodata allegrezza, sia molto più sfumata e "possibilista" di quanto si pensi. A completare la piccola raccolta, un inedito di Efrem il Siro dal titolo "Sul fatto che non bisogna ridere" a cura di Lucio Coco, in cui a partire dalla critica di certi atteggiamenti scomposti e irriguardosi, come il riso, l'opuscolo offre al lettore un percorso di conversione.
Il perdono dell'uomo si rivela nei modi più impensati e complicati e nei tempi più improbabili e assurdi, e sempre conduce a una relazione rigenerante. I veri grandi personaggi della storia umana sono coloro che perdonano. Sono loro che permettono alle famiglie e ai popoli di ricominciare ogni giorno con fiducia e che garantiscono la possibilità di un futuro in questo nostro mondo sempre in bilico tra una gabbia di lupi e una casa per molti fratelli.
In un intreccio sapientemente tessuto Teresa Forcades annoda assieme le sue esperienze personali con una intensa riflessione sui temi che le sono più cari, mostrando che la fede cristiana può essere una forza dinamica capace di dar luogo a sovversioni profonde. Il suo appassionato appello alla libertà, all'amore e alla giustizia sociale risuona con vibrante emozione nelle pagine di questo libro in cui la critica all'attuale sistema politico ed economico è scandita dal tempo della liturgia delle ore che ritma la vita di preghiera delle monache benedettine. Così la teologa catalana dimostra che la vita cristiana può penetrare in maniera profonda nella preghiera e nella contemplazione ed essere anche - al tempo stesso - radicalmente impegnata nel mondo contemporaneo.
L'autore affronta la questione del ruolo ecclesiologico dello spirito santo: la sua presenza e missione nella Chiesa. Partendo da alcuni spunti biblici, percorre le grandi tappe della storia della teologia fino ad arrivare al Concilio vaticano II e al magistero postconciliare, cercando di individuare lo sviluppo della coscienza del ruolo ecclesiale dello spirito santo a partire dalla tradizionale espressione "anima della Chiesa". Il lavoro prosegue con la presentazione e l'analisi di sette autori della teologia contemporanea che in qualche modo rappresentano le diverse tendenze riguardo all'ecclesiologia pneumatologica del XX secolo: H. Mühlen (1927-2006); C.Journet (1891-1975); Y. Congar (1904-1995); H. U. von Balthasar (1905-1988); J. Ratzinger (1927- ); L. Boff (1938- ) e L. Scheffczyk (1920-2005). Il volume aiuta a capire come un'autentica ecclesiologia cattolica abbia bisogno di fondarsi su una solida teologia trinitaria e su una salda cristologia pneumatologica, così che nello sviluppo della sua riflessione sul mistero della Chiesa, la dimensione pneumatologica si trovi al fianco della dimensione cristologica, senza peraltro dimenticare la sua subordinazione ad essa.
«Un'incrollabile certezza caratterizza tutto il pensiero di de Lubac sul soprannaturale: contro ogni riduzione antropologica della teologia operata dall'ateismo è possibile al cristiano, partendo dalla sua fede, mostrare a se stesso e a chiunque altro che esiste effettivamente un legame intimo tra la religione del Dio fatto uomo e l'antropologia, senza con ciò aderire alla riduzione antropologica laicista e secolarizzata adottata dall'ateismo, anzi contestandola radicalmente. Infatti, per mezzo di Cristo e in Cristo, Dio, rivelando se stesso all'uomo, rivela anche l'uomo a se stesso, cioè conduce l'uomo a scoprire la sua più propria ed intima essenza e destinazione. Al tempo stesso, sulla scorta di tutti gli studi storici precedentemente svolti da de Lubac sul soprannaturale, si svela anche fino in fondo il facile malinteso circa un modo di intendere il dialogo e la collaborazione pratica con la contemporanea cultura atea. La Chiesa smarrirebbe infatti completamente il senso e la possibilità stessa della sua missione nel mondo, qualora pensasse di poter raggiungere una perfetta condivisione d'intenti con il mondo a partire da un concetto di "natura umana" concepita come pienamente autosufficiente e compiuta in se stessa. Sulla base di questa fragile e contestabile premessa sarebbe fin troppo facile condividere, con tutti i possibili interlocutori, i cosiddetti valori semplicemente umani, lasciando indefinitamente sullo sfondo il problema religioso che giunge a porre seriamente la questione del destino ultimo dell'uomo. In tal caso il "soprannaturale" apparirebbe semplicemente come quel "superfluo" che potrebbe essere messo tranquillamente tra parentesi e sospeso di fatto, senza che esso abbia incidenza alcuna sulla possibilità di individuare, a livello teorico e pratico, l'unico fine ultimo e vero, quello soprannaturale, cui l'uomo reale, creato da Dio, tende di fatto con tutte le sue forze». (Dall'Introduzione di Franco Buzzi alla Sezione quarta dell'Opera Omnia)
Il volume contiene la raccolta completa delle lettere tra un prete cattolico e un laico anglicano (con testo latino e traduzione italiana a fronte). Lo scambio epistolare fra i due uomini si svolge tra il 1947 e il 1954 e poi continua con don Pedrollo fino alla morte dell'autore delle lettere di Berlicche, che sono la causa dell'incontro epistolare tra Lewis e don Calabria. Il volume intende essere un tassello per la biografia dello scrittore anglicano e del prete fondatore di una importante congregazione.
Il problema della sofferenza tocca il cuore della "teodicea": il rapporto fra il bene che è Dio e il male presente nel mondo. Per la teologia questa asimmetria è giustificata dal libero arbitrio, che rende l'uomo libero di scegliere: la sofferenza è una prova che offre la possibilità di approssimarsi a un bene più grande. Lewis, per l'approccio razionale a tali questioni - intelligibile ai più - e per lo stile accattivante, proprio di un grande romanziere, appare un pensatore moderno. Moderna è la sua apologia del cristianesimo: non tanto in contrapposizione alle altre fedi ma come difesa del senso stesso dell'essere umano, oggi quanto mai attuale, ad esempio, rispetto all'avanzare di prospettive naturalistiche, che negano la dimensione della libertà umana. L'esperienza del dolore rappresenta, appunto, l'argomento contrario. Premessa di Andrea Aguti.
La collana "Maria, agnella senza macchia" è un valido sussidio per celebrazioni comunitarie sui temi della Beata Vergine Maria. In ogni fascicolo abbondano testi biblici, commenti patristici e documenti del Magistero (Catechismo della Chiesa Cattolica, Concilio Vaticano II, Catechesi ed Encicliche di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco).
La collana "Maria, agnella senza macchia" è un valido sussidio per celebrazioni comunitarie sui temi della Beata Vergine Maria. In ogni fascicolo abbondano testi biblici, commenti patristici e documenti del Magistero (Catechismo della Chiesa Cattolica, Concilio Vaticano II, Catechesi ed Encicliche di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco).