
Che cos’è la coscienza? È possibile e lecito provare a «formarla»? Esiste uno «specifico» della coscienza del credente battezzato in Cristo? Il presente volume cerca di rispondere ad alcuni di questi interrogativi accogliendo gli inviti di Papa Francesco a «formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle» (Amoris Laetitia 37). Dopo aver chiarito in quali termini le Scritture presentano, in maniera più o meno diretta, il tema della coscienza e della possibilità di formarla, fino a renderla conforme al «pensiero di Cristo», il volume ripercorre le pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento riconoscendo che, in definitiva, Dio non cerca la giustizia formale dell’uomo, ma cerca l’uomo e crea in lui un «cuore nuovo», ovvero una coscienza in relazione. Essa sa lasciarsi interpellare e interrogare, divenendo capace di riconoscere non solo le situazioni di oggettivo disordine, ma anche i segni della grazia di Cristo. Mantenere la coscienza «in dialogo» o «in relazione», farla uscire dall’isolamento in cui rischia di chiudersi: questa sembra essere la strategia vincente per un’autentica formazione della coscienza.
Le riflessioni proposte in questo volume nascono dalla constatazione dell’inedito e specifico ruolo che la liturgia già oggi svolge all’interno della ricerca spirituale e a maggior ragione sarà chiamata a svolgere negli anni a venire. La domanda da porsi è: in che modo la liturgia può rispondere alle sfaccettate forme del credere dell’uomo di oggi e mettersi al servizio delle sue attese interiori e dei suoi bisogni umani e spirituali? A questa domanda l’autore cerca di dare una risposta, individuando quattro metafore in grado di indicare le possibili forme che la liturgia dovrà assumere per accompagnare i diversi itinerari di ricerca spirituale: approdo, pozzo, soglia, casa.
GOFFREDO BOSELLI è priore di Bose. Dottore in teologia a l’Institut Catholique di Parigi, ha conseguito il Master in Storia delle religioni e antropologia religiosa presso l’Université Sorbonne Paris IV. Presso Edizioni San Paolo ha pubblicato, insieme con Enzo Bianchi, Il Vangelo celebrato (2017).
Amore, amicizia, denaro, lavoro, scelte di vita, gioia e dolore. La Guida del gesuita... a quasi tutto è un manuale di spiritualità che parla di (quasi) tutto e si ispira alla vita e all’opera di sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Centrato attorno al concetto ignaziano di “cercare Dio in ogni cosa”, ci parla di preghiera e quotidiani momenti di vita con una serietà mista al senso dell’humour tipico di questo autore, amatissimo in America e nel mondo gesuitico, papa Francesco compreso. Ricco di esempi, di storie umoristiche, di aneddoti tratti dalle vite dei santi, si inserisce nel novero dei grandi libri di spiritualità che parlano alle donne e agli uomini di oggi. Un volume che insegna, a chi avrà la fortuna di leggerlo, “come si cerca Dio nelle cose e nelle persone che circondano la nostra vita” ma soprattutto come “Dio cerca noi” attraverso ogni cosa che ci accade.
In edizione economica, la traduzione italiana dell'opera più importante di sant'Anselmo d'Aosta. Cur Deus homo ("Perché Dio [si è fatto] uomo", o "Perché un Dio uomo") è il titolo di un saggio di teologia che il monaco e filosofo Anselmo scrisse nel 1098. Il testo è considerato da alcuni addirittura il più importante e impegnativo sul piano dottrinale della produzione di Anselmo. Redatto in forma dialogica (tra Anselmo e Bosone) e articolato in due libri di diversa lunghezza, il Cur Deus homo è storicamente legato alla dottrina della sostituzione o soddisfazione vicaria: la salvezza dell'umanità è resa possibile dall'offerta libera che il Cristo, Dio-uomo, fa di se stesso al Padre per pagare il debito contratto dall'uomo con il peccato d'origine.
Queste pagine sono il frutto di corsi di teologia e di ritiri spirituali rivolti a diverse comunità nel corso di numerosi anni. Il libro, pubblicato in Francia nel 2012, Anno della Fede voluto da papa Benedetto XVI, non è un libro teologico come lo si intende oggi; si tratta piuttosto di una grande catechesi che vuole esporre le verità fondamentali della vita cristiana a quelli che hanno bisogno di comprendere ciò che accade e accadrà loro, se accettano di camminare al seguito di Cristo.
Questa catechesi si fonda sulla parola di Dio letta e compresa nella Chiesa, per questo è attenta al suo Magistero, all’insegnamento dei suoi grandi dottori, quali san Tommaso d’Aquino e il beato cardinale Newman, così come all’esperienza dei santi che vivono al ritmo del cuore di Dio.
Il libro cerca di costruire un percorso che dalla Scuola si dirige verso la ricerca di Dio, prima di tutto facendo conoscere la possibilità stessa di questo raccordo.
Trattandosi, in fondo, di un unico cammino di maturazione, si mettono in luce alcuni aspetti che favoriscono questo percorso e altri che lo ostacolano.
Non mancano le provocazioni e i paradossi che vorrebbero togliere smalto a certi luoghi comuni, soprattutto riguardanti l'uso massiccio di immagini grazie alle varie tecnologie: se queste non sviluppano l'attenzione, non potranno favorire ulteriori maturazioni.
Milioni di persone ogni giorno si recano a lavoro. Alcun in malvolentieri, quasi obbligati a svolgere un’attività faticosa. Altri interessati solamente alla retribuzione. Altri ancora sembrano incarnare quell’animai laborans descritto dalla Arendt, ovvero colui che considera il lavoro, al quale la vita lo ha destinato, come un fine in se stesso. Al di sopra di questi si erge la figura dell’homo faber che svolge il suo lavoro con il desiderio di portare avanti un progetto, sia per affermazione personale, sia spesso con la nobile aspirazione di servire gli altri e di contribuire al progresso della società.
fil cristiano dovrebbe avere una prospettiva ancora più alta. Quella di un figlio di Dio chiamato a prolungare con il suo lavoro l’opera creatrice divina, facendosi guidare dalla saggezza e dall’amore nel compito di perfezionare la creazione, di crescere lui stesso in santità, e di aiutare gli altri a essere felici. Il lavoro è per lui una vocazione e una missione da compiere per amore e con amore. Gesù stesso ha lavorato molti anni a Nazareth, e “così ha santificato il lavoro e gli ha conferito un peculiare valore per la nostra maturazione” (Papa Francesco, Laudato sì, n.98).
Rivista internazionale di teologia
Concilium 4 settembre-ottobre 2017
La pubblicazione periodica (trimestrale) della rivista rientra nelle
iniziative di promozione di attività di studio e ricerca della Facoltà.
Costituisce, infatti, l'ordinario canale di pubblicazione delle molte
ricerche analitiche avviate nel quadro della scuola di teologia.
I filoni più frequentati dai contributi di carattere monografico sono
certamente quelli relativi alla riflessione teologico-fondamentale,
alla dogmatica, alla spiritualità ed alla pastorale.