
Nell’ambito del rapporto con le altre discipline, la funzione della Teologia spirituale è quella di ricondurre a unità i frammentati interessi degli insegnamenti teologici, colmando quel gap che spesso si frappone tra il tema di studio e l’esperienza concreta. Da questo punto di vista, la Teologia spirituale si presenta come vertice e sintesi della sistematica e come risorsa prima che può rendere il cristianesimo – come scriveva Karl Rahner – necessariamente mistico.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Che cosa è il mondo? Che cosa significa il mondo? Che senso ha il mondo? Il tentativo di comprendere l’universo è stato una costante in ogni epoca e in ogni società, e ha caratterizzato lo strutturarsi delle varie culture al procedere della storia, per dare un significato globale e ultimo all’esistenza. Questo interrogarsi sull’intero del reale e sul senso di ogni cosa, in cui interagivano elementi scientifici, filosofici e religiosi, aveva (e ha) delle implicanze anche in campo sociale, politico ed economico. Nell’attuale crisi antropologica ed ecologica tali domande sono ancora attuali. Perciò intorno ad esse lo studio articola una riflessione biblica e teologica sul reale-creato non umano, cercando di cogliere il suo valore intrinseco e il suo senso. Sottratto dall’essere un semplice oggetto di esperienza o semplice res extensa, il reale è colto nella sua intrinseca capacità di significazione, in grado altresì di dischiudere all’uomo un diverso senso di vivere e di abitare il mondo.
Nel proliferare discorde di commenti e interpretazioni sull'esortazione post-sinodale Amoris laetitia, il presente saggio intende percorrere una via diversa e originale. Non ha come obiettivo una valutazione immediatamente morale o pastorale delle indicazioni contenute nel documento pontificio, ma cerca di mettere in luce i presupposti impliciti e sottintesi che vi agiscono nascostamente e da cui scaturiscono soprattutto i problematici orientamenti del capitolo VIII. La diagnosi a cui si approda è che in realtà, alla radice della «nuova disciplina» sui cosiddetti «divorziati risposati» che Amoris laetitia propone, si riscontra una carente impostazione dei rapporti fra sacramenti e morale cristiana e una riduzione della morale specifica del sacramento del matrimonio a etica generale. La morale del discernimento e del «caso per caso», che l'esortazione pontificia presenta, mostra una debolezza originaria: lo sradicamento della morale matrimoniale dal suo naturale terreno liturgico-sacramentale. Ma questo è anche il limite di un'idea e di una prassi pastorali, oggi largamente diffuse (e di cui l'esortazione pontificia è un esempio), che a loro volta fanno a meno del carattere di culmen et fons della celebrazione e del sacramento. Una pastorale del discernimento, se staccata dalle coordinate comprensive della natura e dell'azione sacramentali della Chiesa, non rappresenta più un semplice e neutrale «metodo» che traduce nell'oggi il vangelo di sempre, ma rischia piuttosto di compromettere il nucleo più profondo della vita e della fede cristiane. Il volume di Meiattini, - qui presentato in una edizione riveduta e ampliata con nuovi materiali -, nonostante questi rilievi critici, non intende porsi come contestazione al magistero in quanto tale, ma come un tentativo di rigorizzazione del principio supremo della caritas, nelle sue conseguenze di verità teorica e vitale.
Nel nostro tempo, nel quale mediante la globalizzazione e la migrazione aumenta la mescolanza e la polarizzazione delle visioni del mondo, la convivenza in una società libera diviene più impegnativa, e il confronto tra le culture e le religioni imprescindibile. Il pluralismo culturale e religioso quindi diviene inevitabile e si impone come una realtà che va interpretata e richiede giuste soluzioni. L’autore nel libro si pone il problema di come si possa conciliare la verità sancita e indicata dal cattolicesimo con il relativismo, la pluralità di culture e di religioni che caratterizza la nostra epoca contemporanea.
Il volume di Studi vuole onorare il prof. Marco Nobile in occasione del suo 75° compleanno.
La varia abbondanza dei contributi offerti vuole testimoniare della qualità di relazioni che Marco Nobile ha saputo intessere nel corso degli anni e, sebbene l’ambito di ricerca e insegnamento proprio del Dedicatario sia costituito dalla letteratura veterotestamentaria, spazia dall’Antico al Nuovo Testamento. Del resto, «un viaggio come lo studio teologico dell’AT è e deve rimanere un viaggio aperto e invitante. Innanzitutto perché per sua natura è aperto al NT; poi perché è il veicolo mediatore dell’incontro con Dio: l’AT non è soltanto la presentazione ai lettori del “sentito dire”, bensì anche il mezzo attraverso il quale “Dio possa essere visto con i propri occhi” (cf Gb 42,5)».
Questo volume, nato dal cammino di animazione della Congregazione salesiana, offre spunti per un rinnovato impulso missionario sull'onda del Sinodo dei giovani tenutosi nel 2018: una "guida" per avvicinarsi alla Parola e farne la bussola del cammino pastorale. I capitoli sono introdotti da diversi autori salesiani, che commentano e analizzano un passo scelto dall'Antico o dal Nuovo Testamento e vi aggiungono una meditazione e una preghiera. Il testo è suddiviso in un'introduzione ("Il bambino/adolescente nel contesto sociale e religioso del Nuovo Testamento"), una conclusione ("Il ragazzo nel Nuovo Testamento") e quattro parti: "I giovani", "Itinerari di fede per educatori dei giovani", "Tre giovani, tre vocazioni" e "Tre modelli di discernimento vocazionale". Appendice di testi scritti da giovani provenienti da tutte le parti del mondo e presentazione di Fabio Attard, consigliere per la pastorale giovanile dei Salesiani di don Bosco.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Il volume raccoglie gli Atti del convegno tenutosi a Gerusalemme, presso il Notre Dame of Jerusalem Center, nei giorni 6 e 7 dicembre 2010, a cura della Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Il convegno riguardava i rapporti tra fede e ragione nella Scolastica medievale ebraica, cristiana ed islamica. Sia quel convegno sia la presente raccolta degli Atti relativi si incastona all’interno della Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali, la cui collaborazione al convegno poteva essere considerata il suo evento di partenza e di lancio. Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del convegno e del volume, particolarmente i Signori Franco ed Olimpia Arosio, genitori del compianto Marco, giovane e valente medievista, richiamato dal Padre a Sé nel 2009. In onore del Prof. Marco Arosio questo volume ospita anche una sua relazione, da lui tenuta in un convegno medievista riunitosi in Assisi nel novembre del 1997.
Il libro, curato da Carmelo Pandolfi e Rafael Pascual, presenta i contributi dei professori Carmelo Pandolfi, Guido Traversa, Renata Salvarani, Joan-Andreu Rocha Scarpetta, Graziano Perillo, Giovanni Boer, Rafael Pascual, Costantino Sigismondi e Marco Arosio (postumo).
In un tempo in cui c'è un forte bisogno di spiritualità, gli anabattisti ci offrono un modello praticabile. Un paradigma che ci propone uno stile di vita alternativo a quello attuale fondato spesso sul narcisismo, la violenza e il consumismo. Uno stile di vita che ha inizio con l'abbandonarsi a Dio, nella serena fiducia che ponendo nelle mani di Dio la propria vita, nulla ci mancherà. Da qui segue il coraggio di una fede personale pronta a correre il rischio della coerenza. Una fede personale, ma non privata, vissuta in una comunità di uomini e di donne liberi e responsabili.
Riflettere sui vizi capitali è come fare un viaggio dentro il mistero dell'uomo, un'esplorazione nell'«abisso del cuore» di cui parla il Salmo, dove bene e male si confrontano. E quale guida migliore dell'arte? Questo libro riccamente illustrato racconta come artisti di varie epoche abbiano interpretato i sette vizi capitali. Attraverso gli occhi dell'arte e soprattutto dell'arte di ispirazione cristiana - che ha prospettato per immagini i grandi temi della vita dell'uomo con il costante riferimento alle Sacre Scritture - ogni vizio capitale viene indagato grazie alle opere di grandi maestri come Giotto, Dürer, Correggio e di autori poco noti al grande pubblico, ma non per questo meno interessanti e stimolanti.
La beatitudine di cui parla Gesù non è legata alle situazioni esteriori, essa tocca profondamente e aderisce alla persona come tale. Si è beati non perché si possiede qualcosa, ma perché si è qualche cosa. Si è beati nella misura in cui si diventa partecipi della verità, della bontà, della giustizia, della misericordia... che Dio è.