
Il commento al libro del profeta Geremia costituisce l'ultima fatica esegetica di Girolamo. In questo scritto emerge l'interesse che lo Stridonense riserva al testo biblico: la traduzione dall'originale ebraico, ritenuto il testo da privilegiare, è continuamente confrontata con quella che prende le mosse dalla versione dei LXX alla quale viene riconosciuto comunque riconosciuto un certo valore. L'interpretazione si caratterizza per la spiccata tendenza a collocare la realizzazione delle profezie all'interno della storia: sia quella del popolo d'Israele che di Cristo o della Chiesa. La polemica contro i pelagiani emerge ogni volta che il testo profetico ne presenta l'occasione e si ritrova soprattutto nei prologhi ai singoli libri.
"Fare le orecchie alla Torah": ecco una delle espressioni più affascinanti per spiegare il midrash, sia come metodo di lettura che come opera vera e propria. Un po' come le "orecchie" che si fanno ai libri per tenere il segno, oppure - secondo un'altra accezione del termine "orecchie" in ebraico - come manici che permettono di prendere in mano un pentolone bollente di buon cibo. Tanti modi per dire che il midrash è nato per aiutare il lettore a meglio comprendere il testo biblico, soprattutto laddove appaia oscuro o con più significati possibili. In questo volume, l'Autore si concentra sul Midrash Tehillim (Sefer Tehillim è il libro dei Salmi nella Bibbia ebraica) e, in particolare, sul Salmo 119, il più lungo di tutto il Salterio, che pone al centro la difficile osservanza della Legge, intesa non come puro codice di comportamento ma come libera e piena adesione alla volontà di Dio. Una adesione che per la Bibbia è una "via", è camminare con Dio.
Mangiare e non mangiare, cosa mangiare e cosa non mangiare, sono problemi che accompagnano tutta la storia del cristianesimo (e non solo). Digiuno e astinenza sono pratiche che affrancano lo spirito dagli appetiti corporali e avvicinano a Dio. Papi, cardinali, vescovi, teologi, canonisti hanno dunque scritto, predicato e sentenziato sul mangiare, ma spesso in maniera contraddittoria, perché il concetto stesso di cibo cambia nel tempo e nei luoghi. Astenersi dalla carne, bene: ma l'iguana è carne o pesce? E la vipera? E il cocomero è un cibo, ed è dunque proibito nel digiuno, oppure una bevanda? E il cioccolato? E sarà lecito annusare gli effluvi di una carne che viene cucinata? Nella confusione, i credenti si sono comportati seguendo la necessità, la coscienza, l'appetito. Una storia da meditare, oggi che il comandamento del digiuno e dell'astinenza è vitale più che mai, seppure in una dimensione non più religiosa, nella nostra società.
Esiste un percorso possibile per ogni donna cattolica, a partire dal giorno in cui si accorge di aver dato per scontato che quelle come lei sono sempre periferiche nella Chiesa, idealizzate e messe su un piedistallo, ma tenute lontane dagli altari e fuori dai processi decisionali? Attraverso un racconto che è personale e collettivo, perché in dialogo con tante altre donne, l'autrice di queste pagine ha provato a rileggere la propria esperienza ecclesiale: le sofferenze e le frustrazioni, ma anche le sfide. E l'attuale impegno, insieme a tante donne di tutti i continenti, per promuovere la piena dignità e parità del genere femminile nella Chiesa cattolica, dalla fondazione dell'associazione Donne per la Chiesa alla costituzione della rete globale Catholic women's council.
Il Libro blu di don Stefano Gobbi è un libro in cui la Madonna ci aiuta a leggere, capire e vivere il libro dell’Apocalisse. È un libro che capisce chi ha fede, chi ha Maria per madre e maestra. L’unica chiave per aprire il libro dell’Apocalisse è Maria. È l’esplicitazione del libro dell’Apocalisse fatta dalla Madonna ai sacerdoti: come Gesù parlava alle folle e poi in privato ai discepoli spiegava meglio perché fossero poi maestri, così la Madonna è venuta a preparare quei sacerdoti che a lei si consacrano. A loro spiega bene cosa succede, perché e cosa devono fare. È perciò anche il libro della speranza perché parla di vittoria. Il libro contiene i principali messaggi profetici che la Madonna ha donato a don Stefano Gobbi.
Descrizione
Il nostro modo di stare nel mondo è intimamente connesso con la cura che abbiamo ricevuto e con quella che riserviamo agli altri per conservare la vita, farla fiorire e riparare le ferite dovute alla fragilità e alla vulnerabilità.
L’essenzialità del "prendersi cura" si svela nella molteplicità degli aspetti in cui si manifesta: l’attenzione all’esperienza di ciò che abbiamo ricevuto e che doniamo, la modalità generativa originaria delle relazioni umane, la cura considerata nelle diverse articolazioni concrete in cui si realizza, negli atteggiamenti fondamentali che essa ispira, nella ricchezza di significati che richiama (antropologici, etici, filosofici, pedagogigi, teologici, spirituali, religiosi).
Contributi di Ernesto Borghi, Giuseppe Casarin, Michele Dossi, Lucia Galvagni, Chiara Gubert, Andrea Malfatti, Mirko Pettinacci, Celestino Riz, Romolo Rossini, Leopoldo Sandonà, Michele Vulcan, Stefano Zamboni.
Sommario
Introduzione (M. Pettinacci). I. Eucaristia e cura della casa comune (S. Zamboni). II. Vulnerabilità e cura: un percorso tra etica e spiritualità (L. Galvagni). III. Ambivalenze e paradossi della cura (L. Sandonà). IV. Categorie ontologiche della cura (M. Dossi). V. Cura dell’Altro nella cura negli altri? Letture e riflessioni neotestamentarie (E. Borghi). VI. «E Dio asciugherà ogni lacrima». Parole, gesti e immagini di cura nei tempi della fine (G. Casarin). VII. Aver cura del bene della famiglia: la dimensione etico-religiosa degli affetti (R. Rossini). VIII. Camminare insieme sulla strada della cura ecclesiale. La proposta della terza fase della Commissione internazionale anglicana-cattolica romana (A. Malfatti). IX. La cura educativa nella didattica a distanza in tempi di lockdown (C. Gubert). X. Insegnare con le nuove forme di didattica: una modalità idonea per «prendersi cura» della formazione (C. Riz). XI. Il parroco e la cura d’anime (M. Vulcan).
Note sull'autore
Mirko Pettinacci è docente di Storia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose «Romano Guardini» e all'Istituto Teologico di Trento. Per EDB ha curato il volume Osiamo dire… Percorsi di parrhesia (2020).
Chi sono io davvero? E tu, chi sei per me? Che cosa rende degno il nostro vivere?
Questo libro, che é una prima introduzione all’antropologia teologica, tenta di sciogliere gli enigmi del vivere aprendoli verso il fuori, verso un Tu che sarebbe stato indicibile se non avesse preso lui stesso l’iniziativa di raccontarsi con parole umane.
L'originalità del testo consiste nel raccogliere e organizzare in un insieme coerente temi normalmente non svolti dai manuali di antropologia teologica e demandati invece a specifiche trattazioni, quali l’angelologia, la demonologia e l’escatologia. L'autore evidenzia la correlazione tra questi diversi argomenti della teologia sistematica provando a offrire una nuova sintesi pensata per rendere più agevole il cammino soprattutto a chi muove i primi passi nella ricerca teologica: studenti delle scuole di formazione teologica, degli istituti di scienze religiose, degli istituti teologici, delle facoltà di teologia.
Antonio di Padova fu un grande predicatore, ma cosa predicava concretamente? Di cosa parlava? Si potrebbe pensare, a giusta ragione, che egli parlasse soprattutto dei peccati e dei vizi da cui il cristiano deve tenersi lontano. Scorrendo le pagine dei suoi sermoni, si scopre che ciò che palpita nel cuore di Antonio di Padova è la consapevolezza della grande dignità dell’uomo, creato a immagine del Figlio di Dio e destinato con lui allo splendore della gloria. La certezza che lo anima è la convinzione che la vita cambia se considerata a partire da Cristo risorto, promessa di vita nuova, di vita in pienezza. Perciò, la vita dell’uomo è, per Antonio di Padova, un cammino da compiere nella luce della risurrezione!
Autore
Mary MELONE (La Spezia, 1964) è una religiosa e teologa italiana appartenente alle suore francescane angeline, istituto di cui è superiora generale dal 15 luglio 2019. È stata rettore della Pontificia Università Antoniana dal 2014 al 2019, prima donna a ricoprire la carica di rettore di un’Università pontificia. Già laureata in pedagogia, è una delle sei donne nominate da papa Francesco a membro della nuova Commissione di Studio sul diaconato delle donne.
Dalla trappola della pornografia alla libertà dell'amore
Oggi sempre più persone cercano di liberarsi da una nuova forma di schiavitù: il consumo frequente di immagini pornografiche. L'itinerario proposto in queste pagine è frutto dell'esperienza decennale di un'équipe francese, coordinata da un sacerdote, che ha strutturato un cammino di 40 giorni per riconquistare la gioia di vivere.
Il percorso accompagna un progressivo lavoro di conversione, liberazione e ricostruzione di sé attraverso testimonianze, spiegazioni dei meccanismi psicologici, riflessioni spirituali ed esercizi pratici.
Un valido strumento che ha già aiutato uomini e donne di ogni età a ritrovare una nuova capacità di amare.
Oggi più che mai il legame sacramentale tra Eucaristia e Matrimonio va studiato in modo più approfondito, perché è giunto il tempo di annunciare in modo chiaro e concreto la bellezza di ciò che unisce i due sacramenti, arrivando ad affermare addirittura che l'uno è per l'altro e viceversa. In queste pagine, che nascono dalla condivisione e dall'amicizia di un sacerdote con cinque coppie di sposi, si mostra come l'amore tra l'uomo e la donna palpiti tra due cuori: il Sacramento del Matrimonio, la cui missione è rendere presente nel mondo la bellezza e concretezza del Corpo di Cristo, e l'Eucaristia, che alimenta nei coniugi una sempre maggiore consapevolezza di essere segno straordinario del "mistero grande" dell'Amore di Dio.
«Forse non sappiamo più andare a messa perché non siamo più abilitati a vivere riti complessi che celebrano la salvezza. Forse questo “cambiamento d’epoca”, come lo definisce papa Francesco, è un’epoca che cambia i riti che fanno la vita» Manuel Belli.
Descrizione
L’intera esistenza umana è costellata di riti. Viaggiare, mangiare, stringere amicizie, amare, educare, curare, divertirsi, giocare: ogni atto umano genera le proprie forme rituali. I riti, tuttavia, non sono camere blindate: si influenzano a vicenda, si scambiano messaggi. La qualità generale di vita di una famiglia non è separabile dai riti con cui si vivono i pasti, la casa e il suo ménage, il tempo libero, le vacanze. E, così, quando partecipo ai riti religiosi in chiesa sono lo stesso che guarda YouTube, che viaggia con Ryanair, che ha conosciuto il partner su Tinder, che scarica musica e la ascolta con le cuffiette mentre cammina, che alla vigilia di Ognissanti vede comparire teschi e zucche nei negozi.
Ora, la domanda è: i riti “fuori dalla chiesa” contaminano in qualche modo i riti “dentro la chiesa”? Tra i riti religiosi e gli altri riti esiste un tale divario nella densità di significato e nell’intensità di gioia da impedire l’osmosi? Belli vorrebbe sondare queste interazioni cruciali. Se viviamo in un’epoca di riti tristi, infatti, quale sarà il destino della liturgia?
«Parlando di famiglia, queste pagine ci accolgono in famiglia e, con le loro parole che nutrono e illuminano, fanno famiglia. Sono parole che, seminate nel cuore, come il seme nascosto nella terra, fremono di una vita operosa» dalla Postfazione di Paolo Zini.
Descrizione
La Bibbia parla di Dio raccontando storie di uomini e donne entrati in amicizia con lui. Anche i quattro vangeli presentano il volto di Gesù come quello del Figlio di Dio e come uomo “in relazione”.
Questo libro prende in esame nove scene emblematiche, che vanno dalle origini di Gesù secondo i due racconti dell’infanzia di Matteo e Luca, fino alla crocifissione e alla Pentecoste, per mettere in rilievo proprio la dimensione relazionale. L’approccio contestuale, interpretato in chiave familiare, fa emergere aspetti illuminanti per la vita di coppie e genitori. Con uno sguardo complementare, le stesse pagine vengono poi rilette sul piano esegetico, mettendo a punto anche le più sottili questioni sollevate dal testo.
L’opera si rivolge a diversi tipi di lettore: a quello meno esperto, che troverà qui utili chiavi di comprensione alla sua portata, ma anche a chi desidera un approfondimento non scontato su pagine che certo conosce, ma che ora può rivedere da due differenti e inattese prospettive.