Negli ultimi anni fare riferimento all'applicazione di un'etica dei media è un luogo comune che raramente viene messo in discussione. Quali siano però i criteri e le basi normative che giustificano e regolano una tale etica, è una domanda che difficilmente trova una risposta univoca e condivisa. Sullo sfondo variegato e complesso del recente dibattito il presente studio ricostruisce un nucleo centrale di valori messi in rilievo dalla prassi concreta: trasparenza, correttezza, rispetto, responsabilità e competenza. Il punto di partenza della ricerca ricostruttiva è l'analisi di alcuni tra i principali codici internazionali di autoregolamentazione formulati per i diversi agenti mediatici. Il consenso minimale sui valori comuni, che vi può essere identificato, è d'aiuto per giungere a una risposta eticamente fondata e corretta.
Un testo che raccoglie gli Atti di un seminario promosso dalla Pontificia accademia per la vita, cui hanno partecipato un gruppo internazionale di teologhe e teologi, oltre a vari esperti di scienze umanistiche. Scopo del convegno e del presente volume è rendere un servizio alla Chiesa approfondendo argomenti molto sentiti e anche controversi dell'etica teologica della vita. Fa da riferimento un testo base redatto da un gruppo di teologi e teologhe riuniti dalla Pontificia accademia per la vita, un contributo che elabora una visione cristiana della vita esponendola nell'ottica di un'antropologia adeguata alla mediazione culturale della fede nel mondo di oggi.
Viviamo nell'epoca che sta riscrivendo alcuni parametri della nostra vita. Tra gli ambiti che sono sottoposti a ridefinizione, alcuni riguardano la parte più personale e intima di noi stessi: la nostra identità e, in particolare, la nostra identità sessuale. Cosa significa, oggi, conoscere, accogliere, comprendere e sviluppare la nostra sessualità? Quali elementi ci definiscono come maschio e femmina? Quale atteggiamento costruttivo possiamo e dobbiamo assumere nei confronti dell'omosessualità? E di fronte a tutto questo: cosa significa, oggi, crescere da ragazzi, adolescenti, giovani e adulti nella nostra identità sessuale e nel vero rispetto di quella degli altri? Un libro fatto di risposte e di proposte concrete per l'educazione per i genitori e i formatori.
Ritenuti a torto un mero retaggio del passato, i vizi capitali costituiscono un'autentica enciclopedia delle passioni umane, una lettura geniale dell'agire umano nelle sue derive negative e nei beni cercati attraverso di essi. Chiunque consideri con attenzione questi vizi potrebbe trovarvi ogni possibile situazione di vita, di classe sociale, di attività proprie della giornata dell'uomo di sempre. Si potrebbe dire dei vizi capitali quello che il regista polacco Kiesloswski aveva osservato a proposito dei comandamenti: "Essi riassumono l'intera nostra esistenza, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere: tutti li disattendiamo eppure tutti ci riconosciamo in essi". Questa polarità di trasgressione e ideale evidenzia la perenne attualità del discorso sui vizi, mettendo in guardia da una suggestione mortale: la tentazione di eliminare gli ideali dalla vita, rassegnandosi ad accogliere passivamente ciò che capita, con indifferenza. L'importanza di studiare i vizi capitali si giustifica infine per la profonda saggezza di cui sono portatori. Non a caso sono stati lungo i secoli oggetto di indagine da parte di artisti e studiosi delle discipline più diverse: le loro analisi delineano un profilo dell'uomo di tutti i tempi. Questo libro intende esplorare tale saggezza, avventurandosi in un percorso affascinante che coinvolge teologia, filosofia, psicologia, arte e letteratura.
Perché il male? Che cos'è il male? Qual è la sua origine? Il male urta e travolge con una infinità di domande. Ed è bene ascoltarle fino in fondo, senza sconti, senza soluzioni affrettate. Esistono diversi significati del male: il male fisico (o psichico), ovvero il dolore, il patire del corpo o dell'anima in tutte le sue sfumature; il male morale, cioè l'azione cattiva, la malvagità, che è fonte di sofferenza; il male dell'essere, ovvero la condizione di caducità, di fragilità che avvolge l'uomo e la natura stessa. Il male chiama inevitabilmente in causa Dio. Le emozioni e le azioni, i mali patiti e commessi dischiudono o infrangono gli orizzonti di senso: pathos, ethos, logos costituiscono i fili con cui è tessuto il discorso sul male.
Il volume riprende un tema centrale della riflessione teologico-morale, specialmente oggi, quando soggettivo e oggettivo sono in forte tensione e discussione e quando la loro possibile devoluzione è rischio reale e prossimo, in ambito ecclesiale e non. Il cammino riflessivo prevede cinque momenti, assegnati ai cinque capitoli. Il primo momento offre due premesse importanti per ogni discorso teologico-morale, specialmente quello che verte sulla coscienza morale: l'epistemologia e l'antropologia, il porsi e lo sviluppo dell'etica teologica come scienza e il delinearsi attuale del profilo antropologico. Il secondo momento introduce al tema specifico della coscienza morale nel suo collocarsi nella cultura e nella riflessione contemporanea occidentale. Si presentano alcuni tratti rilevanti: il soggetto autoreferenziale; la rilevanza o meno del riferimento religioso; il confronto con la cultura dell'efficienza e del risultato; il realismo di una praticabilità possibile del bene morale. Col terzo passo poi si accede al tema delicato della identità della coscienza morale a partire dalla sua dignità umana, che risiede nella capacità di sé dell'uomo e che ne esige la sostanziale libertà e ne riconosce la centrale titolarità. Si affronta poi il rapporto delicato con la verità morale, riconoscendo la soggettività, ma non il soggettivismo di questa. Si accenna alla novità del magistero di papa Francesco. Nel quarto momento, la biografia della coscienza morale si cimenta, brevemente, con l'intento formativo. Il mondo emotivo vi preme con la sua diversificata influenza, la cui decifrazione seppur ancor oggi nodale conosce momenti faticosi e talora sofferenti di impostazione e realizzazione. Vi è poi la trattazione della cura personale, comunitaria e cristiana della coscienza morale, a livello sia teorico sia pratico. Nel quinto capitolo si offre una trattazione dello specifico cristiano della coscienza morale cioè la sua novità a partire dalla persona del Cristo incarnato, morto e risorto nella vita e nella storia dell'uomo. Questa novità non può non avere il suo culmine nella Pasqua del Cristo, dove si ha il fondamento cristico della morale cristiana. Nella consegna dello Spirito del Risorto, che inabita nel nuovo cuore del credente, si ha la dimensione pneumatologica e carismatica della morale cristiana, condicio sine qua non di una teonomia non eteronoma, ma autonoma. La dimensione ecclesiale come comunione di vita morale qualificata è la 'convivenza' della coscienza morale credente.
Che cosa insegna la Bibbia sulle scelte morali che compiamo?
Nel campo dell’etica sono in troppi a evidenziare problemi indicando mezze soluzioni, e spesso anche soltanto accennare alle risposte contenute nella Bibbia genera reazioni scomposte.
Eppure nell’etica biblica si fondano colonne portanti della società, come i diritti umani.
Wayne Grudem, uno dei più importanti teologi evangelici, dimostra come il pensiero morale che emerge dalle Scritture sia estremamente rilevante anche in una società postmoderna piena di “zone grigie” dov’è difficile orientarsi.
Perdonare e sentirci perdonati ci cambia la vita. È salutare. Ci fa star bene. Come non perdonare e non essere perdonati ce la può complicare. Il perdono è liberante, il non perdono ci imprigiona nel passato e blocca le risorse che potremmo spendere più fruttuosamente in futuro. Tutti abbiamo bisogno talvolta di perdonare e di essere perdonati. Il cammino del perdono e della riconciliazione è un cammino di guarigione delle ferite, dei ricordi, delle emozioni e delle relazioni. La psicologia può essere utile per capire la complessità del perdono e della riconciliazione, per aiutare a risolvere conflitti e prevenire situazioni spiacevoli. Ma perdono e riconciliazione hanno a che fare anche con i valori di riferimento, con la nostra spiritualità e con le nostre credenze religiose, con la nostra teologia.
Il discernimento morale costituisce la modalità ordinaria attraverso cui la persona, obbedendo alla propria coscienza, realizza il bene particolare a cui è chiamata. Saper discernere permette di superare i rischi della paralisi (la paura di sbagliare) e del relativismo (l'indifferenza ai valori). Ora, soprattutto davanti ai dilemmi più acuti e talvolta drammatici della vita - per esempio in campo bioetico - la tradizione cristiana ha elaborato una serie di strumenti operativi al servizio del discernimento morale. Si tratta di "principi pratici" come quello che verifica la liceità della cooperazione al male, come il duplice effetto, il male minore, la ragione proporzionata, o come la casistica e il probabilismo. Dopo aver presentato la natura del discernimento morale, il volume di Zuccaro studia uno a uno questi principi pratici, ponendo particolare attenzione alla loro genesi storica e al loro sviluppo. E mostra la loro indubbia utilità strumentale. Non solo, ma svela anche come essi richiamino una concezione della teologia morale più umile e più attenta alla concretezza delle situazioni particolari. «Provo a raccogliere un ventaglio di strumenti operativi perché, in mezzo ad una pluralità di valori umani, ciascuno possa orientarsi e percorrere il suo sentiero di vita, realizzando quel particolare bene morale cui è chiamato» (Cataldo Zuccaro).
Con il presente lavoro vogliamo mettere in risalto le implicanze morali e sociali della complessa e sempre attuale problematica della frode. La frode è una piaga antica e sempre nuova, in continua evoluzione, che per raggiungere il proprio fine si serve dell'inganno e dell'astuzia. È a motivo dell'utilizzo di queste due particolari "armi" che per il frodato è quasi sempre impossibile difendersi dalle funeste intenzioni del frodatore di turno. Certi che la verità dell'uomo è dalla verità di Dio e dalla Sua Parola, partendo da quest'ultima vogliamo provare a fare un po' di chiarezza sulla tematica della frode che minaccia non solo il corpo dell'uomo ma anche il suo spirito.
Attraverso questo testo divulgativo don Marcello Stanzione si propone di offrire gli insegnamenti di Dante Alighieri sui vizi e sulle virtù, contenuti in modo particolare nella seconda Cantica sul Purgatorio, abbinandoli alla conoscenza degli enneatipi dell’Enneagramma per una crescita psicologica e spirituale nell’esercizio consapevole delle virtù.
Marcello Stanzione è nato a Salerno il 20 marzo 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai santi angeli. Ha scritto oltre 300 libri sugli angeli e su tematiche affini di spiritualità cattolica per 30 diverse case editrici europee e americane, sia cattoliche sia laiche. I suoi libri sono stati tradotti in polacco, tedesco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese. Don Stanzione è disponibile a tenere conferenze su temi di angelologia, mariologia e agiografia
Don Camillo è una delle figure letterarie contemporanee più amate: il suo stile esuberante è ancora molto apprezzato ed è in grado di trasmettere un insegnamento a partire dai racconti del suo inventore Giovannino Guareschi. Gli spunti di riflessione tratti dagli episodi che vedono protagonisti il prete della Bassa, il sindaco comunista e il Crocifisso dell'altar maggiore sono molti e suggestivi. Tra tutti spicca, però, il tema dell'agire umano. Don Camillo e gli altri personaggi della brigata, in fondo, aiutano con le loro vicissitudini di paese a capire dove sta di casa il bene e come evitare il male. Si può così apprendere una "morale" (non moralista), che si fonda sull'insegnamento cristiano e il buonsenso umano a partire da storie che emozionano, fanno sorridere e lasciano un pensiero profondo. Di più: sono capaci di spiegare altisonanti concetti (persino filosofici e teologici) con parole semplici, adatte a tutti. Introduzione di Riserbato Davide.