
I romani praticano l'uccisione dei neonati deformi, ritenendo normali aborto, infanticidio e contraccezione nei casi stabiliti dal capofamiglia. La cultura ebraico e giudeo-ellenistica non esita a considerare la disabilità e chi ne soffre elementi impuri la cui "impurità" è eliminata soltanto dall'azione misericordiosa di Jahweh o in un quadro escatologico, la rivoluzione cristiana rende importanti malati e infermi agli occhi di Dio attraverso l'azione risanatrice di Gesù Cristo: così lebbrosi, sordi, storpi, ciechi e zoppi, un tempo "ultimi" divengono adesso "primi" nel progetto divino. Con il progressivo diffondersi del cristianesimo sono poi costruite strutture assistenziali simili ai nostri ospedali, che a poco a poco sostituiscono i santuari di Asclepio ai valetudinaria romani.
Opera di sintesi, essa fa uso degli strumenti dell'antropologia culturale, della sociologia, della filosofia, dello studio comparato delle religioni e della storiografia per delineare alcune tesi di storia della cultura e della civiltà che, pur rielaborate e perfezionate, rimarranno sempre al centro del pensiero dello studioso. Analizzando l'evoluzione dell'idea di progresso, che tanta parte ha avuto nella storia dell'Occidente e che si riflette nell'ingenua ma persistente convinzione che il mondo evolva necessariamente verso il meglio, Dawson identifica nella religione l'anima e il principio dinamico di ogni cultura. Di conseguenza segnala il mortale pericolo che insidia la civiltà occidentale a causa del moderno processo di secolarizzazione, il quale ne recide le radici più profonde. Non solo l'aspetto religioso può essere irrimediabilmente compromesso. Anche le istituzioni politiche, le acquisizioni sociali, le conquiste scientifiche e tecnologiche di cui l'Occidente va giustamente fiero, rischiano una fatale corruzione.
Questa pubblicazione si inserisce nella collana dei Pensieri di Benedetto XVI, curata dal Prof. Lucio Coco, stimato esperto di letteratura cristiana. In occasione del 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II vengono qui proposti una selezione di testi di Benedetto XVI su quest'evento ecclesiale, che il Santo Padre ha voluto ricordare indicendo, per questa speciale ricorrenza, l'Anno della Fede. Si tratta in particolare di riflessioni, preghiere o semplici considerazioni (estrapolate da Catechesi, Angelus, Omelie, Messaggi, Discorsi, recitati dal Santo Padre nel corso dei sei anni del suo pontificato) in cui il Santo Padre propone il suo pensiero sulla portata, la rilevanza storica e gli effetti del Concilio Vaticano II. Si raccomanda dunque questa breve lettura a tutti i fedeli appassionati di Storia della Chiesa affinché possano comprendere l'importanza di questo evento attraverso le parole di Benedetto XVI.
A cinquant'anni dalla sua apertura e mentre ferve un dibattito anche aspro sul suo significato e sulle sue conseguenze, può essere utile ripercorrere a grandi linee le vicende del Concilio Vaticano II, tornando a riflettere su quell'ampia messe di testi che ne costituisce il frutto durevole. Questo libro persegue in particolare un triplice obiettivo: innanzitutto intende accostarci all'evento, anche con un breve excursus storico sulla Tradizione conciliare della Chiesa. Poi vuole presentare i documenti (costituzioni, decreti e dichiarazioni) offrendo le chiavi ermeneutiche utili per una completa intelligenza dell'unità e della ricchezza del corpus conciliare, che costituisce un atto del Magistero della Chiesa. Infine propone un ripensamento dell'interpretazione del Concilio, per metterne meglio in luce il significato attuale. Lo sguardo dell'autore cerca insomma di tenere insieme la grande Tradizione della Chiesa, le intenzioni di chi ha convocato e portato a compimento questa assise universale, l'asse teologale del corpus testuale e noi, gli attuali ricettori di quello che Giovanni Paolo II ha definito come una bussola per il presente e il futuro della Chiesa. Anziché rompere con la Tradizione, il Vaticano II è la manifestazione fedele e creativa dell'ininterrotto legame che unisce il Gesù venuto (incarnazione, morte, risurrezione), il Gesù che viene (nello Spirito Santo, il tempo della Chiesa) e il Gesù che verrà (parusia, escatologia).
Da tempo la Chiesa italiana ribadisce la necessità di un adeguato recupero dei documenti del Vaticano II, affinché diventino la bussola del cammino pastorale nel nuovo millennio: esorta dunque a riprendere in mano il Concilio per riscoprirne la grandezza di stimoli dottrinali e pastorali. Non si può fare a meno di constatare che dopo 50 anni il Concilio resta un evento ancora da conoscere appieno per molti. In occasione del 50° anniversario dell'apertura del concilio Vaticano II, il volume viene riproposto in una nuova edizione: l'intento è presentare la storia e la teologia del Vaticano II in modo scientificamente documentato, ma anche non specialistico, accessibile a tutti, riducendo al minimo i termini tecnici ed evitando l'appesantimento delle citazioni. Il testo si rivolge quindi principalmente a studenti, sacerdoti impegnati nell'apostolato, laici animati dalla volontà di vivere responsabilmente nella Chiesa.