
"Il volume che presentiamo segna una tappa nuova nell'impegno dell'Istituto nel campo dell'edizione delle fonti relative alla vicenda personale e al ministero ecclesiale di Giovanni Battista Montini-Paolo VI. Prende avvio, infatti, la pubblicazione dell'epistolario generale di Giovanni Battista Montini, che comprende le lettere scritte da lui e a lui indirizzate tra il 1914 e il 1923. Le lettere raccolte in questa edizione documentano la formazione ricevuta da Giovanni Battista Montini nell'ambiente familiare e nel contesto del cattolicesimo bresciano. Esse ci permettono di gettare uno sguardo sul primo manifestarsi e sulla progressiva maturazione della sua vocazione sacerdotale e illustrano i suoi primi passi nell'ambiente romano e l'avvio del servizio alla Santa Sede, che nel breve periodo trascorso alla Nunziatura di Varsavia ha trovato una prima concreta e sofferta attuazione. Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II, l'Istituto Paolo VI si augura che quest'opera possa contribuire a una conoscenza più fondata e vera dell'uomo e del papa che ha guidato la Chiesa cattolica durante il Concilio e si è dedicato instancabilmente alla realizzazione delle sue indicazioni nei difficili anni seguenti." (L'istituto Paolo VI)
Un piccolo decalogo, corredato di fotografie, tratto dalle parole del "Papa buono" che tutti possono seguire per diventare grandi nell’animo.
Questo volume, ripercorrendo l’intera Costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, unisce meravigliosamente teologia e spiritualità in risposta alla domanda: che cos’è la Chiesa? Come ha detto Paolo VI: «sapere che cos’è la Chiesa diventa decisivo in ordine a tante questioni vitali... Bisogna ben sapere che cosa sia la Chiesa, la vera Chiesa, quella verso cui abbiamo doveri inderogabili, quella in cui vogliamo trovare la verità e la salvezza, senza incertezze. Per ben conoscere la Chiesa bisogna amarla e poi studiarla» (Udienza generale, 27 aprile 1966). La grande costituzione dogmatica Lumen Gentium ci illumina sulla vera sua identità e missione. Lasciamoci attrarre dalla luce che risplende sulla Chiesa, specchio e segno sacro in cui dobbiamo vedere Cristo e, in lui, Dio. Riscopriamo la “voce del Concilio” in questo percorso meditativo che ci fa essere tutti discepoli di questa meravigliosa scuola, che è lo studio della santa Chiesa.
L'Autore
Giuseppe Militello, dottore in ecclesiologia e docente in teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Albenga Imperia, è parroco nella diocesi di Savona Noli. Relatore in trasmissioni radiofoniche e televisive, ha già al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le quali si ricorda: Signore, perché? Via crucis (Paoline 2009); Chi legge le letture? Introduzione al ministero del lettore (Effatà 2009); Nel tuo forte abbraccio. Il Mese di san Giuseppe (Effatà 2010); Alla scoperta del Concilio Vaticano II (Sugarco 2010); I salmi. Una preghiera giovane (Il Messaggero 2010); Nostra Signora di Misericordia di Savona (San Paolo 2010); Ha innalzato gli umili (Paoline 2011). Dal 2011 è collaboratore e ricercatore del "Centro studi e ricerche del Concilio Vaticano II" presso la Pontificia Università Lateranense (Roma).
«Un dono veramente speciale, offerto alla Chiesa con Giovanni XXIII, fu il Concilio Ecumenico Vaticano II, da lui deciso, preparato e iniziato. Siamo tutti impegnati ad accogliere in modo adeguato quel dono, continuando a meditarne gli insegnamenti e a tradurne nella vita le indicazioni operative» (Benedetto XVI).
A cinquant’anni dall’apertura ufficiale, il Vaticano II costituisce un punto di svolta nel rapporto storico del cattolicesimo con la modernità. Raccogliendo i fermenti di una ricerca e di una metodologia teologica che faticosamente prendeva le distanze dalla contrapposizione antimodernista, il Concilio sollecita ancora oggi a ripensare, in un contesto culturale e civile in forte cambiamento, i fondamentali della fede.
Gli Autori
Angelo Bertuletti: Direttore del Ciclo di Specializzazione della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e docente di Teologia filosofica e Teologia sistematica presso la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Franco Giulio Brambilla: dopo aver svolto il ruolo di Preside ed aver insegnato Cristologia presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, attualmente è vescovo della diocesi di Novara. Luca Bressan: docente di Teologia pastorale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e il Seminario Arcivescovile di Milano (sede di Venegono).
Maurizio Chiodi: docente di Teologia Morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Alessandro Cortesi: docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale, Priore del Convento San Domenico di Pistoia e Direttore del Centro Espaces “Giorgio La Pira”.
Massimo Epis: docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Giovanni Rota: docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Goffredo Zanchi: docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e la Scuola di teologia del Seminario di Bergamo.
Paolo VI, maestro e testimone della fede e dell’amore incondizionato per Dio e per l’uomo, ha portato su di sé le ansie e le speranze del suo tempo. La pubblicazione de «Il Credo del Popolo di Dio» è un omaggio al grande Papa, l’opportunità di riaccostarsi ai temi del concilio Vaticano II, nella felice ricorrenza del 50° anniversario, attraverso una selezione di brani tratti da vari documenti del suo magistero. La lettura e la meditazione della professione di fede che egli ha pronunciato il 30 giugno 1968 a conclusione dell’Anno della fede, indetto per il XIX Centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo, è un contributo per vivere questo nuovo Anno della fede.
L’organizzazione dei brani segue la successione degli articoli della professione di fede formando sei blocchi tematici: Crediamo in un solo Dio, Padre Figlio e Spirito Santo; Crediamo in Gesù Cristo centro della storia; Crediamo nello Spirito Santo che è Signore e dona la vita; Crediamo in Maria madre del Verbo incarnato e madre della Chiesa; Crediamo nella Chiesa popolo di Dio pellegrinante; Crediamo nella vita eterna impegno e dialogo con Dio e con l’uomo.
L’insegnamento di Paolo VI e la sua testimonianza di vita sono il commento più appropriato e la migliore spiegazione del testo del Credo*...
*[Il Credo] non si tratta di una definizione dogmatica propriamente detta, ma è richiesto dalle condizioni spirituali del nostro tempo, per il dovere che la Chiesa ha di approfondire costantemente e di presentare in maniera sempre più confacente alle generazioni che si succedono, gli imperscrutabili misteri di Dio, fecondi di frutti di salvezza per tutti. Paolo VI
Punti Forti
Autorevolezza dell’Autore; attualità del magistero di Paolo VI; testi di Paolo VI sulla fede come sviluppo del Credo.
Ricorrenze Particolari
50° anniversario del Concilio.
Anno della Fede 11 Ottobre 2012 - 24 novembre 2013.
Libro agenda che propone per ogni giorno dell’anno un messaggio preso dagli scritti di papa Luciani, accompagnato da un brano della parola di Dio.
Si tratta del lavoro a cura di Luigi Ferraresso, noto autore dell’editoria religiosa, e di Loris Serafini, direttore del Centro Studi papa Luciani di Canale d’Agordo, nonché membro della commissione per il processo di beatificazione dello stesso.
Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani, Canale d’Agordo 1912 - Roma 1978) è il papa del sorriso e della semplicità, il parroco, e in seguito il patriarca di Venezia, salito poi alla cattedra di Pietro che sapeva seminare speranza e ottimismo, sebbene il suo sia stato uno dei pontificati più brevi della storia. Nelle sue omelie voleva accanto a sé un bambino per dialogare con lui. Perfino durante le udienze generali chiamò i piccoli James e Daniele, «ad aiutare il papa» a fare il suo discorso.
I pensieri scelti dai curatori accompagneranno il lettore rispettando la sintonia con i tempi liturgici dell’anno.
Curatori
Luigi Ferraresso maestro in pensione, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova, ha ideato il concorso internazionale per illustratori Scarpetta d’oro ed è coideatore della mostra I colori del sacro di Padova. Ha collaborato con numerose case editrici in veste di autore, curatore e direttore di collane. Per Paoline ha curato, con Renato Brucoli, l’antologia di testi di don Tonino Bello Alfabeto della vita (20102).
Loris Serafini, laureato in Lettere, specializzato in Archiviazione di documenti storici,è di Canale d’Agordo, compaesano quindi di papa Luciani. È direttore del Centro Studi papa Luciani di Canale d’Agordo e presidente della Commissione storica per la fase diocesana del processo di canonizzazione di Giovanni Paolo I. Ha pubblicato per Messaggero Albino Luciani. Il papa del sorriso (20083, tradotto anche in portoghese).
Negli ultimi anni la storia delle relazioni fra le due sponde del Mediterraneo si è arricchita dello studio di una serie di fenomeni (la schiavitù, il riscatto, la conversione, i rinnegati, le relazioni diplomatiche) che ha fatto del confronto tra i tre monoteismi lo strumento per indagare le forme in cui si espressero i conflitti e le convergenze fra i sistemi politici, sociali e culturali sviluppatisi nei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e, per via del sistema imperiale spagnolo, anche sulle terre del Nuovo Mondo.
Le ricerche contenute in questo volume si inseriscono in questo filone di studi, mettendo a fuoco avvenimenti, dinamiche e forme di espressione religiosa che si dislocano in un arco cronologico la cui ampiezza (dal XVI al XIX secolo) consente l’individuazione dei mutamenti intervenuti sia sul piano culturale e della sensibilità che su quello delle istituzioni preposte a gestire le relazioni interreligiose.
Condotte da studiosi italiani, spagnoli e cileni, le indagini si distribuiscono in due parti. Nella prima, i temi del cautiverio, della schiavitù e delle redenzioni fra Cinque e Seicento sono analizzati con l’ausilio di fonti che, per la loro diversità, consentono una pluralità di letture di questi fenomeni. Nella seconda sono contenuti studi sulle relazioni fra le tre religioni mediterranee che intercorsero in terra d’Africa tra XVIII e XIX secolo, all’ombra dei nuovi scenari del colonialismo europeo e con l’apporto di nuove figure che sostituirono o affiancarono i precedenti protagonisti.
Nei primi decenni dell'XI secolo Giovanni fonda un monastero a Vallombrosa, nelle foreste dell'Appennino tosco-emiliano. Ha così inizio un nuovo istituto religioso, che si caratterizzerà per il recupero dello spirito più autentico della regola benedettina e l'impegno nella lotta per il rinnovamento della Chiesa. La vicenda di Vallombrosa rappresenta uno dei capitoli più interessanti e suggestivi della storia del monachesimo e anche della storia dell'agiografia di età medievale e per questo è stata fatta oggetto negli ultimi decenni di grande attenzione storiografica. I contributi raccolti nel presente volume mirano, attraverso l'analisi dei testi più rappresentativi, ad illustrare i processi di formazione della memoria agiografica e cultuale dell'Ordine nel periodo compreso fra XI e XV secolo. Testi di Sofia Boesch Gajano, Caterina Giovanna Coda, Antonella Degl'Innocenti, Adele Simonetti
Il volume, pubblicato in francese nel 1968 e per la prima volta tradotto ora in italiano, e' frutto del lavoro svolto dal p. Le Guillou per rispondere all'invito rivoltogli da taluni padri conciliari con i quali l'autore aveva collaborato a partire del secondo periodo conciliare. La proposta ermeneutica di Le Guillou sul Vaticano II afferma che esso e' un Concilio incentrato sul mistero di Gesu' Cristo, offerto agli uomini nell'oggi della storia. A partire da questa chiave e' possibile approcciare in maniera adeguata tutto cio' che il Concilio insegna a proposito della Chiesa: la profonda unita' delle immagini di ''popolo di Dio'' e di ''corpo di Cristo'' e, soprattutto, la Chiesa come sacramento universale di salvezza, nozione chiave del Vaticano II. ''Un'opera solida di consultazione sul Concilio e uno stimolo per la vita cristiana'' (H. de Lubac).
Ripercorrendo l'inedita esperienza missionaria di fra Francesco da Mistretta e fra Lodovico da Laurenzana, il libro rilegge, recuperando fonti inedite, le seicentesche missioni in Etiopia affidate da De Propaganda Fide ai frati minori strictioris observantiae dopo l'espulsione dei portoghesi e dei gesuiti. Lasciandosi avvincere dalla narrazione, si scoprirà gradualmente come tale vicenda non sia un episodio seriale che poco aggiunge alla conoscenza storica: al contrario, ogni missione è una storia a sé e la spedizione di Francesco da Mistretta e compagni ben individua il tentativo del pontificato Chigi (1655-1667) di fare una 'missione altra' rispetto al passato, per ritrovare fuori Europa quella centralità diplomatica oramai persa in Occidente dopo la pace di Westfalia (1648). E fra i chiaroscuri tracciati dall'ostruzionismo delle potenze europee e di altri ordini religiosi, si impone la luminosa figura di un piccolo fraticello siciliano che, armato solo della fede e di un poco di santa ingenuità, dimentico delle fatiche e dei ritardi del viaggio, incurante dei pericoli che lo attendono nella missione, nelle sue lettere osa definirsi figlio di un Dio che lo "porta come una madre nelle sue braccia" facendolo speditamente volare, attraversato il Mar Rosso, nella sua amata 'terra promessa'.
Il termine cristianesimo indica due modelli di riferimento, sovente inconciliabili tra loro.
Il primo modello si richiama a quello che Gesù ha detto e fatto, cioè al cuore del messaggio di Cristo.
Il secondo si riferisce al cristianesimo reale così come si è affermato nella storia e nelle società umane, quel che si usa chiamare “cristianità”.
La divaricazione tra i due modelli, come dimostra l’acuta ricostruzione teologica e storica contenuta nelle pagine di questo coraggioso volume, è insopportabile.
Eppure non impedisce all’autore di formulare la speranza sulla possibilità di una riconciliazione:
“Sperando contro ogni speranza, sogno un papa che si affacci sul mondo e si sciolga nel mare di folla che gli sta di fronte, un papa che continui a rivolgersi all’intera umanità non come portatore di una verità precostituita, inquinata dal modo prepotente di proporla e prigioniera di schemi obsoleti. Sogno di vederlo proporsi come ricercatore di verità, da investigare e far maturare insieme per dare un senso alla vita nell’armonia dell’insieme.
Sogno che si allarghi la schiera di coloro che si decidono ad allungare la mano verso chi è nel bisogno, nella fiducia che altri lo stiano già facendo. Se si chiamasse cristiano solo quel che è conforme al messaggio di Cristo, molte sovrastrutture si mostrerebbero chiaramente per quello che sono, e forse si scoprirebbe che i cristiani autentici sono più di quanto si creda. E susciterebbero sorpresa e ammirazione, e molti si sentirebbero attratti dal loro stile di vita, e comincerebbero a fare come loro.”
Che cosa ha rappresentato il Vaticano II per la Chiesa e per il cammino del Vangelo "sulle strade del mondo"? Quali le novità introdotte dai testi conciliari nella vita delle comunità cristiane in Italia, in Europa e negli altri continenti? Quali le ricadute sulla liturgia, la pastorale, la missionarietà, la vocazione e l'impegno dei laici? Sono alcune tra le domande alla base del volume, che intende celebrare i 50 anni dall'apertura del Concilio. La grande assemblea dei vescovi di tutto il mondo, guidata prima da Giovanni XXIII e poi da Paolo VI, è stata alla base di profonde trasformazioni maturate in seguito anche nell'Azione cattolica, associazione che ha cercato di rimodellarsi proprio per essere interprete più fedele dei "segni dei tempi" e uno strumento efficace per l'evangelizzazione nel mutato contesto storico. Il volume comprende una serie di interviste e testimonianze di storici, teologi, esponenti del laicato organizzato, oltre a schede esplicative e a un ricco apparato fotografico. Con i contributi di: Giorgio Campanini, Chiara Finocchietti, Piergiorgio Grassi, Emilio Inzaurraga, Maria Leonardi, Marta Margotti, Francesco Miano, Domenico Sigalini, Francesco Sportelli, Paolo Trionfini e Marco Vergottini.