Agli albori dell'Anno Mille, l'arcivescovo Sigerico ritorna a Canterbury da Roma seguendo un percorso che oggi è considerato l'asse portante della via Francigena. Per tutto il Medioevo, su questa e su tante strade europee si incammineranno pellegrini diretti, attraverso l'Italia, non solo a Roma, ma anche a Santiago di Compostella e, mediante i porti italiani, a Gerusalemme. Prendendo l'avvio dalle più note guide medievali del pellegrino, il presente saggio sviluppa un'indagine sui meno conosciuti diari di viaggio di pellegrini europei del Quattrocento dalle cui descrizioni è possibile ricostruire gli itineraria peregrinorum italiani di questo secolo. Il saggio coglie perfettamente la tendenza scientifica attuale che spinge a interpretare i pellegrinaggi - medievali, ma anche rinascimentali - nell'ambito di una stessa civiltà e cultura. Un approccio necessario perché per molto tempo si è assistito ad un'incomunicabilità tra gli studiosi di tematiche gerosolimitane e quelli di argomenti romei e compostellani. Il saggio contribuisce a tessere legami metodologici e tematici tra ambiti solo apparentemente diversi e separati, di cui vanno colte sia le diversità che le concordanze.
Come mai in Burundi, con le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa in continuo aumento, i cristiani non riescono a fermare le uccisioni, i massacri e ogni tipo di violenza? Forse il murundi si trova meglio nelle sue pratiche ancestrali, per cui il cristianesimo è solo di facciata? Il presente testo affronta queste problematiche analizzando, nella prima parte, il contesto storico e, nella seconda, gli aspetti teologici della nuova inculturazione focalizzando gli elementi antropologici e sociali propri della cultura burundese.
Destinatari
Chi è interessato alla chiesa nel mondo e africana in particolare.
Autore
EMMANUEL RUNDITSE (1957 Rugari-Muyinga, Burundi), ottenuto il baccellierato in filosofia e in teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, nel 1988 viene ordinato sacerdote a Rugari. Prosegue gli studi conseguendo la licenza e il dottorato in teologia pastorale presso la Facoltà teologica del Triveneto, Padova. Attualmente esercita il ministero pastorale nella parrocchia di Dignano (Udine).
Il volume offre un quadro complessivo della situazione religiosa e sociale della diocesi di Vicenza negli anni del fascismo, delineando successivamente le caratteristiche dell’Azione cattolica italiana. In particolare si è cercato di ricostruire dal di dentro, attraverso un attento uso delle fonti, lo spirito che animava i giovani di allora e li spingeva a vivere l’esperienza associativa… Gli anni del fascismo furono cruciali per la storia dell’Azione cattolica, sia sotto il profilo politico sia sotto quello religioso. In seguito al nuovo statuto dell’associazione, emanato nel 1923 per iniziativa di Pio XI, anche il volto associativo si trasformò, producendo un fitto programma di iniziative, messe in atto dal clero e dai laici, che resero la diocesi un modello eccellente di associazionismo.
Destinatari
Chi è interessato alla storia della chiesa e dell'associazionismo cattolico.
Autore
ALBA LAZZARETTO è docente di storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova. Le sue ricerche vertono prevalentemente sulla storia sociale, religiosa e politica dell’Ottocento e del Novecento con particolare attenzione al periodo fascista. Tra le sue pubblicazioni: Vescovo, clero, parrocchia. Ferdinando Rodolfi e la diocesi di Vicenza (1911-1943, Vicenza 1993; La Fuci veneta nel ventennio fascista per una storia della sociabilità cattolica, Vicenza 1998; Il governo della Chiesa veneta tra le due guerre. Atti e documenti delle Conferenze episcopali venete e trivenete (1918-1943), Padova 2005.
Il Concilio Vaticano II, il ventunesimo nella storia della Chiesa, fu aperto da Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962 e chiuso da Paolo VI l'8 dicembre 1965. Nonostante le attese e le speranze di tanti, l'epoca che lo seguì non rappresentò per la Chiesa una "primavera" o una "pentecoste" ma, come riconobbero lo stesso Paolo VI e i suoi successori, un periodo di crisi e di difficoltà. Questa è una delle ragioni per cui si è aperta una vivace discussione ermeneutica, in cui si è inserita l'autorevole voce di papa Benedetto XVI che ha invitato a leggere i testi del Concilio in continuità con la Tradizione della Chiesa. Al dibattito in corso, Roberto de Mattei offre il contributo non del teologo, ma dello storico, attraverso una rigorosa ricostruzione dell'evento, delle sue radici e delle sue conseguenze, basata soprattutto su documenti di archivio, diari, corrispondenze e testimonianze di coloro che ne furono i protagonisti. Dal quadro documentato e appassionante tracciato dall'autore, emerge una "storia mai scritta" del Vaticano II che ci aiuta a comprendere non solo le vicende di ieri ma anche i problemi religiosi della Chiesa di oggi.
Il Dizionario storico dell'Inquisizione è lo strumento scientifico di informazione più ricco e completo sulla storia dei tribunali dell'Inquisizione, dalle origini alla abolizione .
“La Città del Vaticano colpita da Bombe”: è il titolo con cui L’Osservatore Romano di domenica 7 novembre 1943 informa il mondo delle bombe sganciate sul territorio della Città del Vaticano, alle ore 20 e 10 minuti del 5 novembre 1943, esattamente 67 anni or sono. Il drammatico evento, sconosciuto ai più, è stato ricostruito non solo attraverso le immagini di un inedito reportage fotografico, ma anche attraverso la cronaca contenuta in alcune pubblicazioni dell’epoca: L’Osservatore Romano, La Civiltà Cattolica, Il Messaggero, Inter Arma Caritas, L’Attività della Santa Sede, Actes et documents du Saint Siège à la seconde guerre mondiale (1965), Acta Apostolicae Sedis (1943), Le Saint Siège et les victimes de la guerre janvier - decembre 1943 (1975), L’uomo e il pontificato (1876-1958) oltre a informazioni e testimonianze di personaggi del mondo ecclesiastico e civile, deceduti e viventi.