
Il volume racconta le vicende della Casa delle Brigidine a Lugano (Casa Santa Birgitta).
A partire dalla "scoperta" della Terrasanta, con i viaggi di pellegrini e crociati alla volta dell'Oriente, il cristianesimo comincia a fare i conti con le numerose reliquie collegate a Gesù: reliquie della lancia, della spugna, del flagello, della veste, della colonna, dei chiodi e della croce. Strumenti e oggetti degli ultimi giorni della vita terrena del Cristo, che vengono divisi e distribuiti, per arricchire le collezioni di papi, re e imperatori, chiese e monasteri. Una lunga tradizione, variamente elaborata nel corso di diversi secoli, ha, in particolare, indicato nell'ombelico di Gesù e nel suo prepuzio, conservato da Maria dopo la rescissione dovuta alla circoncisione, le uniche reliquie dell'infanzia rimaste sulla terra. Deriso, dissacrato, reso oggetto di scherno da riformatori e illuministi, il prepuzio di Gesù ha conosciuto una profonda devozione. Analizzarne le vicende significa fare appello a un discorso che coinvolge l'antropologia e la storia, la teologia e la cristologia.
Quest opera di Sergio Rostagno sul pensiero luterano - incentrata sulle convinzioni elaborate da Lutero nel periodo dell'insegnamento universitario e contenente anche un ampio commento alla Libertà del cristiano del 1520 - contribuisce a dismettere il luogo comune che vede nel Riformatore tedesco unicamente il teorico della fede senza le opere.
Il contesto contemporaneo sembra essere definito dal termine "crisi". Il vocabolo che è attribuito a fenomeni diversificati sembra nel contempo individuare un uniforme significato negativo. Le scienze sociali, considerando la crisi un fattore costante della vita sociale, paradossalmente, ne denuncerebbero l'inapplicabilità per l'impossibilità della formulazione di una valutazione e quindi di una prospettiva. La questione esige un approfondimento: si è determinato nel tempo un capovolgimento di senso. Crisi significa infatti, in origine, giudizio. Il mutamento di accezione può essere esaminato tramite un sondaggio storico. La crisi non è forse un dato inerente al processo storico? In particolare, può essere interessante un'analisi sulla natura di questo concetto nella Tardoantichità. L'età che segna la fine dell'Impero Romano d'Occidente è paragonata per tanti aspetti a quella postmoderna: entrambe sembrano costituire la fine di un'epoca. I saggi presentati nel volume approfondiscono taluni eventi di "crisi" in ambiti religioso, filosofico e teologico di tale periodo. Ne emerge una comunicazione significativa e una riflessione utile anche nel momento attuale.
Il testo presenta la Sindone, illustrando cosa si vede su di essa e mettendo a confronto l'uomo della Sindone con Gesù di Nazaret dei Vangeli. Si racconta la storia del sacro lenzuolo e si riportano le numerose ricerche scientifiche che sono state nel tempo fatte su di esso. In quarta di copertina la cartina e le indicazioni pratiche per raggiungere Torino. Il testo ha una versione in inglese.
La scelta dell'argomento del presente lavoro si inserisce nel filone degli studi intrapresi sul carisma francescano e mariano di questa novella Famiglia religiosa, nata nella seconda metà del XX secolo e che ricalca la tradizionale configurazione dei Francescani, costituiti dal Primo, dal Secondo e dal Terz'ordine. Lo studio presenta l'intera forma di vita dei Francescani dell'Immacolata, mettendone in evidenza sia la continuità con l'ideale originario di san Francesco d'Assisi e delle prime generazioni dell'Ordine, sia lo sviluppo ad esso apportato, sulle orme di san Massimiliano M. Kolbe, dal Voto mariano di consacrazione illimitata all'Immacolata.
Rivisitare la missione e l'opera di alcuni Cappellani Militari - 210 per la precisione - attraverso le relazioni-testimonianze inviate al Vescovo di Campo mons. Angelo Bartolomasi al termine della Grande Guerra, è un atto di amore e un'opportunità di omaggio. Facciamo così memoria di tutti i sacerdoti, Cappellani Militari e Pretisoldati, che offrirono la vita sul campo, in trincea, accanto ai soldati impegnati in duri e aspri combattimenti: in particolare ricordiamo i 93 Cappellani Militari caduti. Martiri e testimoni di una carità senza confini: 3 Medaglie d'Oro; 137 Medaglie d'Argento; 299 Medaglie di Bronzo; 94 Croci al V.M. Un atto di fraterna solidarietà ricordare l'impegno, per tutto l'arco della guerra, dei 2048 Cappellani (e dei circa 500 Aiuto- Cappellani). Né vanno dimenticati i circa 20.000 Preti-soldati e Chierici mobilitati, non tutti in cura d'anime, impiegati, la maggior parte, nelle Sezioni di Sanità.
Ma papa Francesco, nonostante il consenso entusiastico sulla sua persona, è solo? È letto, compreso, seguito? Ci voleva un cardinale del Collegio, teologo della casa Pontificia, un domenicano sapiente e mite, acuto e moderno, pur avendo attraversato la storia, e la storia della Chiesa, dalla Resistenza al Concilio, dalla vicinanza a Giovanni Paolo II alla sintonia con Francesco. Un sacerdote cui porre con libertà ogni domanda, le più urgenti per il cristiano, per l'uomo di oggi. Dall'idolatria agli scandali, dalla bioetica alle apparizioni, dal demonio alla bellezza come via della verità. Un dialogo aperto, senza dogmatismi e giri di parole, che suscita altre domande, che conforta sulla speranza e sul destino buono del mondo, anche del nostro mondo.
"Don Francesco Iannone prende lo spunto da un'ottima descrizione della teologia preconciliare e della ben nota tesi extra ecclesia nulla salus; esamina poi in un modo molto dettagliato ed illuminante le enunciazioni del Concilio, usando non solo i suoi atti, ma anche la documentazione ed i fondi disponibili relativi ai suoi protagonisti. Così, in una situazione in cui la generazione dei Padri conciliari si sta esaurendo e svaniscono le memorie immediate, lo studio ci offre un contributo molto prezioso per una informativa sui dibattiti conciliari, il loro fondo teologico e i loro risultati." (dalla Prefazione del card. W. Kasper).
Il volume ricostruisce la storia dell'evangelizzazione e della Chiesa che ha modellato per molti secoli il vivere personale e sociale nelle terre ticinesi, appartenute alla diocesi di Como e di Milano e diventate solo nel 1971 diocesi di Lugano.