
Un augurio di gioia attraverso le parole di una poesia (titolo originale Le due gioie)di Lézard;diventata un classico negli ambienti scout in Svizzera a partire dagli anni Cinquanta e tradotta,insieme ad altre,in diverse lingue,è tratta dall’Introduzione del volume JOY e la ricerca della felicità di F.Garagnon (Paoline,19N 19).
AUTRICE Dietro al nome Lèzard (Lucertola), si cela un’esiliata russa di madre moscovita e padre svizzero, arrivata nella Svizzera romancia all’età di 9 anni e che, dopo il diploma, fece diversi lavori prima di diventare bibliotecaria all’Istituto di botanica. Si avvicinò al movimento delle Èclaireuses (Associazione laica dello scoutismo francese) cui si dedicò con continuità per 13 anni prima di consacrarsi alla trasmissione dei valori nell’ambito della propria famiglia. I suoi scritti si trovano ne Il libro di Lèzard, pubblicato da Nuova Editrice Fiordaliso (Roma, 1993). Era stata associata alla lucertola perché era attratta sia dal calore del sole sia da quello delle relazioni umane e perché se ne stava sempre un po’ in disparte per meglio contemplare il mondo e la natura e cantare le meraviglie della creazione.
Dell’amore non si può pretendere di descrivere pienamente il suo significato,tuttavia si possono trovare le parole con cui l’amore si manifesta,paro- le varie e diverse che come frutto attingono linfa dalla stessa radice. Le parole qui riportate esprimono l’amore non in modo astratto e teorico, ma concreto e pratico per conoscerlo nei suoi tratti più veri e autentici.
Un gruppo di benedettine, dalla meta del secolo XVII in Francia, vive una forma particolare di vita di cui l'elemento appariscente è il culto eucaristico. Ma non è questo il segreto della loro forma di vita: si tratta del legame al Cristo vivente che si dona all'uomo attirandolo sullo stesso percorso di svuotamento di sé per far posto all'altro e compiere se stessi. Il presente volume traduce in tal senso, annotandola, Le Véritable Esprit des religieuses adoratrices perpétuelles du très-saint Sacrement de l'autel, Parigi, 1684-1689, III edizione, che di quella esperienza eucaristica è espressione mirabile. Un libretto non di preghiere davanti al santissimo Sacramento, ma per vivere nella logica dell'Incarnazione amando e pregando, e nella fede del Sabato santo, se non è concesso di gustare anticipazioni radiose della Pasqua di risurrezione. La categorie vittimali del secolo XVII in Francia, sotto la penna di una benedettina mistica e fondatrice, parlano di amore vigoroso, come di un fuoco vivo, o di un germe di grano che nel suo marcimento sprigiona la vita, che tutti poi sazierà.
Dopo l’interesse suscitato dai primi due volumi dell’Opera Omnia (Abbagliata da Dio e Insieme a Cristo per le strade del mondo) con la corrispondenza inedita di Madeleine Delbrêl (1904-1964), ecco il terzo volume sulla sua attività come assistente sociale. Un’attività che la Delbrel svolse con competenza e passione. Il volume contiene quattro testi: gli scritti professionali indirizzati al grande pubblico dalla Delbrel tra il 1937 e il 1942.
Madeleine Delbrel è considerata una delle più grandi mistiche del Ventesimo secolo ed è particolarmente cara a S.S. Papa Benedetto XVI e a S.Em. card. Martini, che ha contribuito moltissimo a far conoscere la Delbrel in Italia.
E’ in corso il processo di beatificazione.
Come i precedenti volumi, anche questo terzo volume dell’Opera Omnia di Madeleine Delbrêl è stato curato da “Les Amis de Madeleine Delbrêl”.
Abbiamo perso i sensi. Li abbiamo persi, quasi senza accorgercene, quando tutto attorno a noi sembrava indicare il loro trionfo: culto del corpo, esaltazione della sensualità, in una frenesia di consumi, di viaggi e di esperienze parossistiche.
Abbiamo perso i sensi. E una generazione incerta tra bio e Dio, tra salutismo e spiritualità, trova rifugio nel sex appeal dell'inorganico, dei mondi immaginari abitati da fredde creature, androidi dallo sguardo vitreo e dal cuore di silicio.
Ritrovare i sensi: anche oggi è questo, forse, il miglior antidoto al cattolicesimo light, decaffeinato, servito in molte chiese. Perché tutta la Bibbia brulica di personaggi e di scene sensuali, come un "giardino delle delizie" in cui la vista, l'udito, il tatto, il gusto e l'odorato celebrano il loro festino.
"Sabato 22 marzo 2008, nella notte della Veglia pasquale, dopo cinquantasei anni trascorsi da musulmano, sono rinato nella piena consapevolezza della fede in Cristo, ricevendo dalle mani del suo vicario, papa Benedetto XVI, il battesimo, la cresima e l'eucaristia."
A meno di un anno di distanza, Magdi Cristiano Allam ha compiuto la seconda scelta radicale della sua vita. Ha deciso di porre fine, dopo trentacinque anni, a una brillante carriera giornalistica - che lo ha portato alla carica di vicedirettore ad personam del "Corriere della Sera" e, nello stesso tempo, a diventare il principale bersaglio in Italia dei terroristi islamici e a vivere sotto scorta - per scendere direttamente nell'agone politico e, non riconoscendosi appieno negli attuali schieramenti, fondare un nuovo partito, i Protagonisti Per l'Europa Cristiana.
Una scelta che, come quella della conversione, è stata tanto clamorosa quanto, forse, inevitabile. Nel suo giornalismo, infatti, era diventata sempre più evidente l'urgenza di integrare la testimonianza resa con la scrittura e la parola con la testimonianza tramite l'azione, capace di tradurre in fatti le idee, per dare un seguito concreto all'implacabile denuncia della natura intimamente violenta e aggressiva dell'islam ("non esiste un islam moderato, ma solo musulmani moderati") e, insieme, all'allarme lanciato contro quella "deriva etica" che sta inquinando le radici giudaico-cristiane dell'Europa, rendendola terra di conquista per altre culture e religioni "forti".
Europa Cristiana Libera è, quindi, l'esortazione con cui Allam chiama a raccolta tutti gli uomini di buona volontà per difendere i principi non negoziabili che sostanziano la nostra civiltà (Verità e Libertà, Fede e Ragione, Valori e Regole), contro i pericoli che la insidiano dall'interno. Fra questi, il nichilismo, cioè la negazione di ogni valore; il materialismo e il consumismo, che hanno portato alla "cosificazione " della persona e della vita stessa; il relativismo, che pone sullo stesso piano di verità tutte le confessioni e tutte le ideologie; il laicismo, che rifiuta la presenza della religione e della spiritualità nell'ambito della sfera pubblica. Ma anche il buonismo, che immagina il rapporto con l'altro solo in termini di arrendevolezza e acquiescenza, e il multiculturalismo, ovvero l'illusione che si possa gestire una comunità di persone appartenenti a culture, fedi ed etnie diverse senza un collante identitario, limitandosi a elargire a piene mani diritti e libertà.
L'obiettivo della nuova missione a cui Allam ha scelto di dedicare la propria vita ha la chiarezza e la semplicità dei grandi sogni: "Sogno un'Europa che ridefinisca eticamente il proprio modello di convivenza sociale e culturale, sulla base di valori e regole che salvaguardano il bene comune e l'interesse generale, fondati sul rispetto dei diritti e l'ottemperanza dei doveri, sul godimento della libertà, sull'adesione alla democrazia sostanziale, su una spiritualità condivisa, sulla partecipazione alla costruzione di un futuro migliore per tutti, senza alcuna eccezione e discriminazione".
Una storia di amicizia, dall’inizio fino a morte naturale. Un amico si ammala, l’altro modifica la sua vita per stargli accanto e scoprire assieme il senso della vita sempre, in ogni momento, in ogni istante, fino all’ultimo, in qualsiasi condizione di salute. Mano nella mano affrontano il doloroso cammino verso la morte, ma che si rivela al tempo stesso verso la vita. Un romanzo di drammatica attualità che, aiutandosi con l’alta poesia, ci porta oltre le barricate ideologiche della morte per eutanasia per condurci nel mistero della vita.
L’Autore
Nato a Bollate (Milano) il 2 ottobre 1972, Giorgio Gibertini Jolly è giornalista e scrittore. Vive a Roma con la moglie Sara Orsini e i due figli Mauro e Massimo. È presidente dell’associazione culturale Ad Maiora e del Centro di aiuto alla vita di Roma. Il sito personale è www.giorgiogibertinijolly.spaces.live.com . Con Fede & Cultura ha pubblicato “Mi hanno accolto con un abbraccio”, storie vere di Vita accolta pur fra mille difficoltà.
In questo splendido capolavoro della letteratura italiana si delinea l'immagine del ''Parroco di Campagna'', figura antitetica rispetto a un mondo deviato e sconvolto,il nostro mondo contemporaneo, che Nicola Lisi usa come metafora per richiamare la bellezza e la necessita' della rinuncia al proprio io tesa a riscoprire un rapporto armonioso con Dio, con gli uomini e con le cose del mondo.
In questo libro il cuore parla al cuore degli uomini e delle donne del XXI secolo, raccogliendo la grande tradizione spirituale della Chiesa.
"La depressione non è una malattia vergognosa, perché ha le sue radici nelle profonde afflizioni che riemergono alla superficie della coscienza. Se potessimo parlarne, ciò ci condurrebbe a una libertà e a una vita rinnovate". Partendo da questa premessa, il libretto descrive la depressione come una crisi che può diventare fonte di liberazione: offre spunti per la sua comprensione, ne percorre le tappe dolorose e traccia il cammino di guarigione. Leggere e meditare queste pagine significa imparare a conoscere meglio la persona segreta e profonda che si trova in ciascuno di noi.
Il mondo sembra proporci solo eventi tristi, dolorosi, luttuosi. Viviamo in una realtà che genera spesso paura, sospetto, una contagiosa indifferenza o rassegnazione come se ci trovassimo di fronte ad un fato ineluttabile. Di fronte a questo scenario che ispira solo pensieri negativi e pessimistici, l'Autore, nelle meditazioni qui raccolte, ci invita a ricordare che Dio in Cristo ha vinto il mondo. Sarebbe sorprendente sintonizzarci un giorno con il telegiornale ed ascoltare delle previsioni ottimistiche sul futuro del mondo: la pace è ormai vicina, la fame è vinta, la violenza cede il passo all'amore, la speranza prende il posto della disperazione. Eppure per un credente la Resurrezione di Gesù ha inaugurato il tempo in cui la nostra speranza di pace, verità, fraternità, oggi considerate delle utopie, può essere realizzata.
Non solo azioni da compiere, ma modi di essere, atteggiamenti, realtà da abitare" e in cui crescere. L'Autore ci offre una riflessione che porta alla radice delle opere di carità, dove si trova il volto di Dio."