
Il libro propone un breve itinerario spirituale sul ruolo del padre partendo da San Giuseppe. La gente cerca pastori ma spesso trova mercenari, cerca padri e trova impiegati che non hanno tempo per ascoltare. «Sul tuo, il volto del Padre» è anche la richiesta dei figli al loro papà quando lo vedono rientrare a casa dopo una giornata intensa di lavoro...
Ci sono nella vita momenti di massima intensità percettiva in cui guardiamo il mondo e noi stessi con occhi diversi, pieni di stupore, interesse e meraviglia. Purché si sappia entrare nello spirito giusto, la vita quotidiana offre in ogni istante infiniti luoghi e occasioni per una «chiara visione», per delle «piccole illuminazioni». In queste pagine, ispirandosi alla grande tradizione mistica soprattutto orientale, ma anche alla propria esperienza personale, Claudio Lamparelli offre a tutti un aiuto per imparare a trasformare ogni momento della vita in un'opportunità per meditare, recuperando così la freschezza dello sguardo e l'intensità della consapevolezza dei grandi saggi.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).
Il Vangelo ci racconta di un dottore della Legge che, per mettere alla prova Gesù, gli chiede come ottenere la vita eterna. Sa di dover amare Dio sopra ogni cosa e il suo prossimo come se stesso, ma si domanda chi sia, in definitiva, quel «prossimo». La risposta, in forma di parabola, la conosciamo tutti: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto...». Se Gerusalemme è la città dell'Altissimo, Gerico sorge quasi trecento metri sotto il livello del mare. È quel fondo che - prima o poi, in una forma o nell'altra - tocchiamo tutti. Perché, come ci ricorda don Dino Pirri, «scivolare verso la depressione di Gerico non significa vivere da depravati o da nemici di Dio. Basta essere rassegnati davanti alla vita che scorre. Senza fantasia, senza sogni, senza passione». Intrecciando la parola delle Scritture a quelle di Guccini, Gaber e Vasco Rossi, e affiancando il proprio percorso di credente a riflessioni sulla Chiesa e sulla vita quotidiana, don Dino ci guida a comprendere il senso profondo della parabola più rivoluzionaria dell'intero Vangelo, che va ben oltre l'esortazione a compiere buone azioni. Un racconto che ci chiede di immedesimarci, di prendere posizione; che ci mette di fronte a domande capaci di interrogare tutti, credenti e non. Cosa rende felice una vita? Qual è il nostro posto nel mondo? Cosa significa amare ed essere amati? Con la spontaneità e l'ironia che l'hanno reso celebre sui social e in televisione, don Dino condivide con noi la sua esperienza personale - piena dei dubbi che costellano ogni esistenza, tra scelte e contraddizioni, gioie e paure, rivelazioni e resistenze - e ci ricorda che la fede è amore e gioia prima che leggi e comandamenti. Un invito al dialogo rivolto ai credenti che non si accontentano di risposte preconfezionate e ai non credenti che hanno voglia di confrontarsi. Senza la pretesa di trovare risposte definitive, ma con la voglia costante di continuare a cercarne.
Finalmente abbiamo in italiano le più belle composizioni liturgiche dell'Ortodossia, della Chiesa di lingua greca. Sono testi poetici usati per la liturgia delle grandi feste. Magnifici dal punto di vista letterario e ricchissimi di contenuto teologico: sono un'ispirata esposizione della Divina Economia secondo l'esperienza ecclesiale maturata nei più prestigiosi monasteri, come San Saba in Palestina e Studios a Costantinopoli. Hanno come autori i grandi Padri della Chiesa greca, come Basilio Magno, Gregorio di Nissa, Gregorio di Nazianzo, Giovanni Crisostomo, Efrem il Siro, Giovanni di Damasco. Sono monaci che componendo i testi liturgici hanno voluto trasmettere la bellezza del Dio Gesù Cristo, contemplato e amato, e educare alla fede. Per essi la storia della salvezza è il poema epico del popolo cristiano, che partecipando ai Santi Misteri vive la vita della umanità deificata di Cristo e diventa per grazia ciò che Dio è per natura. Il curatore del volume, il prof. Pietro Galignani, ne mette in luce le fonti, gli aspetti più originali e i temi di fede a cui gli inni vogliono introdurre il credente. Prima edizione a livello mondiale con testo greco e traduzione italiana a fronte.
La forma della felicità, il nuovo libro di don Fabrizio Centofanti e Sabrina Trane, non può non sorprendere il lettore. Partendo da un'idea diffusa di felicità psicologica, e descrivendola con competenza, allarga sempre più l'orizzonte, fino a sovrapporre al livello semplicemente umano quello che si può evincere dalla lettura del Vangelo e della tradizione cristiana più attendibile: dal progetto dell'uomo, potremmo dire, al progetto di Dio. Ne risulta una visione totalmente nuova dell'obiettivo più comune e condiviso da ogni essere umano. Il breve saggio si legge quasi come un romanzo: a un certo punto, il ritmo si fa incalzante, sembra di essere arrivati al gran finale, ma - e questo è il vero assunto del libro - c'è sempre un oltre. Perché per essere felici bisogna «passare all'altra riva», come Gesù dice, così frequentemente, nel Vangelo. Dalla Prefazione di don Fernando Altieri La felicità è un obiettivo comune a tutti gli esseri umani. In questo libro, scopriremo se e come sia possibile vincere questa scommessa, in un tempo in cui tecnologia, informatica e digitalizzazione globale ci spingono a ripensare dalle fondamenta un tema ineludibile per ogni persona consapevole di sé.
Sorta nell'abbazia francese di Feuillant sul finire del Cinquecento, la congregazione dei cistercensi riformati si sviluppò anche in Italia e, in particolare, nel ducato di Savoia. Qui i foglianti (così chiamati in ricordo della loro casa madre), grazie al forte ascendente esercitato sulla corte sabauda, arrivarono a contare - fra nuovi monasteri e antiche abbazie ad essi affidati - circa una ventina di insediamenti, per lo più localizzati in Piemonte. Fino alla Restaurazione, quando la vicenda fogliante si esaurì, queste comunità furono laboratori di esperienze spirituali capaci di interagire con equilibri politici, assetti patrimoniali, attività economiche, interessi culturali, sensibilità artistiche presenti sui territori lasciando evidenti segni di riplasmazioni urbane e architettoniche. Questo volume, esito di un progetto di ricerca interdisciplinare e internazionale sostenuto da diversi enti e istituzioni, prospetta molteplici approcci e competenze utili a far luce sulla complessità e la ricchezza di una delle più significative (e sinora meno studiate) esperienze monastiche di età moderna.
A coloro che incominciano a camminare nella via dell'amore o lo vanno scoprendo, ai fidanzati e agli sposi, a chi vive nel celibato, a tutti coloro che ogni giorno sono chiamati ad "amarsi nel Signore", a "sposarsi nel Signore": a loro vengono affidati questi testi d'autore, spigolati qua e là, "piccole luci d'amore" per testimoniare che è bello dire ogni giorno: "Ti amo!".
Il libro è dedicato all’arte della contemplazione. La quale non è un modo di pregare per esperti, ma un’attenzione silenziosa e piena d’amore a Dio; e non ha nulla in comune con una spiritualità disincarnata, astorica o impersonale.
La contemplazione inizia quando “sentiamo” Dio attraverso la Scrittura e diventiamo consapevoli della sua presenza nella nostra vita. Gioia mostra come ciò avvenga concretamente nell’esperienza di alcuni personaggi del Vangelo di Giovanni, la guida da lui scelta per imparare ad accogliere Dio nella nostra vita e per interagire con lui.
La via indicata da Gioia verso la contemplazione conduce il lettore non solo lungo le pagine della Bibbia, ma anche attraverso lavori teatrali e romanzi in cui Dio non viene menzionato oppure viene visto come assente, distante, persino come un nemico. Il lettore scopre così che la contemplazione non è una sorta di “paese delle meraviglie” spirituale, ma coesiste con i dubbi, cresce con la lotta, viene scoperta addirittura nella sofferenza, estingue il senso di colpa e conduce all’autentica conoscenza di sé e alla compassione per ogni essere umano. Un solido ed edificante percorso di spiritualità, la cui profondità teologica e affettiva risulterà di grande aiuto a tutti.
Per secoli la "spiritualità" è stata inglobata dalle religioni. Questo storico monopolio religioso dello spirito, o dell'interiorità, è stato talmente invasivo da sottrarre alla "spiritualità" ogni sua autonomia, rendendo quasi impossibile ridefinirla fuori da tale cornice. Ma se si volesse recuperare una valenza laica, critica e attiva della spiritualità, su quali assi potrebbe imperniarsi? L'autore propone e sviluppa quattro parole-chiave: tenerezza, responsabilità, iniziativa e semplicità.
Quando si parte per un cammino a piedi è inevitabile ritornare all'essenziale: si impara a spogliarsi delle cose che non sono davvero necessarie e ci si rende conto che in fin dei conti basta veramente poco per stare bene. Questo è il diario di un viaggio che ha segnato nel profondo una ragazza. È la testimonianza di un itinerario che, attraversando la metà settentrionale del Portogallo e una parte della Galizia, giunge alla famosa cattedrale di Santiago di Compostela, mèta e sogno di tantissimi pellegrini che ogni anno decidono di intraprendere un'esperienza mistica, religiosa e d'introspezione. È il racconto di un Cammino che già dalle prime tappe si rivela un grande insegnamento di vita. Un viaggio che è anche un'esperienza di crescita personale che porta non solo al raggiungimento della mèta prefissata, ma soprattutto alla comprensione e accettazione di sé stessi, alla scoperta di un profondo senso di gratitudine nei confronti della vita e ad una maggiore consapevolezza. La strada, pertanto, non termina alla cattedrale, ma va oltre e prosegue dritta al cuore. Nelle ultime pagine si trovano pochi ma utili consigli per chi decide di intraprendere il Cammino; una mini guida pratica che l'autrice avrebbe voluto leggere ma non ha mai trovato.