
Il libro dei Numeri, a lungo trascurato, è oggi spesso al centro dei dibattiti sul Pentateuco. Lo studio porta a vari livelli il proprio originale contributo alle attuali ricerche. Anzitutto dal punto di vista metodologico, tentando con competenza e destrezza di superare la dicotomia che separa le discipline storiche e quelle esegetiche. Combina poi diversi metodi, utilizzando in prevalenza quello storico-critico, ma anche gli studi linguistici e l’analisi narrativa, facendo dialogare metodi diacronici e sincronici.
Il volume ha inoltre il pregio di essere scritto in uno stile chiaro e piacevole, tale da poter «interessare non solo gli specialisti dell’esegesi del Pentateuco o del libro dei Numeri, bensì tutti coloro che vogliono conoscere meglio un capitolo importante della storia d’Israele e raccogliere ragguagli essenziali sulla missione del sacerdozio e del presbiterato nella comunità postesilica» (dalla Presentazione di J.-L. Ska).
Sommario
Presentazione (J.-L. Ska). Prefazione. Introduzione. I. La questione dell’autorità in Israele tra VI e IV sec. a.C. Inquadramento storico. 1. Gerusalemme, Giuda e Babilonia. 2. Gerusalemme, Giuda e la Persia. II. Studio esegetico di Nm 11*; 16. 3. Nm 11*. l’elezione dei settanta anziani. 4. Nm 16. una sfida all’autorità. Conclusione. Bibliografia. Indici
Note sull'autore
Francesco Cocco (1975) è francescano conventuale della provincia di Sardegna. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici in Assisi, conclusi con il baccalaureato in teologia (1994-1999); presso il Pontificio Istituto Biblico ha conseguito la licenza (2002) e il dottorato con la presente ricerca.
L’espressione «ama il prossimo tuo come te stesso» attraversa Antico e Nuovo Testamento evidenziando la sua indiscussa centralità nel messaggio cristiano.
Nella trattazione gli autori seguono due strade metodologiche parallele – una teologica e una psicologica –, guidati da un comune interesse: fare chiarezza sulla nota espressione, spesso interpretata in maniera riduttiva e perfino fuorviante. Ad esempio è convinzione comune che l’amore verso di sé sia il punto massimo che la persona può sperimentare, ma spesso l’esperienza fa constatare come esso registri un livello talmente basso da indurre a escludere che possa essere una misura ottimale per amare il prossimo.
I due contributi, nella loro diversità, giungono a una comune conclusione, mostrando non solo la loro compatibilità, ma una vera e propria complementarietà quando sul piano catechetico ed educativo si desidera passare dalla conoscenza all’esperienza, dal sapere all’agire, dal capire al vivere.
Sommario
Prefazione. I. Ama il prossimo tuo come te stesso nella parola di Dio (G. Cirignano). 1. La Torah: il precetto del prossimo accanto all’autopresentazione di Dio. 2. «Ama il prossimo tuo come te stesso» nel Nuovo Testamento. 3. La misura dell’amore nel Nuovo Testamento. II. La misura dell’amore. Aspetti psicologici. (F. Montuschi). Introduzione. 1. Quando il «te stesso» è una misura inaffidabile. 2. La misura in eccesso: l’amore di sé sovradimensionato. 3. Costruire un «se stesso» credibile. 4. Dall’amore di sé all’amore per l’altro: le inesauribili premesse. Indicazioni bibliografiche.
Note sugli autori
Giulio Cirignano è docente di Sacra Scrittura all'Istituto teologico fiorentino e Assistente nazionale dell'Associazione italiana maestri cattolici. Presente con articoli di carattere biblico su pubblicazioni di argomento teologico e pastorale, è coautore, per la parte biblica, di Aa.Vv., Insegnare la religione nella scuola elementare oggi, SEI, Torino 1983 (nuova edizione 1988).
Ferdinando Montuschi è professore ordinario di pedagogia speciale all’Università degli Studi di Roma Tre. Psicologo e psicoterapeuta, si è occupato di problemi di apprendimento, di dinamica di gruppo e del rapporto fra intelligenza e affettività. Con A. Palmonari ha pubblicato Nuovi adolescenti: dalla conoscenza all’incontro, EDB, Bologna 2006.
Insieme i due autori hanno pubblicato presso le EDB La personalità di Paolo. Un approccio psicologico alle lettere Paoline (21999) e Marco. Un Vangelo di paura e di gioia. Esegesi e psicologia di sentimenti contrapposti (2000).
Gesù di Nàzaret è esistito veramente? Di quali documenti disponiamo? I quattro vangeli hanno un fondamento storico? E cosa nascondono gli scritti apocrifi? Gesù ebbe davvero fratelli e sorelle? Si sposò? Conobbe la comunità essena di Qumran? Cos’è il regno di Dio che predicava? E chi erano, nella realtà, i suoi dodici apostoli?
Con instancabile rigore e un linguaggio accessibile a tutti, Armand Puig raccoglie, verifica e ordina gli infiniti indizi che decenni di ricerche hanno portato alla luce. Ne esce un racconto ponderato, storicamente fondato e di straordinaria solidità, che cambierà per sempre il vostro modo di leggere il vangelo.
Armand Puig, nato a La Selva del Camp nel 1953, è professore di Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia della Catalogna e sacerdote dell’arcidiocesi di Tarragona, dove dirige l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant Fructuós. È codirettore del Corpus Biblicum Catalanicum e coordinatore della Bíblia Catalana Interconfessional, nonché autore di numerose opere di esegesi neotestamentaria e di storia medioevale.
Un libro avvincente, affascinante, ricco di sorprese. L'insegnamento di Gesu' recupera tutta la sua freschezza non appena si ricostruisca il contenuto dialogico ed esistenziale in cui prendevano vita le parabole che il Maestro narrava.
L'Autore va alla ricerca del Mose' storico e spiega come la sua persona sia diventata nei racconti biblici il punto di cristalizzazione dell'identita' ebraica, identita' che dovette affermarsi contro le potenze egemoniche degli assiri, dei babilonesi, dei persiani e dei greci.
Il ruolo della propaganda nella composizione di questi libri
L'egemonia assira, l'esilio e il periodo persiano, il periodo del Secondo Tempio
In questo volume Römer si interroga - con approccio storico, letterario e sociologico - sul significato della cosiddetta letteratura deuteromistica, che egli reinterpreta con grande originalità e spirito innovativo.
Dalla quarta di copertina:
Contributo essenziale per lo studio e lo sviluppo della ricerca critica intorno alla "Storia deuteronomistica", questo volume riflette la grande capacità di Thomas Römer di interloquire a tutto campo con l'accademia europea e nordamericana.
In primo luogo l'Autore presenta una panoramica della storia della ricerca sul "Deuteronomista" e - ripercorrendo le principali tappe dell'indagine critica sui libri da Giosué a II Re - evidenzia fondamentali questioni di metodo e interrogativi aperti.
Römer avanza poi un'ipotesi originale sulla genesi ela composizione della Storia deuteronomistica postulandone tre diverse edizioni: una versione all'epoca di Giosia e nel quadro dell'imperialismo assiro, quindi un'edizione esilica, infine una in epoca persiana.
I collegamenti con Maccabei e le fonti extra-bibliche
Daniele come testo di speranza in tempi tragici
La portata etica delle visioni della Fine e del Regno che verrà di Daniele 7 - 12
Un commentario che riesce a collegare felicemente le due parti, assai disuguali, del libro di Daniele in modo che anche i capitoli 7 - 12, più ostici in quanto apocalittici e lontani dalla mentalità dei lettori moderni, rivelino pienamente la loro straordinaria importanza sul piano umano ed etico.
Dalla quarta di copertina:
Perché oggi si dovrebbe leggere il libro di Daniele dato il baratro che separa i lettori - in termini di esperienza e mentalità - dal mondo dei capitoli 1 - 6 e, a maggior ragione, degli apocalittici capitoli 7 - 12 che lo compongono?
Per Towner, il libro di Daniele racchiude un messaggio di straordinaria importanza sul piano umano ed etico per tutti gli ebrei e i cristiani contemporanei che per lo più vivono in circostanze assai meno tragiche di quelle del II secolo a.C.
Daniele esprime infatti alcune profonde verità teologiche, suscitando la fede nella vittoria finale di Dio, una fede in grado di sostenere nei tempi duri e in quelli sereni, di infondere l'energia per lavorare per il bene e la salvezza di tutte le creature.
L'omosessualità è uno dei grandi temi sociali odierni anche nell'ambito delle chiese. Tra i cristiani, l'argomentazione biblica gioca un ruolo decisivo ma pericoloso: il ricorso alla Bibbia rischia infatti di legittimare, in maniera a-storica, posizioni antitetiche di condanna e giustificazione. Gli oltre duemila anni che ci separano dalla Bibbia ebraica comportano invece un'attenta lettura contestuale dei testi biblici nonché di quelli delle antiche civiltà che li hanno influenzati. Thomas Römer e Loyse Bonjour delineano così un percorso storico e informativo nel mondo dell'antico Vicino Oriente e della Bibbia per identificare concezioni e statuto delle relazioni amorose e sessuali tra uomini in tali società.
Un nodo biblico-teologico cruciale, all'incrocio di una preziosa sensibilità attuale, è il tema di questo volume che edita gli Atti di un Seminario sulla teologia della Bibbia svoltosi nel 2006 presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano, dedicato a mons. G. Segalla per il suo emeritato. Esso trae spunto sinergico dal plesso tra memoria-identità-scrittura, attualmente oggetto di multidisciplinare interesse, per dare alla memoria biblica modelli di maggior respiro rispetto a quello storicistico più corrivo. Ecco allora il contributo filosofico di S. Petrosino (Memoria, esperienza e scrittura. Rivisitando Platone e J. Derrida), seguito da quelli biblico-teologici di G. Borgonovo (A partire da Deuteronomio. Il canone scritturistico come medium tra evento originario e progettazione di identità) e di G. Segalla (Il Quarto vangelo: memoria scrittura testimoniale, fondata e fondante), che qualificano la scrittura di questi due libri canonicamente tanto affini nei termini di una "memoria simbolica" (Dt), e di una "memoria semeiotica" (Gv).
Raccolta di 15 salmi (119-133) chiamati i "Canti delle ascensioni" che probabilmente accompagnavano il cammino dei pellegrini verso la città santa di Gerusalemme. Si ripercorre qui questo cammino ideale del pellegrino di ogni tempo, fornendo precisi elementi storico-letterari e, al contempo, introducendo al significato spirituale che tale cammino rappresenta per i credenti di ogni tempo. Adatto anche come meditazione in preparazione o durante pellegrinaggi.
Usando come cornice il calendario ecclesiastico, questo libro esplora in 365 giorni l'intero racconto biblico, dalla creazione in Genesi 1 ad Apocalisse 22. John Stott, uno degli studiosi biblici più grandi e rispettati dei nostri tempi, con la sua originale lettura va al cuore dei 365 brani biblici sapientemente selezionati."Per amore della Bibbia", un libro di meditazioni quotidiane, mette assieme il racconto biblico, le varie fasi del calendario ecclesiale e gli insegnamenti essenziali del cristianesimo.
In quanto parte integrante della vita e dell'esperienza umana, il sogno è una delle cose più 'reali' che esistano: i nostri sogni fanno parte di noi. La massima di remota origine "In somnio veritas" un tempo veniva riferita al presunto valore conoscitivo e oracolare del sogno, e potrebbe conservare una sua validità ancora oggi, ma in una diversa prospettiva. Nel sogno infatti l'essere umano,privo della sovrastruttura civile e razionale che caratterizza la vita diurna, è conoscibile nella sua dimensione meno palese, più profonda e primitiva. E quindi è anche più aperto all'azione di Dio. Nell'esperienza di fede che si riflette nella Bibbia, (come in quasi tutte le culture antiche), il sogno è non solo una realtà di cui tener conto, ma una delle più tipiche forme di comunicazione diretta, privilegiata e intensificata, tra Dio e l'essere umano. Nel sogno Dio mostra la verità, toglie il velo che impedisce agli uomini l'accesso alla realtà vera e piena.