
"Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto.
Era di quelli che afferrano una frase
dove gli altri intendono solo un chiasso."
Mosè, primo alpinista, è in cima al Sinai.
Inizia così il suo corpo a corpo con la più
potente manifestazione della divinità.
E disse: con questo verbo la divinità crea e disfa, benedice e annulla. Dal Sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. Nell'impeto di un'ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "Faremo e ascolteremo". Luogo di appuntamento è il largo di un deserto, dove la libertà è sbaraglio quotidiano. Notizia strepitosa: nell'antico Ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile.
Le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. Il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "Anokhi", Io, è il più travolgente pronome personale delle storie sacre.
Un testo di spiritualità. Piano generale dell'opera: - Venite, benedetti del Padre mio, ereditate il Regno della felicità e della Grazia! (S.A.Panimolle); - Il Regno di Dio nel Primo Testamento (L. Sembrano); - Il Regno di Dio nel giudaismo (F. Manns); - Il Regno di Dio nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli (S.A. Panimolle); - Il Regno di Dio nell'epistolario del Nuovo Testamento (A. Pitta); - Il Regno di Dio nell'Apocalisse (L. Pedroli).
Una introduzione alla Bibbia ebraica magistrale e, nel contempo, attenta alle esigenze degli studenti.
Prodigio di concisione, questa Breve introduzione presenta caratteristiche che rispondono maggiormente alle esigenze degli studenti rispetto alla più ampia Introduction to the Hebrew Bible dello stesso autore.
«In un’epoca di diffuso analfabetismo biblico, non riesco a immaginare nessuno meglio qualificato di John Collins, docente competente e di larga esperienza, oltre che studioso di testi biblici e post-biblici, capace di guidare lo studente principiante attraverso le pagine della Bibbia ebraica» (Joseph Blenkinsopp, autore di Il Pentateuco e della Storia della profezia in Israele, editi in traduzione italiana nella collana «Biblioteca biblica» della Queriniana).
Questo singolare volume si caratterizza anzitutto per essere dedicato ai Salmi della liturgia quaresimale, dal Mercoledì delle Ceneri alla Veglia di Pasqua. L'autore introduce al mondo dei Salmi e aiuta a coglierne l'ambientazione liturgica. Il testo mostra come i Salmi siano specchio dei sentimenti umani più universali. In appendice ai singoli commenti, anche una ventina di biografie di donne e uomini che si sono fatti esegesi vivente delle Scritture. Infine, il commento si fa preghiera: nati come lode o come lamentazione, i Salmi nutrono la preghiera liturgica e ne generano una quotidiana.
Paolo, apostolo, maestro, ma soprattutto testimone: "Per me vivere è Cristo" (Fil 1,21). "Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e dato se stesso per me" (Gal 2,20). Paolo, che contempla colui che è "immagine del Dio invisibile" (Col 1,15), dimora di "tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9). Paolo, scelto, predestinato, chiamato, giustificato, glorificato (cf. Rm 8,28-30), in Cristo, che inneggia al suo amore: "Chi ci libererà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?" Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8,35.37). Era inevitabile che la scrutatio esegetica dell'Epistolario di Paolo, condivisa con studenti teologi, approdasse alla contemplatio della sua "esperienza spirituale", proposta all'imitazione del popolo santo di Dio. Da tale contemplatio, la selezione di alcune linee teologico-sapienziali del suo vissuto credente, tra le quali: "La vita in Cristo e nello Spirito"; "La trasformazione dell'uomo redento"; "Giustizia di Dio e fede in Cristo Gesù"; "La comunione ecclesiale in Cristo Signore".
La grammatica di J. Weingreen (A Practical Grammar for Classical Hebrew, Oxford University Press, 19592), semplice e chiara, ha iniziato alla conoscenza dell'ebraico biblico generazioni di studenti di lingua inglese e francese. Insieme alle lezioni, un particolare valore è rappresentato dal gran numero di esercizi: mutuati dal testo biblico, ma appositamente adattati al livello dei principianti, permettono la pratica della lingua e il progressivo avvicinamento alla Bibbia, che lo studente troverà familiare al termine del percorso. Ecco quanto ha scritto il Journal of Semitic Studies in occasione della pubblicazione della seconda edizione: "I metodi e meriti della Grammatica di Weingreen sono ben noti: la sua libertà da una lunga serie di sezioni introduttive dedicate agli elementi della lingua che mantengono lo studente troppo a lungo lontano dai racconti biblici; il suo generoso uso di esempi in ausilio all'esposizione dei contenuti di ogni sezione, il suo ampio dizionario". Finalmente la traduzione italiana mette a disposizione dei docenti e dei loro studenti il testo che molti professori di ebraico biblico adottavano in lingua originale o riprendevano in parafrasi nelle loro dispense.
L'immagine, diffusa da predicatori ed esegeti, del "firmamentum sacrae Scripturae", ossia della Scrittura che sovrasta, orienta e giudica ogni ragionamento umano, rimanda all'autorità e alla ricchezza polisemica della Bibbia e definisce la prospettiva comune nella quale si collocano i saggi qui raccolti, che indagano i rapporti tra il testo sacro e la letteratura nella sua molteplice varietà di forme e di generi, dalla Commedia dantesca alle laude, dalla predicazione sino all'epica tassiana e alle liriche di Vittoria Colonna.
Che cosa sappiamo dei vangeli apocrifi e del loro rapporto con la conoscenza del Gesù storico? Il testo offre un'agile presentazione degli apocrifi per rispondere alle domande principali sulla loro composizione, natura, datazione e ritrovamento.
«Se vogliamo entrare nella sequela di Gesù, dobbiamo percorrere i sentieri della fede di Abramo. Per questo ho scelto di mettermi in ascolto dell’esperienza intensissima e luminosa del patriarca, pellegrino della fede e uomo dell’alleanza» (dall’Introduzione). Don Brovelli, rileggendo in chiave sapienziale la figura di Abramo, propone un itinerario di fede che ogni credente, presbitero o laico, deve percorrere per arrivare alla gioia della Terra promessa.