
1Cor 2,6-16 è uno dei brani più complessi e interessanti all'interno della prima lettera ai Corinzi. Gli studiosi si sono posti diversi interrogativi sulla funzione di questi undici versetti, giungendo però a conclusioni discordi. Il presente studio è un viaggio che conduce a scoprire in questa pericope la definizione che san Paolo dà del credente: colui che, attraverso il dono dello Spirito, può discernere nel Crocifisso non un segno di scandalo e stoltezza ma la manifestazione della salvezza di Dio, donata gratuitamente all'uomo.
La Bibbia non è un libro morto, ma una parola viva capace di illuminare e trasfigurare il vissuto umano. Il suo confronto con la svolta linguistica, che segna in profondità la cultura contemporanea, invece di metterla fuori gioco, ne esalta il suo singolare modo di significare la realtà e di trasformarla. La Bibbia contiene una Parola viva ed efficace capace di illuminare e trasfigurare il vissuto umano. Questo libro dimostra come il linguaggio biblico rimane significativo anche per l'uomo d'oggi, e mette in evidenza il carattere assolutamente originale e unico del modo di operare del linguaggio biblico.
Un testo sulla ricchezza e la povertà nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Beati voi poveri!". "Guai a voi, ricchi!" (S.A. Panimolle); - Ricchezza e povertà nell'Antico Testamento (G. Ibba); - Ricchezza e povertà nel giudaismo intertestamentario (F. Manns); - Ricchezza e povertà nei Vangeli e negli Atti (S.A. Panimolle); - Ricchezza e povertà nell'epistolario del NT e nell'Apocalisse (R. Fabris). "
Il titolo di questa miscellanea ("In ogni scrittura e sapienza"), dedicata al prof. Alviero Niccacci ofm in occasione del suo 70esimo compleanno, vuol sottolineare i due campi di studi ai quali il festeggiato ha contribuito maggiormente: la grammatica, ossia la linguistica testuale ebraica, e la sapienza, ossia i libri sapienziali vetero-testamentari. I ventuno contributi qui raccolti si concentrano principalmente sul primo di questi campi. Si distinguono per una notevole varietà, ma il fattore che li unisce tutti è l'interesse, o meglio la passione, per la Bibbia ebraica e per la lingua ebraica, insieme alla stima per il festeggiato. Con contributi di: G. Claudio Bottini, Krzysztof J. Baranowski, Rüdiger Bartelmus, Bruno Chiesa, Matteo Crimella, Mats Eskhult, Steven E. Fassberg, Gregor Geiger, Walter Gross, Bo Isaksson, Jan Joosten, Paolo Messina, Tania Notarius, Massimo Pazzini, Rosario Pierri, Eep Talstra, David Volgger, Wilfred G. E. Watson, Wojciech Wigrzyniak, Ziony Zevit, Tamar Zewi.
Sul Calvario Maria assiste alla morte di Gesù, il Figlio di Dio che lei ha messo al mondo e ha accudito nei suoi primi trent'anni di vita. Nei giorni che seguono Giovanni la prende con sé e le racconta gli ultimi anni della sua vita pubblica. Maria rievoca invece la sua vita di ragazza in Galilea, l'annuncio dell'arcangelo Gabriele, la nascita a Betlemme; poi la presentazione al Tempio, il battesimo nel Giordano, i primi miracoli, la partenza definitiva di Gesù per Gerusalemme. Le tornano alla mente fatti minimi, i giorni trascorsi da Gesù con Giuseppe a imparare il mestiere di falegname, i giochi con gli amici, i gesti d'affetto per i genitori, l'addio verso il destino che deve compiersi. Con "La vita di Gesù narrata da sua madre" Angelini riesce nel doppio intento di fornirci una versione dell'esistenza del Messia fedele agli insegnamenti dei tre Vangeli sinottici e di quello di Giovanni, e di farlo attraverso lo speciale punto di vista della Vergine Maria. La sua voce tersa, semplice, commovente - getta una luce inedita su vicende note, svela la dimensione più intima e poetica di Gesù, aggiunge sfumature nuove, compone insomma una sorta di "quinto Vangelo" che è anche una storia di amore materno, devozione filiale e mistero.
La sapienza non è un fenomeno esclusivo di Israele, ma certamente si manifesta in modo speciale lungo tutta la sua storia. Attraverso l'analisi dei vari libri sapienziali e il confronto con le forme letterarie adottate dai popoli vicini, si considera il carattere specifico della sapienza biblica quale fenomeno complesso che educa a penetrare in profondità il senso della realtà e a coltivare la propria pienezza di vita nel posto assegnato a ciascuno da Dio. Per tale motivo la sapienza insegna l'arte del vivere: essendo la presenza di Dio insita in ogni esperienza, ne consegue che comprendere significa anche autocomprendersi come essere viventi in relazione non solo alla realtà che ci circonda ma fondamentalmente a Dio. Il testo è arricchito da una serie di excursus che intendono orientare il lettore alla pienezza della Sapienza di Dio rivelata in Cristo Gesù, rivelatore dell'uomo all'uomo, risposta ultima e definitiva a ogni domanda di senso.
Tenendo conto di recenti studi di settore, questa pubblicazione propone una interessante rilettura di alcuni luoghi comuni e introduce una particolare riflessione su Gesù e il suo ambiente, a partire dalle seguenti tematiche: l'ambiente geografico, quello politico, quello economico, quello culturale e, infine, quello religioso. Quando si pensa al Gesù storico balenano in mente alcune idee particolari che rispecchiano l'immaginario comune e vengono spesso confermate dai divulgatori mediatici. Non sempre però, queste idee tradizionali o largamente condivise corrispondono alla realtà storica conosciuta a partire dalle fonti e dall'archeologia.
Carlos Bravo Gallardo, gesuita, teologo messicano, mettendosi nei panni dell’evangelista Marco, scrive una lettera alle donne e agli uomini del XXI secolo allo scopo di spiegare ed attualizzare il racconto evangelico. Al centro del libro è il concetto che è possibile riconoscere il Gesù risorto solo tornando in Galilea, camminando dietro di lui e continuando la sua missione. Questo è il motivo per cui Bravo Gallardo interrompe il racconto finale senza citare le apparizioni: perché non basta la narrazione della tomba vuota né delle apparizioni per convincere che la forza di Dio ha riscattato Gesù dalla morte. In realtà, solo chi Lo segue sperimenterà la forza della sua resurrezione.
Introduzione, traduzione e commento al Cantico dei Cantici di cui si presenta il testo antico e una possibile versione italiana attenta a quest’ultimo. Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli:
Il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblici. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...); c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione). Particolare attenzione viene riservata, al termine del volume, al suo uso nel calendario liturgico. Significativo anche l’approfondimento sulle diverse interpretazioni del Cantico lungo la storia.
Destinatari
Comunità cristiane, studenti e insegnanti di Sacra Scrittura
L’autore
Luca Mazzinghi, presbitero della diocesi di Firenze, insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale (Firenze) e al Pontificio Istituto Biblico; è presidente dell’Associazione Biblica Italiana (2010-2013). Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: «Ho cercato e ho esplorato»: Studi sul Qohelet (Bologna 20092); Il libro dei Proverbi (Roma 2003); Tobia: Il cammino della coppia (Magnano Bose 2004); Storia d’Israele dalle origini al periodo romano (Bologna 20072).
Introduzione, traduzione e commento al libro di Esdra-Neemia di cui si presenta il testo antico e una possibile versione italiana attenta a quest’ultimo.Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli:
Il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblici. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...); c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione).
Quelli che solitamente noi consideriamo come due libri distinti, sono qui presentati come una storia unica, sgorgata da una medesima scuola autoriale.
Destinatari
Comunità cristiane, studenti e insegnanti di Sacra Scrittura
L’autore Francesco Bianchi, dottore in ebraistica, ha insegnato Lingua e letteratura ebraica antica alla Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza” di Roma e poi Lingua e letteratura ebraica moderna alla facoltà di Studi Orientali dello stesso Ateneo. È autore di diverse monografie e di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate italiane e straniere che hanno trattato la storia di Israele durante il periodo persiano, con particolare attenzione alla fine della dinastia davidica e al problema dei matrimoni misti (La donna del tuo popolo. La proibizione dei matrimoni misti nella Bibbia e nel medio giudaismo, Roma 2005); la letteratura sapienziale, con particolare interesse per il libro del Qohelet; gli Apocrifi dell’AT e i manoscritti di Qumran; la polemica ebraico-cristiana medioevale. Sposato e padre di quattro figli, insegna religione cattolica nella scuola secondaria inferiore.
Si parla spesso di sfida educativa e di emergenza educativa, e giustamente intervengono giornalisti, insegnanti, sociologi, pedagogisti, psicologi, filosofi, teologi, ecc. In questo ampio dibattito ci sembra quanto mai necessario provare semplicemente a ripercorrere come il Signore Gesù ha educato alla fede i suoi discepoli. È quanto cerchiamo di fare in questo contributo, stando al racconto del Vangelo di Marco. Fino a scoprire e a mostrare come questo itinerario presenti non poche sorprese per i credenti e sia capace di illuminare e provocare davvero chiunque abbia a cuore l’educazione, anche in termini non strettamente religiosi.
L'autore
Don luca Violoni (1965), laureato all’Università L. Bocconi nel 1989 in Discipline Economiche e Sociali, è stato ordinato sacerdote della diocesi ambrosiana dal cardinal Carlo Maria Martini l’8 giugno 1996. Dal 2002 è membro del Comitato Etico dell’azienda ospedaliera Ospedale di Circolo-Fondazione Macchi, dal 2006 è docente di etica ambientale e d’impresa all’Università dell’Insubria. Dal 2009 è responsabile della sezione autorizzazioni dell’Ufficio Amministrativo della Diocesi di Milano e dal 2010 è Segretario generale della Fondazione Milano Famiglie 2012, che organizza il VII Incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Milano nel 2012. Ha curato il volume Il significato della sofferenza (Franco Angeli, 2004), ha pubblicato C’è sempre una strada (Macchione, 2009) e Natale è oggi (San Paolo, 2010).
I quattro Vangeli, in quattro preziosi volumetti miniati e rilegati ad arte, racchiusi in un prezioso cofanetto rivestito in velluto.Arricchisce l’opera un fascicolo di introduzione ai Vangeli.