
In questo stimolante volume David Carr propone la sua interpretazione delle origini della Bibbia. Lo studioso americano si chiede: dove risiede il segreto per cui i testi di Israele sono riusciti a sfidare i secoli, mentre l’inesorabile scorrere del tempo ha seppellito altre narrazioni più trionfalistiche? Carr sostiene che la caratura dei testi biblici si spiega per il fatto che essi parlano di un catastrofico trauma umano: proprio da lì sono scaturiti. Le Scritture dell’antico Israele, piccola regione sperduta fra le colline del Mediterraneo orientale, divennero così il punto di riferimento di due grandi religioni mondiali.
La progressiva affermazione dell’alleanza e del monoteismo, l’esperienza dell’esilio a Babilonia, l’idea di elezione e quella di purità, la concezione della sofferenza come prova divina, la formazione del canone ebraico e la nascita del cristianesimo con il suo Salvatore umiliato e crocifisso: tutto questo viene convogliato da Carr in un racconto davvero accattivante. Un racconto che dispiega i contrasti storici di una comunità e mette a fuoco i tentativi di guarire dai conflitti, per dare un senso al mondo e tendere alla redenzione.
Un libro suggestivo, ricco di profonde intuizioni e frutto di grande sensibilità e intelligenza.
Un nuovo libro su Pietro e Paolo? Non esattamente. È piuttosto un mettere faccia a faccia i due apostoli: l'uno, Simon Pietro il galileo, chiamato da Gesù Kefàs, Cefa, cioè "Pietra", "Roccia", e l'altro, l'ebreo di Tarso di nome Saul, diventato poi Paolo, dal latino Paulus, cioè "piccolo". Le domande che ci poniamo sono queste: Pietro e Paolo si sono conosciuti? Si sono mai incontrati? E dove? Che cosa dicono l'uno dell'altro? E come vengono presentati insieme nelle prime fonti letterarie? È attendibile la tradizione secondo la quale tutti e due avrebbero subìto il martirio a Roma? I luoghi di culto, dove si ritiene siano conservate le loro tombe, o ciò che resta delle loro reliquie, - sotto la Basilica di San Pietro in Vaticano e nella Basilica di San Paolo fuori le mura - hanno una qualche garanzia di veridicità storica? Che cosa dire di quella storiografia che ha presentato i due apostoli come contrapposti corifei di due visioni antitetiche del cristianesimo, una giudaizzante e legalista (Pietro), e l'altra libera dalla Legge e universalistica (Paolo)? Questo studio non intende affrontare questioni che sono tra le più complesse e impegnative della Chiesa antica, ma solo ripercorrere i testi letterari che ricoprono quell'arco di tempo abbastanza lungo che va dalla "conversione" di Saulo/Paolo (33 ca d.C.) fino a Ireneo di Lione (200 ca), l'ultimo che poteva ancora dire di aver conosciuto un testimone dell'epoca apostolica. In questo modo l'autore intende dare il suo contributo alla conoscenza, sempre affascinante, del primo cristianesimo.
Padre Giuseppe Celli – cappuccino, impegnato nella formazione, le scuole della Parola, autore di successo ha al suo attivo numerosi libri con Lipa e Gribaudi - collabora con varie riviste a carattere formativo, con Telepadrepio e a Telediocesi-Salerno tiene una rubrica settimanale Incontro alla Parola.
In questo nuovo libro propone due lectio divina entrambe legate all’amore unico e speciale che Dio ha per ognuno di noi per farcene gustare ogni piccolo passo.
L’accento è sulla salvezza di Dio, “un Dio che non ci salva dall’alto della sua potenza, ma dal basso della sua umiltà” sottolinea Padre Celli. “Il Dio onnipotente può far paura. Il Dio Abbà, invece, guarda con tenerezza”. Quindi “Sì, possiamo amare Dio come si ama una persona. Egli non guarda i peccati, ma vede le nostre sofferenze. Non è attratto dalle perfezioni, ma conosce i nostri bisogni. Se ne fa carico e continua ad amarci”.
Quella di Gesù è la crocifissione di un giusto, come avrebbe per primo riconosciuto il centurione sotto il patibolo. Chi ne sia il responsabile, il sinedrio o Pilato o entrambi, è da sempre dibattuto.
Se al primo può ascriversi l’accanimento con cui i suoi membri sostengono la colpevolezza di Gesù per violazione delle norme a protezione della maiestas del popolo romano e del principe, al governatore della Giudea va imputata l’inosservanza di regole basilari del diritto alle quali si sarebbe dovuto attenere.
L’autore lo spiega nel corso di un’indagine seria, appassionante e originale, che ricostruisce una pagina fondamentale della storia soffermandosi su alcuni degli aspetti meno esplorati delle ultime ore della vita di Gesù.
Una lettura nuova e spiazzante di alcune pagine della Bibbia sul giudizio di Dio. Alcune pagine della Bibbia non incontrano lo stesso favore di altre, eppure godono della stessa dignità: sono parola di Dio ispirata. In particolare, quelle che parlano dell'ira di Dio e del suo giudizio sono guardate con sospetto o più semplicemente ignorate. Per sottrarle a questa cultura dello scarto si è voluto passarle in rassegna, scoprendovi una gradita sorpresa: Dio che si arrabbia con l'uomo e lo sottopone al suo giudizio, in realtà, sta mostrando paradossalmente un amore appassionato ed estremo.
L’ambito d’interesse e la tesi di questo saggio sono indicati nel titolo: il lavoro di Richard Horsley e Tom Thatcher è una lettura innovativa del vangelo di Giovanni come racconto della missione di Gesù nel contesto storico della Palestina romana. Intento degli autori è di illustrare la rilevanza del vangelo giovanneo per la problematica del Gesù storico, mostrando in particolare come scopo di Giovanni sia di raccontare di un Gesù impegnato nel rinnovamento del popolo d’Israele contro coloro che lo governano, le autorità di Gerusalemme e i romani che le hanno insediate, e come «Io sono la risurrezione e la vita» trasferisca la speranza del rinnovamento da un futuro lontano al presente.
I testi sacri del cristianesimo sono popolati di innumerevoli personaggi, protagonisti di storie che ci indicano ancora oggi le vie della fede e della speranza e ci fanno sentire l'insegnamento delle Scritture vicino, concreto, appropriato al nostro tempo. Papa Francesco ne ha scelti alcuni, nelle sue omelie e nei suoi discorsi, per farli conoscere meglio e offrire modelli di vita ai credenti di oggi. In queste pagine si incontrano, tra gli altri, Abramo e Mosè, pronti a rispondere con fiducia alla chiamata del Signore; la coraggiosa Giuditta, che vince la disperazione dei concittadini con il linguaggio della fede; il gioioso re Davide, che ci insegna a chiedere perdono; il profeta Giona, con la tentazione di sfuggire al proprio compito. Ci sono Maria, donna che ascolta e dice sì al Signore; Giuseppe, capace di abbandonare il suo progetto di vita per una missione più grande; i Re Magi, simbolo di uomini e donne instancabili nella ricerca della luce; Pietro con le sue paure; Paolo che, fatta la potente esperienza della grazia, è spinto a cercare la comunione con gli altri cristiani. Ripercorrendo le loro vicende, Francesco invita i fedeli a riscoprire e rileggere la Bibbia e ad accogliere il messaggio che attraverso di essa Dio ha affidato al suo popolo.
«Non avete detto di me cose rette». Quante volte abbiamo letto questo deciso rimprovero rivolto da Dio agli amici di Giobbe... Ma talora questa frase ha il potere di suscitare in noi un piccolo terremoto. Afferma che gli amici, nel tentativo di giustificare Dio davanti alle sventure vissute, ne rappresentano un volto non rispondente alla realtà. Si denuncia, pertanto, un evidente contrasto tra due volti di Dio: quello immaginato dagli uomini e quello vero che Dio stesso ha deciso di rivelare. Il libro intende smascherare alcune errate rappresentazioni del volto di Dio presenti nella Sacra Scrittura, in modo da far emergere la vera identità del Dio biblico.
"Da molti anni - in realtà da tutta la vita - mi occupo dei Vangeli. Ma quello che devo dire subito è che i Vangeli non hanno ancora smesso di stupirmi. E non perché vi trovi sempre cose nuove, ma perché vi trovo sempre cose belle, non importa se ripetute. Mi è sempre piaciuta una figura che nei presepi di una volta non mancava mai. Era la figura di un piccolo uomo con la mano alla fronte a modo di visiera, che guarda meravigliato la grotta dove è deposto il Bambino. Mi pare che questa sia la figura del vero cristiano: tutto incantato, quasi immobile, di fronte allo spettacolo di un Dio che si fa bambino per rivelare la profondità del suo essere uomo e, al tempo stesso, l'imprevedibile novità del suo essere divino." Le parole di Bruno Maggioni sono la più efficace introduzione a questo libro, che ci restituisce la novità del messaggio cristiano. In Gesù - nelle sue parole, nei suoi gesti - si rivela un volto di Dio sorprendentemente moderno e universale, capace di provocare e coinvolgere anche l'osservatore più distaccato e lontano.
Lo studio di Anders Gerdmar fa emergere in tutta la loro portata i diversi indirizzi di ricerca delle varie scuole e chiese tedesche, mostrando come in queste tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento l’antisemitismo teologico organizzato poté svilupparsi sulla base di tradizioni plurisecolari fino a costituire l’ambiente fertile in cui attecchirono visioni del mondo radicalmente antiebraiche. Fu in questo terreno ideologico che Adolf Hitler trovò il supporto e il favore delle chiese e della teologia tedesche. A tanto poté condurre l’applicazione di modelli che disgiungendo Gesù e il cristianesimo dall’ebraismo giustificano la dissociazione tra le religioni e la discriminazione etnica fino a propugnare il razzismo esplicito e il genocidio programmatico.
La traduzione dell'opera è stata realizzata grazie a un contributo del SEPS, segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche.
A più di trent'anni dalla prima edizione, viene riproposta l'importante opera di Alviero Niccacci ofm, interamente rivista, aggiornata e notevolmente ampliata. Nel corso dei lunghi anni di insegnamento, l'Autore ha più volte messo mano al testo, facendo tesoro del confronto con altri studiosi e dell'utilizzo della Sintassi con i suoi studenti. Qualche anno prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2018, padre Niccacci ha affidato il completamento del suo lavoro a Gregor Geiger ofm, oggi suo successore sulla cattedra di ebraico biblico dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Integrazioni importanti di questa nuova edizione riguardano il capitolo dedicato alla poesia.
Molti dicono: "Ho provato a leggere la Bibbia, ma dopo pochi capitoli ho abbandonato, perché non ci ho capito niente"; in effetti la Bibbia è un libro estremamente complesso, ma scoraggiarsi alle prime battute significa privare la propria vita spirituale, umana e culturale di quella chiave di lettura che nessun altro libro al mondo ha saputo offrire all'uomo.