
Nella Bibbia i padri – e i padri dei padri – sono testimoni di un amore che non passa e che vogliono trasmettere ai figli e ai figli dei figli.
E' questo un piccolo libro dedicato ai nonni. Il biblista Bruno Maggioni, con la consueta chiarezza, mette in luce molti aspetti di quella ricca e stimolante visione dell'uomo che, nella Bibbia, illumina anche l'ultima stagione della vita.
Contemplare è gustare la dolcezza della Parola, gioire della Parola. La lectio divina è il rinnovarsi della gioia per l’incontro con l’Amico, con lo Sposo. Non è una gioia superficiale, ma la possibilità di abbeverarsi alle sorgenti della Vita: è gustare una Bellezza che rigenera. Il frutto maturo della contemplazione è la trasformazione dell’orante nel tempio vivo che custodisce e comunica la Parola di vita: «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). La contemplazione, poi, coincide con l’evangelizzazione, perché il cammino fedele e costante della lectio divina ha reso l’orante trasparenza e icona del volto di Cristo Signore.
Vangeli e Atti degli Apostoli nella traduzione ufficiale della CEI.
Testi grandi e leggibili.
Da ascoltare con voce audio registrata!
Prefazione del cardinal Angelo Comastri
La misericordia di Dio non è un concetto astratto e inafferrabile. Nel libro dell'Esodo la Bibbia ci mostra come essa si inscriva all'interno di un racconto, toccando la vita degli uomini e del popolo. La rivelazione del Sinai è la rivelazione del Nome divino, che vuol dire presenza di Dio nella storia e nel futuro del popolo. Il Signore è il Dio che è con me, che dai cieli si china per camminare al mio fianco.
Il Sinodo minore indetto dal nostro Arcivescovo impegna le comunità della diocesi a diventare “Chiesa dalle genti”. Nell’epoca di cambiamento che stiamo vivendo, uno dei tratti più evidenti è la presenza nelle nostre terre di persone di altri Paesi e di altre culture. Non possiamo pensarci come comunità di Cristo stando semplicemente accanto a loro; occorre ripensare il senso dell’essere Chiesa, riconoscere che nessuno è straniero o ospite ma che tutti siamo concittadini dei santi e familiari Dio.
Ma il cammino per acquisire tale consapevolezza non è automatico. Abbiamo bisogno di convertirci e di lottare per vincere la tentazione di rimanere chiusi nelle nostre abitudini perché timorosi di trovarci esposti a qualcosa di troppo nuovo. Proponiamo dunque la lectio sulla Lettera di Paolo agli Efesini come un alimento utile per la nostra conversione.
La figura di Gesù è di grande attualità, Gesù è "di moda". La ricerca del Gesù storico è ormai ampiamente aperta e consente di focalizzarne alcuni aspetti. L'autore mette in evidenza due aspetti: la sua pratica di guarigione e la sua adesione al giudaismo. Quest'ultima è particolarmente importante in quanto mette in discussione le regole di purità: l'amore per l'altro, infatti, ha la precedenza su ogni altra considerazione legale. Pubblichiamo qui la traduzione dell'articolo "Écrire une Vie de Jésus aujourd'hui", apparso sulla rivista Études 4259 (2019).
Spesso siamo portati a considerare l'eros in contrapposizione all'agape, ma tra queste due espressioni dell'unico amore vi è distinzione e somiglianza. Sia nell'eros che nell'agape affermiamo noi stessi dimenticando noi stessi, ci troviamo perdendoci nell'altro. Il Cantico dei cantici ci permette di cogliere come eros e agape sono il frammento e il tutto dell'esperienza amante. Cogliendo la terrestrità e l'umanità dell'amore del Cantico dei cantici, la sua dimensione erotica, se ne coglie la portata simbolica. Quella portata che ci conduce a vedere nello scambio delle parole e nell'incontro dei corpi degli amanti del Cantico la parabola dell'amore di ogni coppia umana, ma anche il mistero della parola di Dio che prende dimora nel corpo umano.
Il Dio che si rivela è anche un Dio che si nasconde. Tuttavia, la sua presenza nascosta non è assenza, è appunto quella di un volto familiare che si nasconde, o di uno sguardo amorevole che si sottrae. La presenza elusiva di Dio è una metafora biblica della rivelazione. Il Dio di Israele è un Dio che si rivela e si nasconde, perché nel nascondimento mette alla prova la nostra speranza. La presenza di Dio è elusiva non perché egli sia abitualmente nascosto, ma perché la sua presenza intermittente è un segnale di libertà.
Di quanti personaggi abbiamo perso la memoria! Di lei, no. Gesù l'ha difesa non solo dagli occhi spenti di chi la criticava, l'ha difesa anche dall'oblio della morte, dalla cancellazione della morte: è come se risorgesse ogni volta che leggiamo il vangelo. Risuscita. Per tutto il migrare dei secoli niente continua a raccontare così intensamente il vangelo, niente di più trasparente del suo gesto. Pubblichiamo qui l'adattamento dell'incontro tenuto il 5 maggio 2013 a Montericco di Albinea (RE), presso l'hospice Madonna dell'uliveto.
Il racconto dell'Esodo ci ricorda che è su piccole luci, come quelle tenute accese dalle sei donne di cui ci parla il racconto, in cui è possibile edificare un'umanità diversa, che non si arrende a chi e a ciò che non cesserà mai di tentare di umiliarla e di asservirla.
A che cosa serve leggere? Questa domanda rozza e brutale pone l'accento sul rapporto tra la lettura, il libro e la vita. Leggere è sempre leggersi: mentre lo leggiamo, il libro ci legge e svela qualcosa di noi a noi stessi. Se è libero solo colui che conosce sé stesso, l'atto della lettura è essenziale per acquisire libertà.
Quale felicità cerchiamo? Che cos'è la felicità vera? Non di rado, in una certa spiritualità, religione e/o fede sono associate a dolore piuttosto che a felicità. Si parla anche di beatitudine, ma come di un premio futuro per la sofferenza sopportata nel presente. Eppure nelle Scritture ritorna spesso sulle labbra stesse di Dio l'espressione, che è anche promessa: "Perché tu sia felice...". Le vie che lui indica attraverso i comandi che trasmette a noi esseri umani hanno come unico fine la felicità. Essa è infatti il cuore stesso della sua volontà, del suo desiderio, per ogni creatura. Il cammino tracciato dalle Scritture, accolto e perseguito con appassionato abbandono, è la via verso questo bene, da tutti sperato e atteso.