
I miracoli affascinano: attraggono e provocano. Dicono la nostra propensione a meravigliarci. Ma oggi, in piena marcia trionfale della ragione illuministica, sono ancora proponibili all’ascoltatore? Nell’epoca della scienza, non indicano forse una forma sorpassata di superstizione? per esempio: un fenomeno che oggi definiamo “guarigione spontanea” è identico a ciò che ieri veniva chiamato “miracolo”? Che cosa significa propriamente parlare di “miracolo”, che forma di linguaggio si adotta, quali presupposti si hanno? Come comprendere e narrare, allora, i miracoli di Gesù?
In una parte introduttiva il volume chiarisce questioni di metodo sul genere letterario, oltre a offrire una panoramica della ricerca storica.
Nella parte centrale, ogni racconto di miracolo viene esaminato nel dettaglio, analizzandone la forma linguistica, la struttura narrativa, il contesto storico e sociale, lo sfondo religioso e teologico.
Segue una proposta di comprensione attualizzante, recuperando l’intenzione comunicativa presente in origine.
Una particolare attenzione viene dedicata agli aspetti estetici e linguistici della narrazione – al loro potenziale per l’esegesi – e alla storia della ricezione di quel testo
Ulteriori excursus tematici dedicati arricchiscono volta per volta lo sguardo sullo specifico racconto di miracolo.
Questo 'Compendio', aggiornato e completo, stabilisce un nuovo paradigma nella interpretazione della parabole di Gesù. In questo è senz'altro un punto di riferimento imprescindibile per lo studio scientifico delle parabole: per i teologi di professione, per gli studenti di teologia e per chi si occupa di annuncio e catechesi. È inoltre un'opera indispensabile per la formazione personale: per chi si interessa di storia, di letteratura e di scienze della cultura, e per tutti i lettori e le lettrici che desiderano conoscere più a fondo il Gesù storico e, attraverso le parabole, il suo mondo.
DESCRIZIONE: Gli Atti degli Apostoli, la seconda grande narrazione neotestamentaria di cui siamo debitori a Luca, il "caro medico", sta godendo ai nostri giorni di una rinnovata attenzione per gli incitamenti ad affrontare, quale comunità del Salvatore risorto, l’incontro con una temperie sociale analoga, nell’abissale lontananza bimillenaria, a quella della koine ellenistico-romana. È un testo tuttavia che per la ricerca esegetica fino a oggi suscita domande sul suo valore storico: ad esempio, il problema dei rapporti cronologici tra eventi riportati negli Atti e riferiti o accennati nelle Lettere di Paolo. Non vi è da stupirsene, se è vero che Luca, secondo una concezione ancora prevalente, è considerato "il primo storico cristiano" (M. Dibelius): il problema si ridimensiona quando si comprenda che gli Atti, proprio come il Vangelo dello stesso autore, intendono esporre la Storia della salvezza. Quindi l’opera ha inequivocabilmente un orientamento teologico, è annuncio e predicazione in forma di racconto storico: tale aspetto è messo in risalto in questo commento. Di conseguenza l’impostazione d’esso, secondo la concezione del Regensburger Neues Testament, si articola in tre passi ormai collaudati: I. Analisi (letteraria della storia della tradizione e della redazione); II. Esegesi (versetto per versetto); III. Evidenziazione degli aspetti importanti teologici e parenetici, anche in vista dell’omelia o dell’approfondimento del messaggio biblico nel nostro tempo. Sono poi importanti gli excursus (per esempio, sull’ascensione di Gesù, sull’apostolato e le testimonianze, sul battesimo cristiano, sulle origini e la gioventù di Saulo-Paolo, sulla morte di Stefano, sulla Chiesa-comunità, sul ministero e i suoi titolari...).
COMMENTO: Un limpido commento agli Atti degli Apostoli scritto da uno dei maggiori specialisti. Un libro di riflessione, esegesi, e attualizzazione del testo evangelico.
Il Nazareno, pubblicato per la prima volta nel 1938, rappresentava una significativa novità culturale per l’Italia tra le due guerre. Interrompeva il silenzio degli ebrei italiani su Gesù,che durava da lungo tempo.Riproponeva alla Chiesa cattolica l’esigenza di adottare i criteri della ricerca scientifica per accostarsi alla figura del Fondatore. Applicando il metodo storico critico dell’esegesi e quello comparativo delle religioni, Zolli trasportava il lettore nella Palestina del I secolo, gli lasciava ascoltare le parole di Gesù,cercava di spiegare il suo pensiero all’interno della tradizione ebraica e della lingua aramaica. Nel frattempo i postulati scientifici di Zolli sono stati ampiamente accolti e il dialogo ebraico-cristiano ha fatto grandi progressi.Il Nazareno,tuttavia, resta una guida alla ricerca delle orme e delle tracce lasciate da Gesù nella storia,e una testimonianza di onestà intellettuale che merita di essere letta e studiata.
AUTORE
Israel Zolli nacque a Brody (oggi in Ucraina) il 17 settembre 1881,il più giovane di numerosi fratelli. Dopo un breve soggiorno di studi a Leopoli si trasferì a Firenze e si iscrisse all’Istituto di Studi Superiori (Università pubblica) e al Collegio Rabbinico Italiano di Firenze seguendo un’antica tradizione familiare. Si laureò in filosofia e dimostrò interesse per la nascente disciplina della psicoanalisi.Nel 1911 fu nominato vice rabbino a Trieste e successivamente rabbino capo.All’attività rabbinica affiancò l’insegnamento universitario di Lingua e Letteratura Ebraica presso l’Università di Padova. Dal 1911 scrisse diversi articoli e monografie. Nel 1935 pubblicò Israele, nel 1938 Il Nazareno, due dei suoi libri più famosi. Nel 1939 fu nominato rabbino capo e direttore del Collegio Rabbinico a Roma.A liberazione avvenuta,nel febbraio del 1945, chiese il battesimo, scegliendo di prendere il nome di Eugenio. Morì a Roma il 2 marzo 1956.Le Edizioni San Paolo hanno pubblicato la sua autobiografia, Prima dell’Alba (2004),e Antisemitismo(2005).
Il successo commerciale e mediatico della Passione di Cristo di Mel Gibson (2004), seguito due anni dopo dall'ampia distribuzione che ha accompagnato l'uscita del film Nativity di Catherine Hardwicke, ha riacceso l'interesse di Hollywood per la figura di Gesù e per i temi della Bibbia.
L'attenzione agli immaginari di tipo mitico-religioso nella cultura di massa non è certo una novità per l'industria cinematografica americana, come testimonia la figura del regista e produttore Cecil B. DeMille (1881-1959). Con il grande successo dei Dieci comandamenti (1923) e del Re dei Re (1927) egli ha infatti notevolmente contribuito a rendere il cinema consapevole delle proprie possibilità come veicolo di mentalità e serbatoio dell'immaginario sociale.
Sommario
I. Cinema e religione nell'era dei blockbusters. II. DeMille e la messa in scena del desiderio negato. III. Gesù e il triangolo sentimentale. IV. L'emozione religiosa e l'etica del successo. V. Il Decalogo, ieri e oggi. VI. Tornare ai sani principi: Bibbia, cinema e politica. VII. Nel paese della libertà. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Davide Zordan ha ottenuto il dottorato in teologia presso l'Institut d'Études Théologiques di Bruxelles ed è ricercatore presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler. Insegna inoltre teologia fondamentale al Corso superiore di scienze religiose di Trento. I suoi studi riguardano in particolare l'estetica teologica e le dinamiche del credere nel contesto contemporaneo. È caporedattore della rivista Cabiria. Studi di cinema e membro del comitato di redazione di Studia Patavina e dello staff direttivo del Religion Today Film Festival. Ha pubblicato Connaissance et mystère. L'itinéraire théologique de Louis Bouyer (Éditions du Cerf, 2008) e Louis Bouyer (Morcelliana, 2009). Per EDB ha curato Riflessi di bellezza. Arte e religioni, estetica e teologie (2007) e, con Stefanie Knauss, La promessa immaginata. Proposte per una teologia estetica fondamentale (2012).
Maestro incontestato della materia, Jean Zumstein propone un commentario, in due volumi, a un tempo scientifico e pastorale con una traduzione basata su critica testuale, informazioni storiche, letterarie e teologiche.
Il commentario di uno dei massimi esperti giovannei Un commentario esegetico e pastorale Commento sequenza per sequenza, traduzione e analisi
Diverso per molti e rilevanti aspetti dai vangeli sinottici, in particolare per l’ampio respiro teologico, il Vangelo di Giovanni è uno dei più importanti testi biblici. Maestro incontestato della materia, Jean Zumstein propone un commentario, in due volumi, a un tempo scientifico e pastorale con una traduzione basata su critica testuale, informazioni storiche, letterarie e teologiche.
«Il Vangelo secondo Giovanni è un testo di grande intensità teologica. Non confida i suoi segreti a lettori che vanno di fretta, ma esige una lettura attenta e una continua ripresa del testo. A chi si concede il tempo necessario per accostarsi a questo monumento della letteratura cristiana primitiva è dato scoprire un’interpretazione di Gesù di Nazareth di profondità, sagacia e originalità straordinarie».
Jean Zumstein