
L'autore offre il significato letterario e teologico dell'Apocalisse, la struttura e il contenuto e degli esempi di attualizzazione.
n un quadro antropologico-teologico, originale e suggestivo, e che non trova riscontri nel resto del Nuovo Testamento, l’Apocalisse mostra un’attenzione e una passione tutta particolare per l’uomo. Tale quadro viene esposto nel libro presente in tre parti consecutive. Nella prima parte vediamo come l’uomo è guardato dall’autore dell’Apocalisse da vicino, scrutato nelle sue caratteristiche personali, seguito nel tragitto complesso che lo porta dall’impatto attuale nella storia al traguardo escatologico. È un lancio, animato dallo Spirito, verso Cristo e verso Dio. Nella seconda parte viene presentato l’uomo che, “divenendo nello Spirito”, è capace, nei riguardi di Cristo e di Dio, di una nuova conoscenza e di una reciprocità crescente, che riesce a raggiungere anche il livello dell’esperienza mistica. C’è anche un lancio sul piano orizzontale. L’uomo dell’Apocalisse sta tra cielo e terra, ma, nella terza parte, viene visto in contatto diretto con la storia. Coinvolto in un impegno morale articolato, egli dovrà leggere accuratamente i segni del suo tempo, per trarne quelle conseguenze operative che modelleranno poi la sua mediazione sacerdotale, espressa nella preghiera, nella testimonianza e nella profezia. L’uomo dell’Apocalisse è racchiuso in ciascuno di noi. Coinvolgendoci, con slancio e con gli occhi puntati su Cristo Crocifisso-Risorto, nel processo creativo e redentivo in atto – viene in mente “la creazione” di M. Chagall, riportata in copertina –, realizzeremo adesso il meglio di noi, per raggiungere poi lo stupore del faccia a faccia con Dio.
Ugo Vanni, gesuita, insegna esegesi del Nuovo testamento nella Pontificia
Università Gregoriana e nel Pontificio Istituto Biblico di Roma. E' specialista dell' Apocalisse e delle lettere di san Paolo. Ha pubblicato molti libri e numerosissimi articoli scientifici o di alta divulgazione.
L'autore da uno sguardo sintetico a 1-2-3 Giovanni, chiedendosi cosa suggerisce Dio alla sua Chiesa attraverso queste pagine.
"In principio era il Logos": fin dal primo versetto il vangelo di Giovanni abbandona lo stile descrittivo e parabolico degli altri vangeli e affronta la questione della divinità di Cristo, con un linguaggio teologico denso di suggestioni platoniche. Una cifra che ne fa il testo chiave della mistica cristiana e lo accomuna ai vangeli gnostici, alla letteratura ermetica e alla matrice filosofico-religiosa del mondo ellenistico, molto più che ai restanti libri del canone neotestamentario. Prendendo le distanze dalla tradizione delle edizioni devozionali, Marco Vannini adotta una prospettiva critica ispirata a criteri di correttezza filologica e storica ed evidenzia tutta la problematica interna alla genesi e alla piena comprensione del quarto vangelo.
Il Regno di Dio è un tema centrale della teologia biblica. Le differenti prospettive da cui l’argomento viene affrontato nel volume (nell’Antico Testamento più marcato dalla lettura dei testi, nel Nuovo Testamento piuttosto nel senso della storia della tradizione) confluiscono lì dove entra in scena Gesù di Nazaret: l’unità dei Testamenti può essere fissata nella fede giudaica di Gesù in Dio come re.
Il testo costituisce la quarta uscita di una collana che espone che cosa dicono l’Antico e il Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico (2002); 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il Regno di Dio (2003); 5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia; 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Espiazione e riconciliazione (2002); 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane; 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, L’uomo; 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Sommario. I. Antico Testamento (G. Vanoni). A. Tema e prospettive. B. Le parole. C. Le parole tematiche nella Bibbia d’Israele. D. Le parole tematiche nella tradizione greca. E. Le parole concomitanti. II. Nuovo Testamento (B. Heininger). Introduzione. A. Dio come re nell’ambiente del Nuovo Testamento. B. La signoria di Dio nella predicazione di Gesù. C. La ricezione cristiana primitiva: Regno di Dio e Regno di Cristo.
III. Dialogo. Antico Testamento (G. Vanoni). Nuovo Testamento (B. Heininger). Bibliografia.
Note sugli autori
Gottfried Vanoni svd (1948), dottore in teologia, è docente di Antico Testamento alla Scuola Superiore di Teologia St. Gabriel a Mödling.
Bernhard Heininger (1958), dottore in teologia, è docente di esegesi del Nuovo Testamento all’Università di Würzburg.
Cosa hanno in comune i Profeti con i giovani e i credenti di oggi? Il contesto storico-religioso in cui hanno predicato e operato questi lontani personaggi biblici non è poi così distante dalle dinamiche sociali e dalle situazioni personali nelle quali ci si trova coinvolti oggi. Questo volume accompagna a riconoscere che la profezia non è appannaggio di pochi “eletti” ma vocazione praticabile da tutti.
Siamo pecore smarrite fra grano e zizzania, chiamati ad essere samaritani, "prossimi" tanto dell'uno quanto dell'altra. Germogli soffocati fra le spine, corriamo il rischio di uccidere e gettare fuori dalla vigna il Figlio. Più che un libro, questo è un viaggio di meditazione scandito da dipinti e brani letterari, che costituiscono un'introduzione all'orizzonte delle parabole e alla riflessione personale. Perché pittura e letteratura, anche quando affrontano temi che apparentemente nulla hanno a che vedere con la fede, si fanno intermediarie di domande profonde che scaturiscono dall'uomo e dalla donna, creati a immagine di Dio.
«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. Elena Varvello ripropone la vicenda di Giobbe trasfigurata nella storia di un uomo di oggi. «Ci sono cose che non potremo mai capire, anche se ne parliamo fino a sfinirci e diventiamo furiosi se non ci riusciamo» disse. «Cose che sembrano orribili, e che lo sono, quando ci succedono, l'ho provato sulla mia pelle, è capitato a me. Che cosa è giusto e cosa non lo è. Quello che ci spetta davvero. È una misura diversa, voglio dire». Risposi che certo, lo sapevo bene. Stavo mentendo: non sapevo niente, e volevo capire sempre tutto.
Il libro più misterioso della Bibbia, destinato a rappresentare, in ogni tempo, la più sublime poesia d'amore. Nel breve poema che ha meritato il titolo di Cantico dei cantici, da sempre al centro di letture contrastanti, si gioca la tensione fra l'esperienza del tripudio amoroso, espresso nel desiderio infinito degli amanti, e la consapevolezza della fragilità e della finitezza di ogni amore umano.
Entra nel mondo della Bibbia, il Libro dei libri! Vieni a conoscere i suoi personaggi e le loro magnifiche storie: la fiducia di Abramo, la bontà di Giuseppe, la pazienza di Anna, il coraggio di Davide, la bellezza di Ester... Scopri con loro che l'amicizia di Dio non ha fine.
Il Concilio Vaticano II, riprendendo alcuni testi della tradizione patristica, ha sottolineato la sacramentalità della Parola di Dio, ribadendo come il credente, quando accoglie la Parola in un contesto liturgico, incontri sempre un volto, una presenza, un’esperienza: quella di Dio che, in Cristo, si è fatto Verbo.
Parola ed Eucarestia sono come i due occhi con i quali Dio incontra l’uomo e l’uomo incontra Dio.
Testo unico nel suo genere, il presente volume approfondisce il tema della venerazione della Parola di Dio da un
duplice punto di vista: quello dell’ebraismo e quello del cristianesimo, partendo dagli usi liturgici della tradizione ebraica e di quella cristiana.
La tradizione antica, ebraica e cristiana, non ha esitazioni in merito: la Parola è uno dei luoghi principali della Presenza di Dio e, per tale ragione, va trattata con rispetto, amore e dedizione.