
L'opera si inserisce nel solco della lectio divina e costituisce in una sintesi originale un valido strumento per lo studio dell'evangelo secondo Marco e una guida per crescere nella vita di fede. L'approccio proposto rende accessibile anche ai non esperti il testo greco e la sua esegesi, enfatizzando nella suggestiva traduzione gli aspetti etimologici e accostando il Nuovo Testamento all'Antico. È destinato a quanti vogliano porre a fondamento della propria esistenza la Parola di Dio e l'esperienza dell'umano, alimentando un sincero amore per l'unità della Chiesa nella sua varietà.
Le famose Losungen, testi biblici e meditazioni giornaliere, preparate ogni anno, a partire dal 1731, dalla Chiesa evangelica dei Fratelli Moravi (Unità dei Fratelli di Herrnhut). La presente edizione, tra-dotta e adattata per il lettore italiano, è la 292a. Un invito alla lettura quotidiana della Bibbia. Uno strumento di comunione spirituale intorno al testo biblico. Un lezionario ecumenico di passi biblici e meditazioni giornaliere. In appendice il Lezionario comune riveduto (Revised Common Lectionary) per il 2022. Introduzione di Paolo Ricca.
Le famose Losungen, testi biblici e meditazioni giornaliere, preparate ogni anno, a partire dal 1731, dalla Chiesa evangelica dei Fratelli Moravi (Unità dei Fratelli di Herrnhut).
Il libro propone il significato cristologico-escatologico nell'insegnamento di Gesu' anche quando parla in parabole e quando siede a tavola con i suoi discepoli, con gli amici, con i peccatori. Il termine della vita terrena che approda alla vita eterna e' presentato numerose volte sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento sotto il simbolo di un banchetto". Attraverso i pranzi a "cui Gesu' partecipa e di cui Gesu' parla" il significato cristologico-escatologico contenuto nell'insegnamento di Gesu' anche quando parla in parabole e quando siede a tavola con i suoi discepoli, con gli amici, con i peccatori. Attraverso queste pagine evangeliche l'Autore conduce nella dinamica degli Esercizi ignaziani avvicinando l'esercitante alla conoscenza e alla sequela di Cristo e nella docilita' allo Spirito che schiude il mistero di Cristo illuminando la nostra intelligenza, all'incontro personale con Gesu' che volge a Dio il nostro cuore e muta il nostro stile di vita. "
Uno volume illustrato, ricchissimo di notizie su tutti gli aspetti di vita nella Palestina agli inizi dell'era cristiana. I testi si ispirano a documenti storici dell'epoca su usi, mestieri, vita civile e religiosa. I disegni vivaci e originali, le carte geografiche, le fotografie della Terra Santa e delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi cinquant'anni fanno di questo libro un'opera davvero per tutti.
Un vero e proprio Evangeliario tascabile che pur nella semplicità della veste grafica racchiude la solennità e la ricchezza straordinaria del fondamentale libro liturgico. Sono raccolti i brani del Vangelo della liturgia quotidiana festiva e feriale dal 1 gennaio al 31 dicembre 2025. Un libro facilissimo da usare. Papa Francesco non smette di ricordarci che «il Vangelo ha la forza di cambiare la vita! Esso è la Buona Novella, che ci trasforma solo quando ci lasciamo trasformare da essa. Ecco perché vi chiedo sempre di avere un quotidiano contatto col Vangelo, di leggerlo ogni giorno, un brano, un passo, di meditarlo e anche portarlo con voi ovunque: in tasca, nella borsa». La lettura assidua, unita alla meditazione e alla preghiera, dei testi della Parola del Signore, fonte inesauribile di salvezza, è il nutrimento indispensabile ed efficace dell'anima per un fruttuoso cammino di santità.
L'opera di Everett Ferguson, in tre tomi, raccoglie i risultati di una vita di studi dedicati al battesimo nei primi secoli cristiani e abbraccia un arco temporale che si estende dai riti di purificazione in età precristiana fino ad Agostino di Ippona, passando per il battesimo nella letteratura neotestamentaria. Come il sottotitolo recita, l'analisi di Ferguson affronta la problematica del battesimo nei suoi sviluppi non soltanto storici ma anche teologici e liturgici, con tutta una parte dedicata alla documentazione archeologica e un interessante apparato iconografico. L'opera di Ferguson è condotta su una miriade di testi, spesso poco noti, riportati per esteso ed esaminati approfonditamente nel loro significato religioso e teologico, e anche questo è uno degli aspetti che fa l'originalità dell'opera. Dopo una breve rassegna della ricerca, il primo tomo affronta gli antecedenti del battesimo cristiano in ambiente greco e giudaico, il battesimo di Gesù e nel Nuovo Testamento, il rito e la dottrina battesimali in età apostolica fino a Clemente di Alessandria.
L'opera di Everett Ferguson, in tre tomi, raccoglie i risultati di una vita di studi dedicati al battesimo nei primi secoli cristiani e abbraccia un arco temporale che si estende dai riti di purificazione in età precristiana fino ad Agostino di Ippona, passando per il battesimo nella letteratura neotestamentaria. Come il sottotitolo recita, l'analisi di Ferguson affronta la problematica del battesimo nei suoi sviluppi non soltanto storici ma anche teologici e liturgici, con tutta una parte dedicata alla documentazione archeologica e un interessante apparato iconografico. L'opera di Ferguson è condotta su una miriade di testi, spesso poco noti, riportati per esteso ed esaminati approfonditamente nel loro significato religioso e teologico, e anche questo è uno degli aspetti che fa l'originalità dell'opera.
L'ultimo tomo dell'opera di Everett Ferguson espone la problematica del battesimo nel quinto secolo, abbracciando aree geografiche non poco disparate per lingua e tradizione. Iniziando con l'Egitto di Cirillo di Alessandria e il rito copto con le sue peculiarità, lo studio passa alla Siria di lingua greca (Teodoreto di Cirro) dopo avere esaminato vari autori di lingua siriaca e armena, e prima di affrontare la controversia messaliana e le usanze e diatribe battesimali fra Asia Minore, Costantinopoli, Ravenna e Roma. La parte preponderante del volume è occupata da Agostino di Ippona, al quale sono dedicati due capitoli, il primo al battesimo in Nord Africa e alla teologia battesimale agostiniana, il secondo alle controversie con donatisti e pelagiani. Un'intera sezione, con corposo apparato iconografico, illustra infine la documentazione archeologica, sia mediterranea, dalla Siria ai Balcani, dalla Turchia all'Italia, sia europea, dalla Francia alla Germania e all'Inghilterra. Completano l'opera indici ricchissimi dei tre tomi: dei passi, degli argomenti e degli autori.
I Salmi dei Vespri delle quattro settimane della Liturgia delle Ore: di ogni Salmo si dà prima una visione d'insieme, poi viene presentato in maniera ordinata e sintetica il rincorrersi dei tanti temi e digressioni-catechesi in cui si articola il discorso di S. Agostino. Per sacerdoti e religiosi. Il volume è costituito da meditazioni sui salmi dei vespri, basate sulle Esposizioni sui Salmi di sant'Agostino; i salmi scelti sono quelli dei vespri delle quattro settimane della Liturgia delle Ore. L'autore stesso fornisce uno schema dell'opera: «Di ogni Salmo si dà prima una visione d'insieme; poi vengono presentati in maniera ordinata e quasi schematica i temi e le digressioni-catechesi in cui si articola il discorso di sant'Agostino. Per quanto possibile, si lascia parlare sant'Agostino, citando direttamente le sue parole; segue un possibile messaggio del salmo».
"Grani di Vangelo" nasce dal desiderio di divlugare il contesto delle riflessioni del Vangelo di Marco e il suo profondo messaggio salvifico. Nasce dall'esigenza di un accostamento diretto al noto evangelista, eludendo gli impervi sentieri di carattere strettamente esegetico, per i quali spesso non si possiede la dovuta preparazione. Tutto questo è stato possibile attraverso il lavoro dell'autrice, che ha sapientemente "reso in briciole" il Pane della Parola, in modo che tutti possano cibarsene e portare frutto, per "gustare" quanto è buono e soave il Signore.
Viene spontanea la domanda perché mai dedicare energie allo studio di una traduzione della Bibbia, quella greca, se abbiamo l’originale ebraico. In effetti, la Bibbia dei Settanta, spesso oggi chiamata semplicemente la Settanta, non è che la Bibbia tradotta in greco a partire dal III sec. a.C. e in uso presso tutti quegli ebrei stabilitisi nel mondo occidentale che ormai non conoscevano più l’ebraico: sembra, dunque, una delle tante traduzioni, sia pure la più antica.
In realtà, le cose non stanno proprio così: fra il testo ebraico trasmesso dalla tradizione manoscritta medievale e il testo greco ci sono differenze che hanno resistito a ogni sforzo di essere spiegate come derivanti da libertà o ignoranza dei traduttori. È cosa nota fin da quando Agostino e Girolamo discutevano se era meglio correggere i malandati testi latini allora correnti sulla base del testo ebraico (Girolamo) o di quello greco (Agostino). Girolamo la spuntò introducendo il concetto apparentemente ovvio di Hebraica Veritas contro Agostino che insisteva sul fatto che la Bibbia greca era la Bibbia delle chiese cristiane.
Documenti ebraici che l’archeologia ha portato alla luce recentemente – i manoscritti di Qumran – ci hanno fatto toccare con mano che esistevano, sia pure poco numerosi, testi ebraici sicuramente precristiani che erano il modello da cui fu fatta la traduzione greca. Ormai la Settanta non interessa perché era una traduzione, oltre a tutto molto libera, dell’originale ebraico, ma perché è il testimone di un testo ebraico scomparso dalla tradizione ebraica e diverso da quello trasmesso come il testo ebraico.
Così la Settanta ci porta dall’ambiente cristiano ed ebraico alessandrino dentro il cuore della cultura ebraica precristiana. Quale ambiente palestinese tramandava una Scrittura diversa da quella diventata canonica? Mentre si moltiplicano, a partire dalle scoperte di Qumran (circa la metà del XX secolo), gli studi sulla letteratura ebraica apocrifa, parallela a quella diventata canonica, adesso un nuovo testo letterario si aggiunge a sollecitare i nostri interessi: gli ebrei avevano più di una Bibbia e i cristiani dei primi secoli fecero loro la Bibbia diversa da quella trasmessa dagli ebrei. Gli autori stessi del Nuovo Testamento conobbero, oltre al testo ebraico canonico, anche quello della Settanta.
Natalio Fernández Marcos con grande chiarezza traccia il quadro attuale della ricerca e apre lo sguardo su prospettive che toccano la nostra stessa cultura cristiana di oggi. Non resta che sperare che si possa leggere anche in italiano la Bibbia greca, che in ogni caso è la Bibbia delle chiese ortodosse.
(Paolo Sacchi)
COMMENTO: Una limpida introduzione su come si sia affermata la celebre Bibbia dei Settanta (Septuaginta), ovvero la prima traduzione in greco della Bibbia ebraica.
NATALIO FERNANDEZ MARCOS specialista di Filologia biblica, è uno dei maggiori esperti della Bibbia greca e del giudaismo ellenistico. Dirige, insieme a M.V. Spottorno Díaz-Caro, la traduzione spagnola della Septuaginta (Sigueme, Salamanca); già pubblicato il I vol., Pentateuco, in corso di stampa il II vol., Libri storici. In italiano: La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia (Paideia, Brescia 2000).