
Il Cantico dei cantici è il libro più commentato della Bibbia. Qui sono raccolte le più belle meditazioni e riletture fatte nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni: dai rabbini a Umberto Eco, da san Bernardo a Jean Guitton, da santa Teresa a Julia Kristeva. Nuova traduzione dall'ebraico a cura di Enzo Bianchi.
Un lavoro di traduzione, scelta e interpretazione e una sperimentazione nel canto liturgico durati anni hanno condotto a una nuova traduzione dei Salmi e di ottanta Cantici biblici (50 dell'AT e 40 del NT) in uso presso il Monastero di Bose. Il ricco antifonario prevede una scelta di versetti biblici da usare come antifone e come approfondimento del significato cristologico del testo: si tratta dei passi più significativi delle varie versioni antiche del Salterio - quella greca dei LXX, la Syriaca, il Targum, la Vulgata - e delle citazioni, allusioni e riferimenti contenuti nel Nuovo Testamento. Un apparato unico sia per il canto corale che per la lectio divina del Salterio.
Solo chi si esercita nel silenzio
ad accogliere la parola di Dio
e a custodirla
sa anche ascoltare gli altri,
i fratelli e le sorelle
nel grande chiostro del mondo.
Se abbiamo una parola,
questa deve essere solo eco,
voce prestata al Dio che parla.
Il primato della parola di Dio, la sua centralità nella vita della chiesa: come sono vissuti nelle nostre comunità e nella chiesa intera in questo inizio del terzo millennio? Nei due testi che si trovano accostati in questo fascicolo, il priore di Bose analizza il rapporto tra Parola e comunità dei credenti a partire dal rinnovamento voluto dal concilio Vaticano II, mostrando quanto vi è di positivo e individuando i lati ancora carenti, nella certezza che i frutti dello Spirito che si possono discernere nella vita di una comunità cristiana provengono dall’ascolto perseverante della parola di Dio contenuta nelle Scritture.
In questo fascicolo sono pubblicati l’articolo «La parola di Dio oggi», apparso su La Rivista del Clero Italiano 10 (2008), pp. 645-657, e la relazione «La lettura della Bibbia nella Comunità di Bose», tenuta a Roma il 22 novembre 2007 in occasione della LXX Assemblea dell’Unione dei superiori generali.
Le meditazioni di Enzo Bianchi sulla crocifissione – dove Gesù, oltre a promettere il paradiso al buon ladrone, pronuncia le famose “sette parole” che nella storia della pietà cristiana daranno origine al pio esercizio di meditazione – sulla Domenica delle Palme e sul Venerdì Santo.
Il secondo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.
Enzo Bianchi medita sull’incontro del Risorto con i discepoli di Emmaus – narrato dall’evangelista Luca (24,13-35) – in cui il Signore, durante la cosiddetta “liturgia di Emmaus”, spiega ai due il senso vero delle Scritture e si fa riconoscere al momento dello spezzare il pane.
Il terzo e ultimo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.
Queste pagine vogliono accompagnare il lettore lungo il Tempo ordinario, in ascolto degli insegnamenti di Gesù che ci vengono proposti dai Vangeli. Dio parla: questa è l'affermazione fondamentale che attraversa tutte le Sante Scritture, è la «cosa grande» (Dt 4,32) senza la quale non potremmo avere nessuna relazione personale con lui. Con assoluta decisione, con libera e gratuita iniziativa, Dio ha alzato il velo su di sé, ha scelto di uscire da sé e di autocomunicarsi, si è rivelato agli uomini per entrare in relazione con essi e offrire loro i suoi doni meravigliosi. E la storia del manifestarsi di Dio all'umanità trova il suo vertice in Gesù Cristo, Parola definitiva di Dio, Parola che comunica pienamente la volontà d'amore di Dio nei confronti di noi uomini.
Le riflessioni qui raccolte vogliono accompagnarci nella lettura dei molteplici segni operati da Gesù e narrati dai Vangeli che ascoltiamo la domenica. Sono segni di guarigione e di salvezza, annunci eloquenti della vittoria del Signore sul male e sulla morte. Il Vangelo di Marco ce ne parla sin dall'inizio, riproducendo il vissuto del Maestro di Nazaret con straordinaria immediatezza.
Le riflessioni che proponiamo in queste pagine vogliono aiutarci a pregare, approfondire e meditare gli incontri di Gesù riportati dal Vangelo domenicale. Sono tanti i personaggi evangelici che possono testimoniarlo: incontrare Gesù è incontrare Dio; è incamminarsi su una via sicura che conduce a lui. Gesù è la via verso il Padre: ce lo ricorda un brano del Vangelo di Giovanni che ci sembra utile riportare di seguito.
Come seguire il Signore Gesù, come camminare «sulle sue tracce» (1Pt 2,21)? A questa domanda cerca di dare risposta Enzo Bianchi attraverso le sue profonde riflessioni qui raccolte. Esse vogliono accompagnare la meditazione dei vangeli domenicali, seguendo idealmente i passi del Signore.
Questo volume, coraggioso e provocatorio allo stesso tempo, parte da un dato di fatto: oggi la liturgia è in stato di sofferenza. Dopo l'entusiasmo suscitato dal rinnovamento liturgico conciliare, in questi ultimi anni la liturgia sembra essere lentamente scivolata ai margini degli interessi principali della Chiesa. Il suo ruolo nell'educazione della fede è del tutto irrilevante. In una stagione ecclesiale fortemente caratterizzata dalla volontà di papa Francesco di rinnovare a fondo la Chiesa, si vive un assurdo paradosso: una Chiesa in uscita e una liturgia in ritirata. Ma, notano Enzo Bianchi e Goffredo Boselli, non è possibile pensare a un rinnovamento della Chiesa senza che vi sia al contempo un rinnovamento della vita liturgica. La liturgia è intrinseca alla vita di fede. La Chiesa evangelizza come celebra. Per questo, la vita di fede non può dirsi pienamente cristiana se non è plasmata dalla preghiera della Chiesa. Da qui la necessità di rimettere al centro delle nostre comunità e dell'evangelizzazione la liturgia, perché non c'è cristianesimo senza liturgia e non c'è Chiesa senza liturgia.
Descrizione dell'opera
Il 18 novembre 1965, durante l’ultima sessione del concilio Vaticano II, veniva promulgata la Dei Verbum, la Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione. Il testo, nato da un confronto coraggioso e aperto, aveva saputo tenere insieme il rispetto per la tradizione della Chiesa e l’esigenza di un profondo rinnovamento pastorale. A mezzo secolo di distanza, qual è stato il cammino di quel documento? Che cosa ne resta? E su quale strada e in quale direzione la Chiesa ritiene oggi di dover camminare?
Un monaco e due professori di studi biblici cercano risposte a questi interrogativi, riflettendo sulla necessità che la parola di Dio divenga sempre più il centro della vita e dell’esperienza di comunità cristiane aperte anche all’ecumenismo e ai non credenti.
Sommario
Parola di Dio, parola a Dio (E. Bianchi). Il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento (M. Grilli). Percorsi biblici nella Dei verbum (L. Mazzinghi). Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum.
Note sugli autori
Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, è consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Collabora con La Stampa, La Repubblica, Avvenire e Jesus. Per EDB ha pubblicato Michele Pellegrino. Padre della Chiesa padre della città (con Luigi Ciotti ed Ernesto Olivero, 2012) e Via crucis. Meditazioni e preghiere (2013).
Massimo Grilli è docente di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Gregoriana. Per EDB ha pubblicato di recente Scritture, Alleanza e Popolo di Dio (2014) e ha curato, con Joseph Maleparampil, Il diverso e lo straniero nella Bibbia ebraico-cristiana (2013).
Luca Mazzinghi è docente di Antico Testamento alla Facoltà teologica dell’Italia centrale e al Pontificio Istituto Biblico. Per EDB ha pubblicato di recente Al cuore della sapienza. Aspetti del vivere nell’Antico Testamento (2014) e L’indagine e l’ascolto. Metodo e sguardo dei saggi di Israele (2014).
Introduzione, traduzione e commento al libro di Esdra-Neemia di cui si presenta il testo antico e una possibile versione italiana attenta a quest’ultimo.Annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli:
Il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi.
Il secondo, esegetico-teologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblici. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità.
L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...); c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione).
Quelli che solitamente noi consideriamo come due libri distinti, sono qui presentati come una storia unica, sgorgata da una medesima scuola autoriale.
Destinatari
Comunità cristiane, studenti e insegnanti di Sacra Scrittura
L’autore Francesco Bianchi, dottore in ebraistica, ha insegnato Lingua e letteratura ebraica antica alla Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza” di Roma e poi Lingua e letteratura ebraica moderna alla facoltà di Studi Orientali dello stesso Ateneo. È autore di diverse monografie e di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate italiane e straniere che hanno trattato la storia di Israele durante il periodo persiano, con particolare attenzione alla fine della dinastia davidica e al problema dei matrimoni misti (La donna del tuo popolo. La proibizione dei matrimoni misti nella Bibbia e nel medio giudaismo, Roma 2005); la letteratura sapienziale, con particolare interesse per il libro del Qohelet; gli Apocrifi dell’AT e i manoscritti di Qumran; la polemica ebraico-cristiana medioevale. Sposato e padre di quattro figli, insegna religione cattolica nella scuola secondaria inferiore.