
Proposta di teatro-canzone. Questo libro nasce dalla suggestione di cogliere, nel libro di Giobbe, i caratteri narrativi e scenici propri della tragedia greca.
In occasione dell'Ostensione 2015 e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, una guida rivolta a chi, per la prima volta, si accosta al mistero della Sindone, ma anche una raccolta di informazioni aggiornate per chiunque desideri approfondire le certezze e le questioni ancora irrisolte a proposito del Lenzuolo: un percorso aperto sia a coloro che considerano la Sindone un'icona di fede, sia a coloro che, pur essendone affascinati, si domandano se non sia solo un esempio d'arte sublime o, addirittura, il più clamoroso dei falsi. Inoltre il libro risponde alle domande: Don Bosco si interessò alla Sindone? In che modo i Salesiani hanno contribuito ad accrescerne la conoscenza e la devozione?
Per focalizzare il contenuto di base dell'introduzione alla lettera ai Corinzi può essere utile partire dal testo degli Atti degli apostoli in cui Luca descrive l'evangelizzazione di Corinto. Siamo nell'ambito del secondo viaggio missionario di Paolo, quello che lo porta ad attraversare le terre europee. Dal racconto emerge anzitutto la costituzione di un nuovo gruppo missionario composto da Paolo, Aquila e Priscilla, Silvano e Timoteo. L'evangelizzazione di Corinto tocca in un primo momento i giudei, ma poi, a causa della loro resistenza e opposizione, si rivolge più direttamente ai pagani o meglio ai proseliti. Il capo della sinagoga tuttavia aderisce, mentre la casa di un proselito diventa base della giovane comunità. A Corinto, dunque, sorge una chiesa abbastanza composita, con presenza piuttosto consistente di membri provenienti da esperienze tra loro diversificate.
Le tredici epistole attribuite a san Paolo si distinguono in lettere maggiori, lettere della prigionia e lettere pastorali. Tra le maggiori, la seconda ai Corinzi è la più sofferta e personale. Il testo sembra essere una compilazione di più lettere e biglietti, piuttosto che uno scritto unitario, anche se non privo di una sopraffina organizzazione retorica. L'apostolo scrive perché sollecitato da informazioni riguardanti calunnie nei suoi confronti diffuse da imprecisati avversari. Dietro lo screditamento personale di Paolo si nasconde però un attacco frontale alla sua missione verso le genti. Di fronte al pericolo che a Corinto si possa decadere dalla purezza del Vangelo verso aspetti maggiormente legati alle forme e non più alla sostanza, con grande maestria Paolo riesce a controbattere agli avversari regalandoci pagine meravigliose in cui parla di sé, della sua mistica della debolezza, in una serie di passaggi di tale altezza da rendere a buon diritto la Seconda lettera ai Corinzi la magna charta del ministero apostolico.
Chi e come ha scelto i libri che compongono la nostra Bibbia? Dovunque, da chiunque e in qualsiasi momento venissero letti i libri canonici, dovevano generare sempre lo stesso risultato: fede in Gesù Cristo e comunione ecclesiale, evitando localismi, particolarismi e tendenze settarie. La scelta cadde così su testi che fossero in grado di creare comunione e fede tra tutti i credenti in Cristo sparsi nell'Oikoumene (il mondo di allora). Il criterio fu la selezione di quei libri che fossero i più attendibili e rappresentativi dell'evento cristiano. Canone e cattolicità camminano dunque insieme e scandiscono i primi passi del sentire della Chiesa delle origini, che andava sempre più caratterizzandosi come universale. La Chiesa, stabilendo il Canone, fissava la sua stessa identità.
Apparire significa non essere, l'essere invece è e non ha bisogno di apparire. Di conseguenza chi non è, ostenta. Dio, però, non guarda ciò che guarda l'uomo, Dio scruta i cuori. A Lui non interessano le apparenze vane, ma le verità profonde che si muovono nell'animo umano. Diversamente dall'attenzione che troppo spesso l'uomo rivolge alla sola esteriorità, il discorso pervasivo che attraversa la Scrittura è molto più interessato a ciò che esso ritiene intimo e autentico.
Negli ultimi decenni l'invito a riprendere in mano la teologia dell'ispirazione si è fatto sempre più pressante. Si sono pronunciati in tal senso un importante Simposio promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (1999), il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio (2008), l'esortazione postsinodale di Benedetto XVI Verbum Domini e l'ultimo documento della Pontificia Commissione Biblica su Ispirazione e Verità della Sacra Scrittura. La parola che viene da Dio e parla di Dio per salvare il mondo (2014). Le grandi immagini patristiche dell'agiografo plettro, strumento, recettore di un dettato, come anche il più recente profeta messaggero, o uomo su cui soffia lo Spirito favorendo in lui l'evento della Parola, conoscono elementi di parzialità. Meglio sarebbe porre al centro il concetto di relazione. Tra Dio e l'agiografo è in atto una relazione di amicizia, che deve giocoforza crescere insieme, richiedendo un coinvolgimento di scelta nel partner umano. Se fosse una realtà già cresciuta non sarebbe una relazione, ma un elemento preconfezionato, da assumere a prescindere. Dio, invece, non impone mai la relazione, ma la costruisce sempre insieme con i suoi agiografi. Relazione straordinaria, tale da sconvolgere visioni precostituite che dovranno oramai essere passate al vaglio di quella novità assoluta che sta prendendo vita all'interno della storia di alcuni uomini di Dio, prima di estendersi attraverso parole e scritti alla storia della gente che vive attorno a loro.
L'obiettivo principale di una introduzione alla Sacra Scrittura consiste nel favorire l'acquisizione di categorie concettuali solide, in ordine alle problematiche maggiori che soggiacciono alla lettura del testo sacro. Al tempo stesso, tale disciplina intende offrire criteri di discernimento atti a rendere più consapevole e critica la pratica interpretativa, in modo da evitare il rischio di una esegesi sganciata dalla riflessione ermeneutica. Il volume affronta le questioni fondamentali della rivelazione e dell'ispirazione, al fine di porre le basi per una comprensione della relazione in atto tra Dio e i suoi profeti all'interno della Bibbia. In seguito, viene analizzata L'interpretazione della Sacra Scrittura da parte dei lettori di ieri e di oggi, sicuramente la tematica più discussa all'interno dell'attuale contesto culturale. Una particolare attenzione è rivolta al rapporto tra Scrittura e Tradizione, al Canone, alle questioni centrali della verità biblica, ai sensi della Scrittura ispirata.
Il presente sussidio, raccogliendo il recente invito della Pontificia Commissione Biblica ad approfondire la conoscenza dei metodi giudaici tradizionali di argomentazione scritturistica, si concentra sulla seconda regola di Hillel, la gezerah shawah, vista la grande pregnanza semantica di cui questa gode in molte pagine bibliche. Lo studio parte da una considerazione generale sull'attività midrashica per poi esaminare la pagina programmatica in cui la nostra middah fa il suo esordio (capitolo primo). In seguito si entra nella valutazione dei quadri logici che soggiacciono alle conclusioni analogiche e degli elementi formali che ne accompagnano l'impiego (capitolo secondo). Nella sezione centrale vengono poi descritti i molteplici livelli di funzionamento secondo cui si muovono le corrispondenze testuali, se fatte lavorare con competenza e rigore (terzo capitolo). Solo a questo punto è possibile ripercorrere in maniera analitica la lunga e travagliata storia di una metodica che passò attraverso entusiasmi e discredito fino al tempo della sua pressoché definitiva regolamentazione in epoca tannaitica (capitolo quarto). Infine, una volta completata l'indagine conoscitiva sulla regola, si passa all'esame e alla valutazione critica di alcuni passaggi neotestamentari in cui il metodo viene usato, in particolare da Paolo (capitolo quinto).
Le 52 parole-porta presentate in questo libro, una per ogni settimana dell'anno, sono parole significative che troviamo nella Bibbia e che lo Spirito Santo può utilizzare per farci compiere un viaggio alla ricerca di Dio, ma anche per farci entrare in noi stessi e aprire orizzonti di pensiero e riflessione che destano la nostra anima. Per ogni parola-porta ci sono: una presentazione del termine nel suo significato e nella nostra vita quotidiana; un brano della Bibbia seguito da un breve commento; una serie di domande ed esercizi per specchiarsi nella Scrittura; una citazione famosa, una preghiera e un QRcode che rimanda ad audio o video.
Elegante e curato cofanetto che contiene in ristampa anastatica i tre volumi, gia proposti singolarmente, Opuscoles de Critique Historique (Tomo I, Fasc. I-VI), Opuscoles de Critique Historique (Tomo II, Fasc. XVIII) e Etudes inedites sur S. Francois d'Assise di Paul Sabatier.
Le parabole del Regno di Matteo sono inquadrate dall'autore nel contesto piu ampio del metodo di insegnamento usato da Gesu e poi analizzate sotto il profilo letterario, storico e catechetico.