
Un semplice pezzo di stoffa ingiallito dal tempo, un
lungo lenzuolo che per poche ore ha avvolto il corpo
di Gesù, riportandone vistose macchie di sangue. La
Sindone è un documento sconvolgente. Davanti ad
essa si ha la sensazione di affacciarsi sulla soglia di un
mistero che parla con immediatezza al cuore dei semplici
e sfida gli scienziati. Dopo aver piegato la mente
all’evidenza attraverso le prove scientifiche che si
sono susseguite nel corso dei secoli, non resta che piegare
le ginocchia davanti all’Uomo della Sindone.
Non è facile condensare in poche righe una storia bimillenaria e i risultati delle ricerche scientifiche condotte da decine di scienziati. Non è facile illustrare le innumerevoli tracce che appaiono sulla venerata reliquia. Una sfida brillantemente vinta dall’autore di questo volumetto, biologo molecolare per formazione, storico per passione, che con sapienti pennellate ci descrive l’essenziale in modo documentato e preciso. Seguono i discorsi dei tre ultimi Papi davanti alla Sindone e alcune preghiere.
Servendosi di prove scientifiche e tesi teologiche, il card. Angelo Comastri espone in modo chiaro e comprensivo la questione dell'autenticità della Sacra Sindone e il messaggio che la Passione di Cristo, impressa sul velo, trasmette ancora oggi a tutti i cristiani.
In questo libretto, servendosi di prove scientifiche e tesi teologiche, il card. Angelo Comastri espone in modo chiaro e comprensivo la questione dell'autenticità della Sacra Sindone e sul messaggio che la passione di Cristo, impressa sul velo, trasmette ancora oggi a tutti i cristiani.
Due bambini, facendo una ricerca scolastica, si imbattono per caso nel "Museo della Sindone". Inizierà per loro un viaggio straordinario, alla scoperta della storia e delle curiosità dell'"oggetto più misterioso del mondo". Questo libretto illustrato è uno strumento utile nella catechesi, nella scuola, in famiglia, anche per preparare un eventuale pellegrinaggio con i bambini in occasione dell'ostensione del 2015. Con inserto-poster centrale (cm 58 x 21) che riproduce l'immagine frontale della Sindone, con riferimenti numerati ai particolari più significativi. Età di lettura: da 8 anni.
L'analisi con dovizia di particolari e rigore scientifico del tessuto della Sindone.
"Cinque anni fa, nel 2010, fui colpito dall'impegno con il quale le autorità ecclesiastiche cattoliche avevano organizzato pellegrinaggi di massa a Torino per mostrare la Sindone. Mi ero accorto ben presto dell'imponente propaganda e organizzazione capillare per questo evento. Nella buca delle lettere, infatti, avevo trovato un invito (rivolto a tutti gli abitanti del quartiere) a un pellegrinaggio organizzato da una parrocchia cattolica del centro storico di Bologna in cui vivo..."
Il libro racconta le vicende storiche della Sindone per permettere ai pellegrini di vivere questa esperienza di visita come un cammino di fede. Un piccolo compendio di preghiera posto alla fine del libro permetterà ai singoli e ai gruppi di celebrare il mistero di Cristo crocifisso secondo la liturgia prevista! Al libro è aggiunta una copia della miniatura della Santa Sindone.
L'autore è convinto che la Sindone sia autentica in quanto, confrontando quello che è scritto nei Vangeli sulla sepoltura e sulla resurrezione di Gesù e i suoi esperimenti, constata che c'è perfetta corrispondenza fra quello che è scritto e i risultati da lui ottenuti. Tutto comincia dall'interpretazione dei dati forniti dai quattro Evangelisti, che non sono affatto in contraddizione fra loro. V'è, in essi, la presenza certa di un lenzuolo funebre, detto in greco sindòn, di una quantità esorbitante di migma (che vuol dire mistura) di mirra e aloe, di un sudario e di una o più bende. Ebbene, se questi furono gli elementi fisici usati, adoperandoli noi oggi, potremmo ottenere, per ipotesi, quella particolarissima immagine corporea che noi vediamo sulla Sindone. È quello che di fatti avviene. Il migma di mirra e aloe, in presenza di umidità, diventa resina. La resina, così ottenuta, si attacca al tessuto. Il tessuto, in presenza di questa resina, si modifica chimicamente, colorandosi di ambra. La presenza del sangue sulla Sindone è dovuta ugualmente alla presenza di mirra e aloe, le quali riescono a rendere di nuovo liquide le numerose croste presenti sul corpo, facendo penetrare così il sangue in profondità nelle fibre, fino alla parte opposto del lino. L'aspetto più difficile da decifrare di quest'immagine è la sua tridimensionalità sul piano. L'autore riesce a spiegarla mediante la sua scoperta di quello che lui chiama "rilievo di carne di tipo gotico". Il corpo di Gesù, infatti, all'interno della Sindone, era talmente coperto di mirra e aloe, avanti, indietro e soprattutto di lato, che emergevano fuori dal migma solo la parti anteriori e posteriori del corpo. Queste parti soltanto riuscirono a riprodursi sul lino.
Davvero qualcuno può aver raccolto da terra il Sangue di Cristo versato sulla croce? E perché compiere questo gesto nel Venerdì Santo? Perché conservare e custodire gelosamente le reliquie della Pasqua intrise del sangue? Come è potuto giungere fino a noi e in diversi casi in Italia? Questo libro intende rispondere a queste e ad altre domande facendo luce sulla delicata e misteriosa vicenda di alcune importanti reliquie della cristianità legate alla Passione e Morte di Gesù..
In occasione dell'Ostensione 2015 e del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, una guida rivolta a chi, per la prima volta, si accosta al mistero della Sindone, ma anche una raccolta di informazioni aggiornate per chiunque desideri approfondire le certezze e le questioni ancora irrisolte a proposito del Lenzuolo: un percorso aperto sia a coloro che considerano la Sindone un'icona di fede, sia a coloro che, pur essendone affascinati, si domandano se non sia solo un esempio d'arte sublime o, addirittura, il più clamoroso dei falsi. Inoltre il libro risponde alle domande: Don Bosco si interessò alla Sindone? In che modo i Salesiani hanno contribuito ad accrescerne la conoscenza e la devozione?
La Sindone è stata oggetto di culto negli ultimi settecento anni o quasi. La sua storia precedente è, però, molto dubbia e controversa: le ipotesi di storici e scienziati circa la sua provenienza e l'autenticità si sono intrecciate negli ultimi decenni, non sempre in modo convincente. Per inquadrare il problema è necessario partire da lontano, ossia dal culto delle immagini e delle reliquie cristiche, centrale nell'età medievale a Bisanzio e in Occidente. Soltanto questo consentirà di riportare il dibattito sulla Sindone alla dimensione storica cui appartiene, oltre ogni pregiudizio, soprattutto quello che contrappone scienziati e credenti nel ritenere "autentica" o meno la reliquia. Fede e scienza non sono contrapposte: stanno, molto semplicemente, su piani differenti. La fede non ha bisogno di riprove scientifiche, la scienza ha a sua volta come scopo lo studio sistematico e razionale della natura. "Sindonisti e antisindonisti continuino pure a studiare, magari in spirito di concordia e di collaborazione, la reliquia di Torino - scrivono gli autori - nell'intento di provarne o di negarne quanto meno l'identità: ma non perdano di vista il nucleo essenziale del problema, cioè che i motivi della loro rispettiva attenzione rispetto a essa sono inconciliabili non in quanto opposti, bensì in quanto estranei. Continuare nella contesa è un dialogo tra sordi obiettivamente piuttosto patetico".

