
LA BIBBIA PER TUTTI (36 volumi) Ogni volume comprende: l'edizione completa del testo biblico (traduzione CEI); – breve introduzione letteraria e teologica ai singoli libri; – commento articolato sul senso teologico delle varie pericopi; – esesegi condotta su solida base scientifica ma in linguaggio accessibile a tutti; – proposta di quesiti e argomenti per la discussione.
Nella Galassia del 50 d. C. la chiesa dovette scegliere tra due evangeli, due modi di vivere, pensare, vedere ed essere giusti davanti a Dio. Da un lato c'erano gli insegnamenti che dicevano a questi credenti appena convertiti che le loro opere erano importanti. dovevano sì riporre la propria fiducia in Cristo, ma ciò che contava erano i loro sforzi. Dall'altra parte c'era Paolo che aveva iniziato l'opera in Galazia pochi anni prima. Egli scrisse che l'unica opera che contava era quella di Cristo: la Sua vita, morte e resurrezione. Avvertiva che seguire qualsiasi altro Vangelo significava diventare schiavi. La scelta tra l'Evangelo di Cristo soltanto e il falso vangelo di Cristo e le opere è la scelta che i cristiani devono affrontare ancora oggi. Quello falso è attraente ma mortale, quello vero ci rende liberi, ora ed eternamente.
Fino a tempi recenti la Galilea è stata considerata sullo sfondo del modello delle origini cristiane, interessato a spiegare il distacco del "cristianesimo" dal "giudaismo". Secondo questo modello, in quanto luogo delle origini e del ministero di Gesù la Galilea è lo sfondo della prima tappa della vicenda di Gesù. Soltanto da poco si è giunti a riconoscere che l'immagine della Galilea, e in generale del giudaismo antico, è stata fin qui elaborata all'interno di un paradigma storico molto discutibile. Il primo passo verso una seria ricerca storica sulla Galilea antica è quindi di cogliere le caratteristiche principali del paradigma dominante secondo cui nella ricerca europea e americana si sono concepiti il "giudaismo", con i suoi farisei e le sue sinagoghe, e Gesù e i suoi seguaci, fondatori del "cristianesimo". Lo studio di R.A. Horsley da una parte ricostruisce la storia della ricerca che ha condotto a molti luoghi comuni su una Galilea culla di grandi religioni, dall'altra ne ripercorre la storia sociale e culturale oltre che politica così da giungere a un'immagine più veritiera della Galilea come terra di frontiera.
Gesù visse in Galilea e lì diede inizio al suo ministero. Come era questa terra? Pensando alla Galilea del primo secolo, viene in mente l'immagine di una terra pagana, in cui dominava una povera economia di sussistenza e ribollivano sentimenti nazionalistici rivoluzionari. Ma davvero questa immagine corrisponde alla realtà? Valorizzando le numerose conquiste che l'archeologia ha messo a segno soprattutto negli ultimi anni, e rileggendo da questo punto di vista i dati desunti dalle fonti letterarie, il testo intende tracciare una descrizione aggiornata della Galilea al tempo di Gesù, superando i luoghi comuni e revisionando le idee di una Galilea pagana, rurale e ribelle.
«Sono convinto, come queste pagine dimostreranno, che i motivi che hanno fatto escludere il Vangelo di Tommaso dalla tradizione cristiana sono oggi del tutto privi di senso. Dopo oltre mezzo secolo di dialogo con altre tradizioni, siamo oggi meglio in grado di riconoscere che non ogni alter Gesù è un Gesù alius» (dalla Prefazione dell´Autore). Il Vangelo di Tommaso, il cui testo è rimasto nascosto per sedici secoli, offre una visione degli insegnamenti di Gesù diversa da qualsiasi altra. I suoi "detti" provengono da una tradizione che precede i Vangeli canonici. Ciò che per molto tempo si considerò una raccolta casuale di frammenti gnostici, nella interpretazione di Heisig mostra non solo una linea di continuità, ma una posizione opposta ai princìpi fondamentali delle dottrine gnostiche. Una panoramica sulla storia degli studi fin qui dedicati al testo prepara il terreno ad un esteso commento, nel quale si dispiega la tesi centrale di Heisig: essere discepoli di Gesù significa risvegliare in se stessi il regno del «non nato» e scoprirsi come suoi gemelli. In una riflessione conclusiva, Heisig suggerisce che, letto come testo sacro, il Vangelo di Tommaso è in grado non solo di indicare ai cristiani un cammino verso il buddhismo e viceversa, ma anche di incoraggiare il recupero della tradizione mistica cristiana come ponte tra diversi cammini religiosi.
Paolo è l'unico autore del Nuovo Testamento a utilizzare in maniera autoreferenziale le metafore paterna e materna per descrivere la profonda relazione che lo lega alle comunità da lui fondate. Il suo afflato materno si palesa nella cura con la quale egli nutre i suoi convertiti (1Ts 2,7-8) e nella disponibilità ad accettare la sofferenza, pur di generare i suoi figli spirituali alla fede (Gal 4,19). L'annunzio del vangelo fa di lui il padre nella fede (1Cor 4,15), sollecito nell'incoraggiarli, sostenerli e, se necessario, rimproverarli (1Ts 2,11-12) perché non si allontanino da Cristo.
La generazione è l'esperienza più fondamentale, intensa e imprevedibile che un essere umano possa vivere. Questa verità, comune a ogni cultura in ogni tempo, è attestata dalla Bibbia, con una stupefacente varietà di storie, dalla prima all'ultima pagina: essere padre, madre, figlio è uno dei primi modi della rivelazione di Dio, forse quello privilegiato. Esiste un intimo legame tra il mistero di Dio e la catena delle generazioni, come se Dio fosse il ?testimone' consegnato da una generazione all'altra e insieme il custode di quella realtà affascinante e temibile che è il generare. Il libro di Jean-Pierre Sonnet si apre con la esigente domanda sulle origini, che ogni genitore prima o poi si sente rivolgere: «Quando tuo figlio ti chiederà: perché?». L'interrogativo, tratto da un passo-chiave della Scrittura, impedisce di pensare e vivere in modo ripetitivo e automatico il rapporto tra le generazioni. Costringe i padri e le madri a raccontare che cosa li ha tenuti in vita e ha dato anima ai loro giorni, mettendoli così in condizione di essere genitori non solo secondo la carne, ma secondo la parola. Generare alla vita significa narrare, un atto sacro portatore di una fecondità segreta. La narrazione parla di come Dio si è fatto presente nella trama, quasi sempre nascosta, della storia, senza mai arrendersi ai rifiuti, ai rovesci, ai fallimenti, ma trovando con misericordia e ingegnosità incrollabili un varco sempre nuovo per incontrare gli uomini. Di tutto questo ci parla Sonnet attraverso un libro eccezionalmente luminoso, e a tratti commovente. La sua sapiente esplorazione restituisce alla fiducia i molti padri e le molte madri che in questo tempo rassegnato si scoprono privi di parole e racconti da dire ai figli. Saranno i figli stessi che reclameranno ai genitori il misterioso appuntamento tra le generazioni: «I più giovani possiedono l'arte di far tornare alla vita i loro genitori assenti, dimentichi della vita di Dio. Ancora e sempre, Dio visita il suo popolo attraverso la generazione che viene».
"Il destino è la storia che si fa e ha noi come oggetto e non come soggetto." Il destino oggi sgomita, pretende di imporsi. È facile perdersi se non si traduce con esattezza il senso delle cose e il significato delle parole. Haim Bahrier, matematico e psicanalista allievo di Lévinas, è tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. In questo scritto, la sua ricerca curiosa, che spazia tra saggezza biblica e approccio ermeneutico, si mette in cammino sul sentiero della generazione per comprenderne il suo senso profondo.
Un itinerario alla scoperta di Gesù di Nazaret, il Maestro che con le sue parole, le sue azioni, la sua stessa vita insegna ad ogni uomo come essere suo discepolo.
La Bibbia ispira un pensare e un vivere altrimenti. La sua narrazione diventa espressione paradigmatica di un vissuto che ha saputo riorganizzarsi attorno ad alcuni principi orientativi decisivi per la realizzazione di un cammino di libertà, di giustizia, di amore, di felicità. Come letteratura, ancora prima che come testo sacro, la Bibbia offre spazio a una immaginazione diversa, capace di intercettare i nuclei di senso che l'immaginario contemporaneo attesta nel quotidiano. Essa, quindi, è in grado di aprire un futuro diverso e una società nuova. Riattivare l'immaginazione teologica significa introdurre nell'arte del vivere un codice interpretativo che aiuti la capacità di stare al mondo nella ricerca di una differente saggezza.
˛ˇ P r e s e n t e s u l l a s c e n a d e g l i s t u d i t e o l o g i c i e b i b l i c i d a l l a f i n e d e g l i a n n i 6 0 , d i r e t t o r e p e r u n d e c e n n i o d i R i v i s t a B i b l i c a , p r e s i d e n t e d e l l A s s o c i a z i o n e B i b l i c a I t a l i a n a ( A B I ) n e l l u l t i m o q u a d r i e n n i o , R i n a l d o F a b r i s s i a v v i c i n a a l c o m p i m e n t o d e i 7 0 a n n i . C o n l a s e r i e d i s t u d i p r e s e n t a t a d a l v o l u m e i l C o n s i g l i o d i p r e s i d e n z a d e l l A B I i n t e n d e o n o r a r e l a m i c o s t i m a t o . L a r i c c h e z z a d e i c o n t r i b u t i o f f e r t i d a i c o l l e g h i o n o r a i l ´ n e o t e s t a m e n t a r i s t a p l e n a r i o ª , c h e s i Ë d e d i c a t o a i d i f f e r e n t i l i b r i d e l N u o v o T e s t a m e n t o c o n i n t e l l i g e n z a e c o n f r u t t o : c i n q u e s a g g i s o n o d e d i c a t i a l l a t r a d i z i o n e s i n o t t i c a , t r e a g l i A t t i d e g l i A p o s t o l i , c i n q u e a l l a t r a d i z i o n e g i o v a n n e a , s e t t e a l l e L e t t e r e , c i n q u e a l l a s t o r i a d e l l i n t e r p r e t a z i o n e .
S o m m a r i o
I n t r o d u z i o n e ( E . M a n i c a r d i ) . P r e s e n t a z i o n e ( S . G r a s s o ) . P r o f i l o b i o g r a f i c o . B i b l i o g r a f i a d i R . F a b r i s . L a t r a d i z i o n e s i n o t t i c a . L e B e a t i t u d i n i e i l P a d r e n o s t r o . C h i a r i m e n t o s t r u t t u r a l e e c o n t e n u t o ( B . E s t r a d a ) . L a s c e l t a d e i v e r i b e n i n e l d i s c o r s o d e l m o n t e . S t u d i o r e d a z i o n a l e d i M t 6 , 1 9 - 3 4 ( E . M a n i c a r d i ) . I l p r o f e t a d i s p r e z z a t o : r i v e l a z i o n e d i D i o e d u r e z z a d i c u o r e n e l d i s c o r s o i n p a r a b o l e M t 1 3 ( G . B e n z i ) . P e r c h È l u o m o n o n s e p a r i q u e l l o c h e D i o c o n g i u n s e . L i n e e d i l e t t u r a d i M a r c o 1 0 , 1 - 1 2 ( E . B o r g h i ) . L a p a r a b o l a d e i v i g n a i o l i o m i c i d i a l i v e l l o d e l G e s ˘ s t o r i c o . C o n t r i b u i t o a l l a r i c e r c a d e l l o s t a d i o p r e r e d a z i o n a l e ( R . D e Z a n ) . Q u e s t i o n i a t t o r n o a l l a t o m b a a p e r t a e v u o t a ( M c 1 6 , 1 - 8 ) ( G . R o s s È ) . L a t r a d i z i o n e g i o v a n n e a . I n p r i n c i p i o e r a l a c o m u n i c a z i o n e : p o l i s e m i a d e l t e r m i n e l o g o s n e l Q u a r t o v a n g e l o ( G v 1 , 1 ) ( S . G r a s s o ) . R i l e t t u r a d e l f o r m u l a r i o g i o v a n n e o a t t i n e n t e l e v e n t o d e l l a r i s u r r e z i o n e d i G e s ˘ . L e s p r e s s i o n e n o n e r a a n c o r a l o S p i r i t o ( G v 7 , 3 9 ) ( M . - L . R i g a t o ) . P e c c a t o e p e c c a t o r i i n G v 9 ( M . M a r c h e s e l l i ) . L o S p i r i t o d i v e r i t ‡ : s t r u t t u r a e m e s s a g g i o d i G v 1 5 , 2 6 - 1 6 , 1 5 ( G . G i u r i s a t o ) . G v 2 0 e L i n c r e d u l i t ‡ d i S . T o m m a s o ( Y . R e d a l i È ) . M i a m i t u p i ˘ d i & . U n a p r o p o s t a p e r G v 2 1 , 1 5 b ( M . O r s a t t i ) . A t t i d e g l i A p o s t o l i . I d u e v o l t i d i u n u n i c o a n n u n c i o . P i e t r o e P a o l o n e g l i A t t i d e g l i a p o s t o l i ( G . P e r e g o ) . A t 8 , 2 6 - 4 0 : M a l a s u a p o s t e r i t ‡ c h i p o t r ‡ m a i d e s c r i v e r l a ? L e p i s o d i o d e l l e u n u c o , u n c a s o s i n g o l a r e d i e v a n g e l i z z a z i o n e ( R . F i l i p p i n i ) . I s a n t i p r o f e t i ( L c 1 , 7 0 A t 3 , 2 1 ; 2 P t 3 , 2 ) . L a s a n t i t ‡ n e l l a m e d i a z i o n e d e l l a p a r o l a d i D i o ( G . G h i b e r t i ) . L e L e t t e r e . L u s o t e o l o g i c o d i k a l e i n k l s i s i n P a o l o ( G . D e V i r g i l i o ) . I n i n t e r i t u m c a r n i s ( 1 C o r 5 , 5 ) ( G . B i g u z z i ) . 1 Q S X I , 2 b - 2 2 : u n a b e r a k a h a l l e o r i g i n i d i E f 1 , 3 - 1 0 ( M . M a r e n c o ) . D a l l a f o r m a d i D i o a l l a f o r m a d i s c h i a v o : d u e c a t e g o r i e c u l t u r a l i s u l l o s f o n d o d i F i l 2 , 6 - 7 ( R . P e n n a ) . L a c o n f o r m a z i o n e a l m i s t e r o p a s q u a l e d i C r i s t o q u a l e e l e m e n t o f o n d a n t e l i d e n t i t ‡ d e l c r e d e n t e P a o l o : F i l 3 , 7 - 1 1 ( S . R o m a n e l l o ) . I l c o m p i m e n t o c r i s t o l o g i c o d e l l A n t i c o T e s t a m e n t o n e l l a L e t t e r a a g l i E b r e i ( F . M a n z i ) . L a P a r o l a d e l l a r i g e n e r a z i o n e n e l l a P r i m a l e t t e r a d i P i e t r o ( E . B o s e t t i ) . S t u d i v a r i . L a s c r i t t u r a n e l l a S c r i t t u r a : i l l e s s i c o d e l m a t e r i a l e s c r i t t o r i o n e l l a B i b b i a g r e c a ( A . P a s s o n i D e l l A c q u a ) . R e s t a a n c o r a q u a l c o s a d e l l e v i t e d i G e s ˘ d e l l a t e o l o g i a l i b e r a l e ? ( G . J o s s a ) . I l p r o b l e m a d e l r a p p o r t o G e s ˘ - P a o l o ( G . B a r b a g l i o ) . L e r a d i c i b i b l i c h e d e l p r e c o n i o p a s q u a l e : l E x u l t e t ( S . A . P a n i m o l l e ) . Q u a n d o s i p u Ú d i r e c h e u n a r t i c o l o Ë m o l t o b i b l i c o ? ( C . B u z z e t t i ) . I n d i c i .
N o t e s u i c u r a t o r i
S a n t i G r a s s o Ë d o c e n t e d i e s e g e s i n e o t e s t a m e n t a r i a p r e s s o l o S t u d i o t e o l o g i c o i n t e r d i o c e s a n o d i G o r i z i a , T r i e s t e e U d i n e .
E r m e n e g i l d o M a n i c a r d i ( 1 9 4 8 ) , i n s i g n e b i b l i s t a , g i ‡ p r e s i d e d e l l o S t u d i o t e o l o g i c o a c c a d e m i c o b o l o g n e s e e r e t t o i n F a c o l t ‡ t e o l o g i c a d e l l E m i l i a - R o m a g n a , Ë r e t t o r e d e l l A l m o C o l l e g i o C a p r a n i c a d i R o m a .
Continua la pubblicazione dei singoli libri della Bibbia, accompagnati dall'introduzione di un protagonista della letteratura (ma non solo). In questo caso, Steven Rose, docente di biologia presso la Open University di Londra. Così la Bibbia si offre come opera letteraria di immenso valore culturale e non solo teologico: l'interpretazione degli autori di oggi prescinde da qualsiasi lettura confessionale. Ne è un esempio il prologo che Rose ha scritto per il primo libro della Bibbia: la sua difficile identità (ebreo, ateo, biologo) ci permette infatti di leggere la "Genesi" in chiave moderna, legandola a problemi scientifici ed etici sempre attuali.