
Nel quinto secolo a.C., in Persia, gli Ebrei corsero il rischio di essere sterminati. Un decreto reale ne ordinava la distruzione, senza distinzione tra uomini, vecchi, donne e bambini. Il libro di Ester descrive il modo in cui questo pericolo fu evitato grazie al coraggio della regina Ester, alla saggezza di Mardocheo, suo parente, e all’unità del popolo ebraico. Il libro rivela anche l’azione di Dio che sommessamente, e a volte sorprendentemente, opera dietro le quinte per guidare gli eventi della vita di coloro che a lui si affidano.
Chi sei, veramente, quando nessuno ti sta guardando? Ester ha dovuto porsi questa domanda allorquando il suo popolo si trovò in pericolo. Si sarebbe fatta avanti e rischiato la sua vita? Si sa che le personalità sante si sviluppano quando si è sotto pressione. Questa guida allo studio del libro di Ester, con indicazioni per i conduttori e per i partecipanti a gruppi di studio, aiuterà il lettore a scoprire come affrontare le sfide di una cultura che ha rigettato Dio.
Miscellanea di saggi di scienza biblica e di storia della Chiesa in omaggio di Mons. Giuseppe Ghiberti e mons. Renzo Savarino, insegnanti alla Facoltà Teologica di Torino, in occasione del 75° compleanno.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Che cosa insegna la Bibbia sulle scelte morali che compiamo?
Nel campo dell’etica sono in troppi a evidenziare problemi indicando mezze soluzioni, e spesso anche soltanto accennare alle risposte contenute nella Bibbia genera reazioni scomposte.
Eppure nell’etica biblica si fondano colonne portanti della società, come i diritti umani.
Wayne Grudem, uno dei più importanti teologi evangelici, dimostra come il pensiero morale che emerge dalle Scritture sia estremamente rilevante anche in una società postmoderna piena di “zone grigie” dov’è difficile orientarsi.
L'etica biblica è il fondamento che ci permette di assumere i comportamenti più corretti rispetto a ciò che è giusto o sbagliato alla luce della Bibbia.
L'etica, secondo il suo significato più ampio, è la riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criteri per giudicare sulla moralità delle azioni umane.
Il termine etica deriva dal greco ēthos, costume, comportamento (cfr. I Corinzi 15:33, dove la parola costumi è ēthē).
Ethos è una breve collana di manuali di studio che aiuteranno il lettore ad affrontare questioni morali, inerenti a diversi aspetti della vita umana, definendo concetti come il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, la virtù e il vizio… confrontandole con ogni Scrittura ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia (II Timoteo 3:16).
La chiesa è appena nata: Gesù risorto aveva soffiato lo Spirito sui discepoli (Giovanni 20:21, 22); nel giorno di Pentecoste, poi, tutti sarebbero stati riempiti di Spirito Santo (Atti 2:1-4), Pietro avrebbe annunciato la Parola di Dio pubblicamente e "quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone". La prima cosa che avviene subito dopo, e che avrebbe caratterizzato la Chiesa nascente anche in seguito è questa: "...erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli."
"Da quel giorno in poi quei credenti si sarebbero incontrati con costanza e regolarità per ascoltare l'insegnamento della Parola del Signore. Anche oggi la chiesa non deve allontanarsi da questo modello, sapendo che: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia" (Il Timoteo 3:16).
Questa collana è pensata proprio per fornire strumento di studio che prende in esame diversi argomenti biblici: dai libri della Bibbia ai temi di etica cristiana. Scritti accessibili e, allo stesso tempo, affidabili per "ricevere la Parola", "esaminare le Scritture" e per "vedere se le cose stanno così" (cfr. Atti 17:11).
Di appannaggio quasi esclusivo dell'esegesi biblica e della ricerca teologica, la Sacra Scrittura - carica di impensati depositi di verità - richiede anche oggi di essere indagata attraverso categorie filosofiche, esposte nell'attuale stagione postmoderna ad una strisciante perdita di senso. Come da millenni insegna il pensiero ebraico con le sue multiformi cifre ermeneutiche, le pagine bibliche sono in grado di esprimere sia la singolarità della memoria etica del popolo scelto, sia alcune coordinate antropologiche ed etiche valide universalmente. È soprattutto il messaggio veterotestamentario affidato ai profeti per risvegliare lo spirito critico dei popolo e pungere i vizi del potere regale e sacerdotale, a contenere una vera e propria strategia di riconoscimento intersoggettivo e di pratiche interpersonali, che possono assumere anche il nome di "etica della consegna". Spinto a verificare relazioni umane significative innanzitutto fra Dio e il suo messaggero, e poi tra il profeta e i suoi diretti interlocutori: il monarca, la corte, i sacerdoti, la comunità di Israele, il mandato profetico può trasmettere, se opportunamente interrogato, un patrimonio di verità che va oltre la mera appartenenza religiosa. Questo studio intende ripercorrere alcune tappe significative delle pagine profetiche, nella convinzione che la filosofia occidentale, pur attrezzata di un suo specifico apparato teorico, può guadagnare ulteriori prospettive etiche, attingendo ad un patrimonio antico, che rimanda anche nel presente le sue inquietanti domande e i suoi illuminanti paradigmi di orientazione nel mondo.
Il cristianesimo, diceva Dietrich Bonhoeffer, è fondamentalmente amorale; l'etica cristiana non può in alcun modo essere intesa come la determinazione (teorica) dei principi cui bisogna attenersi per potersi considerare cristiani. L'insegnamento pratico del Vangelo non parte dall'esigenza di «insegnare a fare il bene», ma dalla necessità di tradurre in azione la realtà della redenzione operante nell'uomo. La domanda etica fondamentale per il cristiano è: «Quale realtà Dio vuole che plasmi con le mie azioni?». L'agire cristiano si configura così come un agire autenticamente e biblicamente creativo. Ripercorrendo alcune pericopi evangeliche, il presente lavoro intende mostrare che il nucleo più originario e originale dell'esperienza cristiana è la libertà. Nelle parole e nelle azioni di Gesù prende forma un mondo libero (dalle malattie, dalle differenze sessuali, etniche, sociali, dalle ingiustizie), a partire da una riconfigurazione profonda dell'essere uomo nella relazione con Dio. L'uomo non ha alcun debito da saldare, alcuna colpa da espiare, egli è, agli occhi di Dio, radicalmente e autenticamente libero o, in termini teologici, redento. Questa diversa prospettiva getta una luce radicalmente nuova su alcuni «luoghi abituali» dell'etica cristiana: la colpa, il sacrificio, l'espiazione, la sofferenza, l'obbedienza; e apre alla possibilità di recuperare altre figure dell'etica evangelica, che la prassi cristiana ha «disatteso».

