
Negli ultimi anni allo schema tradizionale che faceva della storia del primo cristianesimo un processo lineare ed inequivocabile, fondato su un suo sviluppo regolare e quasi necessario, si è sostituita l’esigenza di guardare a tale sviluppo come ad un processo complesso, di cui aspetto fondamentale è la coesistenza di forme e modalità diverse di conservare, rielaborare e tramandare la memoria di Gesù. La convinzione che il Vangelo, inteso quale forma letteraria, fosse l’esito naturale al finire della prima generazione dei seguaci di Gesù ha rappresentato per lungo tempo il presupposto ermeneutico attraverso cui leggere l’intera storia delle tradizioni su Gesù. Tale esito non solo non è dato sin dalle origini, ma trascura – se non addirittura cancella – la dimensione prevalentemente orale della storia del primo cristianesimo. È in un quadro completamente nuovo che deve porsi la nascita del vangelo e il confronto con altre coesistenti tradizioni su Gesù.
Il libro si interroga su quello che accadde prima che emergesse in via esclusiva l’opzione scritturistica e si affermasse la forma-Vangelo, facendo luce sulle modalità, in cui nella prima storia cristiana furono trasmessi gli insegnamenti, le parole e le azioni di Gesù, sul Sitz im Leben delle diverse tradizioni e sul dibattito che intorno ad esse andò sviluppandosi.
"La prima lettera ai Corinti era cara al cardinal Martini, che certamente l'aveva amata perché rivelava un volto dell'Apostolo spesso tenuto in penombra: ben lontano dal pastore appassionato, ben lontano dallo stereotipo dell'intellettuale e del teologo astratto e distaccato che gli era stato imposto da molti. Questo testo paolino presenta la vastità dei problemi che pervadono l'esistere cristiano non solo di allora ma di ogni epoca, fino ai nostri giorni. È perciò interessante seguire l'itinerario che propone il cardinal Martini, perché egli seleziona alcuni nodi capaci di riflessi attuali nella nostra contemporaneità; primo fra tutti, una certa disillusione, l'elemento che riesce a spiegare appieno il titolo scelto dal cardinale. Un itinerario, quello proposto da Martini, che riflette non solo la sua fede ma anche la sua anima di pastore, la sua sensibilità per la Parola di Dio nelle sue molteplici iridescenze, ma anche la sua profonda umanità e la sua sintonia con la cultura e la società contemporanea." (dalla prefazione del card. Gianfranco Ravasi)
Nell'anno 326, secondo un'antichissima tradizione, Elena, madre di Costantino, scopre a Gerusalemme il legno della Croce. Quel 'legno' può, secondo l'imperatrice, ribadire il passaggio fisico di Cristo sulla terra e rendere più salda la fede della comunità dei cristiani, lacerata da divisioni interne. Per sollevare gli animi e stringere i fedeli attorno alla loro storia comune, Elena fa costruire un'imponente basilica sul Golgota, il 'Martyrium', emblema della passione di Cristo. Ma un luogo non è abbastanza. La basilica non può restare un guscio vuoto, bisogna dotarla di un cuore vivo, una reliquia. I Vangeli, però, lo dicono con chiarezza: non è possibile cercare il corpo di Gesù, i cristiani sono destinati ad adorare un sepolcro vuoto. La Croce, allora, può diventare il miglior surrogato di quel corpo. Quel legno intriso prima dal suo sudore, durante l'ascesa al monte Calvario, e poi dal suo sangue, durante le lunghe ore dell'agonia, può cambiare di segno e da patibolo diventare il fondamento della fede cristiana. L'imperatrice cerca, scava e infine trova: da quel momento la reliquia diviene l'emblema della Gerusalemme cristiana e la protagonista di una complessa serie di vicende, sempre al confine tra storia e leggenda, tra realtà e immaginazione.
Il Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco è la raccolta in un unico volume di tutte le forme del NT siriaco per la prima volta pienamente vocalizzate. Le voci vengono distribuite in ordine alfabetico e secondo categorie grammaticali. Il Dizionario ha così un carattere fonologico (guida alla pronuncia) e morfologico (guida al riconoscimento delle forme, in particolare verbali). È inoltre un lessico propedeutico poiché aiuta a familiarizzare progressivamente il lettore con le forme. A motivo delle sue caratteristiche è un utile strumento per chiunque desideri fare una ricerca di tipo grammaticale, oltre che lessicale, sul NT siriaco. Il volume, già pubblicato a Gerusalemme nel 2004, non era mai stato distribuito in Italia. Questa edizione si è resa necessaria perché l'opera, completamente esaurita a Gerusalemme, è ancora richiesto da studenti e cultori della materia.
Gli Scritti giovannei e Lettere Cattoliche spiccano nel panorama neotestamentario come esempio della ricca diversità della testimonianza a Gesù, della memoria di lui e della comprensione della sua persona e del suo significato storico-salvifico nel cristianesimo delle origini. In questo volume l'autrice offre alcune chiavi di lettura che valorizzano la peculiarità di questi scritti come testimonianza originale e diversa - accanto e di fronte a quella dei vangeli sinottici e degli scritti paolini - dell'autocoscienza ecclesiale delle comunità delle origini maggiormente segnate dal rapporto col giudaismo. Uno strumento informato e aggiornato, a tratti anche appassionato, per chiunque voglia scoprire e approfondire scritti del Nuovo Testamento che, proprio in forza della loro matrice e permanente struttura giudaica, dicono qualcosa di specifico del Dio di Gesù Cristo, della fede in lui e della chiesa.
A ragione la lettera ai Romani è considerata uno degli scritti più importanti delle origini cristiane, punto di riferimento continuo della teologia fino ai nostri giorni. Basti pensare al ruolo che questa lettera ebbe nella conversione e nella riflessione di Agostino d'Ippona, oppure nell'ispirazione della riforma protestante di Lutero, o ancora nel superamento della teologia liberale avvenuto con il commento che ne fece Karl Barth (1922). Di fatto è lo scritto paolino più lungo, quasi certamente l'ultimo composto dall'apostolo e, anche se presenta alcuni temi rintracciabili in altre lettere (specialmente Galati), il tono è in qualche modo diverso dalle altre. Tra tutte è la meno legata a circostanze concrete della comunità a cui si rivolge, e ciò, almeno in parte, è dovuto al fatto che Paolo non ne era stato il fondatore e che al momento in cui scrive non l'aveva ancora visitata; forse proprio per questo, mentre emergono meno le questioni contingenti, risulta essere la più "pensata" e quindi strutturata secondo un disegno ben preciso, per cui alla fine si rivela come una sintesi particolarmente riuscita, anche se non completa, della teologia dell'apostolo, o per lo meno della sua ermeneutica del Vangelo.
Edizioni San Paolo presenta "Vita consacrata", una serie di dodici volumetti curati dall'istituto di teologia della vita consacrata di Roma (Claretianum). La collana, che conta tra i suoi autori S.M. Sessa, R. Volo, M. Augé, G. Paris, G. Lanithottam... toccherà tutti i principali temi teologici legati alla vita consecrata, dalla dimensione biblica, a quella ecclesiale, formativa, psicologica, spirituale. Nel primo volume, ad opera del curatore della serie, Ricardo Volo, si affronta il rapporto tra vita consacrata e Sacra Scrittura, in particolare il Nuovo Testamento. L'origine carismatica e lo sviluppo storico della vita consacrata non si spiegano senza una relazione profonda e permanente con la lettura orante delle pagine sacre. Essa, infatti, non potrebbe capirsi senza un riferimento intimo e costante alla figura di Gesù, così come questa è testimoniata in modo speciale dalla Sacra Scrittura. Le donne e gli uomini che nel corso dei secoli hanno via via fondato e stabilito nuove forme di vita consacrata nella Chiesa aprendo strade carismatiche di esistenza evangelica hanno avvertito, senza eccezioni, la voce di Dio che parlava loro attraverso le Scritture, e si sono sentiti spinti proprio dalla "parola di Dio in quanto consegnata per iscritto dello Spirito divino" (Dei Verbum, n. 9). Quegli uomini e quelle donne incontrarono Gesù e furono da lui trasformati in modo particolarmente originale, grazie alla lettura del Vangelo cui si abbandonarono.
Dalle sorprendenti e talvolta inquietanti reliquie dell'infanzia (che annoverano persino il latte della Madre di Dio) ai reperti della vita pubblica (tra cui le anfore di Cana, dove l'acqua divenne vino); dalle drammatiche sopravvivenze "fisiche" della Passione (il sacro calice, i chiodi della croce, la veste non divisa, le spine della corona), fino ai teli che fungono da testimoni silenziosi della risurrezione... una corsa nel tempo alla ricerca di quel che è rimasto dei giorni in cui Dio camminò sulla terra come uomo. Un viaggio alla scoperta di Gesù attraverso le testimonianze della devozione.
Testo greco della 28ª edizione del Novum Testamentum Graece di Nestle-Aland. Nuova traduzione interlineare italiana del testo greco. Testo latino della Vulgata Clementina (Gramatica) corredato di accenti. Testo italiano delle Nuovissima versione dai testi originali, riveduto, suddiviso in pericopi e corredato di titoli. Repertorio delle pericopi parallele. Repertorio delle citazioni, allusioni o paralleli a Libri biblici e ad Apocrifi. Note elementari di critica testuale con le varianti principali. Elenco delle pericopi sinottiche. Indice delle citazioni dall'Antico Testamento. Indice delle allusioni e dei paralleli verbali. Indice dei riferimenti ad Apocrifi e ad altri Scrittori. Nel testo greco stampato sulle pagine di sinistra è stata inserita interlinearmente, a beneficio di quanti non conoscessero in modo adeguato la lingua in cui è stato redatto il Nuovo Testamento, una nuova traduzione italiana condotta in modo strettamente letterale, parola per parola, cercando di riprodurre anche i tempi e i modi dei verbi greci. Testo Latino e Nuovissima versione italiana scorrono parallele su colonne affiancate nelle pagine di destra.
La Lettera di Giacomo è la prima delle "lettere cattoliche" o "apostoliche", i sette scritti distinti dall'epistolario paolino, perché indirizzati a più comunità, trattano tematiche generali e hanno carattere discorsivo o di trattato. Nel prescritto si trova il nome di Giacomo che la tradizione, non senza esitazione, ha identificato con il personaggio omonimo detto anche "fratello del Signore" e capo della comunità di Gerusalemme noto sia dalla tradizione paolina (Gal 1-2) sia dagli Atti degli apostoli (At 15). Ma autore, destinatari, scopo, luogo e data di composizione, genere letterario e struttura sono oggetto di discussione fra gli studiosi sia antichi sia contemporanei. Il testo si presenta come discorso di esortazione e ammonizione, "in forma di lettera", su diversi aspetti della vita cristiana considerati sotto la dimensione del comportamento personale e comunitario. L'unitarietà risulta dal tema dominante, che è la coerenza tra il credere e il fare. Giacomo evoca diverse situazioni in forma di casi etici per mostrare la non coerenza tra il dire e il fare. Introduzione e commento di Giovanni Claudio Bottini.
Cosa è la Sindone? Quale è la sua storia? Perché la scienza vi si appassiona? Perché affascina credenti e agnostici, scienziati e curiosi? È verità o inganno? Il libro risponde a queste e altre domande. L'autore si è imbattuto nella Sindone da studente quasi cinquant'anni fa e ha scritto migliaia di articoli e testi: lo incuriosiscono tutte le posizioni favorevoli e contrarie ma conclude che la Sindone è autentica, anche se nei primi dieci secoli non ci sono documenti e anche se è un giallo scientifico. Il volume cerca il filo conduttore di vicende sempre appassionanti, e racconta la storia, la scienza, la passione del santi subalpini, l'interesse dei papi, la cura degli arcivescovi "custodi". La Sindone, don Bosco, Papa Francesco. Nel bicentenario della nascita di Giovanni Bosco (1815-16 agosto-2015), nella Cattedrale di Torino si svolge un'ostensione straordinaria della Sindone (19 aprile-24 giugno 2015). L'arcivescovo Cesare Nosiglia, custode pontificio, confida che Papa Francesco "possa venire a pregare davanti al Sacro Lino e a onorare san Giovanni Bosco" insieme a migliaia e migliaia di giovani, i protagonisti dell'ostensione.
Il testo nasce dall'esperienza trentennale dell'Associazione Alfa - Omega a servizio delle Chiese locali. Partendo dall'ascolto del vangelo e dall'attenzione alla vita quotidiana, con un metodo di lettura popolare della Bibbia, esso conduce a riscoprire il rapporto personale con Gesù e la sua Parola. Il Vangelo secondo Giovanni viene raccontato in 21 tappe che conservano la dinamica vissuta in incontri reali, dove laici innamorati della Scrittura "accompagnano" alla scoperta del Maestro di Nazaret divenendo facilitatori di una ricerca collettiva. L'invito è a percorrere un'ideale scala della conoscenza attraverso tre sezioni: "Aprire gli occhi" (si risponde alla domanda "che cosa c'è nel testo?"), "Svegliare la mente" (ci si chiede "che cosa significa il testo?"), "Scrutare il cuore" (si risponde alla domanda "che cosa significa questo testo per me oggi?"). Si tratta di passi necessari per familiarizzare con i diversi volti di Colui che continua a proporsi come "maestro" di misericordia e di giustizia. Presentazione di Maurizio Marcheselli.