
"La preghiera che purifica, fortifica e illumina il cammino è come il carburante del nostro viaggio verso la piena unità dei cristiani."
Raccolta di riflessioni sulla preghiera. Quaranta riflessioni sulla Preghiera, un argomento mai abbastanza affrontato e che non accenna a declinare nell'attenzione e nella sensibilita delle persone di oggi. Il libro presenta la Preghiera da molteplici punti di vista, soprattutto come realta antropologica e nella sua dimensione teologica. All'interno della prospettiva cristiana, sono particolarmente la dimensione biblica e cristologica quelle che rivestono maggiore interesse, senza trascurare le varie tradizioni patristiche sulla preghiera, l'esperienza monastica e quella degli Ordini religiosi nella storia. Grande rilievo viene dato anche alle varie forme di preghiera in riferimento soprattutto alla preghiera liturgica.
Nel corso della sua intensa attività culturale e politica La Pira ha scritto migliaia di lettere ai più vari destinatari: familiari, carcerati, letterati, laici impegnati nelle associazioni cattoliche esistenti, religiosi, statisti italiani e stranieri, papi, vescovi e cardinali; un numero incredibile di lettere solo in minima parte pubblicate. In questa immensa produzione un posto particolare è occupato dalle 250 Lettere circolari alle Claustrali da lui scritte, fatte stampare in foglietti o in opuscoli singoli e quindi inviate ai monasteri o a singoli destinatari. Di cosa si tratta? Dal 1951 al 1974, divenuto Presidente delle Conferenze di San Vincenzo della Toscana, La Pira aveva introdotto nel programma una novità: l'assistenza da offrire ai monasteri di clausura in difficoltà, in cambio di preghiere. L'iniziativa consisteva nell'invio di un foglietto stampato come circolare che, all'insegna dell'attualità, riportava le motivazioni e le iniziative “politiche” per cui La Pira chiedeva di pregare. Un documento eccezionale perché rappresenta un passo fondamentale per la comprensione del movente squisitamente teologico della vita politica di La Pira. In prima edizione italiana.
Il volume, in modo rigoroso e accattivante, approfondisce il senso dell'esperienza religiosa dei popoli, anzitutto a partire da quel patrimonio insuperabile che è dato dalle preghiere: "pietre preziose" e diamanti sulla via della considerazione religiosa dei popoli. Poi il libro si attesta sull'esperienza religiosa dei grandi autori (Schleiermacher, James, Otto), criticando invece i suoi facili detrattori d'indirizzo positivistico. E, come esemplificazione del senso religioso dei popoli, l'autore porta il discorso sui "nomi di Dio" e in particolare sulla relazione "Dio/cielo" per creare una prima fenomenologia. La fenomenologia storico-descrittiva si arricchisce sempre più, fino a creare un'architettura del senso religioso a partire dalle divinità di riferimento. Alla riflessione filosofica basata su Husserl e su Heidegger, che crea un implemento essenziale al valore dell'esperienza religiosa attraverso un fondamento fenomenologico insuperabile, segue la "messa in elenco" delle obiezioni cognitivistiche e neuro-scientifiche che oggi hanno fin troppa audience.
Raccolta di testi di Adrienne von Speyr, la cui chiave di lettura e la preghiera, in quanto essa e vita di Dio...partecipazione al suo amore divino, trinitario". " Adrienne von Speyr (1902-1967) e stata l'ispiratrice poco nota del grande teologo Urs von Balthasar, ma prima di questo, molto semplicemente, un medico che ha vissuto la sua professione come una vocazione che le ha richiesto un impegno totale. I testi mistici qui raccolti ruotano attorno alla preghiera e ai modi di viverla in comunione con Dio. I testi sono tratti da Il mondo della preghiera" e da "Esperienza di preghiera". "
Questo libro si inserisce nella scia degli incontri di preghiera per la pace che la Comunità di Sant’Egidio ha promosso dopo lo storico evento di Assisi, voluto da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1986. In quell’occasione, in un mondo bloccato dalla guerra fredda, il papa lanciava un sogno: quello della pace. La preghiera, prima opera del credente, è la strada privilegiata per contribuire alla pace. La Comunità di Sant’Egidio ha raccolto quell’intuizione e, anno dopo anno, ha convocato i rappresentanti delle maggiori religioni mondiali per un appuntamento comune, in cui pregare e riflettere sul ruolo dei credenti nella costruzione di un mondo pacificato. Emerge da queste pagine il patrimonio spirituale costruito nel tempo dalla Comunità di Sant’Egidio insieme a tanti uomini di fede – in questo caso ebrei e cristiani – che hanno rafforzato nel dialogo le proprie identità religiose, affinando al tempo stesso la sensibilità verso gli uomini di religione differente. Sono raccolti in questo libro dodici interventi di autorevoli rappresentanti dell’ebraismo e del cristianesimo. La preghiera, scrive mons. Vincenzo Paglia nell’introduzione al volume, “è davvero il ponte che lega la terra al cielo”.
L'attenzione sulla preghiera e sulla consacrazione sono le uniche strade per il superamento di una mediocrità spirituale sempre in agguato nella vita religiosa. D'altra parte, risulta evidente che un efficace cammino di formazione e di crescita permanente non può realizzarsi se non nella preghiera. Don Juan Vecchi, Rettore Maggiore dei Salesiani, in una delle sue ultime lettere si augurava "una crescita nell'esperienza della preghiera, secondo lo spirito salesiano, perché, corroborati interiormente, possiamo davvero essere segni e portatori dell'amore di Dio ai giovani." In tale prospettiva è stata scelta la preghiera, proiettata nel constesto del vissuto, come tema del volume.
"Signore, insegnaci a pregare" è la richiesta che gli apostoli un giorno rivolsero a Gesù. "Vorrei imparare a pregare" è il desiderio che nutrono in cuore molti cristiani. A pregare si impara pregando e mettendosi alla scuola di guide esperte. Nella storia della spiritualità cristiana i monaci sono sempre stati considerati "maestri di preghiera" perché hanno fatto della preghiera la loro occupazione principale. "Nihil Operi Dei praeponatur - Non si anteponga nulla alla preghiera" prescrive la Regola di san Benedetto. Questo libro, scritto da un monaco di lungo corso, è un "trattato" sulla preghiera alla scuola della tradizione monastica. Un testo che può essere di grande aiuto per chi desidera imparare i segreti della preghiera cristiana.
Cosa accade quando ci si ritrova a pregare? Quali movimenti si innescano nel cuore dell'uomo? Che sia di invocazione o di protesta, di domanda o di lode, di lamento o di gratitudine, la preghiera è sempre espressione di un legame, indice di una ricerca, prova di una fiducia che non si è spenta. La preghiera è parola di risposta agli appelli e alle sfide della vita, tentativo talvolta disperato di non perderne il senso. Nel tempo, la preghiera assume il valore di una postura, quella di chi decide di stare dinnanzi all'esistenza senza disertarla.
Preghiera e rito, due momenti della stessa esperienza di fede, due espressioni correlate anche se con caratteristiche distinte. A partire da questo presupposto il volume corre sul filo rosso di un'analisi attenta e dettagliata delle dimensioni che spettano a questi due momenti: la preghiera personale, la preghiera degli inni antichi delle religioni, la preghiera spontanea, la preghiera come sostrato della nostra vita religiosa vissuta in pienezza e la preghiera rituale e liturgica, "fatta insieme", "cantata coralmente". Un libro che approfondisce, studia, esalta tale preghiera come vibrazione spirituale, come una melodia dalle innumerevoli variazioni. Le varie forme di preghiera sono messe a confronto e fatte dialogare mostrando come l'una si ritrova nell'altra in un crescendo reciproco di vissuto religioso sapientemente svelato dagli autori.
La preghiera e la novena di liberazione e guarigione a San Ciriaco diacono e martire, potente intercessore ed esorcista che si venera nel Santuario di Torre Le Nocelle (AV).
La preghiera è entrata nei comuni riflessi mentali come esercizio di estraniazione dell'io, pratica di isolamento individuale che incontra il divino nella misura in cui si sottrae all'intero catalogo dei non-io: gli altri, il mondo, la vita. In questo programma di sottrazione vanno perdute molte cose. Si sacrifica anzitutto l'esperienza reale, degradata a distrazione, o peggio a seduzione. Ma si sacrifica altresì la dimensione interpersonale dell'esperienza religiosa, comprensiva del suo tratto tipicamente ecclesiale. E si sacrifica soprattutto l'essenziale riferimento a Gesù senza il quale cristianamente non si dà vera unione con Dio. Quello del corpo, della comunità e di Cristo è il sacrificio congiunto del distacco secolare della preghiera dalla liturgia. È di questo che si parla in questo libro, scritto con il desiderio di essere all'altezza del suo meraviglioso oggetto: la preghiera che insieme ci porta a Dio grazie a Gesù.

