
Sulla linea di quanto è stato pubblicato nei sei volumi dei "Monumenta Liturgica Concili Tridentini" dalla Libreria Editrice Vaticana (Città del Vaticano 1997 - 2005), la presente collana propone l'edizione anastatica dei libri religiosi tridentini secondo l'ultima editio typica realizzata all'interno del progetto della "Riforma Piana" predisposto da Pio XII (da qui il titolo: "Monumenta Liturgica Piana") e completato da Giovanni XXIII. La collana non prende in considerazione né il Caereminiale Episcoporum (la cui ultima editio typica risale al 1886), né il Martyrologium Romanum (la cui ultima editio typica risale al 1956, con variationes del 1960, ma di relativa importanza rispetto al patrimonio tipicamente liturgico).
Il progetto editoriale sarà completato da un volume con l'indicizzazione delle formule presenti nei quattro libri dell'attuale serie, considerate in parallelo con quelle dell'edizione tridentina.
In tal modo si potrà avere il quadro completo del patrimonio liturgico che ha caratterizzato la Chiesa di Rito Romano in particolare dal tempo del concilio di Trento (1545-1563) fino al Concilio Vaticano II (1962-1965), quando i Padri espressero il desiderio che i riti << vengano prudentemente rivenduti in modo integrale nello spirito della sana tradizione e venga dato loro nuovo vigore secondo le circostanze e le necessità del nostro tempo >> (Sacrosanctum Concilium, n.4).
Questo messale riporta i testi del Messale Romano (terza edizione, 2020) e del Lezionario domenicale e festivo (2007) editi dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Per il latino, i testi eucologici sono ricavati dal Missale Romanum «ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum, auctoritate Pauli PP. VI promulgatum, Ioannis Pauli PP. II cura recognitum, editio typica tertia, Typis Vaticanis A.D. MMVIII»; i testi delle letture sono ricavati dalla Nova Vulgata, edizione «tipica» promulgata da Giovanni Paolo II con la Costituzione apostolica Scripturarum Thesaurus del 25 aprile 1979, «praesertim in sacra Liturgia utendam, sed et aliis rebus accommodatam».
Caratteristiche:
Stampa a 2 colori su carta tipo India
Formato: cm 12 x 17,5
Rilegatura cartonata
Un grande autore come Ravasi ha selezionato i testi più significativi e celebri tra i 150 Salmi, nella traduzione poetica di David Maria Turoldo.
L’accurata scelta antologica dei salmi è arricchita dall’introduzione di Ravasi e impreziosita dalle miniature tratte dal Codice Barberini-Greco 372, risalenti all’anno 1000. Il volume è confezionato in modo pregiato, con un astuccio in vellutino bianco, pur mantenendo un prezzo contenuto.
Un prezioso libro regalo ma anche un valido sussidio per la preghiera personale.
L'Autore
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare. A lungo docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese, è membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere, oltre che autore di diversi volumi. Il 20 novembre 2010 è entrato a far parte del Collegio cardinalizio. Tra le opere pubblicate presso le Edizioni San Paolo segnaliamo la “trilogia” Che cos’è l’uomo? (2011), Chi sei Signore? (2011) e Dove sei, Signore? (2012), come pure il commento ai Salmi (2007) e quello al Qohelet (2008). Per il Gruppo San Paolo ha diretto opere di prestigio come la Bibbia Via, Verità e Vita (2009), i diversi volumi della Nuova Bibbia per la Famiglia (2009) e il Dizionario Temi Teologici della Bibbia (2010).
Questo libro nasce dal bisogno di studiare il difficile rapporto esistente tra culturazione ed evangelizzazione e il ruolo importante che in esso ha la liturgia.
Contenuto
Ancora un libro sul rito: un’urgenza sempre più impellente non solo sul fronte teologico, ma anche nella cultura laica. «I riti sono lì, quando ci sono, a cercare di dare ordine e forma a un mondo frammentato, a cercare di fronteggiare l’ambiguità e l’incertezza. “Risalire la china” allora, come coraggiosamente ci invita a fare il libro di Tagliaferri, attraverso la riscoperta dell’alternativa rituale e dell’importanza del rito come “atto sociale basilare per l’umanità” […] non significa postulare l’esistenza di un’età dell’oro in cui le culture erano integre, […]. Significa, al contrario […] rimettere al rito la possibilità di un’asintotica tensione alla ricomposizione dell’infranto […]». (Dalla Postfazione di Massimo Rosati)
Destinatari
Insegnanti e studenti di liturgia pastorale; studiosi ed operatori liturgici.
Autore
Roberto Tagliaferri è docente di teologia della liturgia presso l’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina a Padova. Si occupa di problemi epistemologici e di linguaggi del rito, con particolare attenzione alla dimensione estetica dell’esperienza religiosa. Ha scritto numerosi articoli e saggi teologici. Tra le sue pubblicazioni: La violazione del mondo (1996), La magia del rito (2006), Percorsi d’arte. Per non morire di verità (2007), Il matrimonio cristiano. un sacramento diverso (2008), Liturgia e immagine (2009).
Il "Messalino francescano" contiene i formulari per le messe e le letture dei santi e dei beati delle diverse famiglie francescane, l'ordinario della messa, le letture dei comuni. Nuova edizione, aggiornata anche alla luce della nuova traduzione del Messale Romano del 2020.
Gli articoli raccolti in questo libro sono anzitutto apparsi ne l'Osservatore Romano, tra il 2013 e il 2018. L'uscita degli editoriali è avvenuta in concomitanza con le grandi feste dell'anno liturgico, ma ci sono stati anche interventi legati a eventi della vita ecclesiale, in modo speciale nel contesto delle Chiese orientali cattoliche.
Gli articoli qui raccolti sono dedicati, sempre nel ritmo delle grandi feste liturgiche, alla lettura di alcuni testi patristici che hanno come contenuto la teologia delle feste cristiane. I Padri della Chiesa nelle loro omelie, nelle catechesi e nei loro trattati, hanno commentato e approfondito anno liturgico all’interno delle loro tradizioni ecclesiali e ‘hanno fatto vivendolo proprio come quello che é, cioé un tempo, un Kaipoc, per offrire ai loro fedeli una mistagogia Sui misteri della vita cristiana.
I contributi prendono spunto da diversi autori e tradizioni ecclesiali orientali, proprio perché sgorgano dalla lettura di variegati testi patristici, liturgici e innografici; in questo modo possono aiutarci a vivere, a pregare, a contemplare la nostra fede cristiana lungo il ciclo festivo dell’anno liturgico.
San Vito è uno dei santi più popolari della tradizione cristiana. L'importanza e la diffusione del suo culto, soprattutto durante il Medioevo, sono attestate in molti paesi europei che hanno una chiesa o una piccola cappella consacrata al suo culto o qualche reliquia gelosamente custodita da secoli. Durante il Medioevo la devozione al santo Martire si diffonde rapidamente nelle maggiori città europee che si vantano di possedere le sue reliquie; gruppi di fedeli di diversa estrazione si recano ai più importanti santuari consacrati al culto così come alle piccole cappelle rurali presenti in Italia, Sassonia, Boemia, Germania e in tutta Europa. Secondo la tradizione, basata su fonti storiche e liturgiche, il martire fanciullo nacque in Sicilia, a Mazara del Vallo, da genitori pagani e fu educato al cristianesimo dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenza. La storia del suo martirio ripropone lo stile e i temi tipici della martirografia e si presenta ricca di elementi descrittivi che colpiscono l'immaginazione del lettore anche attraverso la narrazione dei poteri taumaturgici del martire. San Vito è inserito nel gruppo dei quattordici Santi Ausiliatori, ai quali viene riservata una particolare venerazione proprio durante il Medioevo. La sua intercessione era spesso invocata perché ritenuta particolarmente efficace nelle malattie o nelle calamità che colpivano frequentemente le comunità cittadine.
Rocco Roberto Vaiana è nato a Castelvetrano (TP) il 27 aprile 1974. Ha conseguito la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali, presso il Pontificio Istituto Orientale in Roma. Attualmente è dottorando presso il medesimo Istituto.
Tascabile
Una guida concepita per chi vuole andare in Turchia non solo come turista, ma anche come pellegrino, studioso, ricercatore desideroso di non fermarsi solo alla calda ospitalità, alle sue splendide spiagge o ai siti archeologici. Il volume racconta questo Paese svelandone l'alta carica spirituale. La Turchia infatti è ricca di "memorie" biblico-patristiche, ad essa è profondamente legata la vita della Chiesa nei suoi primi secoli. In questa terra hanno vissuto e predicato gli apostoli (Paolo, Pietro, Giovanni, Filippo, Andrea?); qui sono sorte, dopo Gerusalemme, le vivaci comunità di Antiochia, Efeso, Smirne; qui è nato Paolo, apostolo dei gentili, che nelle regioni della Turchia ha svolto molti dei suoi viaggi, predicando e costruendo la sua teologia; in Turchia, ad Efeso, la Madonna ha concluso la sua vita terrena; qui si sono svolti i primi Concili (Nicea, Efeso, Calcedonia); qui abbiamo avuto illustri Padri della Chiesa e un monachesimo fiorente (si pensi alla Cappadocia); qui infine troviamo radicata la ricca tradizione liturgica orientale e la profonda spiritualità dell'ortodossia bizantina. Per questo, si può a buon diritto considerare la Turchia come una seconda patria del cristianesimo, dopo la Palestina. E la presente Guida è stata pensata proprio per far conoscere e non dimenticare tutte queste realtà e località, oltre ad offrire alcune essenziali note turistiche.
Questo libro indaga le ragioni storiche che sostanziano la rappresentazione della passione e della crocefissione di Cristo nel Medioevo, a partire dall’epoca constantiniana sino alla spiritualità francescana. In linea con il magistero di Mario Apollonio, il saggio di Carla Bino propone una lettura del teatro passionista medievale come «drama», ossia come azione che accade in presenza, stabilisce relazioni e diviene esperienza. Lo studio prende in esame diverse modalità della rappresentazione connettendo l’arte figurativa, la letteratura poetica e meditativa, le cerimonie liturgiche sino alle prime forme drammatiche, analizzandone la funzione sullo sfondo del pensiero teologico e della spiritualità coevi. In questo quadro i diversi significati che la passione di Cristo assume nel corso dei secoli sono letti in rapporto al mutamento tanto dell’iconografia quanto della drammaturgia passionista, il cui ordine sembra influenzato dalle tecniche proprie della meditazione e rimanda da un lato alla funzione memorativa delle immagini e del rito, dall’altro al significato stesso della rappresentazione intesa come ripresentazione qui ed ora della realtà del sacrificio di Dio. Ne emerge la centralità della «drammaturgia delle lacrime» che, nel corso del XII secolo, esprime una sorta di rapporto parentale del fedele con Cristo mediato dalla presenza, del tutto nuova, della figura di Maria sulla scena del Golgota, cui sono connessi i mutamenti dello schema narrativo della passione sino alle prime forme di dramma passionista. Grazie al concetto di sequela proprio del francescanesimo il processo di rivoluzione drammaturgica si compie nel segno di un’identificazione mimetica che, insieme al senso profondo della storia, pone le basi per il realismo antispettacolare proprio del ‘teatro della misericordia’ dei laici, il quale, già in nuce nei riti e nelle pratiche devote delle confraternite del primo Trecento, fiorirà compiutamente solo verso la fine del secolo.
Carla Bino insegna Istituzioni di teatro e spettacolo e Teoriche del teatro all’Università Cattolica di Brescia. Laureata in letteratura greca con Diego Lanza con una tesi sulla drammaturgia di Aristofane, si è diplomata in drammaturgia con Renata Molinari. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dello spettacolo sotto la guida di Siro Ferrone, Sara Mamone e Stefano Mazzoni, occupandosi della scenotecnica buontalentiana. Da anni si interessa alla drammaturgia laudistica tardo medievale e al teatro di Passione. È direttore artistico, insieme a Claudio Bernardi, di «Crucifixus-Festival di primavera», rassegna dedicata al teatro sacro. È autrice, con Roberto Tagliani, di Con le braccia in croce, la Regola e l’Officio della quaresima dei disciplini di Breno (Breno 2000, 2004) ed è curatrice, con Manuele Gragnolati, del numero monografico Il corpo passionato («Comunicazioni Sociali» 2003) e, con Claudio Bernardi, del volume Il corpo glorioso (Pisa 2006).

