
un popolo nuovo
A prima vista è una famiglia come tante, quella di Anna Maria e animo Zanzucchi. Eppure ha avuto un ruolo del tutto speciale in quello che è nato - per la famiglia - dal carisma dell'unità di Chiara Lubich. La fondatrice del Movimento dei focolari ha infatti trovato in questa coppia, e nei loro figli, una sorta di "laboratorio" privilegiato dove poter vedere all'opera, nella semplicità e concretezza della vita di tutti i giorni, le intuizioni che il suo ideale le suggeriva per l'ambito famigliare.
Una madre racconta...: fatti piccoli e grandi di vita quotidiana, che accadono all'interno di una famiglia come molte altre, alle prese con le situazioni comuni di ogni giorno. Spesso può essere difficile trovare la chiave giusta per entrare nel cuore dei propri figli, specialmente nei delicati momenti di passaggio e di crescita; queste pagine ci riportano l'esperienza di una mamma, consapevole che l'unica cosa che ha veramente valore universale, anche nell'educare, è l'amore: una guida utile per i genitori che cercano un rapporto vero e consapevole con i propri figli.
Dalla saggezza pedagogica di don Bosco condensata in uno dei suoi sogni più famosi, un libretto facile ma profondo, per fare qualche passo sulla via della santità e della crescita personale: per tutti i giovani, stimolati dall'entusiasmo contagioso di Papa Francesco e dalla recente esperienza della GMG di Rio. Un testo da regalare, da avere sempre a portata di mano, che in dieci passi, dieci diamanti, aiuterà giovani e ragazzi a rivedere la propria vita e il proprio rapporto con sé, con Dio e con gli altri.
"La storia dell'umanità è un lungo viaggio dall'animalità alla santità. Un cammino fatto di accelerazioni, battute d'arresto, arretramenti. Ogni nuovo venuto ha la libertà di scegliere che ruolo vuole giocare: se quello di chi frena o quello di chi spinge. Questo libro racconta la storia del popolo che spinge e non si lascia intimidire se nel mondo si continuano a spendere enormità in armamenti, se la legge del profitto condanna miliardi di persone ad una vita indegna, se l'avidità della finanza distrugge intere economie, se il mito della crescita sta portando il pianeta al collasso. Noi restiamo in piedi per dire e testimoniare che cambiare si può. Perché sappiamo che alla fine la verità trionferà." (Francesco Gesualdi)
Un messaggio di speranza all'Europa che, gelosa del suo benessere, si ripiega su se stessa, noncurante della poverta e della sofferenza di altri popoli. I Missionari Comboniani hanno costituito un gruppo internazionale di riflessione teologica per la missione ad gentes in Europa. Il gruppo si propone di stimolare e sostenere la riflessione sulla missione facendo circolare sussidi, promovendo lo scambio di esperienze e organizzando dei seminari su temi specifici. P. Alex, uno dei membri della commissione, si occupa dello studio dei temi sociali. Quello di Zanotelli e il primo di altri fascicoli in cui i Combiniani annunciano una parola di speranza che indica i sentieri evangelici di pace per tutto il mondo.
14 anni di vita nelle baraccopoli di Korogocho racchiusi in 19 lettere che qualcuno ha definito: un inno alla vita.
La Bibbia letta con gli occhi degli impoveriti, delle donne e dei senza armi. Presentazione del Card. Silvano Piovanelli.
Zanotelli rompe il silenzio e grida il dolore degli ultimi. Racconta cosa è la baraccopoli di Korogocho, chi sono i disperati che la abitano, quali sforzi si fanno per dare a queste persone la dignità di uomini. Alex Zanotelli, missionario comboniano, profeta del Vangelo, è personaggio scomodo perché troppo lucido, da sempre vicino ai poveri, scandalosamente portato a dividere con loro fame e miseria. È rientrato in Italia, nel Rione Sanità di Napoli, da dove continua la sua battaglia a favore degli ultimi.
Alex Zanotelli nasce a Livo, in Val di Non, nel 1938. Entra giovanissimo nel seminario dei Comboniani e va negli USA a completare gli studi di teologia. Nel 1964 viene ordinato sacerdote nell’istituto dei Missionari Comboniani. Dal 1965 è missionario nel Sudan martoriato dalla guerra civile, fino al 1973, anno in cui il governo sudanese gli nega il visto a causa del suo impegno a favore delle fasce più povere della popolazione e delle sue denunce contro la corruzione dilagante. Nel 1978 assume la direzione di Nigrizia, contribuendo a trasformarlo nel miglior mensile italiano di informazione sociopolitica del continente africano. Dalle pagine della rivista si susseguono critiche documentate ai modelli occidentali di collaborazione allo sviluppo e si denunciano gli interessi italiani nel commercio internazionale delle armi. Nel 1985, assieme a don Albino Bizzotto, fonda il movimento Beati i Costruttori di Pace. Nel 1987, su pressione di esponenti politici ed ecclesiastici, Zanotelli è costretto a lasciare la direzione di Nigrizia. Nel gennaio del 1990 va in missione in Kenya, a Korogocho, una delle baraccopoli di Nairobi. Nello stesso anno, per espresso volere del vescovo Tonino Bello, diventa direttore responsabile della rivista Mosaico di Pace. A cavallo del 1995/96 viene in Italia e lancia l’idea di fondare la Rete Lilliput. Nel 2002 torna in Italia. Oggi vive nel Rione Sanità di Napoli, da dove continua il suo impegno per gli emarginati e la sua testimonianza civile e religiosa.
In questa nuova edizione, da Napoli, padre Zanotelli tocca tematiche scottanti come quelle dei rifiuti della Campania, dei referendum a tutela dell’acqua pubblica, della corruzione politica, dei potentati economico-finanziari. Come afferma l’attore Marco Paolini nella sua prefazione Zanotelli è «uno che usa le parole, le lingue come ponti, mai come ostacoli, uno che sa essere messaggio evangelico, rinunciando alla sua voce per darla ai poveri, [...] uno che ti ricorda che non servono i soldi per dare o restituire dignità, né ai ladri, né ai derubati. Un Francesco d’Assisi solido come un faggio trentino, capace di farsi carico del peso della disperazione altrui senza esserne schiacciato».
All'invito di Benedetto XVI ad «allargare la ragione» non può certo sottrarsi il matrimonio. La difficoltà a riconoscere il senso intero dell'incontro uomo-donna è tale da invocarne una vera e propria rielaborazione. Non è adeguato all'io vivere per riprodurre la specie umana, ed è altresì inappagante e ulti-mamente noioso il narcisistico far coincidere l'amore con l'intesa della coppia. È congruo continuare a pensare che l'amore è frutto dell’orto del "sentimento di coppia", mentre i doveri del matrimonio sono imposizioni legate al dover sorreggere, lui e lei, la "cellula prima" della società? Poiché «ragionevole è sottomettere la ragione all'esperienza» ecco la lettura del "ti amo" conforme a quanto è sotteso a tale evento. Se lei non può colmare l'anelito che pure ha suscitato in lui ne consegue l'irrazionalità del a priori laicista: «se Dio c'è, non c'entra». Il Magistero ha aperto una via di conoscenza esistenziale dell'amore lui-lei. Ne emerge la fisionomia personalizzante del patto: nell'apparte-nenza personale alla comunità cristiana la funzione ecclesiale di coniuge coincide, di fatto, col cammino dell'io al suo compiersi. Presentazione di Lorenzo Albacete Prefazione di Claudio Risé
GLI AUTORI
Giorgio Zannoni, sacerdote dal 1970, laureato in Diritto canonico, dal 1980 è Giudice del Tribunale Ecclesiastico Flaminio. Tra le sue pubblicazioni Matrimonio e antropologia nella giurisprudenza rotale (Città Nuova, Roma 1985) e Oltre il cattolicesimo democratico (Edit, Padova 1986).